CITAZIONE (Andrea Michielon @ 21/9/2023, 19:15)
Personalmente non ritengo che "Rio Negro" sia una storia standard di Mister No, anzi la definirei esattamente il contrario, perché in quella storia Mister No ce la fa, mentre di solito finisce sempre col prenderle senza risolvere nulla.
Senza contare che in quella storia abbiamo avventura pura, mentre di solito le storie del pilota di Manaus sono soprattutto dei manifesti ideologici del pensiero nolittiano.
Insomma, leggere Rio Negro é come leggere una storia di Zagor in mezzo a tante di Fantozzi.
Almeno io la vedo così.
E' vero, ma c'è una serie di motivi per cui ho scelto Rio Negro: per prima cosa, a chi mi chiede di Mister No gli farei leggere una delle storie più positive del personaggio, non le più noiose.
In Rio Negro c'è Diso, c'è la ragazza (Patricia), c'è l'amico (Esse-Esse) con la sua spietatezza, c'è l'amico negro simpaticone (Dana), ci sono gli indios buoni e quelli cattivi, c'è la giungla, c'è il prete che si veste come l'indio e spara filippiche sulle tante porcherie dell'uomo bianco, c'è la gag, ci sono i cattivi che picchiano, e ridono mentre picchiano, c'è il professore che fa il classico viaggio strampalato tra le rovine, c'è Mister No che viene pestato a sangue due o tre volte, c'è Paulo Adolfo, c'è il bar con la gentaglia da bar, c'è l'ambiente addormentato di una Manaus piovosa, ci sono i discorsi ideologici nelle didascalie e nei balloon dei personaggi che appesantiscono la storia come un mattone (se li cerchi vedrai che li trovi), c'è Mister No che cerca di sedurre Patricia e poi va subito a fare a pugni perchè è un bambinone... e si potrebbe continuare.
Qui, in pratica c'è tutto Mister No e il suo ambiente (OK, manca il Piper, ma mica si può avere tutto: e poi Mister No è un figlio della giungla, dopotutto, non dell'aria), il suo stile. Poi ci sono state tante variazioni nelle altre storie, ma la base è questa.