Il blog di Joe7


Replying to CANTO DI NATALE

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  1. Posted 20/12/2019, 16:42
    NOTTE BIANCA
    Testo di Carlo Geminiani, sulla base degli scritti di Giulio Bedeschi. Musica del maestro Bepi De Marzi. Preso qui.

    Alpini-05


    Siamo nell'inverno della ritirata di Russia del 1943: dopo giorni di marcia nella steppa gelata, il 26 gennaio gli alpini, sotto la guida del generale Reverberi della "Tridentina", riuscirono finalmente a sfondare le linee russe al ponte della ferrovia di Nikolajewka, rompendo l'accerchiamento russo. Fu raggiunta così la libertà, attraverso però una durissima battaglia contro il gelo, la mancanza di mezzi e il nemico. L’approssimativa preparazione e l’inadeguatezza degli equipaggiamenti venivano ora pagate a duro prezzo dagli alpini, che nella ritirata fino a Nikolajewka iniziarono una tremenda marcia verso casa, armati solo del loro coraggio e della loro resistenza contro il terribile inverno russo. Un storia raccontata in modo magistrale da Giulio Bedeschi in "Centomila gavette di ghiaccio". Questo canto natalizio ricorda quella prova tremenda e la speranza del Natale che dava agli alpini la forza di andare avanti.

    Era la notte bianca di Natale
    ed era l’ultima notte degli alpini;
    silenzioso come frullo d’ale
    c’era il fuoco grande nei camini.

    Nella pianura grande e sconfinata
    e lungo il fiume - parea come un lamento -
    una nenia triste e desolata
    che piangeva sull’alito del vento.

    Cammina cammina
    la casa è lontana
    la morte è vicina
    e c’è una campana
    che suona, che suona:
    Din don, dan...
    Che suona, che suona:
    Din don, dan...

    (Recitato)
    Mormorando, stremata, centomila
    voci stanche di un coro che si perde
    fino al cielo, avanzava in lunga fila
    la marcia dei fantasmi in grigioverde.
    Non è il sole che illumina gli stanchi
    gigli di neve sulla terra rossa.
    Gli alpini vanno come angeli bianchi
    e ad ogni passo coprono una fossa.

    (Cantato)
    Tutto ora tace. A illuminar la neve
    neppure s’alza l’ombra di una voce
    lo zaino è divenuto un peso greve;
    ora l’arma s’è mutata in croce.

    Lungo le piste sporche e insanguinate
    son mille e mille croci degli alpini,
    cantate piano, non li disturbate,
    ora dormono il sonno dei bambini.

    Cammina cammina
    la guerra è lontana
    la casa è vicina
    e c’è una campana
    che suona, ma piano:
    Din, don, dan...
    Che suona, ma piano:
    Din, don, dan...

    Gavette-ghiaccio



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