Il blog di Joe7


Replying to OSAMU DEZAKI-AKIO SUGINO (1)

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  1. Posted 1/5/2019, 15:00
    DOSSIER OSAMU DEZAKI E AKIO SUGINO: DUE LEGGENDE DEGLI ANIME (1)

    IL LIBRO DI MARIO RUMOR SU DEZAKI
    "Osamu Dezaki, il richiamo del vento ", di Mario Rumor
    Casa editrice Weird Book - 280 pagine - anno 2017 - 22€

    libro


    Mario Rumor si occupa in ambito editoriale di cinema, serie televisive, fumetto e cinema d’animazione. Collabora con diverse riviste del settore, tra cui Widescreen Magazine, Telefilm Magazine e Fumo di china; cura la versione on-line del magazine MAN-GA! sul sito di Yamato Video. Ha pubblicato anche "The art of emotion. Il cinema d'animazione di Isao Takahata" (Ed. Guaraldi); "TOEI Animaton, l'infanzia del cinema animato giapponese" (Ed. Cartoon Club); "Anna dai capelli rossi" (Ed. Iacobelli).

    Osamu Dezaki (1943–2011) è stato un regista giapponese degli anime famoso per la realizzazione di grandi classici come Rocky Joe, Lady Oscar, Remì e molti altri. Ha quasi sempre lavorato in coppia con Akio Sugino (1944 - vivente), il character designer responsabile della realizzazione grafica di Rocky Joe (seconda serie) e Remì, per citare i più famosi; Lady Oscar ha avuto come character designer Shingo Araki, che però, per indicazione del regista Dezaki, ha seguito lo stile di Sugino.

    Il libro di Rumor, molto preciso, dettagliato e documentato (a volte anche in modo impressionante), si divide in questi capitoli:

    Capitolo 1: "Inizio". Non parla solo degli inizi di Dezaki, ma parla molto anche del contesto iniziale dello sviluppo degli anime. Soprattutto approfondisce l'argomento di Osamu Tezuka e della nascita della sua casa di produzione, la Mushi Production, dove lavorò Dezaki.
    Capitolo 2: "Sotto il segno di Tezuka". Parla dell'inizio della carriera di Dezaki alla Mushi Prodution, dove lavorò come intercalatore di Astroboy.
    Capitolo 3: "Quel modo di fischiare, è Joe!". Parla della prima serie di Rocky Joe, realizzata appunto dalla Mushi Production di Tezuka. Successivamente, Dezaki lavorò anche alla seconda serie di Joe, però per conto della Tokyo Movie Shinsha, dopo il fallimento della Mushi Production. In questi lavori Dezaki iniziò a sviluppare le sue tematiche narrative, di cui parleremo poi.

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    Capitolo 4: "Più shojo di così".Parla di Jenny la tennista (la prima serie e il film), con un confronto tra il manga originale e l'anime di Dezaki/Sugino.

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    Capitolo 5: "Storia di un topo, una donnola e un criceto kawaii". Parla di alcuni anime di Dezaki poco conosciuti in Italia: Le avventure di Gamba (una storia di topini avventurosi contro una pericolosa donnola), e Hamtaro (storie di criceti disegnati in modo puccioso).

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    Capitolo 6, "There's no place like home".Parla di due grandi successi di Dezaki e Sugino (soprattutto il primo): Remì e L'isola del tesoro, due meisaku (opere tratte da romanzi occidentali) che furono la risposta della Tokyo Movie Shinsha ai meisaku classici della Nippon Animation (la casa editrice che fu il caposaldo dei meisaku,: divenne famosa per Anna dai capelli rossi, Peline, ecc.) C'è anche il cenno alla famosa faccenda dell'anime di Remì in 3D: l'esperimento fu effettuato anche in Giappone, non solo in Italia, coi relativi occhialini, Questa probabilmente fu un'idea di Dezaki: ma non era possibile avere davvero un risultato tridimensionale: il libro ne spiega bene i motivi.

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    Capitolo 7: "Il nome della rosa". Col titolo alla Umberto Eco, qui si parla della famosa Rosa di Versailles, Lady Oscar, uno dei capolavori di Dezaki. L'articolo spiega la genesi e le difficoltà dietro questa opera, col passaggio di regia da Tadao Nagahama a Osamu Dezaki a partire dal capitolo 19: "Un matrimonio imposto". Da quel momento, il tono della narrazione passa da uno stile da commedia, con amori nascosti e inganni nel mondo aristocratico, ad uno stile più drammatico, più cupo e pieno di fatalismo, che esplode letteralmente nell'episodio 19, per poi continuare, più stemperato negli episodi successivi, ma sempre presente, fino al crescendo del drammatico finale.

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    Insieme a Lady Oscar, il capitolo parla anche di Caro Fratello, anch'esso tratto da un manga di Ryoko Ikeda, ma assai più intimistico, con toni leziosi, ambigui e decadenti, ambientato in un collegio femminile dove le protagoniste sono tutte ragazze. Gli avvenimenti sono raccontati in via epistolare dalla protagonista, Nanako, a un suo "fratello", cioè un ragazzo (che non compare mai) col quale ha un rapporto solo fraterno o platonico. Dezaki e Sugino mostrarono le numerose tensioni sotterranee presenti nella storia.

    Caro-fratello


    Capitolo 8: "Due capolavori: Cobra e Golgo 13". Cobra è un personaggio di Buichi Terasawa: è un avventuriero dello spazio. Golgo 13, di Takao Saito, è un assassino professionista. Le sperimentazioni di Dezaki su questi lavori arrivano anche ai primi tentativi di computer grafica.

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    Capitolo 9: "Black Jack, il medico in nero" Parla degli OAV di Black Jack realizzati da Dezaki e Sugino negli anni '90 per conto della Tezuka Production. E' quasi un ritorno alle origini, visto che Dezaki iniziò la sua carriera proprio con le opere di Tezuka.

    1-OAV


    Capitolo 10: "Sicuri che questa sia Televisione?". Ha una punta di polemica per le trasmissioni televisive degli anime tra gli anni '90 e il 2000, presentando gli ultimi lavori di Dezaki e Sugino, prima della morte del regista. In particolare, parla delle serie inedite in Italia: La Regina delle nevi (Yuki no Joo) (una fiaba di Andersen) e Genji Monogatari (romanzo capolavoro della letteratura giapponese).

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    Immagine pubblicitaria della "Regina delle nevi" di Dezaki e Sugino, coi due protagonisti: il ragazzino Kai e la ragazzina Gerda.


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    Immagine dei DVD di "Genji Monogatari" di Dezaki e Sugino.



    INTERVISTE E CRONOLOGIA NEL LIBRO

    Oltre ad analizzare i lavori di Dezaki e Sugino (non si può parlare dell'uno senza citare l'altro) il libro contiene anche delle interviste. La prima è con Dezaki, e le altre sono state fatte con le persone che hanno lavorato con lui:
    - Buichi Terasawa, l'autore di Cobra, il cui anime è stato realizzato da Dezaki;
    - Sumio Udagawa, il produttore della Tezuka Productions, per la quale Dezaki realizzò i DVD di Black Jack;
    - Buzz Dixon, lo sceneggiatore americano col quale Dezaki realizzò Mighty Orbots(un anime robotico nippo-americano);
    - Andrea Dentuto, articolista, corrispondente e animatore dal Giappone;
    - Hiroshi Kashiwabara, lo sceneggiatore che ha collaborato alla regia di Dezaki negli speciali di Lupin III: Il mistero delle carte di Hemingway e Ruba il dizionario di Napoleone.
    - Frederick Schodt, l'autore e traduttore americano che, per primo, ha fatto conoscere al pubblico occidentale il fumetto giapponese.
    Tutte ottime interviste, peccato che manchi proprio quella col collaboratore più stretto di Dezaki, appunto Akio Sugino...sarebbe stata interessante. Oltre alle interviste, alla fine del libro ci sono:
    - la cronologia delle opere di Dezaki
    - delle schede filmografiche molto dettagliate e precise, in cui sono indicati persino i soprannomi che lui usava spesso nei suoi lavori per non farsi riconoscere.

    (Continua qui)

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