Il blog di Joe7


Replying to I CENT'ANNI DEL GIORNALINO DOSSIER - 1

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  1. Posted 22/4/2024, 22:42
    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 22/4/2024, 20:17) 
    100 anni sono un bel traguardo. Nemmeno il corriere dei Piccoli ci é arrivato.

    Infatti il Corriere dei Piccoli è durato "solo" 88 anni. Il Giornalino invece ha passato la boa, ma non è che sia in grandi condizioni...

    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 22/4/2024, 20:17) 
    Da piccolo lessi qualche numero del giornalino: ricordo soprattutto Pinky e i fumetti con i personaggi Hanna-Barbera (iniziati alla fine del 1991).

    Quando si parla del Giornalino, spunta sempre fuori il nome di Pinky: lui è stato il simbolo della rivista. ^_^

    pinky_personaggio_163


    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 22/4/2024, 20:17) 
    Certo che una volta, nel campo dei fumetti, c'era una gran voglia di fare; oggi, invece ci si limita al minimo sindacale.

    Mancano le idee, manca la speranza nel futuro. Ci vuole soprattutto quella: la speranza, poi verranno le idee. Io ce l'ho, ma non disegno, nè faccio storie. Quindi auguro che chi le fa torni a sperare. C'è qualcuno tra loro che ancora spera: ma bisogna pregare perchè siano di più. Allora cose come Il Giornalino torneranno.
  2. Posted 22/4/2024, 19:17
    100 anni sono un bel traguardo.
    Nemmeno il corriere dei Piccoli ci é arrivato.
    Da piccolo lessi qualche numero del giornalino: ricordo soprattutto Pinky e i fumetti con i personaggi Hanna-Barbera (iniziati alla fine del 1991).
    Certo che una volta, nel campo dei fumetti, c'era una gran voglia di fare; oggi, invece ci si limita al minimo sindacale.
  3. Posted 22/4/2024, 17:30
    IL GIORNALINO COMPIE (MALE) CENT'ANNI

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    Bob Kent di Giuliano Giovetti, autore completo (storia e sceneggiatura): quasi il Ken Falco italiano (anche se con tematiche completamente diverse), è stato uno dei fumetti più apprezzati del Giornalino.


    C'è stato un tempo in cui c'era la possibilità di riunire in una rivista i migliori autori di fumetti: prima col Corriere dei Piccoli, poi col Vittorioso e l'Avventuroso, poi col Corriere dei Ragazzi...il Giornalino fu l'ultimo, e possiamo dire che questo periodo finì in bellezza. Il Giornalino c'è ancora, ma è ben lontano dalle qualità dei lavori di un tempo.

    LE EDIZIONI SAN PAOLO

    Tutto iniziò ad Alba (Cuneo), nel Piemonte. Siamo nel 1914 ed è iniziata la Prima Guerra Mondiale: nonostante questo, il beato Don Giacomo Alberione, parroco e padre spirituale del seminario di Alba, fondò le Edizioni San Paolo, quelle che pubblicheranno Il Giornalino, in una riunione con altri sacerdoti e fedeli in una tipografia cattolica presso la chiesa di Alba.

    Don-Alberione
    Il beato Don Alberione, fondatore della San Paolo


    Ispirato da Don Bosco, Don Alberione fu il primo ecclesiastico contemporaneo ad occuparsi esclusivamente dei mass media. La San Paolo realizzò, oltre al Giornalino, Famiglia Cristiana, Jesus. Lo scopo della nuova casa editrice era, ovviamente, diffondere la fede cristiana a mezzo stampa. Il nome San Paolo si richiama all'omonimo santo, l'evangelizzatore per eccellenza. Dal secondo dopoguerra, la San Paolo si diffuse anche all'estero e si trasferì a Milano. Oltre alla buona stampa, si impegnarono anche nell'attività cinematografica, fondando la San Paolo film: realizzarono il film Abuna Messias (la vita del predicatore Guglielmo Massaia che andò in Abissinia e fu chiamato dalla gente "Abuna Messias", il suo nome in etiope), e nel 1950 "Mater Dei", il primo lungometraggio a colori realizzato in Italia, che parla della vita della Madonna. Infatti, "Totò a colori" fu realizzato dopo, nel 1952: quindi non è stato il primo film italiano a colori. Tra i film più famosi della San Paolo Film ricordiamo Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, con Nino Manfredi, che ebbe un successo strepitoso, fino a diventare il "Pinocchio" definitivo.

    LA NASCITA DEL"GIORNALINO"

    Il Giornalino è il settimanale più longevo d’Europa: è nato infatti cent'anni fa, il 1° ottobre 1924, in formato giornale. Allora c'era già un certo numero di riviste destinate a bambini e ragazzi: il Correre dei Piccoli, i cattolici Italia Missionaria e Messaggero dei Ragazzi, e compagni. Ma a quei tempi non c'era ancora la stampa di massa e la diffusione del cinematografo come oggi: il concetto di "mass-media", cioè "cultura di massa". non c'era ancora.

    Però fu proprio negli anni Venti che iniziò il processo che vide l’editoria trasformarsi da fenomeno di élite (e anticlericale) di fine Ottocento a fenomeno di massa, grazie all’impulso di nuove tecnologie di stampa e grazie ai cambiamenti sociali di allora (eravamo al primo dopoguerra, tutto era ancora da ricostruire: questo diede stimolo a nuove iniziative). Iniziarono così i primi passi di quell’industria culturale che attraverserà tutto il Novecento fino ai giorni nostri. Per dire: nello stesso 1924, l'anno del Giornalino, fu fondata la Metro-Goldwyn-Mayer, il famoso leone ruggente della storia del cinema, nacque l’URI, l'Unione Radiofonica Italiana, che iniziò le prime trasmissioni radio dalla stazione di Roma, fu inaugurata la prima autostrada del mondo, la Varese-Milano.

    Don Alberione decise di investire sui ragazzi rivolgendosi direttamente a loro con un giornale, appunto il Giornalino, che unisca in sé elementi per una formazione integrale della persona, in un equilibrato mix di divertimento, formazione e informazione. Infatti, una caratteristica del Giornalino è sempre stata l'accompagnamento scolastico: una cosa che ci vorrebbe al giorno d'oggi. Per questo fu realizzato il famoso inserto “Conoscere Insieme”: lì c'erano le interviste ai personaggi famosi della storia, degli articoli su un aspetto della cultura, della geografia, della natura; tanti approfondimenti sulle opere famose, sui personaggi, scoperte, scienza, sugli eventi storici e così via, accompagnate da immagini di grande livello, realizzate dai migliori autori italiani. Roba che adesso se la sognano, Eppure a quei tempi c'era ogni settimana.

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    All'inizio, Il Giornalino era distribuito solo nelle parrocchie: aveva il formato grande da giornale come il Corriere dei Piccoli di un tempo, con tanto di immagini e fumetti con le rime in calce. Negli anni '50 iniziarono a comparire i balloon dei fumetti ed ebbe il formato rivista attuale. Il periodo d'oro iniziò negli anni '70: nel 1970, infatti, chiuse il Vittorioso, un importante settimanale cattolico, e i suoi autori - tutti di grande talento - passarono sulle pagine del Giornalino. Da allora furono pubblicate le serie a fumetti più famose: Larry Yuma, Il commissario Spada, Pinky, eccetera. Fecero anche le trasposizioni a fumetti di romanzi classici, tipo I promessi sposi e altri, che diventeranno una caratteristica della testata.

    DON TOMMASO MASTRANDREA, DETTO ZIO GIO': L'ANIMA DEL "GIORNALINO"

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    Don Tommaso Mastrandrea (1942-2021), il redattore più famoso del Giornalino: lo gestì per vent'anni, dal 1976 al 1999.


    Il pugliese Don Tommaso Mastrandrea fu il direttore del Giornalino nel suo periodo d'oro (dal 1976 al 1999). Portava il soprannome di Zio Giò, al quale scrivevano i lettori nella rubrica della posta, parlando dei loro problemi e ai quali "Zio Giò" rispondeva. E' stato anche sceneggiatore: realizzò La Bibbia a fumetti negli anni '90, coi disegni di Marco Rostagno, e Il segreto dei quattro codici, disegnato da Sergio Toppi: era una storia sulla vita del beato Giacomo Alberione, fondatore del Giornalino e della San Paolo. La sua opera più famosa, però, è Paulus: una rivisitazione fantascientifica della vita di San Paolo, disegnata da Gianni de Luca. Mastrandrea fece il soggetto e Renata Gelardini si occupò della sceneggiatura. Appena mi sarà possibile ve ne parlerò.

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    UN MUCCHIO DI AUTORI

    Il Giornalino ha sempre cercato di coniugare avventura, fumetto ed educazione, accompagnando la crescita dei ragazzi, sempre nella logica del fratello maggiore, un po’ complice e un po’ punto di riferimento. Riguardo ai fumetti (e illustrazioni, l'ossatura del giornale nella sezione delle rubriche), l'elenco degli autori è sterminato. Abbiamo Attilio Mussino, per esempio, il più famoso illustratore di Pinocchio.

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    Oppure Antonio Rubino (autore liberty famoso per il personaggio di Quadratino del Corriere dei Piccoli); Sebastiano Craveri (autore di molte storie di animali umanizzati); Santo D’Amico (grande autore di storie come Guglielmo Tell; ha anche disegnato alcune avventure italiane dell'Uomo Mascherato); Ennio Zedda (famoso autore sardo); Lino Landolfi (suo il Padre Brown a fumetti); Ruggero Giovannini (realizzò i disegni di Capitan Erik e I biondi lupi del Nord); Gianni De Luca (di cui ho già parlato qui); Gino Gavioli (famose le sue riduzioni di romanzi e fiabe a fumetti); Franco Caprioli (autore dal tratto realista, fece molte riduzioni di romanzi, soprattutto di Giulio Verne); Rino Albertarelli (KIt Carson, Dottor Faust; sul Giornalino fece solo delle illustrazioni); Luciano Bottaro (autore di Pon Pon); Massimo Mattioli (autore del coniglio rosa Pinky, un personaggio simbolo del Giornalino). Ricordiamo tra gli illustratori anche Angelo Bioletto: tra il 1948 e il 1950 disegnò tre famose storie a fumetti di Topolino, scritte da Guido Martina: Topolino e il cobra bianco, Topolino e i grilli atomici, L'inferno di Topolino (1949): quest'ultima fu il capostipite delle "Grandi Parodie" della Disney in Italia. Successivamente, si dedicò all'illustrazione di libri per ragazzi.

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    Cenerentola illustrata da Bioletto


    Poi abbiamo: Giovanni Boselli (realizzò i fintomedievali Bellocchio e Leccamuffo, e il gangster fallito Gec Sparaspara, preso da Jak Mandolino di Jacovitti); Carlo Boscarato, il disegnatore ufficiale di Larry Yuma; Alfredo Brasioli, di cui ho parlato qui. E mi fermo, se no farei un libro. Ma ne parlerò meglio più avanti.

    SCRIVERE PER RAGAZZI NON E' ROBA DA BAMBINI, ANZI.

    "Scrivere per fanciulli" diceva don Alberione "è un'arte singolarmente difficile. Oltre a richiedere una vocazione speciale, richiede anche nell’apostolo (così lui chiamava i suoi collaboratori) una preparazione adeguata e un'attività sapiente". E' un lavoro affascinante, ma anche complesso, che richiede flessibilità e cultura.

    La grande produzione di personaggi e di serie a fumetti realizzata dal Giornalino lo mette in un posto di tutto rispetto nella produzione fumettistica italiana. Non sono mancate le incursioni all’estero (Asterix, i Puffi e Lucky Luke, per esempio), ma la produzione è stata tutta prevalentemente italiana.

    Oltre a questo, il Giornalino aveva presentato anche delle interviste, commenti, inchieste e reportage, invitando scrittori e giornalisti a realizzare degli articoli sul settimanale. Per esempio, tra i giornalisti che scrissero sul Giornalino abbiamo: Folco Quilici, Indro Montanelli, Piero Angela, Ambrogio Fogar, Piero Bianucci, Giancarlo Ligabue, Fulco Pratesi, Maurizio Leigheb, Alfredo e Angelo Castiglioni. Anche lo sport non è stato certo trascurato, con le firme di Gian Paolo Ormezzano a Giacinto Facchetti, Antonio Cabrini, Michel Platini, Paolo Maldini.

    Attualmente, il Giornalino di oggi, purtroppo, non ha più lo stesso livello di allora, e usa un linguaggio più adatto a bambini, che è diventato il nuovo lettore tipo a cui rivolgersi, non più il pubblico di ragazzi di allora. Torna anche ad avere una distribuzione limitata, a livello parrocchiale, anzi, forse meno ancora (ai tempi d'oro, il Giornalino era arrivato anche nelle edicole). Oggi, praticamente, lo si trova solo in qualche libreria delle Paoline, o in abbonamento. Diciamo che vivacchia: ha raggiunto i 100 anni, ma non so se andrà molto oltre.

    (continua)

    BIBLIOGRAFIA

    Fumettologica

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