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  1. ANNA DAI CAPELLI ROSSI - GLI AUTORI

    By joe 7 il 21 April 2017
     
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    ISAO TAKAHATA, IL VERO CREATORE DI ANNA E DELLA SUA QUOTIDIANITA', E HAYAO MIYAZAKI, CHE FECE ANNA A DENTI STRETTI

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    Isao Takahata voleva rendere l'anime di Anna attraverso le immagini di una piccola realtà quotidiana: in effetti, "Anna dai capelli rossi" è probabilmente l'anime più quotidiano di tutti: i particolari dettagliati di vita domestica, in casa, a scuola, in compagnia, non compariranno più, o compariranno di rado, in altri anime di simile impostazione. Takahata volle a tal punto essere "fotografico" da andare di persona nell'isola di Anna, la canadese Prince Edward, insieme a Yoshifumi Kondo, il disegnatore, e tutte le persone dello staff. Anche se fatta per la televisione, "Anna dai capelli rossi" ebbe una impostazione cinematografica, con le pause e le azioni tipiche di un film. Ogni personaggio della serie, non importa quanto fosse secondario, fu caratterizzato in modo tale da rimanere impresso nella mente di chi seguiva la serie. Persino l'anonimo capostazione che, anni dopo, ricordava "quella ragazzina dai capelli rossi", oppure i personaggi di secondo piano come Ruby Gillis e Jane Andrews, che fondano, grazie all'iniziativa di Anna, il club del racconto, oppure l'antipatica compagna Josie Pye, causa indiretta dell'incidente avvenuto ad Anna nell'ep24, o Carl Sloan, il bimbo un pò cicciottello e segretamente innamorato di Anna, o Moody Mc Pherson, il bimbo col dente sporgente che vuole diventare un predicatore. E' un vero e proprio microcosmo, simile al mondo piccolo di Don Camillo. Fu l'ultimo lavoro di Takahata per la Nippon Animation.

    Hayao Miyazaki partecipò marginalmente all'opera: fece solo gli sfondi fino al quindicesimo episodio e sarà sostituito da Michiyo Sakurai, lo stesso autore degli sfondi di "Laputa, il castello nel cielo". Miyazaki stesso disse che la sua mansione in quei lavori era piuttosto ridotta. Inoltre, non sembra amare particolarmente la storia di Anna, insieme a quella di Heidi: dice che ha partecipato a quei progetti "solo perchè uscivano dalla mente di Takahata e Yoichi Kotabe" (il character designer di Heidi; quello di Anna fu Yoshifumi Kondo. Il character designer è il disegnatore di base dei personaggi). Miyazaki dice anche che non è un grande appassionato di "quei piagnistei": l'idea di animazione di Takahata è quella di rendere la piccola realtà quotidiana in immagini: ma, aggiunge Miyazaki, "una cosa è rendere la realtà, un'altra caricarla di tinte inverosimilmente tragiche, come spesso bisogna fare nelle sere TV". Un giudizio tranchant che personalmente non condivido per nulla e trovo gravemente errata: Anna e Heidi non sono dei "piagnistei" nè storie "inverosimilmente tragiche", ma storie quotidiane, comunissime di una bambina e di una ragazzina. Miyazaki non ama molto la quotidianità, ma ama piuttosto la straordinarietà, che è una caratteristica dei suoi film: Nausicaa, Laputa, Totoro.

    YOSHIFUMI KONDO, L'ARTISTA DI ANNA DAI CAPELLI ROSSI

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    Uno schizzo di Kondo su Anna e uno dei suoi lavori ad acquerello


    Al posto di Yoichi Kotabe, che era stato il character designer di Heidi, Takahata scelse Yoshifumi Kondo (1950-1998), che divenne un grande collaboratore di Takahata e Miyazaki. Kondo sarà il realizzatore effettivo del personaggio grafico di Anna e di tutti i suoi comprimari. I suoi disegni di comune vita quotidiana sono dei veri e propri capolavori. La sua specialità è sempre stata quella di fare dei personaggi dal viso umile e innocente. La sua carriera ha inizio soprattutto con lo studio A Pro guidata da Takahata e Miyazaki, dove partecipò alla realizzazione della prima serie di Lupin III (giacca verde). Ha partecipato come character designer di serie come "Il fiuto di Sherlock Holmes" e "Una per tutte, tutte per una (Piccole Donne)". Su di lui c'è un bellissima pagina internet con diverse sue immagini.

    Sh_H Una_per_tutte_ecc


    Sembra che sia morto per il superlavoro effettuato come supervisore della Principessa Mononoke, dello Studio Ghibli di Miyazaki.

    mononoke





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    Edited by joe 7 - 27/12/2018, 16:54
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    Questa analisi è davvero interessante e mi piacerebbe, tempo permettendo, che ci fosse il proseguo.
    Ciao.
    :D


    E' vero, c'è ancora molto da dire su Anna: ci tornerò presto, promesso!
     
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