CITAZIONE (Francesco Di Filippo @ 2/1/2022, 11:49)
Salve a tutti,
oggi rileggendo questa storia ho notato un particolare che ritengo possa essere un errore storiografico evidente, ma vorrei sottoporlo alla vostra attenzione, perchè potrei anche essere io a sbagliarmi...
in sostanza in una didascalia si afferma che l'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti fu proclamata nel 1860 e che fu l'elemento scatenante, la scintilla, che diede inizio alla guerra di Secessione.
In realtà se non ricordo male il proclama di emancipazione entrò in vigore dal 1°Gennaio 1863, quindi a guerra già iniziata, e comunque credo che fu l'elezione a presidente di Abraham Lincoln, l'elemento che convinse gli Stati del sud a dichiarare la propria secessione e a formare gli Stati Confederati d'America.
Ora, io ho riletto questa storia sulla collezione storica a colori della Repubblica, quindi non so se per caso qualcun'altro in passato abbia già posto a Sergio Bonelli questo quesito sulla ristampa TuttoZagor oppure in qualche altra occasione...
Ringrazio coloro i quali possano aiutarmi a risolvere questo mio dubbio!
Quello che hai scritto è esatto: nel 1860 non c'è stata nessuna proclamazione della schiavitù. Fu piuttosto
l'elezione di Lincoln, come hai detto, la causa scatenante della guerra. Facciamo una piccola tabella con le date, così ci capiamo:
- 4 Marzo 1861:
Abramo Lincoln inizia la sua presidenza.
- 12 Aprile 1861 (un mese dopo): inizia la
Guerra di Secessione.
- 1° Gennaio 1863: entra in vigore il
Proclama di Emancipazione di Lincoln (quindi in piena Guerra di Secessione)
- 15 Aprile 1865:
Lincoln viene assassinato. Il nuovo presidente, eletto lo stesso giorno, sarà
Andrew Johnson.
- 23 Giugno 1865:
termina la Guerra di Secessione con la vittoria del Nord Unionista.
- 18 Dicembre 1865: entra in vigore il
13° Emendamento della Costituzione Americana che aboliva la schiavitù.Perchè l'elezione di Lincoln fu la causa scatenante della Guerra di Secessione? Perchè Lincoln era
unionista: cioè, a dispetto della stessa Costituzione Americana, che dava piena indipendenza agli Stati che componevano l'America, Lincoln fu
un accentratore di autorità, volendo creare uno Stato unitario sullo stile giacobino, strutturato secondo la Rivoluzione Francese, dove
il potere assoluto risiedeva solo a Washington, togliendo così ogni indipendenza e diritto ai vari Stati, che dovevano limitarsi solo ad obbedire agli ordini che venivano da Washington. Una cosa
in palese contraddizione con la Costituzione Americana stessa.Una
tirannide, in sostanza, mascherata da democrazia. Per questo i Sudisti si facevano chiamare
"Confederati", appoggiando cioè l'idea originale della Costituzione Americana di una unione di Stati indipendenti, quindi un'alleanza tra pari. Mentre invece i Nordisti si facevano chiamare
"Unionisti" proprio perchè volevano l'accentramento totale di tutta l'autorità costituita nel Congresso di Washington. La battaglia dei Sudisti/Confederati fu in sostanza fu
una battaglia per la loro libertà e della difesa dei propri diritti.
La liberazione degli schiavi fu un elemento aggiunto in più al resto, ma quello che contava davvero era trasformare tutti gli Stati dell'Unione Americana in un
Governo Unico accentratore, che toglieva l'indipendenza agli Stati. La
Costituzione federale (allora era chiamata così) presentava un Paese decentrato, federalista, ispirato al principio di sussidiarietà, e in buona parte erede della tradizione giuridica e civile europea. Invece Lincoln voleva un nuovo soggetto centralistico plasmato da un neogiacobinismo di ritorno, uguale a quello dell'Italia Risorgimentale e accentratrice che si voleva imporre a tutto il Paese nell'800. La famosa
Lotta al Brigantaggio è equivalente allo scontro Nord-Sud degli Stati Uniti, e, come accadde in America, anche quella finì con massacri, campi di concentramento, atrocità inaudite, per creare lo Stato accentratore. Lo stesso papa Pio IX espresse solidarietà all’ingiustamente incarcerato presidente della Confederazione "sudista" Jefferson Davis.
D'altra parte, Lincoln stesso disse:
"Il mio obiettivo supremo in questa battaglia è di salvare l’Unione, e non se porre fine o salvare la schiavitù." Tanto è vero che Lincoln non mosse un dito per gli schiavi sino a ben due anni dopo l’inizio della guerra. Solo il 1° gennaio 1863 fu infatti reso pubblico il Proclama di emancipazione: questo significa che per molti e lunghi mesi di quella carneficina, la schiavitù praticata dai "sudisti" rimase perfettamente legale anche agli occhi dei "nordisti". Senza contare che lo stesso Lincoln era razzista: prima della sua elezione disse:
"Non miro affatto a introdurre l’eguaglianza sociale e politica fra la razza bianca e la razza nera. Fra le due vi è una differenza fisica che, a mio avviso, impedirà per sempre che esse vivano assieme in condizioni di eguaglianza perfetta; e nella misura in cui diviene una necessità, sono favorevole al ruolo di superiorità che deve svolgere la razza a cui appartengo. Non ho mai detto il contrario" Infatti l'idea di Lincoln era quella di mandare via dall'America tutti gli schiavi neri e mandarli in Liberia.
"L’intera nazione è interessata a fare di quei territori il miglior uso possibile. Vogliamo che essi siano la casa dei bianchi liberi." (Lincoln) L’idea infatti di avere dei neri liberi che si mettessero a intraprendere sul piano economico, agricolo e industriale sottraendo ricchezze ai bianchi in territori ancora vergini e potenzialmente forieri di ricchezze era insopportabile per i "nordisti".
A fianco dei "sudisti", invece, nel corso di quella terribile Guerra che non servì per liberare gli schiavi ma solo per ribaltare il modo di governare, scesero in campo
dei reparti militari costituti esclusivamente da volontari neri. La storiografia ne conserva addirittura le foto. Soldati neri del Sud che la libertà se la guadagnarono scegliendo di dare la propria vita contro certi presunti "liberatori". Segno che negli "esecrabili stati razzisti del Sud" non si stava poi così male.
Riassumendo, a Lincoln interessava solo il nazionalismo e il centralismo statalista. Lo stesso
Adolf Hitler, nel suo
Mein Kampf tesse l'elogio della presidenza Lincoln, in quanto
il sogno di un governo virtualmente onnipotente potrebbe essere rallentato - se non infranto - dall’indecisione tra federalismo e centralizzazione: e Lincoln, secondo Hitler, impresse la giusta spinta verso lo stato totalitario. Simile a quello che abbiamo oggi in Italia. In sintesi, la politica lincolniana può essere ben definita la pietra tombale della originaria Dichiarazione di Indipendenza americana. Lincoln fu precursore del nazismo anche nella sua spietatezza: stragi (come quella di Shiloh Church) campi di concentramento, confische (Via col Vento), violazioni sistematiche delle leggi costituzionali, razzismo, idolatria del Stato. Come ciliegina sulla torta, lo stesso
Andrew Johnson, il presidente eletto dopo Lincoln, si oppose fermamente a dare dei diritti federalmente garantiti agli ex-schiavi neri.