ZAGOR E MISTER NO A CONFRONTO (prima parte)Zagor e
Mister No sono due creature dello stesso autore, Sergio Bonelli, in arte Guido Nolitta. Ma hanno delle differenze molto grandi, che mostrano lo sviluppo letterario e umano dell'autore. Proviamo a confrontarli.
IL NOMEIniziamo dal nome: Zagor ha un nome inventato, come pure Mister No. Il vero nome di Mister No è Jerry Drake, ma di rado lo chiamano col suo nome: tanto che per lui "Mister No" è un nome con una sua storia, con cui quasi rinnega la sua identità originale dell'americano e soldato "Jerry Drake". Zagor, invece, ha un nuovo nome che addirittura annulla quello precedente di "Patrick Wilding": più che un rinnegare le sue origini, è un ricominciare da zero, quasi una morte e risurrezione. Da questo punto di vista, in effetti, Zagor è un pò uno "spirito". Il nome, come si sa, è l'essenza della persona: "Zagor" significa "spirito con la scure" (lasciamo stare il fatto che non esista il "dialetto algonchino" della parola "Zagor") e sintetizza il personaggio. Il suo essere "spirito" - non importa se fittizio - lo rende "superiore" agli altri, e in effetti in diversi fattori lo è: agile, forte, coraggioso, con un forte senso della giustizia, che fa cose che altri non avrebbero nè la forza nè il coraggio di fare. "Mister No", invece, non indica uno spirito, ma una negazione: una persona che è tutta una negazione sin dal nome. Negazione di cosa? Di tante cose: il sistema, la società, lo sfruttamento, il cinismo. Ma indica anche la negazione del suo stesso agire: Mister No, infatti,
non agisce.
Mi spiego meglio. Mister No è un "rassegnato": non combatte le ingiustizie dicendo che questa è la sua intenzione di base, come fa Zagor, ma si ritira da esse, rifugiandosi in un suo "eden privato", Manaus, dove si ubriaca, fa a cazzotti, va a donne, guida il piper per i turisti. Agisce soltanto quando è coinvolto personalmente in un'avventura in cui è trascinato: ma, se fosse per lui, non inizierebbe nessun'avventura di sua iniziativa. Se Zagor è attivo, Mister No è passivo, indolente. Se Zagor combatte contro le ingiustizie, avvertendola come una sua missione, Mister No le combatte solo quando ne è coinvolto. Ma, spontaneamente, preferirebbe evitarle, perchè considera queste ingiustizie più forti di lui, contro le quali non c'è nulla
da fare. In sostanza, Mister No è un rassegnato, pessimista, un passivo, un pò cinico e un pò romantico. Zagor, invece, è un ottimista, attivo, e non si rassegna mai per i fallimenti che può avere. Mister No e Zagor sono quasi l'uno l'opposto dell'altro, da questo punto di vista. Se "Mister No" è una negazione, Zagor sembra invece un'affermazione, quasi un "Mister Sì".
L'AMBIENTEQuesto è l'ambiente selvaggio di
Darkwood, luogo fittizio del Nordest degli Stati Uniti di inizio '800, dove Zagor vive le sue avventure:
Questo invece è l'ambiente indolente della Manaus degli anni '50 di Mister No:
Come si vede, Zagor vive in un passato
fittizio, quello di Darkwood, dove è possibile mettere tutto e il contrario di tutto: indiani, invasioni aliene, soldati, mutanti, pistoleri, scienziati pazzi. Resta comunque un mondo ben delineato con dei contorni ben precisi, che ammette diversi anacronismi che sono comunque in linea con l'ambiente fittizio-realistico di Darkwood. Mister No, invece, vive in un ambiente
reale, la Manaus degli anni '50-'60, con poche concessioni allo straordinario (per esempio, gli insetti giganti del "Mistero di Selva Preta", o "Ananga"). E' da notare, comunque, che anche Mister No vive in un "altro mondo", in quanto non è un personaggio dei giorni nostri, ma di circa cinquant'anni fa: un personaggio del passato, per quanto ben delineato. Tant'è vero che, nella storia conclusiva di Mister No, Nolitta lo colloca in uno spazio temporale più vicino al nostro, con una Manaus in via di sviluppo dove la "civiltà" tanto odiata dal pilota è arrivata anche a casa sua: una specie di "uscita dal sogno".
ETA'Zagor ha un aspetto più giovane di Mister No, che ha dei capelli bianchi ai lati. Certo, è possibile che abbiano entrambi gli stessi anni, ma l'impressione che si dà riguardo a Mister No è quella di una persona che ne ha passate.
VESTITOZagor ha sempre lo stesso vestito, un "costume di pelle" come aveva detto il Barone Rakosi una volta; Mister No in genere ha una giacca, jeans e maglia, di solito nera. L'aspetto di Zagor è più incisivo quindi di Mister No, perchè è assai vistoso e meno ordinario. Se Mister No è "l'uomo comune", Zagor è "l'uomo non comune".
SIMBOLOI simboli di Zagor sono due: la
scure, che fa parte addirittura del suo nome, quindi è praticamente una parte di sè, e
l'aquila stilizzata sul petto. L'aquila è il re degli uccelli, e probabilmente è un richiamo al fatto che Zagor è il "Re di Darkwood", cosa ultimamente poco sottolineata dagli sceneggiatori. Inoltre, l'aquila vola in alto e guarda lontano, caratteristica "protettiva" che si identifica con Zagor che è anche il protettore di Darkwood. Mister No, invece, ha un simbolo seminascosto:
il quadrifoglio sul braccio destro, sia sulla giacca che sulla camicia. Curiosamente, non è verde come ci si sarebbe aspettato, ma è rosso su sfondo bianco. Il rosso richiama il sangue, e quindi una ferita. E' come dire che Mister No è una persona ferita nell'animo, di una ferita così profonda che lo porta sia a una certa passività (il rifiuto di essere coinvolto e il fatto di ritirarsi in una foresta semidimenticata dal mondo) sia ad agire, senza però la garanzia del successo, visto che lui ha un "braccio ferito", quindi debole, anche se coraggioso (una ferita è anche dimostrazione di coraggio). Inoltre, il rosso del quadrifoglio è anche il colore dell'ira: e Mister No si infuria facilmente davanti alle ingiustizie. Il quadrifoglio è anche simbolo di fortuna, ma, essendo rosso, sembra che non ne porti al pilota: al massimo, gli permette di salvare la pelle, ma non sempre a riuscire nelle sue imprese. Il bianco dello sfondo del quadrifoglio richiama anche una nostalgia di purezza, di ritorno alle origini.
ARMAL'arma di Zagor è la scure, anche se usa la pistola: ma la scure è talmente una “sua” arma che fa parte addirittura del suo nome, “Spirito con la scure”. La scure di Zagor però non è un tomahawk indiano (come dovrebbe essere, di logica, se interpreta uno spirito indiano), ma un sasso di forma ovale, levigato, non tagliente, legato ad un’asta. Un’arma deputata a stordire, più che ad uccidere. Questo indica il carattere di Zagor: forte, ma non violento, capace di usare la forza solo se necessario. Per capire la differenza, basta guardare gli artigli di Wolverine al confronto. Mister No usa la pistola, ma non è un pistolero: la usa solo se necessario, come fa Zagor. In genere usa i pugni e lo scontro fisico diretto. Anche Mister No quindi si dimostra non violento e capace di usare la forza solo se necessario. Ma, a differenza di Zagor, la esercita anche quando non è necessario: per esempio, nelle innumerevoli risse tra ubriachi tipo quelle tra lui ed Esse-Esse. Oppure quando vuole prendere a pugni per vendetta lo sceriffo Ellis in “Sangue sulla neve”, e smette solo perché è riuscito a fare jackpot con una macchinetta per caso durante la rissa. I caratteri di Zagor e Mister No sono assai differenti: ne riparleremo.
(1 - continua qui)LINK A TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOREdited by joe 7 - 24/8/2023, 13:27
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