Il blog di Joe7


Replying to BALDIOS, IL ROBOT CHE NON C' E'

  • Create account

    • Nickname:
  • Enter your Post

    •              
           
       
      FFUpload  Huppy Pick colour  HTML Editor  Help
      .
    •      
       
      Clickable Smilies    Show All
      .
  • Clickable Smilies

    • :huh:^_^:o:;):P:D:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
      :wub::angry::(:unsure::wacko::blink::ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
      <3:XD:*_*:];P:XP:(:=)X):D:>.<>_<
      =_=:|:?3_3:p:;_;^U^*^^*:=/::*::b::f:

  •   

Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 26/4/2024, 22:43
    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 26/4/2024, 23:17) 
    Mi fa strano il fatto che nella sigla italiana dell'anime, Baldios venga definito invincibile, visto che alla fine perde.

    E come dovevano chiamarlo? Baldios il perdente? La sigla deve essere fatta per esaltare l'eroe, si sa. Solo che, in questo caso, l'eroe è un fallito, quindi il contrasto è stridente.

    E gli eroi falliti non piacciono a nessuno: distruggono la speranza. Infatti, la storia di Baldios fu tribolata e incompleta proprio perchè a ben pochi interessava la storia di un perdente. Solo agli intellettuali e a pochi appassionati: pochissimi, ma talmente agguerriti che tanto fecero e tanto dissero che alla fine fu realizzato il film riassuntivo di Baldios, che chiarì le cose in sospeso. Ma col protagonista sempre perdente: perchè a loro, chissà perchè, piaceva così.

    Immagino quale sia la motivazione: l'avrò sentita miliardi di volte. "Bisogna dire le cose come stanno, mica sempre si vince" eccetera.

    Sai che novità. E' vero che mica sempre si vince. Lo sapevano sin dai tempi di Omero. Ma, se hanno fatto sempre delle storie nel corso dei secoli in cui il protagonista vinceva, con ben poche eccezioni, ci sarà stata una ragione. E la ragione è questa: dare sempre della speranza.

    Agli appassionati di Baldios e delle storie pessimiste sarebbe piaciuta la fiaba del brutto anatroccolo che viene preso a calci per tutta la storia e poi muore abbandonato da tutti, perchè tante volte nella vita accadono queste cose. Ed è vero, ma in questo modo la fiaba del brutto anatroccolo non avrebbe dato speranza. Non avrebbe detto a ciascuno di noi brutti anatroccoli che un giorno saremmo diventati dei cigni. Non ci avrebbe dato la gioia di sperare. Basta davvero poco perchè appaia un pò di luce, anche nei momenti più bui. Ma, con un brutto anatroccolo (o Baldios, o quello che vuoi tu) come lo vogliono loro, non ci sarebbe stata nemmeno quella luce.

    E' proprio per questo che detesto storie come Baldios o Gundam. Tolgono la speranza.
  2. Posted 26/4/2024, 22:17
    Mi fa strano il fatto che nella sigla italiana dell'anime, Baldios venga definito invincibile, visto che alla fine perde.
  3. Posted 6/5/2022, 22:07
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 6/5/2022, 23:01) 
    Certo. entrambe le serie la buttano sul sociale e poi, perché, alla fine della serie Baldios viene sconfitto, diventando così un eroe perdente, come spesso accade a Mister No.

    C'è del vero in questo. Ma direi che Baldios la butta sul sociale più di Mister No, ed è anche perdente più di Mister No. Dopotutto, Jerry Drake qualche volta vince, mentre Baldios perde proprio su tutta la linea...
  4. Posted 6/5/2022, 22:01
    Certo. entrambe le serie la buttano sul sociale e poi, perché, alla fine della serie Baldios viene sconfitto, diventando così un eroe perdente, come spesso accade a Mister No.
  5. Posted 6/5/2022, 21:46
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 6/5/2022, 22:15) 
    Praticamente Baldios é l'equivalente mecha di Mister No, con cui ha in comune alcuni punti.

    Non vedo bene i nessi tra Baldios e Mister No, me li puoi spiegare? :huh:
  6. Posted 6/5/2022, 21:15
    Praticamente Baldiso é l'equivalente mecha di Mister No, con cui ha in comune alcuni punti.
  7. Posted 28/12/2018, 22:33
    CITAZIONE (francesco-due @ 28/12/2018, 21:59) 
    Ho fatto caso adesso a questa sezione. Mi ricordo poco del Baldios, soprattutto quelli che chiamo errori di traduzione. Infatti in diverse puntate certi termini venivano sostituiti da altri e all'epoca mi diede parecchio fastidio. La trama era abbastanza interessante, ma alcuni episodi mi sembrarono piuttosto dei montaggi malfatti. Al contrario la storia del Terzo Stato (in cui soldati della Terra e di S1 si alleano come forza indipendente e costringono i due nemici ad un'azione di commando congiunta) fu una vera trovata geniale. Meritava di essere approfondita di più, invece, tolto di mezzo il terzo incomodo, non se ne parlò più. Effettivamente, all'epoca, cercai di immaginarmi una evoluzione di quella situazione. Se si fosse cercato di approfondire un po' di più la trama, anche solo dal punto di vista tecnologico (è stato un salto temporale o uno in dimensione parallela? per dirne uno) avrebbe certamente ottenuto un riscontro migliore.

    Baldios è stata - almeno secondo me - una storia robotica che la buttava troppo sul sociale e mai sui personaggi. Personaggi che effettivamente in Baldios sono piuttosto stereotipati, o comunque poco approfonditi. L'unico vago approfondimento psicologico è quello sul rapporto morboso tra Gattler e Afrodia: ma qui si parla di una relazione malata, non di una relazione sana. Cioè, si scava solo sul torbido, non sull'umano, non so se mi spiego.

    Comunque, Baldios spinge troppo sul sociale, come ho detto: la crudele organizzazione civile e militare di Gattler, l'ottusità delle Nazioni Unite, le leggi vincolanti, i problemi sociali tipo la diffidenza verso Marin. La stessa storia di amore tra Marin e Afrodia è troppo evanescente, perchè non porta a nessun risultato: tanto che la si palleggia con la storia tra Marin e Jamie. In mezzo, gli autori hanno aggiunto delle scene di battaglie semi robotiche praticamente inutili, tanto che si vede bene che sono state messe solo per esigenze di copione: ma, se fossero state tagliate, l'economia della storia non avrebbe avuto grossi danni.

    E' per questo che ho parlato del "robot che non c'è": anzi, in Baldios non c'è neanche una vera e propria trama, visto che ci sono solo un mucchio di idee, tipo il rapporto di amore/odio, la possibilità di dimensioni alternative, la crudeltà dell'organizzazione da Grande Fratello, eccetera, ma nessun vero sviluppo narrativo.
    Il fatto stesso di far distruggere la terra nel finale dà la sensazione che gli autori non sapessero come andare avanti e volessero dare un taglio netto alla storia per farla finita, secondo la vecchia soluzione narrativa di ripiego, cioè: "se non sai più come mandare avanti la storia, fai morire tutti i personaggi sotto un camion".
    Tant'è vero che non ha nemmeno un finale chiaro. Insomma, Baldios non è nè carne è pesce: vuole dire troppo e lo dice male.
  8. Posted 28/12/2018, 21:59
    Ho fatto caso adesso a questa sezione.
    Mi ricordo poco del Baldios, soprattutto quelli che chiamo errori di traduzione.
    Infatti in diverse puntate certi termini venivano sostituiti da altri e all'epoca mi diede parecchio fastidio.
    La trama era abbastanza interessante, ma alcuni episodi mi sembrarono piuttosto dei montaggi malfatti.
    Al contrario la storia del Terzo Stato (in cui soldati della Terra e di S1 si alleano come forza indipendente e costringono i due nemici ad un'azione di commando congiunta) fu una vera trovata geniale.
    Meritava di essere approfondita di più, invece, tolto di mezzo il terzo incomodo, non se ne parlò più.
    Effettivamente, all'epoca, cercai di immaginarmi una evoluzione di quella situazione.
    Se si fosse cercato di approfondire un po' di più la trama, anche solo dal punto di vista tecnologico (è stato un salto temporale o uno in dimensione parallela? per dirne uno) avrebbe certamente ottenuto un riscontro migliore.
  9. Posted 30/9/2016, 13:16
    CITAZIONE (Francesco Romani @ 30/9/2016, 00:29) 
    " il robot Daikengo (1978), la prima serie con un robot non terrestre e non ambientata sulla Terra,"

    Ah, però! Non lo sapevo!

    A volte Ryger, il pilota di Daikengo, era sceso sulla Terra, che però nella serie ha comunque un'importanza marginale. La storia di Daikengo fu realizzata in modo piuttosto semplice, ma aveva delle potenzialità notevoli: viste le premesse, avrebbe potuto trasformarsi in un fantasy robotico di tutto rispetto. Peccato.

    CITAZIONE (Francesco Romani @ 30/9/2016, 00:29) 
    "l'autore è stato influenzato probabilmente dalla serie Gundam, uscita un anno prima, in cui l'aspetto complessivo e sociale della guerra assume una importanza più grande di quella degli stessi protagonisti coinvolti."

    In effetti sembra quasi un suo epigono a tempo di record! Peccato abbia avuto una sorte ben peggiore e cioé di non avere una fine. Si, c' è quella del film, ma non è la stessa cosa, anche perché li le cose sono impostate un po in maniera diversa.

    In Baldios conta soprattutto l'aspetto sociale (l'amministrazione politica, la scienza, l'inquinamento, la sovrappopolazione, l'ottusità militaresca, ecc.) ma manca l'uomo. Manca come persona: mancano i suoi sentimenti, le sue aspirazioni. Certo, ci sono i drammi dei personaggi, ma non sono mai il filo conduttore della storia: sono solo degli eventi secondari della trama principale, che è sostanzialmente politica e sociale. L'amore-odio tra Marin e Aphrodia non è mai approfondito veramente e resta sullo sfondo della storia. Così come pure i sentimenti della dottoressa Queenstein o di Jamie. La visione di Baldios è pessimistica in modo totale: il messaggio della serie è che per l'uomo non c'è salvezza nè speranza. Non è un caso se nè gli amori di Baldios arrivano a compimento, e nemmeno la storia stessa arriva a compimento. Che conclusione si può avere in una storia in cui non c'è speranza?
    Quella di Baldios è una visione solo materialistica, che considera solo l'aspetto sociale dell'uomo, senza mai considerare veramente la sua interiorità. Infatti, Marin e Aphrodia, pur essendo i personaggi principali, non influenzano mai la trama principale. Tutti i personaggi sono solo schiavi di un fato crudele e senza senso. L'attività dell'uomo qui non conta nulla nè porta a nulla. Baldios contiene molto del pessimismo orientale, mischiato con analisi sociali.
    Invece, per fare un esempio, l'amore tra Kazuya e Erika di Daimos, per quanto un pò stereotipato, ha però cambiato fino in fondo la storia della serie.


    CITAZIONE (Francesco Romani @ 30/9/2016, 00:29) 
    "Quello che è evidenziato nella storia è l'aspetto sociale (inquinamento, casta dei militari, casta degli scienziati, ribellioni nei bassifondi, ecc.)."

    Già! Tra l' altro Baldios fu una delle pochissime se non l' unica a non avere manco un bambino nel cast! Elemento irrinunciabile pare per i realizzatori delle serie robotiche dell' epoca. XD Forse perché avrebbe stemperato un po troppo i toni che in questa serie rimangono sempre seriosi. Boh!

    Hai fatto un'osservazione molto acuta, complimenti, non ci avevo fatto caso: un bambino è sempre segno di speranza. Credo sia per questo che nelle serie robotiche - persino nel pessimista Gundam - ci sono i bambini.
    La serie di Capitan Harlock da questo punto di vista è emblematica: se il manga di Harlock è cupo e retorico in modo spropositato, l'anime (parlo della serie classica) invece è molto più leggero, più aperto alla vita, alla speranza, al domani. E perchè? Ma perchè nell'anime c'è la bambina Mayu, per la quale Harlock vuole combattere: un personaggio che invece nel manga non c'è. Per questo il manga di Harlock, senza bambini, con tutti quei neri dello spazio e tutta quella retorica militaresca, è pesante come un mattone.
  10. Posted 29/9/2016, 23:29
    " il robot Daikengo (1978), la prima serie con un robot non terrestre e non ambientata sulla Terra,"

    Ah, però! Non lo sapevo!

    " l'autore è stato influenzato probabilmente dalla serie Gundam, uscita un anno prima, in cui l'aspetto complessivo e sociale della guerra assume una importanza più grande di quella degli stessi protagonisti coinvolti."

    In effetti sembra quasi un suo epigono a tempo di record! Peccato abbia avuto una sorte ben peggiore e cioé di non avere una fine. Si, c' è quella del film, ma non è la stessa cosa, anche perché li le cose sono impostate un po in maniera diversa.

    "Quello che è evidenziato nella storia è l'aspetto sociale (inquinamento, casta dei militari, casta degli scienziati, ribellioni nei bassifondi, ecc.)."

    Già! Tra l' altro Baldios fu una delle pochissime se non l' unica a non avere manco un bambino nel cast! Elemento irrinunciabile pare per i realizzatori delle serie robotiche dell' epoca. XD Forse perché avrebbe stemperato un po troppo i toni che in questa serie rimangono sempre seriosi. Boh!

Review the complete topic (launches new window)