CITAZIONE (Andrea Michielon @ 13/1/2024, 17:24)
Ho letto che Nagai concluse "La scuola senza pudore" in modo provocatorio, con un violento "esercito della censura" che radeva al suolo l'edificio scolastico e massacrava tutti i protagonisti.
Lo so. Evidentemente non gli piacevano le critiche.
Ma non c'è niente da fare con situazioni simili come quelle di Nagai: in ogni caso, qualunque cosa tu faccia, perdi.
Le ignori? E lui va avanti.
Le accusi? E allora lui fa la vittima, magari concludendo in modo clamoroso. In questo modo Nagai (o gli altri che fanno "opere" simili) ottiene la patente di "vittima" e "perseguitato dai bigotti ottusi che non capiscono niente". Così Nagai (e altri che fanno "opere" simili) ha ricchezza, fama e martirio, perchè passa così per "santo e incompreso".
Che fare in questi casi, allora? Accusare lo stesso, come fecero allora. Tanto, se poi l'autore fa la vittima sono affari suoi. Non c'è altro da fare: in questi casi, il conflitto è
inevitabile, piaccia o no. E la strada è tutta in salita, e magari alla fine si perde perchè tutti stanno con l'"autore perseguitato" e gli cantano gli Osanna.
Ma che importa? L'importante è testimoniare, anche se alla fine vieni preso a pedate e il colpevole viene esaltato. E' sempre stato così.