CITAZIONE (Galerius61 @ 14/6/2021, 20:54)
CITAZIONE (joe 7 @ 26/1/2021, 15:48)
( Paperone ) è un avaro senza malizia nè malvagità: è un bambino attaccato al suo giocattolo.
E' ciò che penso anch'io e che stranamente non è stato colto appieno da Buzzati nella sua prefazione : accenna sì al fatto che può "piangere come un bambino" ma mettendo questo in relazione alla complessità del suo essere, presentandolo come un lato del suo carattere che ne fa un personaggio a tutto tondo, senza dare cioè la semplice spiegazione che dai tu.
Tant'è vero che come - discutibile - spiegazione principale della sua simpatia adduceva il fatto che fosse un capitalista di carattere.
C'è da dire che molto probabilmente Buzzati pensava soprattutto al Paperone di Martina.
Buzzati è stato un grande scrittore, su questo non c'è dubbio: ma la sua analisi su Paperone è errata perchè l'ha osservata da un punto di vista
politico, usando così categorie come "destra", "sinistra", "capitalismo", collettivismo" e simili. Ma la politica non può spiegare l'uomo nè il suo mistero: lo dice il suo steso nome, "politica", da "polis", città. La politica infatti si occupa dell'amministrazione cittadina, sociale, amministrativa: di gruppi, gente, folla, insieme di persone, insomma. Ma non si occupa mai - nè potrebbe farlo, perchè non ne ha i mezzi - dell'uomo singolo, dell'uomo vero col suo mondo interiore e col suo destino. Quindi la politica è assolutamente inadeguata come punto di vista per capire l'uomo e il suo mistero. E nemmeno per capire i personaggi dei fumetti, che comunque sono stati realizzati usando l'uomo come modello base.
Il Paperone di Martina è un personaggio stravolto anche lui, anche se in modo diverso da quello di Don Rosa: se quello di Don Rosa è superbo e violento, quello di Martina è crudele e a volte anche malvagio. Sono dei Paperoni che non hanno nulla a che vedere con l'originale di Barks.