CITAZIONE (Alessandro Catenacci @ 5/12/2022, 10:58)
In realtà, Barks era ateo, e lo rimase fino alla fine della sua vita. Non a caso nelle sue storie è molto ricorrente l'elemento dello scetticismo verso il soprannaturale.
Avevo sentito parlare di questo, in un articolo che avevo letto tempo fa. Non mi meraviglia più di tanto: in una storia di
paperi, cioè di
animali, dove lo metti Dio? Gli dai delle sembianze di animale? In ogni caso, che Barks sia stato ateo o meno, la mentalità protestante si vedeva lo stesso in tutte le sue storie: l'arricchimento, il fare successo, l'opinione altrui da considerare, il mostrare una facciata di perbenismo (la tipica "ipocrisia protestante"). Inoltre, nessuno può dire se Barks è stato "ateo fino alla fine della sua vita": questa cosa la sanno solo due persone: Dio e Carl Barks.
L'ateismo è una ideologia, e, come tutte le ideologie, è falsa, cioè non aderente al vero. Infatti, non esiste l'"ateo" vero e proprio: perchè un ateo considera Dio la Verità, o la Giustizia, o il Femminismo, o il Volersi Bene, o il Politically Correct, o l'Animalismo, o le Proprie opinioni; l'ateo divinizza anche se stesso. E così via. Ma questi non sono gli atteggiamenti che dovrebbe avere un ateo: invece l'ateo fa così. Perchè l'uomo, per sua natura, deve per forza adorare Qualcuno. Il punto è che in questi casi si adora il Dio sbagliato, e si vive di conseguenza una vita sbagliata.
Un esempio di contraddizione dell'ateismo di Barks è il suo "scetticismo verso il soprannaturale", come tu dici: apparentemente è così (in una storia di Zio Paperone, per esempio, Barks derideva gli antichi che adoravano gli dei). Ma moltissime sue storie, invece, parlano della
superstizione, che è la forma più deleteria, o degradata, del soprannaturale. Tuttavia, questa superstizione è stata sempre presa sul serio da Barks. Per esempio, la prima storia di Barks su Paperino (
"Paperino e il gorilla") è incentrata su una zampa di coniglio portafortuna. E l'ultima storia di Barks (
"Zio Paperone e la Gemma Anatema") parla di un gioiello portasfortuna. Per non parlare del Numero Uno portafortuna, o la Clessidra Portafortuna di Zio Paperone. E il personaggio di Gastone il Fortunato, che fa da contraltare a Paperino lo Sfortunato, è famosissimo. Ma la Fortuna e la Sfortuna sono concetti superstiziosi. E un tempo, guarda caso, erano anche delle divinità (la dea Fortuna o Tyche e la dea Sfortuna o Eris). Spesso gli atei, infatti, sono superstiziosi. Il cristiano, invece, non crede nè nella Fortuna nè nella Sfortuna: crede in Dio Padre e basta.