LOVELY SARA, UN ANGELO ALL’INFERNO: IL MISTERO DEL MALE E DELLA DIGNITA’ DELL’UOMO - TERZA PARTEPrimo articolo: qui; precedente articolo: qui.LA CORRUZIONE DELLO SPIRITOMinci, Amelia, Lavinia, i cuochi, le ragazze che deridevano Sara non hanno fatto nessun percorso di pentimento: miserabili erano all'inizio della serie e miserabili restano fino alla fine. Cadaveri erano e cadaveri restano: se il loro dio è il denaro, tale dio resta da loro adorato. I personaggi negativi non si ravvederanno mai e continueranno a restare fedeli a loro stessi. Quello che cambierà sarà solo il loro comportamento superficiale, ma non avranno nessuna conversione, nessun pentimento. In questo modo, in questo falso perdono in cui non si fa nessun cenno alle loro azioni malvagie, si nega loro la colpa e la responsabilità personale delle loro azioni. Si nega loro la dignità umana, quella di essere libera di fare il male o il bene.
Infatti, la misericordia vera non ha nulla a che fare col buonismo o con presunte abolizioni del peccato, come ripetono (con molta furbizia) i giornalisti laicisti come Scalfari. Dio è misericordioso perché perdona tutto, ma solo se c’è la consapevolezza del peccato, cioè l’accorgimento e il pentimento di aver fatto scelte o intrapreso strade contrarie alla propria felicità. Si, perché il peccato è un inciampo sul cammino, uno sbaglio per la propria vita, una negazione della propria felicità. E’ peccato perché è contro noi stessi, innanzitutto. E poi contro Dio, perché Lui ci ha creato perché fossimo lieti, compiuti. Non bisogna evitare il peccato perché “facciamo scontento Dio”, come qualche catechista dice ai bambini. Ma perché facciamo scontenti noi stessi, innanzitutto, allontanandoci dal nostro bene e, quindi, da Dio. Ma Minci e Lavinia sono peggio che peccatori: sono corrotti, cioè giustificano le loro colpe e le considerano una cosa giusta da fare.
La corruzione è il peccato che, invece di essere riconosciuto come tale e di renderci umili, viene elevato a sistema, diventa un abito mentale, un modo di vivere. Minci e Lavinia non si sentono bisognosi di perdono e di misericordia, ma giustificano loro stesse e il loro comportamento. Il peccatore pentito, che poi cade e ricade nel peccato a motivo della sua debolezza, trova nuovamente perdono davanti a Dio, se si riconosce bisognoso di misericordia. Il corrotto, invece, è colui che pecca e non si pente, colui che pecca e finge di essere cristiano, e con la sua doppia vita dà scandalo: infatti Minci e Lavinia, insieme con le altre bambine che deridono Sara, vanno spesso devotamente in chiesa.
Il corrotto non conosce l’umiltà, non si ritiene bisognoso di aiuto, conduce una doppia vita: infatti, Minci e Lavinia sono di una superbia senza limiti. Il corrotto si stanca di chiedere perdono e finisce per credere di non doverlo più chiedere. Non ci si trasforma di colpo in corrotti, c’è un declino lungo, nel quale si scivola e che non si identifica semplicemente con una serie di peccati. Si può essere peccatori, ma non corrotti. Il peccatore, nel riconoscersi tale, in qualche modo ammette che ciò a cui ha aderito, o aderisce, è falso. Il corrotto, invece, nasconde ciò che considera il suo vero tesoro, ciò che lo rende schiavo, e maschera il suo vizio con la buona educazione, facendo sempre in modo di salvare le apparenze. Di conseguenza, Minci, Lavinia e i cuochi non si sentono in colpa e si sentono a posto con la loro coscienza,che è talmente marcia da non avvertire nemmeno una vaga sensazione di rimorso. E non avranno mai il rimorso per quello che hanno fatto. Se Lavinia costringe Sara a metterle gli stivali e le compagne di Lavinia ridacchiano nel vedere la scena, per fare un esempio tra mille, mai ci sarà una scena di pentimento di questi personaggi crudeli.
In questo modo, a meno che non avvenga davvero una conversione (ma nella storia - sia dell'anime che del libro - non compare), si rende impossibile per loro la redenzione, la salvezza, rendendoli più facili a dannarsi e ad andare all'inferno. Infatti, senza rimorsi come si fa a pentirsi? Ecco perchè il comportamento di Sara nell'anime, riguardo a Minci e Lavinia, è sbagliato. Nell'accoglierle come se non avessero fatto niente, si sono avallate e giustificate le loro azioni.
Nel libro originale, Sara non tornerà mai più nel collegio di Minci, e le due sorelle Minci (Maria,la maggiore, e Amelia) rimpiangeranno questo avvenimento per tutta la vita. Sempre nel libro, Lavinia, inoltre, è consapevole del fatto che Sara, da adesso in avanti, incontrerà volentieri Lottie ed Ermengarda, ma sa che lei non sarà mai invitata da Sara. Lavinia e Sara, nel libro, dopo che Sara viene accolta da Carrisford, non si parleranno mai più tra di loro: il libro finisce così. Non sono atteggiamenti di ripicca quelli di Sara, ma piuttosto utili a far capire a Minci e Lavinia la gravità dei loro atti. Tra l'altro, nel libro le azioni di Minci e Lavinia sono crudeli, ma nell'anime lo sono ancora di più: Sara rischia di morire e viene curata da un medico ubriacone (nel libro questo non succede).
Nell'anime, Minci fa rivestire Sara come un tempo per sostenere la buffonata di farla sembrare ancora un'alunna della scuola davanti alla moglie del Sindaco di Londra, che era rimasta colpita dalla bambina ai tempi di quando era ancora ricca (ep25).
Sempre nell'anime, Minci non vuole che Sara insegni alle bambine, ma accetta - almeno per un pò - che lo faccia grazie all'intervento della moglie del Sindaco, mentre nel libro Minci la manda ad insegnare alle bambine per una decisione sua (la moglie del sindaco non compare nel libro).
Quindi, riassumendo, le azioni di Minci e Lavinia nell'anime sono così gravi da essere dei veri e propri reati, perseguibili a norma di legge, anche di una legge permissiva sui lavori minorili come c'era a quei tempi: omicidio indiretto di una bambina, simulazione di azioni davanti alla moglie del Sindaco. Di conseguenza, nella storia dell'anime, perchè ci sia un giusto finale, Minci avrebbe dovuto essere messa sotto processo in tribunale, Lavinia severamente punita dai suoi genitori (visto che è stata lei che ha quasi fatto ammazzare Sara, facendola uscire sotto la pioggia vestita solo di stracci) e così pure le altre bambine che ne sostenevano le azioni malvagie. Invece, con una conclusione così assurda nell'anime, dove tutti, senza pentirsi, salutano Sara che parte sulla nave come se fossero sempre stati degli amiconi, ha qualcosa di offensivo, oltre che di penosamente ridicolo e per nulla sensato dal punto di vista psicologico.
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