Il blog di Joe7


Replying to GRANDE MAZINGA : JUN - 3

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  1. Posted 17/1/2017, 14:40
    CITAZIONE (LUCE 5 @ 17/1/2017, 13:32) 
    … Inoltre, Jun parla del "dolore di essere orfana": ma sta parlando a Dio Padre! Cioè, se è cristiana, dovrebbe saperlo che Dio è suo Padre. Inoltre, il padre e la madre di Jun, anche se morti, sono vivi in Dio, quindi, quando Jun parla a Dio, accanto a Lui ci sono anche i suoi genitori…

    Vorrei sapere, per favore, se la tua citazione in alto è nelle Sacre Scritture (i genitori di Jun sono presenti in Chiesa), oppure no.
    Scusa la mia ignoranza, però io questo fatto lo so perché l’hanno detto alcuni veggenti come ad esempio la Catalina Rivas, la quale ha il permesso di esprimersi, ma da quanto ne so, non è ancora riconosciuta, http://profezie3m.altervista.org/archivio/..._SantaMessa.htm
    oppure c’è tale dicitura è già nel Nuovo o Antico Testamento, che per ora mi sfugge. Grazie.



    Non è detto direttamente nelle Sacre Scritture, ma implicitamente sì. Per esempio, quando Gesù dice che "dove sono Io, sarà anche il mio servo" (Giovanni 12, 24-26). Quindi, dove c'è Gesù, con Lui ci sono anche i Salvati da Lui: la Madonna, gli Apostoli, tutti coloro che l'hanno seguito e sono morti nella sua grazia. Insomma, non c'è solo Dio nel Santissimo Sacramento, c'è tutto il Paradiso con Lui, gli angeli e i salvati: quindi, anche le anime di tutti quelli che sono morti in Lui.
    Quindi, nell'argomento su Jun, anche i genitori di Jun sono con Dio. Quindi, quando vai a incontrare il Santissimo, incontri anche i tuoi morti che sono lì. Puoi chiederlo al tuo sacerdote, te lo confermerà sicuramente.
  2. Posted 16/12/2015, 23:25
    GRANDE MAZINGA: JUN E IL PROBLEMA DELLA SUA PELLE SCURA (terza parte)
    La prima parte qui; la seconda parte qui

    Jun3a



    L'ANIME: L'EPISODIO 19 DELLA SERIE - DIALOGHI

    DIALOGO TRA JUN E TETSUYA

    All’esterno della Fortezza, in mezzo alla neve, Jun pensa:
    Jun: "Invidio la neve bianca. Tinge tutto di bianco".

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    Il professore capisce il turbamento di Jun e pensa:
    Dottor Kabuto: "Devi essere turbata...ma nel buio della tua anima troverai una luce senz'altro. Veglierò su di te, Jun".
    Non è chiaro se il professore sa quale sia il motivo del turbamento di Jun: ma per tutto l'anime non fa mai uno sforzo per parlarci con lei. Si noti qui l'assenza del trascendente: la luce la si dovrebbe trovare "nel buio della nostra anima". E da dove verrebbe questa luce? Che, addirittura, dovrebbe venire "senz'altro", come se fosse una cosa matematica? Significa che ad un certo punto l'anima dell'uomo raggiunge l'illuminazione, come nel buddismo? Si tratta di una visione in cui Dio è assente o superfluo (che è uguale), e l'uomo fa tutto da solo: salvezza e redenzione. Questa è un'osservazione buddista, non cristiana (nel buddismo praticamente non esiste Dio).

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    Quando poi interviene Tetsuya, è ancora peggio.
    Tetsuya: "Che ti prende, Jun? Invece di venire in piscina con noi sei qui a vedere la neve!"

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    Jun: "Scusa, sono stata dalla parrucchiera, mi sarebbe dispiaciuto rovinare la permanente..."
    T: "Non importa, lo so che le donne sono capricciose"
    J: "No, non capisci, non puoi capire..."
    T: "Hm?"

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    Qui c'è uno stacco, con i Mikenes che preparano l'attacco. Quindi non sappiamo cosa si dicono dopo Jun e Tetsuya: è curioso che abbiano tagliato la scena proprio lì. Probabilmente Jun dice dei suoi turbamenti sul colore della pelle a Tetsuya, magari parlando male di suo padre che le ha dato una pelle nera. Quando si ritorna alla scena, si vede Tetsuya che dà una bella sberla a Jun.

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    Tetsuya: "Non essere sciocca. Noi due siamo orfani, ma portare rancore verso tuo padre non serve a niente! (evidentemente, Jun, nella scena tagliata, ha parlato male di suo padre davanti a Tetsuya) Nascere con la pelle bianca o nera è davvero così importante per un essere umano? Se proprio vuoi odiare qualcuno, odia la guerra! Anch'io in passato portavo rancore a mio padre, ma non vale la pena vivere così!"
    Era necessario fare questo discorso aggiungendoci una sberla? Come se Jun fosse una bambina e Tetsuya il padre. Tra l'altro, è la prima e, credo, unica volta in cui Tetsuya parla di suo padre, quello vero, ma non si saprà mai il motivo per cui gli portava rancore. In ogni caso, nell'anime Tetsuya mostra di aver conosciuto il suo vero padre e di essere stato in qualche modo in conflitto con lui.

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    Poi Tetsuya viene chiamato da Shiro per combattere il mostro guerriero, e Jun pensa piangendo:
    Jun: "Tetsuya non capisce cosa provo come donna"

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    In sostanza, questo è un dialogo tra due persone che non si capiscono: Tetsuya tratta Jun come se fosse una bambina e Jun resta incentrata sul suo tormento personale. Inoltre, Jun parla di "quello che prova come donna": credo si riferisca al fatto di non potersi sposare perchè ha la pelle scura. Questa scena mi fa mettere in dubbio che Jun voglia sposarsi con Tetsuya: se per Tetsuya è indifferente al fatto che Jun abbia la pelle bianca o nera, che problema c'è? Se invece c'è il problema, questo significa che Jun non pensa a sposarsi con Tetsuya.
    Inoltre, nè Tetsuya nè il professor Kabuto capiscono il motivo per cui Jun ha una crisi (infatti Jun ha dovuto spiegarlo a Tetsuya, altrimenti lui non ci arrivava): questo significa che è la prima volta che Jun ha una crisi, oppure è già successo e nessuno ci ha mai badato. In ogni caso, non ci sono rapporti di amore tra Jun e Tetsuya: lei non pensa a lui come il suo ragazzo, ma come il suo collega o confidente. Non ci sono mai effusioni particolari tra Jun e Tetsuya: non si abbracciano, non si stringono la mano, non sono l'uno preoccupato per l'altro/a, se non nel loro "lavoro". Nel Grande Mazinga si parla poco di amore, e molto di dovere. Infatti, la frase di Tetsuya "se vuoi odiare qualcuno, odia la guerra!": è un ragionamento da dovere militare, non da pacifista come sembrerebbe: infatti, in tutta la serie si parla di guerra e combattimenti, allenamenti e rinforzamenti del robot. Qui si odia la guerra, infatti, cercando di annientare il nemico, non sventolando la bandiera della pace. Cosa che dubito funzionerebbe contro Mikene, comunque.

    DIALOGO TRA JUN E IL PRETE

    Jun entra in una chiesa cattolica a pregare (accanto al sacerdote c'è una statua dalla Madonna col bambino, quindi credo che sia una chiesa cattolica: i protestanti non hanno statue della Madonna).

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    Siccome nella Fortezza della Scienza non c’è nemmeno un crocifisso, c’è da dubitare della veridicità della scena: probabilmente Jun è buddista o shintoista. Forse la scena è stata fatta per dare un tocco di “esotico” per i giapponesi: resta comunque poco convincente. Inoltre, il prete, che è comparso in alcuni episodi precedenti, dopo questo episodio non comparirà più (forse saltuariamente, ma non credo).
    Jun: Signore, ascolta la mia preghiera. Non posso combattere. Anche se annientassi quel mostro, la mia pelle non diventerebbe bianca. Anche se arrivasse la pace, il dolore di essere orfana non cambierebbe. Fammi rinascere, per favore.

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    Qui Jun non parla solo del dolore di avere la pelle scura, ma anche quello di essere orfana: quindi non c'è solo il colore della pelle come problema, ma anche quello di non avere più i genitori. Comunque, la preghiera di Jun è assurda in un contesto cristiano, perchè dice: "Fammi rinascere, per favore". Cioè chiede di essere reincarnata in un'altra persona, in un altro corpo. Ma non esiste la reincarnazione nella fede cristiana: per il cristiano, l'uomo non "possiede" un corpo, ma "è" il suo corpo. Corpo e anima sono inscindibili. Si muore col proprio corpo e si risorge col proprio corpo, che è lo stesso di prima, ma immortale.
    Inoltre, Jun parla del "dolore di essere orfana": ma sta parlando a Dio Padre! Cioè, se è cristiana, dovrebbe saperlo che Dio è suo Padre. Inoltre, il padre e la madre di Jun, anche se morti, sono vivi in Dio, quindi, quando Jun parla a Dio, accanto a Lui ci sono anche i suoi genitori. In sostanza, pregando in chiesa sta parlando anche ai suoi genitori, che sono in paradiso. Non ha senso quindi che si faccia chiamare orfana, visto che in quel momento, in chiesa, è a diretto contatto con loro! Capisco che possa parlare così perchè è agitata, ma sta pregando davanti ad un crocifisso, un simbolo cristiano, con delle impostazioni di base non cristiane. Passiamo ora alla risposta del prete:
    Prete: Jun, non sarebbe meglio se tu ti salvassi con le tue mani?
    E allora Dio cosa ci sta lì a fare? E il prete, che rappresenta Dio stesso, cosa ci sta lì a fare? Questa è una risposta atea, non cristiana.
    Prete: Ci sono tanti fratelli nelle tue condizioni, però loro non hanno la stessa forza di combattere che hai tu. Devi combattere il male per tutti coloro che non possono farlo.
    Questa è una buona osservazione, ma qui siamo solo sul piano umano. Il sacerdote non fa nessun cenno sull'amore di Dio, parla solo degli uomini e dei doveri che Jun ha verso di loro. Qui Dio è un accessorio superfluo. Una frase simile poteva dirla anche il professor Kabuto: non c'era bisogno di un prete per fare questo banale discorso laico.

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    Jun: Ma io...
    Jun qui è da sola. E' costretta ad aiutare gli altri senza che nessuno la aiuti. Qui manca la presenza di Dio e il suo amore. Si parla solo dei doveri umani: qui non è l'amore di Dio il motore delle azioni, ma il dovere verso gli uomini. Ritorna qui la mentalità orientale del gruppo, che apparentemente sembra cristiana, ma non lo è.
    (entra Boss che dice che Tetsuya è in pericolo)

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    Prete: Jun, anche Tetsuya fa del suo meglio per non farsi abbattere dalle circostanze.
    Tetsuya visto come esempio: anche qui non c'è bisogno di un prete per dire queste cose.
    Prete: Il Signore ha voluto darti questa vita e tu devi combattere il male con tutta te stessa. E' ciò che chiedono tutti coloro che sono nelle tue stesse condizioni
    E' un'osservazione giusta, ma non parla dell'amore di Dio. Dio "ha voluto darti questa vita": e perchè avrebbe dovuto farlo? Secondo la risposta del prete, non lo fa perchè Dio ama Jun, ma perchè Jun deve combattere contro il male. Qui non si parla mai di amore, che è il centro del cristianesimo, ma solo del dovere, che è il centro dell'umanesimo e della filantropia laica.
    (Boss dice ancora a Jun di andare a salvare Tetsuya)
    Prete: Jun, se ami davvero la pace devi smetterla di essere complice del male. E' il momento di scontrarsi con la rabbia e risollevarsi!
    "Scontrarsi con la rabbia": credo significhi attaccare con rabbia. Non è una visione cristiana, ma umana: si basa infatti solo sugli sforzi umani. Praticamente è come dire che, con gli sforzi umani, chiunque può moltiplicare i pani e i pesci. Ma lo sforzo umano da solo non basta.
    Prete:Non ci dovranno essere più vittime della guerra!
    Questo è giusto, ma il prete conclude così, con un'omelia pacifista e piuttosto banale, senza mai parlare dell'amore di Dio. Jun voleva un aiuto, ha chiesto amore, ma ha ricevuto in sostanza un comando: "scontrarsi con la rabbia e risollevarsi" e null'altro. Ma questo è il bushido, o la regola del samurai, non è il cristianesimo.

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    Quest'ultimo pensiero comunque scuote Jun e lei torna a combattere, dimenticando tutto. Nel Grande Mazinga c'è il senso del dovere e null'altro, e l'amore di Dio non è nemmeno accennato. Jun va a salvare gli altri, ma resta sola come prima col suo dilemma. Ha cercato amore, ha ricevuto solo un comando.

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    (continua qui)

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