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  1. ZAGOR: "FANTASMI!" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 8 Jan. 2018
     
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    ZAGOR 152-153: FANTASMI! (analisi di Ivan)

    Testi: Alfredo Castelli
    Disegni: Pini Segna

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 203-204 (usciti nel 1978). I numeri reali di Zagor sono: 152-153. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 152-153.

    TRAMA

    Mentre Cico si mette a fare il santone alla Hare Krishna con tanto di sari e predicazione da fine del mondo con conseguente digiuno ed espiazione, Zagor riceve una lettera da un suo amico, Dick Hammer, di Tampa Town, Florida, dove avvengono fatti misteriosi: ogni 30 anni, il 26 Giugno (che, tra l'altro, è la data di nascita di Castelli, che al momento della stesura della storia aveva appunto trent'anni... ^_^), un neonato di Tampa Town scompare, trafugato da misteriosi fantasmi con una prominente gobba.

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    Stavolta è il turno del figlio di Dick ad essere rapito. Mentre Zagor e Cico indagano, due delinquenti, Stiletto e Pepe, li seguono di nascosto perchè sono convinti - non ho ancora capito in base a quale ragionamento - che abbiano un bottino nascosto da qualche parte. Zagor e Cico interrogano Jeremiah, un vecchio matto di Tampa Town, che in passato era stato all'Isola delle Nebbie, un posto misterioso che si intravvede sul fondo della baia di Tampa, e da dove, forse, vengono i misteriosi fantasmi. Ma nessuno ci va per la sinistra fama del posto, visto che chi ci va o muore o diventa pazzo come Jeremiah. Il matto racconta loro della maledizione di Sarmiento, un capitano spagnolo che naufragò laggiù con la sua nave, e che è l'origine, secondo lui, del misterioso rapimento dei neonati ogni trent'anni. Zagor e Cico raggiungono l'isola, scoprendo l'esistenza di una comunità spagnola che vive lì da circa trecento anni: uno di loro, un altro vecchio pazzo (in questa storia ce ne sono molti), detto il Custode della tradizione, di generazione in generazione, ogni trent'anni, fa rapire dai suoi uomini un neonato di Tampa Town perchè impersoni, da grande, il capitano Sarmiento, per far credere agli altri spagnoli che il capitano è immortale, non si capisce bene a che scopo. Dopo aver affrontato un enorme granchio, Zagor e Cico vengono aiutati dall'attuale Sarmiento, che viene a sapere di chiamarsi Norton e capisce l'inganno in cui è vissuto, e dalla figlia del Custode della tradizione, che si è innamorata di uno dei due protagonisti: e Zagor resta basito quando scopre che è innamorata di Cico e non di lui.

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    Alla fine, gli uomini del Custode, che riescono a volare grazie a particolari palloni gonfiati di gas, che dà loro l'impressione di avere delle gobbe - è proprio sotto questo aspetto che erano stati capaci di rapire i neonati per tutti questi trecento anni, di generazione in generazione - questi uomini, dicevo, vengono alla fine sconfitti. Ma il Custode ha un'ultima carta: convince Stiletto e Pepe, che, incredibilmente, hanno seguito Zagor e Cico fin lì, a lavorare per lui. Ma i due provocano il crollo della caverna dove si trovano i protagonisti. Solo Zagor e Cico, insieme al figlio di Dick, riescono a salvarsi: tutti gli altri muoiono sotto le rocce, compreso l'attuale Sarmiento/Norton, che preferisce morire lì, visto che non appartiene più al mondo vero. Intanto, gli abitanti di Tampa Town vincono la loro paura ad andare sull'Isola delle Nebbie e raggiungono Zagor e Cico, mentre gli spagnoli rimasti si arrendono e iniziano a relazionarsi con gli abitanti di Tampa. Come conclusione, la figlia del Custode, che, evidentemente, non era molto addolorata per la morte del padre, scarta Cico e se la fa col fabbro del paese, ben più aitante e muscoloso del messicano, che rimane piuttosto seccato dal voltafaccia della ragazza. Una storia strampalata? Dovreste davvero leggerla: dire che è strampalata è il minimo...è una storia talmente allucinante che è addirittura meravigliosa nella sua assurdità. Senza contare che è una storia che prende a piene mani da Paperino e il fantasma della grotta di Carl Barks.



    COMMENTO

    Atipico episodio firmato Castelli di cui sono state dette peste e corna: secondo me, invece, questa storia è stata ingiustamente bistrattata. Infatti il soggetto di base - se preso di per sé - è originale e intrigante; a penalizzarlo è stato il limite di spazio a disposizione per svilupparlo (neanche due numeri!) e la (conseguente) scelta di adottare un metodo narrativo INSOLITO per gli abituali standard zagoriani. Nel bene e nel male, una storia cult. Sgangherata fin che si vuole, ma non certo noiosa.

    PREGI

    La prima parte è davvero affascinante: c'è atmosfera e suspense e tutto lascia intendere che dietro il mistero ci sia davvero una qualche forza sovrannaturale. Castelli è abile nel fornire una spiegazione razionale (e si badi che ho scritto “razionale”, non “convincente”) ai fenomeni inizialmente inspiegabili: i bimbi rapiti, le nebbie che avvolgono l'isola, i rapitori che non lasciano tracce, la ricomparsa del vecchio Jeremiah senza una barca e coi vestiti asciutti “come se fosse tornato volando”... Buona la trovata delle “gobbe” gonfiate con gas aerostatico che dà una spiegazione logica alle azioni apparentemente sovrannaturali dei “fantasmi” (naturalmente dal punto di vista di mera fisica molte delle gesta compiute dagli uomini volanti risultano inverosimili, ma l'idea di base funziona).

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    Il pazzoide Jeremiah è una figura grottesca e interessante; peccato che, ad un certo punto, scompaia di netto dalla narrazione senza un preciso motivo, lasciando in sospeso molti interrogativi su quali siano stati i suoi reali rapporti con gli abitanti dell'isola.

    DIFETTI

    Il principale difetto, che a mio parere è all'origine di tutte le perplessità legate a questo pur buon soggetto, è il METODO NARRATIVO. Castelli qui adotta uno stile profondamente diverso da quello a cui eravamo abituati a leggere su Zagor. In primis, nei TESTI di dialoghi e didascalie, che hanno uno stile particolarissimo. In quest'episodio ci sono intere sequenze, che normalmente sarebbero state sviluppate in 2-3 pagine, che sono state condensate in una sola vignetta sovrastata da una didascalia che descrive l'avvenimento spazio-temporale. Sembra di leggere un fumetto di Flash Gordon degli anni '30, dove un'intera avventura era concentrata in una sola pagina tramite questo particolare metodo narrativo. Questa “compattatura delle sequenze” crea un forte senso di disagio a chi è stato abituato allo stile narrativo di Nolitta. Per uno sviluppo in stile “bonellide” di un soggetto del genere, sarebbe stata necessaria almeno un'altra cinquantina di pagine.

    E' poco credibile che la generazione di discendenti dell'equipaggio dell'Hispaniola sia sopravvissuta per 300 anni col solo materiale presente a bordo della nave. Castelli accenna, molto superficialmente, che “a bordo c'erano anche delle donne, e l'isola possedeva molte risorse naturali”...ma questo non basta a giustificare lo sviluppo di una comunità come quella che è stata rappresentata in quest'episodio. Troppi aspetti di logistica sono stati trascurati. In primis: la terraferma è ben visibile dall'isola; anche dopo il naufragio sarebbe stato abbastanza semplice arrivare sul Continente con una zattera o una scialuppa...quindi non si comprende perchè l'equipaggio originario si sia rassegnato ad un esilio forzato sull'Isola delle Nebbie come se questa fosse stata l'unica scelta a loro disposizione.

    Grande falla logica nella tradizione che Sarmiento debba “resuscitare” ogni volta nei panni di un sostituto rapito 30 anni prima: e se per un qualsiasi motivo il novello Sarmiento dovesse morire prima della sua iniziazione? In quel caso il piano del Custode andrebbe in malora; sarebbe costretto a trovare in fretta e furia un ALTRO sostituto di età corrispondente a quella del morto. E dove? E chi? E come riprodurre una perfetta somiglianza col defunto? Un macello. No, l'idea non regge proprio, neanche chiudendo tre occhi. Il Custode dovrebbe far rapire come minimo 4 o 5 neonati, per avere la sicurezza che almeno UNO di loro arrivi a servire i suoi scopi. Inoltre si presume che, di volta in volta, il precedente “Sarmiento” muoia per cause naturali. Ciò implica che potrebbe avere da 30 a 90 anni, con ovvi problemi per il Custode di millantare il NUOVO Sarmiento per una copia del defunto (anche ammettendo che fosse “rinato” più giovane).

    La presenza nella storia dei due “ladri-di-ladri” (Stiletto e Pepe) non serve praticamente a NULLA; i due banditi servono giusto a creare aspettativa sul COME influiranno sugli eventi...ma alla fine le loro azioni non sposteranno di una virgola l'andamento della storia. Inutili, pretestuosi e distraenti. In più, non si capisce perché si siano messi in testa l'idea bislacca che Zagor e Cico vogliano fare un “colpo”. Tant'è che rischiano la pelle per seguirli sull'Isola delle Nebbie per cercare un bottino...che non sono nemmeno sicuri che esista! I fuorilegge più CRETINI della storia del fumetto (passata, presente, e probabilmente anche futura).

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    Incomprensibile la scelta di Sarmiento/Norton di rimanere volontariamente a farsi schiacciare come un sorcio dal crollo della grotta. Non ha alcun motivo di volersi autodistruggere, anzi, gli ultimi eventi avrebbero dovuto stimolargli una nuova ragione di vita. Il suo è un “suicidio” del tutto gratuito, senza scopo, che non ha proprio nulla di epico.

    Stonatissimo il finale quando, a vicenda già conclusa, Zagor e Cico vedono arrivare le barche degli uomini di Tampa Town: per cosa diavolo hanno rischiato la pelle, se bastava attendere 1 giorno perché arrivasse la cavalleria? E a cose già risolte, peraltro. Sarebbe stato meglio mostrare il loro viaggio di ritorno in zattera verso Tampa Town col neonato, magari ostacolati dal Custode in cerca di vendetta. Qui traspare l'esigenza di chiudere la storia in fretta e furia per mere questioni di spazio, in barba alle (enormi) possibilità narrative rimaste inespresse.

    La chiusura è inverosimile: dopo che per generazioni gli isolani hanno rapito i loro neonati...gli abitanti di Tampa Town li accolgono festosi, fanno tranquillamente scambi commerciali, e finisce tutto a tarallucci e vino?! Ecchecavolo, in condizioni psicologiche normali, come minimo li vorrebbero impiccare tutti al primo albero, altro che! Idem come sopra: con una cinquantina di pagine in più a disposizione, anche questa chiusura avrebbe potuto essere risolta in modo più avvincente e credibile.

    DISEGNI

    Confermo la mia opinione su Pini Segna: era un disegnatore davvero molto bravo; a penalizzarlo è stato il suo particolare stile nel realizzare le FIGURE (snodate come marionette) e i VOLTI (caricaturali e molto spesso incostanti da una vignetta all'altra). Per il resto, possedeva un grande gusto estetico: se immaginiamo di togliere le figure, molte sue vignette sono degli autentici quadretti. In questo particolare episodio, poi, realizza ambientazioni di grande atmosfera. C'è qui, però, una grave incongruenza grafica: la nave spagnola immersa nella baia è inclinata di 30 gradi (ha la prua sott'acqua), ma, tranne che in poche scene, i disegni delle sue ambientazioni interne sono IN SIMMETRIA, come se la nave si trovasse perfettamente in asse.

    Storia: 6 (soggetto 7, sceneggiatura 5)
    Disegni: 7


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:17
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  1. Alberto Cavalasca
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    Interessante recensione, comunque visto la straordinaria copertina di Fantasmi il difetto principale è... che dii fantasmi non c'è n'è nella storia! E' un peccato visto che gli sviluppi erano potenzialmente succulenti...
     
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    Interessante recensione, comunque visto la straordinaria copertina di Fantasmi il difetto principale è... che dii fantasmi non c'è n'è nella storia! E' un peccato visto che gli sviluppi erano potenzialmente succulenti...

    La copertina ingannevole di Ferri era straordinaria, tanto che da sola valeva la spesa dell'albo. E' vero che i fantasmi non c'erano, ma per tutta la storia se ne è parlato, quindi l'atmosfera macabra, almeno nella prima metà della serie, c'era. Poi si è trasformato in una storia alla Scooby-Doo, ma almeno dei fantasmi se ne è parlato. Siamo lontani comunque dai fasti della Casa del terrore...
     
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    Le prime tre prove di Castelli al suo ritorno lasciano veramente l’ amaro in bocca. Secondo me su Zagor si è letto di peggio, ma il famoso autore si avvicinò con un eccessivo estro brillante. Propose un Cico si divertente, ma come è stato detto un po’ troppo ingenuo e non più impiegato sul suo bisogno atavico di cibo. Situazioni risolte in fretta e furia come purtroppo vedremo anche in alcune avventure di MM e scene troppo esagerate come quella di questa storia alla cittadina. Aggiungiamoci due personaggi buttati lì a casaccio come Stiletto ed il suo complice di cui non mi ricordavo minimamente l’ esistenza. Peccato perché come detto non mancano l’ atmosfera e scene toste come l’ arrivo sull’ isola e la lotta con il granchione. Tornando al registro brillante, divertente l’ equivoco sulla figlia del custode, ma il controcolpo di scena risulta irritante visto che è decisamente contraddittoriocon quanto visto prima. Me non ha mai fatto rivedere. Probabilmente Castelli si avvicinò a Zagor vedendovi solo il lato più leggero e brillante. Mister no lo prese un po’ più seriamente? Boh! Sta di fatto che uscivano in generale storie di tutt’ altra pasta.

    CITAZIONE (Alberto Cavalasca @ 9/1/2018, 16:19) 
    Interessante recensione, comunque visto la straordinaria copertina di Fantasmi il difetto principale è... che dii fantasmi non c'è n'è nella storia! E' un peccato visto che gli sviluppi erano potenzialmente succulenti...

    Eh, eh! Molto bella anche quella de “La minaccia verde”. Purtroppo quella storia secondo me è anche meno bella di questa. XD
     
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    CITAZIONE (Francesco Romani @ 3/9/2018, 20:46) 
    Le prime tre prove di Castelli al suo ritorno lasciano veramente l’ amaro in bocca. Secondo me su Zagor si è letto di peggio, ma il famoso autore si avvicinò con un eccessivo estro brillante. Propose un Cico si divertente, ma come è stato detto un po’ troppo ingenuo e non più impiegato sul suo bisogno atavico di cibo. Situazioni risolte in fretta e furia come purtroppo vedremo anche in alcune avventure di MM e scene troppo esagerate come quella di questa storia alla cittadina. Aggiungiamoci due personaggi buttati lì a casaccio come Stiletto ed il suo complice di cui non mi ricordavo minimamente l’ esistenza. Peccato perché come detto non mancano l’ atmosfera e scene toste come l’ arrivo sull’ isola e la lotta con il granchione. Tornando al registro brillante, divertente l’ equivoco sulla figlia del custode, ma il controcolpo di scena risulta irritante visto che è decisamente contraddittoriocon quanto visto prima. Me non ha mai fatto rivedere. Probabilmente Castelli si avvicinò a Zagor vedendovi solo il lato più leggero e brillante. Mister no lo prese un po’ più seriamente? Boh! Sta di fatto che uscivano in generale storie di tutt’ altra pasta.

    CITAZIONE (Alberto Cavalasca @ 9/1/2018, 16:19) 
    Interessante recensione, comunque visto la straordinaria copertina di Fantasmi il difetto principale è... che dii fantasmi non c'è n'è nella storia! E' un peccato visto che gli sviluppi erano potenzialmente succulenti...

    Eh, eh! Molto bella anche quella de “La minaccia verde”. Purtroppo quella storia secondo me è anche meno bella di questa. XD



    Castelli io non riesco a inquadrarlo. Fa delle storie promettenti, ma alla fine rovinose come "Fantasmi", "La minaccia verde", "Missione compiuta", inseme a storie drammatiche e coinvolgenti come "Molok" e "Il ritorno del vampiro". Si vede che a volte era in vena e a volte no. Le sue conclusioni affrettate e senza senso lasciano l'amaro in bocca per storie che sarebbero state migliori.
     
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