Il blog di Joe7


Replying to MARNIE

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  1. Posted 5/11/2015, 22:19
    MARNIE: IL BISOGNO DI AMORE E PERDONO DELL'UOMO

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    Una delle cose che ho comprato a Lucca è il DVD di "Quando c'era Marnie", l'ultimo lavoro dello Studio Ghibli. L'autore non è Miyazaki, ma Hiromasa Yonebayashi, che ha realizzato anche Arrietty, il suo primo film Ghibli come regista. Dopo questo lavoro, ha lasciato lo studio Ghibli, con l'intenzione di fare altri lavori, probabilmente dei fantasy (si veda qui).
    Era da molto che aspettavo di vedere questo film, basato su una storia di una scrittrice inglese (Joan Gale Robinson) ma ambientata in Giappone. Quello che mi aveva colpito per prima cosa era il nome.

    MARNIE

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    Disegno preparatorio


    Come nome, "Marnie" è un pò strano, poco comune. Ovviamente, è un nome femminile ma il suo significato è poco chiaro. Ha un'origine probabilmente ebraica, da Marni (che significa "gioisca"), oppure latina, che significa "dal mare, frizzante, brillante". Visto che la storia è ambientata attorno al mare di Nemuro, e il mare fa spesso da sfondo, di certo è un nome azzeccato. Ma è anche un nome inquietante, usato nell'omonimo film di Hitchock "Marnie" del 1964; il libro originario di Joan Gale Robinson, "When Marnie was here", fu pubblicato tre anni dopo il film, nel 1967. Non si può escludere che sia stato il film di Hitchock ad influenzarea la scrittrice nella scelta del nome.

    TRAMA (no spoiler particolari: è solo una presentazione della storia)

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    Anna Sasaki è una ragazzina di 12 anni che ha perso i suoi genitori e vive coi genitori adottivi: nel film comunque si vede solo la madre adottiva, Yoriko, una donna molto assillante e ansiosa sullo stato di salute della figliastra. Infatti, Anna soffre di attacchi di asma e alla fine va in una casa di mare, a Nemuro, dove vivono gli zii acquisiti, per guarire dalla malattia. Laggiù incontra una misteriosa ragazza dai capelli biondi, Marnie, appunto, che vive in una villa sul mare. Il punto è che la villa è disabitata da anni, eppure ogni sera Anna incontra Marnie lì e addirittura partecipa ad un ricevimento nella villa.
    Chi è Marnie? Un fantasma? O qualcos'altro?

    UNA STORIA TUTTA AL FEMMINILE. IL BISOGNO DI PERDONO. LA STRANEZZA DI ANNA
    Anna ha degli occhi blu, probabilmente a causa del suo essere per metà giapponese: "Anna" è un nome occidentale, come, guarda caso, lo è anche "Marnie" (gli autori infatti non hanno cambiato i nomi delle protagoniste). Per questo, Anna è vista con sospetto dalle sue coetanee; inoltre, è in conflitto sia coi suoi genitori adottivi, dai quali non pensa di essere amata davvero, sia con se stessa, disprezzandosi per essere come è. Trova riposo nel disegnare.
    Marnie è una storia tutta al femminile: i personaggi sono tutte donne, e gli uomini hanno ruoli marginali. E' una storia tutta interiore, in cui Anna e Marnie devono fare un percorso interiore che permetta loro di vivere in pace con se stesse. Entrambe le ragazze, anche se per motivi diversi, non si perdonano, non si accettano, ma per salvarsi hanno bisogno dell'aiuto di un altro. Si salvano vicendevolmente: qui c'è anche la visione cristiana in cui l'uomo non si salva da solo, ma grazie a Cristo, che è l'"amico vero" su cui appoggiarsi.

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    C'è anche una situazione strana, che richiama l'ambiguità giapponese sul sesso: Anna ha le fattezze di un maschio, e in certi punti appare addirittura essere innamorata di Marnie. In Oriente il corpo non ha la stessa importanza che le dà il cristiano, è solo un involucro che esprime l'anima, nient'altro. Infatti, nella lingua giapponese non esistono il maschile e il femminile. Per il cristiano, invece, il sesso e il corpo sono tutt'uno. L'ideologia del gender infatti non ha nulla di cristiano, nè fa parte della nostra storia. In ogni caso, questo aspetto di Anna stona vistosamente con l'opera originale di Joan Gale Robinson, ma è in linea con la mentalità orientale, che gioca spesso con l'ambiguità.

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    GHIBLI: NON CI SONO CENNI DI CHIUSURA DELLO STUDIO
    Prima di concludere, non è vero che, dopo questo film, lo studio Ghibli chiude, come si dice in giro. Infatti,il 3 Agosto 2014, un sito statunitense di fan dello studio Ghibli (vedi qui) presentò un'intervista al direttore e cofondatore del Ghibli, Toshio Suzuki, in cui l'intervistato avrebbe parlato dell'imminente chiusura dello studio. Ma l'intervista era stata tradotta male, mentre la traduzione corretta parlava di una pausa per ristrutturare lo studio (vedi qui).


    QUI TUTTI I LINK SUI FILM

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