Il blog di Joe7


Replying to IL GRANDE MAZINGA : JUN - 4

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  1. Posted 17/12/2015, 19:22
    GRANDE MAZINGA: JUN E IL PROBLEMA DELLA SUA PELLE SCURA (quarta parte)
    La prima parte qui; la seconda parte qui; la terza parte qui

    LA VERSIONE DEL MANGA DI OTA

    E' da ricordare che l'anime è un tipo di racconto, il manga è un altro tipo di racconto: sono stati fatti ciascuno per un pubblico diverso, quindi non ha senso metterli insieme per ottenere una visione "completa". Si tratta di narrazioni diverse, con personaggi impostati quindi in modo diverso. Ora, come ho scritto prima, (vedi qui), dubito che il manga di Ota sia stato lo spunto della storia di Jun nell'anime, ma credo sia stato il contrario.
    In ogni caso, nel manga l'impostazione della storia è completamente laica: non c'è nessun riferimento religioso, come è avvenuto nell'anime. Inoltre, i personaggi sono visti con un taglio più umano e meno retorico rispetto all'anime, pur nelle versioni caricaturali presenti ogni tanto nel manga.

    TRAMA

    Tetsuya e Shiro gareggiano a nuotare in piscina, come all'inizio dell'episodio dell'anime. Shiro non ce la fa e annega in acqua. Tetsuya, a differenza dell'anime, lo salva e gli fa la respirazione artificiale in modo comico: il dramma e la comicità in Ota sono sempre insieme. Tetsuya nel manga è meno guerriero e più uomo.

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    Nel frattempo, Jun sta andando a piedi verso la piscina dove si trovano Tetsuya e Shiro, vestita con un montgomery blu. Non è dalla parrucchiera come nell'anime: ha anche un aspetto più sportivo, meno da "signorina di buona famiglia" come si vede nell'anime. Infatti, gli uomini la fissano ammirati, sussurrando commenti che Jun coglie con piacere, fino a quando spunta su una persona che dice che preferisce le donne bianche e che lei non vale niente. Qui sono gli uomini a "scartare" Jun, non le donne. Il contrasto quindi è più drammatico. Anche qui il razzismo, almeno quello classico, non è presente: gli uomini qui parlano di, diciamo, "preferenze sessuali", discutibili finchè si vuole, ma si tratta di gusti, non di superiorità razziale.

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    Jun comunque si offende e li riempie di botte. Nel manga questo non si vede: in ogni caso, la forza di Jun dev'essere notevole, perchè non è facile stendere più persone e non farsi niente. Infatti, alla fine, Jun è illesa e tutti sono coperti di bende. Comunque, tutti vengono fermati dai poliziotti e portati al commissariato, dove si reca il professor Kabuto, che è stato avvisato dalla polizia. Ovviamente è molto seccato, ma non sorpreso. Infatti, Jun ammette che è già la quinta volta che viene fermata dalla polizia per le risse, e ogni volta è per via di un'osservazione sulla pelle scura. Questo mostra che nel manga il problema di Jun è esplicito e presente a tutti. La ragazza, invece di essere, come nell'anime, una persona che si rode dentro senza dirlo a nessuno, qui semplicemente esplode davanti a tutti come una bomba a tempo. La Jun del manga è molto più esplicita della sua controparte animata. Kabuto la porta a casa rimproverandola e dicendole di non scattare più in quel modo, vista la sua responsabilità del ruolo di pilota di Venus Alfa.

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    Jun travisa le sue parole pensando che Kabuto la veda solo come una combattente. Una volta alla fortezza, per coprire il suo colore prova a coprirsi di cipria fino a tossire: ma ovviamente non basta per rendere chiara la pelle. In ogni caso, è un comportamento un pelino più sensato della Jun dell'anime, che si sfrega la pelle fino a farsela sanguinare, come se volesse strapparsela.

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    Sulla spiaggia, davanti al mare, in mezzo alla neve che cade, Tetsuya in moto, con Shiro, va da Jun e le chiede perché non è venuta in piscina. Jun elude la domanda, ma Tetsuya capisce subito che le è arrivata di nuovo la fissazione sulla pelle scura: infatti dice a Shiro che fa così tutti gli anni, quando nevica. Questo indica che il Tetsuya del manga conosce bene Jun, e il loro rapporto è più profondo che nell'anime.

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    Quando Jun si autocompatisce, Tetsuya la colpisce con un manrovescio, e Jun scappa via. Shiro, contrariato del comportamento di Tetsuya, lo morde ad una gamba e gli dà del cretino, mentre scappa via. Tetsuya è spiazzato (nell'anime, Shiro non fa nulla di simile).

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    Tetsuya nel manga capisce bene Jun, visto che anche lui è orfano. E pensa al suo passato di trovatello, addestrato da Kabuto, che lui da piccolo vedeva come un diavolo. La scena nell’anime manca: il Tetsuya del manga è più umano e comprensibile della versione dell'anime, molto stereotipata.

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    I nemici sono Rygarn (mammiferi), al posto di Angoras, e Dreidor (rettili), mentre il Duca Gorgon dà loro le informazioni sulla crisi di Jun. Nell'anime, invece, i Mikenes non sanno nulla di lei e fanno un attacco di ordinaria amministrazione (anche ai Mikenes dell'anime non gliene frega niente di Jun).

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    Jun si ritira nel mezzo della battaglia abbandonando Boss ed andando a passeggiare da sola in città. Qui non va a pregare in una chiesa, e questo è più coerente, visto che i personaggi vivono in un contesto orientale, non cristiano. All'improvviso, Jun incontra delle sue ex-compagne di scuola che rievocano il loro passato di teppiste: Jun per la prima volta capisce che non è disprezzata da tutti.

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    Inoltre, ricorda i momenti passati in cui la polizia la fermava quando era una teppista di scuola e arrivava il direttore a portarla via; inoltre, ricorda i momenti di cura e tenerezza del direttore. Comincia a ricordare ciò che aveva dimenticato. Tra l'altro, la Jun del manga ha un passato più violento di quella dell'anime. Quando una trasmissione TV in diretta le fa vedere l’assalto di Mikene alla Fortezza, Jun torna a combattere.

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    Con Venus Alfa mette una pietra addosso al mostro guerriero, ostacolando il suo operato e permettendo così la vittoria di Mazinga. Ameno nel manga Venus Alfa fa qualcosa e Tetsuya non le dà della stupida dicendo che "non è un'avversario alla tua altezza" come fa nell'anime. Senza contare che in tutto il manga Tetsuya spera che Jun torni, mentre nell'anime Tetsuya non si accorge nemmeno della sua assenza. Insomma, i rapporti tra Jun e Tetsuya sono freddi nell'anime e più profondi nel manga.
    Alla fine, Jun e Tetsuya scendono dai robot e si abbracciano con gioia. Una scena impensabile nell'anime. La conclusione di Jun è molto profonda psicologicamente:
    “Non so se il mio complesso sia scomparso…può darsi che in futuro, qualche volta, si rifaccia vivo…ma ora…ho deciso di dimenticarlo! E di vivere con tutte le mie forze insieme a voi!”
    Jun, insomma, sa che è possibile che la sua storia si ripeta: ma vuole andare avanti comunque. E’ un messaggio di decisione e scelta personale contro i propri fantasmi, consapevole che un giorno potranno tornare, ma è disposta più di prima a combatterli. Jun impara ad accettarsi personalmente così com'è, pensando agli altri e non a se stessa. Questo è anche più credibile dal punto di vista psicologico. Farlo invece in un contesto religioso come nell'anime è difficile, perchè è un argomento delicato ed è facile apparire retorici.

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    Complessivamente, la versione del manga è più sincera a drammatica di quella dell'anime.

    (fine)

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