Il blog di Joe7


Replying to RIFLESSIONI: TELEFONINI E COMPUTER NON SONO NEUTRI

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  1. Posted 9/11/2023, 19:21
    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 9/11/2023, 18:14) 
    Anche io, già di prima mattina, quando vado a prendere il bus per andare al lavoro, vedo gli studenti con gli occhi già incollati agli schermi dei telefonini.

    E' uno spettacolo che si vede dappertutto. Non c'è più vera comunicazione. I telefonini vengono usanti anche quando non ce n'è bisogno, creando dipendenza.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 9/11/2023, 18:14) 
    E poi, visto che nei messaggi si usano un sacco di abbreviazioni, penso sia per quello che molti studenti non sanno scrivere bene.

    Anche: ma soprattutto perchè non si usano più le parole in modo sensato, compiuto.

    I verbi sono sempre al presente, a volte al passato e futuro, ma senza variazioni, tipo il congiuntivo o il condizionale; con in più un uso limitato delle parole, che sono le più comuni possibili, provocando un impoverimento della lingua.

    E non possono fare altrimenti, visto il mezzo che stanno usando: non stanno scrivendo un tema su un foglio, nè una lettera su carta. Come vedi, è sempre il mezzo che condiziona tutto.

    Usando il telefonino, non ci si può comportare altrimenti. E il cervello non è più stimolato: diminuisce così l'attenzione, il senso critico, la riflessione, persino il sentimento. Si diventa una specie di zombi senza rendersene conto.
  2. Posted 9/11/2023, 18:14
    Anche io, già di prima mattina, quando vado a prendere il bus per andare al lavoro, vedo gli studenti con gli occhi già incollati agli schermi dei telefonini.
    E poi, visto che nei messaggi si usano un sacco di abbreviazioni, penso sia per quello che molti studenti non sanno scrivere bene.
  3. Posted 9/11/2023, 16:45
    TELEVISIONE E CELLULARE NON SONO NEUTRI
    La tecnica non è neutra: l'uso di immagini in continuo mutamento riduce l'attenzione e anche la capacità di osservare

    La tecnica, si dice, è neutra: può essere usata bene o male. Poi si fa il classico esempio del coltello: un coltello può essere usato o per affettare del formaggio o per ferire qualcuno. Non è così semplice. Nel signore degli anelli del cattolico Tolkien, c'è il personaggio di Boromir: forte e coraggioso guerriero, commette però un errore che gli costa la vita e mette in pericolo i suoi compagni. Infatti vuole impossessarsi dell'anello del potere. Vuole usarlo, certamente, per fare il bene, contro l'oscuro signore. Ma Gandalf l'aveva avvertito: l'anello non è neutro. Essendo il male, non può essere usato per un fine buono. Può essere usato solo per il male.

    Boromir
    "Boromir, dai l'anello a Frodo!" Se si sostituisce all'anello il cellulare, si capisce meglio l'immagine: il telefonino è visto come la soluzione a tutti i nostri problemi. Mentre invece è proprio lui il problema.



    MCLUHAN: GLI STRUMENTI NON SONO NEUTRI.

    In un certo senso, Tolkien contraddice la nostra tesi iniziale e dà ragione al filosofo canadese Marshall McLuhan (cattolico anche lui). McLuhan sosteneva che i mezzi di comunicazione non sono neutri. Cioè, non è che sono buoni se trasmettono un messaggio buono e sono cattivi se trasmettono un messaggio cattivo. Sosteneva addirittura che il "mezzo" (televisione, computer, telefonino, tablet, ecc.), lungi dall'essere solo un canale di trasmissione, "è il messaggio" stesso. Il contenuto, insomma, è meno importante del mezzo di comunicazione. E' il mezzo di comunicazione il vero problema.

    Mc-Luhan
    McLuhan: "Il mezzo è il messaggio" Cioè: il problema vero è lo strumento, non ciò che viene comunicato attraverso di esso.


    La teoria di McLuhan spiega in modo semplice e chiaro ciò che è accaduto alle nostre capacità cognitive da qualche decennio: si sono cioè ridotte drasticamente. Com'è possibile? Semplice: se io mi abituo a usare sempre la calcolatrice, diventerò sempre meno capace di svolgere calcoli a mente, fino a perdere per sempre questa capacità. Se io uso sempre il navigatore per spostarmi, a lungo andare perderò completamente il senso dell'orientamento. Se io uso sempre il telefonino per sapere qualcosa che non so, faccio a meno di studiare o di usare la memoria, e così ho una mente atrofizzata, perchè poco usata. Se io guardo sempre le immagini di film e filmati vari, soprattutto davanti a telefonini, tablet o computer, alla fine ho gli occhi danneggiati. Fateci caso: sono molti i bambini che hanno gli occhiali, e proprio perchè hanno guardato in continuazione i cellulari. Questo proprio perché gli strumenti non sono neutri, ma ci educano, ci plasmano senza che ce ne accorgiamo. L'uso di immagini, piene di colore, saturi, in repentino e continuo mutamento, ad esempio, riduce la capacità di osservare, contemplare ciò che abbiamo davanti al naso. Mi riferisco, ovviamente, ai video che arrivano a noi attraverso schermi elettronici: cartoni animati, film, video musicali o di altro genere.

    cellulare


    L'effetto è ancora più evidente se pensiamo alla nostra capacità di accostarci alla musica. È noto che, in occasione dell'esecuzione di alcuni brani musicali, gli ascoltatori svenivano, letteralmente. Uno di questi brani è il finale del Guglielmo Tell, di Rossini, con quelle sue continue cadenze d'inganno che accrescono la tensione quasi senza fine. Scommetto che, al giorno d'oggi, quello stesso brano non farebbe svenire nessuno: non siamo più in grado di concepire la musica come gioco di tensioni e rilassamento.

    TUTTO È RAPIDO

    E che dire della dinamica, azzerata dai nuovi formati di riproduzione? Un tempo si acquistava un disco, lo si metteva sul giradischi e ci si prendeva un'oretta di tempo, al buio, per ascoltare. Il disco, un long playing, era concepito per essere ascoltato tutto, dall'inizio alla fine. L'ascolto era, quindi, un'esperienza che catturava l'attenzione e chiedeva che fosse conservata fino al silenzio finale. Ora esistono le singole canzoni, sempre più corte. Che, in realtà, non ascoltiamo nemmeno: sono il sottofondo della nostra giornata, mentre guidiamo, mentre facciamo attività sportiva, mentre usiamo i mezzi pubblici. Mentre facciamo altro, insomma. Nessuno interrompe le proprie attività per dedicarsi all'ascolto.

    cellulare-3


    Tutto è rapido, tutto è provvisorio, niente merita attenzione. Nemmeno un libro, o la persona che abbiamo di fronte. Facciamo zapping con ogni stimolazione che ci si presenta; non abbiamo, quindi, più tempo per nulla. Siamo criceti sulla ruota della vita. Come fare, dunque, per recuperare tempo e capacità di attenzione? La prevalenza della ragione sulle passioni (ansia inclusa), la compartimentazione del tempo e della libertà sono le chiavi per lavorare bene, in modo efficace e senza perdere tempo. Non importano il frastuono e la confusione con i quali il mondo tenta di invaderci: in fin dei conti, siamo sempre liberi (e, quindi, responsabili) di come utilizzare il nostro tempo.

    STUDENTI DEVASTATI DA SCHERMI E MEZZI DIGITALI: LA SOLUZIONE E' TORNARE AL LIBRO
    Dipendenza, ansia e depressione spesso derivano da uso eccessivo del tablet e dello smartphone

    Negli ultimi anni, l'impiego del digitale a scuola ha avuto una forte accelerazione: si credeva che tutti ciò che era digitale potesse costituire il miglior mezzo di apprendimento, ma ultimamente è cominciato un graduale dietrofront sulla questione.

    Inizialmente la politica educativa, soprattutto in Spagna, era basata sul sistema "one-to-one": un computer o tablet per ogni studente. Indicazione che però non si è mai concretizzata veramente e questo costituisce un dato non da poco. Se infatti, per anni, si è sempre detto che l'uso e l'abuso della televisione non favorisse certo l'apprendimento, ma anzi portasse a sviluppare un atteggiamento di passività, non si capisce come mai i colossi del Big Tech (Apple, Amazon, Microsoft, Google e Facebook -Meta-) ad un certo punto abbiano invaso le scuole. Forse per creare, semplicemente, un nuovo canale di business molto redditizio?

    Scuola-digitale
    Scuola digitale



    IL SUCCESSO INIZIALE DEI DISPOSITIVI DIGITALI

    Inizialmente, le scuole erano ossessionate dai dispositivi digitali, che aprivano infinite possibilità che, in teoria, avrebbero dovuto accrescere la motivazione negli studenti. Il libro sembrava un mezzo ormai relegato nel passato, una cosa vecchia e superata. La digitalizzazione della scuola, invece, sembrava indiscutibile. E anche a casa: i bambini hanno giocato e imparato davanti agli schermi. Tuttavia, la questione era più complessa di quanto sembrasse. Infatti, man mano è emersa tutta una serie di possibili ostacoli all'apprendimento che una massiccia digitalizzazione delle scuole comporta. Si è progressivamente scoperto che i dispositivi digitali in classe ostacolano l'attenzione. È come se lo studente scomparisse dietro lo schermo, sviluppando, peraltro, conoscenze limitate e superficiali. L'Hi-tech diminuirebbe anche il gusto per la lettura e la comprensione del testo scritto.

    Scuola-digitale-1


    Ma più di ogni altra cosa, due sono i problemi principali che emergono dall'uso delle nuove tecnologie: nei bambini, gli schermi producono isolamento e danneggiano la salute, provocando un aumento di ansia e depressione e ingenerando una serie di problematiche legate al sonno. Ciò emerge da molte ricerche, una tra tutte, lo studio di Jean Twenge, professore di psicologia alla San Diego State University, da cui risulterebbe che, in età scolare, l'attivazione del sistema di anticipazione del piacere generato dalla dopamina darebbe origine a comportamenti di dipendenza. Di conseguenza, gli schermi non contribuiscono pienamente all'apprendimento, ma anzi distraggono e diminuiscono l'attenzione in classe, durante lo studio e la lettura. E ovviamente nella vita in generale.

    Senza contare i problemi di vista: l'insieme di problemi alla vista e agli occhi legati ad un utilizzo eccessivo del computer viene chiamato sindrome da visione al computer (Computer Vision Syndrome, CVS). La lettura sullo schermo di un computer, infatti, è diversa dalla lettura su carta, e spesso richiede alla vista un lavoro più duro.

    ANSIA, DEPRESSIONE & CO.

    I danni derivanti dall'uso eccessivo del tablet e dello smartphone, nei bambini (ma non solo nei bambini: questo riguarda tutte le età), è documentato da un altro importante studio The Use of Social Media in Children and Adolescents: Scoping Review on the Potential Risks (2022) Si tratta di una rassegna di numerosi lavori in cui questi temi sono stati studiati a livello internazionale negli ultimi anni e che vengono analizzati dal mondo della pediatria italiana. Elena Bozzola, Giulia Spina e Rino Agostiniani hanno riscontrato sintomi di ansia, depressione e problemi del sonno, dipendenze, problemi legati al sesso, problemi comportamentali, problemi alla vista che colpiscono i minori che fanno un uso eccessivo degli schermi.

    C'è anche un secondo studio del 2021 che è una comparazione tra la lettura su libri stampati e la lettura in formato digitale: A Comparison of Children's Reading on Carta. In esso May Irene Furenes, Natalia Kucirkova e Adriana G. Bus (dell'università della Norvegia e della Gran Bretagna) passano in rassegna numerose ricerche che dimostrano scientificamente la superiorità cognitiva della lettura di libri, o testi stampati, rispetto alla lettura di testi digitali.

    Per non parlare del consorzio Seattle Public Schools (ben 114 scuole) che ha citato in giudizio Big Tech per i danni inflitti ai suoi studenti sotto forma di dipendenza, ansia, depressione, ecc. direttori di questo consorzio di scuole ritengono che questi problemi di salute interferiscano con il rendimento scolastico dei loro studenti.

    Insomma, studi ed esperienza pratica alla mano, sia nel mondo della scuola sia della ricerca, sta emergendo in maniera sempre più evidente, che le moderne tecnologie, per quanto accattivanti possano essere, non potranno mai sostituire i tradizionali metodi di apprendimento, in particolare la carta stampata e che anzi, il loro uso va decisamente limitato nella scuola, come nella vita.

    lettura
    Niente sostituisce un libro: nè il computer nè il telefonino. La stampa non scomparirà mai.



    BIBLIOGRAFIA

    Roberto Marchesini - Basta bugie
    Manuela Antonacci - Basta bugie

    QUI I LINK A TUTTE LE RIFLESSIONI

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