Il blog di Joe7

  1. ZAGOR E MISTER NO - 1

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    Mister No
    Zagor
    By joe 7 il 10 June 2016
     
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    ZAGOR E MISTER NO A CONFRONTO (prima parte)

    Za


    Zagor e Mister No sono due creature dello stesso autore, Sergio Bonelli, in arte Guido Nolitta. Ma hanno delle differenze molto grandi, che mostrano lo sviluppo letterario e umano dell'autore. Proviamo a confrontarli.

    IL NOME

    Iniziamo dal nome: Zagor ha un nome inventato, come pure Mister No. Il vero nome di Mister No è Jerry Drake, ma di rado lo chiamano col suo nome: tanto che per lui "Mister No" è un nome con una sua storia, con cui quasi rinnega la sua identità originale dell'americano e soldato "Jerry Drake". Zagor, invece, ha un nuovo nome che addirittura annulla quello precedente di "Patrick Wilding": più che un rinnegare le sue origini, è un ricominciare da zero, quasi una morte e risurrezione. Da questo punto di vista, in effetti, Zagor è un pò uno "spirito". Il nome, come si sa, è l'essenza della persona: "Zagor" significa "spirito con la scure" (lasciamo stare il fatto che non esista il "dialetto algonchino" della parola "Zagor") e sintetizza il personaggio. Il suo essere "spirito" - non importa se fittizio - lo rende "superiore" agli altri, e in effetti in diversi fattori lo è: agile, forte, coraggioso, con un forte senso della giustizia, che fa cose che altri non avrebbero nè la forza nè il coraggio di fare. "Mister No", invece, non indica uno spirito, ma una negazione: una persona che è tutta una negazione sin dal nome. Negazione di cosa? Di tante cose: il sistema, la società, lo sfruttamento, il cinismo. Ma indica anche la negazione del suo stesso agire: Mister No, infatti, non agisce.

    Mi spiego meglio. Mister No è un "rassegnato": non combatte le ingiustizie dicendo che questa è la sua intenzione di base, come fa Zagor, ma si ritira da esse, rifugiandosi in un suo "eden privato", Manaus, dove si ubriaca, fa a cazzotti, va a donne, guida il piper per i turisti. Agisce soltanto quando è coinvolto personalmente in un'avventura in cui è trascinato: ma, se fosse per lui, non inizierebbe nessun'avventura di sua iniziativa. Se Zagor è attivo, Mister No è passivo, indolente. Se Zagor combatte contro le ingiustizie, avvertendola come una sua missione, Mister No le combatte solo quando ne è coinvolto. Ma, spontaneamente, preferirebbe evitarle, perchè considera queste ingiustizie più forti di lui, contro le quali non c'è nulla da fare. In sostanza, Mister No è un rassegnato, pessimista, un passivo, un pò cinico e un pò romantico. Zagor, invece, è un ottimista, attivo, e non si rassegna mai per i fallimenti che può avere. Mister No e Zagor sono quasi l'uno l'opposto dell'altro, da questo punto di vista. Se "Mister No" è una negazione, Zagor sembra invece un'affermazione, quasi un "Mister Sì".

    L'AMBIENTE

    Questo è l'ambiente selvaggio di Darkwood, luogo fittizio del Nordest degli Stati Uniti di inizio '800, dove Zagor vive le sue avventure:

    Za


    Questo invece è l'ambiente indolente della Manaus degli anni '50 di Mister No:

    Za


    Come si vede, Zagor vive in un passato fittizio, quello di Darkwood, dove è possibile mettere tutto e il contrario di tutto: indiani, invasioni aliene, soldati, mutanti, pistoleri, scienziati pazzi. Resta comunque un mondo ben delineato con dei contorni ben precisi, che ammette diversi anacronismi che sono comunque in linea con l'ambiente fittizio-realistico di Darkwood. Mister No, invece, vive in un ambiente reale, la Manaus degli anni '50-'60, con poche concessioni allo straordinario (per esempio, gli insetti giganti del "Mistero di Selva Preta", o "Ananga"). E' da notare, comunque, che anche Mister No vive in un "altro mondo", in quanto non è un personaggio dei giorni nostri, ma di circa cinquant'anni fa: un personaggio del passato, per quanto ben delineato. Tant'è vero che, nella storia conclusiva di Mister No, Nolitta lo colloca in uno spazio temporale più vicino al nostro, con una Manaus in via di sviluppo dove la "civiltà" tanto odiata dal pilota è arrivata anche a casa sua: una specie di "uscita dal sogno".

    ETA'

    Zagor ha un aspetto più giovane di Mister No, che ha dei capelli bianchi ai lati. Certo, è possibile che abbiano entrambi gli stessi anni, ma l'impressione che si dà riguardo a Mister No è quella di una persona che ne ha passate.

    VESTITO

    Zagor ha sempre lo stesso vestito, un "costume di pelle" come aveva detto il Barone Rakosi una volta; Mister No in genere ha una giacca, jeans e maglia, di solito nera. L'aspetto di Zagor è più incisivo quindi di Mister No, perchè è assai vistoso e meno ordinario. Se Mister No è "l'uomo comune", Zagor è "l'uomo non comune".

    SIMBOLO

    Za


    I simboli di Zagor sono due: la scure, che fa parte addirittura del suo nome, quindi è praticamente una parte di sè, e l'aquila stilizzata sul petto. L'aquila è il re degli uccelli, e probabilmente è un richiamo al fatto che Zagor è il "Re di Darkwood", cosa ultimamente poco sottolineata dagli sceneggiatori. Inoltre, l'aquila vola in alto e guarda lontano, caratteristica "protettiva" che si identifica con Zagor che è anche il protettore di Darkwood. Mister No, invece, ha un simbolo seminascosto: il quadrifoglio sul braccio destro, sia sulla giacca che sulla camicia. Curiosamente, non è verde come ci si sarebbe aspettato, ma è rosso su sfondo bianco. Il rosso richiama il sangue, e quindi una ferita. E' come dire che Mister No è una persona ferita nell'animo, di una ferita così profonda che lo porta sia a una certa passività (il rifiuto di essere coinvolto e il fatto di ritirarsi in una foresta semidimenticata dal mondo) sia ad agire, senza però la garanzia del successo, visto che lui ha un "braccio ferito", quindi debole, anche se coraggioso (una ferita è anche dimostrazione di coraggio). Inoltre, il rosso del quadrifoglio è anche il colore dell'ira: e Mister No si infuria facilmente davanti alle ingiustizie. Il quadrifoglio è anche simbolo di fortuna, ma, essendo rosso, sembra che non ne porti al pilota: al massimo, gli permette di salvare la pelle, ma non sempre a riuscire nelle sue imprese. Il bianco dello sfondo del quadrifoglio richiama anche una nostalgia di purezza, di ritorno alle origini.

    ARMA

    L'arma di Zagor è la scure, anche se usa la pistola: ma la scure è talmente una “sua” arma che fa parte addirittura del suo nome, “Spirito con la scure”. La scure di Zagor però non è un tomahawk indiano (come dovrebbe essere, di logica, se interpreta uno spirito indiano), ma un sasso di forma ovale, levigato, non tagliente, legato ad un’asta. Un’arma deputata a stordire, più che ad uccidere. Questo indica il carattere di Zagor: forte, ma non violento, capace di usare la forza solo se necessario. Per capire la differenza, basta guardare gli artigli di Wolverine al confronto. Mister No usa la pistola, ma non è un pistolero: la usa solo se necessario, come fa Zagor. In genere usa i pugni e lo scontro fisico diretto. Anche Mister No quindi si dimostra non violento e capace di usare la forza solo se necessario. Ma, a differenza di Zagor, la esercita anche quando non è necessario: per esempio, nelle innumerevoli risse tra ubriachi tipo quelle tra lui ed Esse-Esse. Oppure quando vuole prendere a pugni per vendetta lo sceriffo Ellis in “Sangue sulla neve”, e smette solo perché è riuscito a fare jackpot con una macchinetta per caso durante la rissa. I caratteri di Zagor e Mister No sono assai differenti: ne riparleremo.

    (1 - continua qui)

    LINK A TUTTI GLI ARTICOLI SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 24/8/2023, 13:27
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    Personalmente ritengo che Nolitta fosse calato qualitativamente passando da Zagor a Mister No.
    Voglio dire che se anche le storie meno riuscite di Zagor mi appassionavano, quelle di Mister No le trovo noiose.

    Per fare un esempio....recentemente ho acquistato il volume di Mister No contenete la storia "Avventura a Manaus" e una buona parte del narrato l'ho trovata veramente noiosa.
    Ma queste sono opinioni mie, eh.

    Edited by Andrea Michielon - 11/6/2023, 06:31
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 10/6/2023, 20:44) 
    Personalmente ritengo che Nolitta fosse calato qualitativamente passando da Zagor a Mister No. Voglio dire che se anche le storie meno riuscite di Zagor mi appassionavano, quelle di Mister No le trovo noiose. Per fare un esempio....recentemente ho acquistato il volume di Mister No contenete la storia "Avventura a Manaus" e una buona parte del narrato l'ho trovata veramente noiosa. Ma queste sono opinioni mie, eh.

    Mamma mia, "Avventura a Manaus"!

    S1


    Una delle storie più noiose in assoluto di Mister No, dove in pratica non succede NIENTE, e quello che succede è talmente idiota che non ha senso neanche raccontarlo. Sei stato bravo a leggerlo tutto. Ricordo ancora lo sguardo perplesso di chi lo aveva letto dopo di me e mi guardava senza neanche dire una parola, ma con uno sguardo che diceva tutto. Tipo "ma cos'è questa schifezza? Mi state prendendo in giro?" Ora, capisco l'intenzione di Nolitta di fare una storia che esprima la sonnolenza dell'ambiente di Manaus, di fare una storia di anti-avventura eccetera, ma lo doveva fare con una storia così sonnolenta, senza capo nè coda? :huh: Mi ricordo anche di quell'obbrobrio di "Zulu"...se vuoi leggerlo, fallo a tuo rischio e pericolo. Io ti ho avvertito. :ph34r:

    S2


    Comunque, anche se questo non lo si dice, è come hai detto: nel fare Mister No, Nolitta è caduto di qualità, facendo delle storie spesso noiose, didascaliche, moralistiche - con un moralismo all'amatriciana - e poco divertenti, con un povero disgraziato preso a pugni da tutti che fa concorrenza persino a Paperino. Per forza che alla fine ha chiuso i battenti, dopo anni di accanimento terapeutico in cui era alla canna del gas... =_=
     
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    Grazie di tutto.
    Ammetto che, mentre leggevo la storia, oltre ad avere la tentazione di mollarla, ho pensato "Ma come può essere stato Nolitta a scrivere questa palla micidiale?".
    La storia peggiore di Mister No dopo "Il re del Sertao".
    La Bonelli sta ripubblicando gli Special di Mister No ed il prossimo sarà proprio "Zulu", la cui trama é già da delirio.... :(
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 11/6/2023, 18:31) 
    Grazie di tutto.
    Ammetto che, mentre leggevo la storia, oltre ad avere la tentazione di mollarla, ho pensato "Ma come può essere stato Nolitta a scrivere questa palla micidiale?".
    La storia peggiore di Mister No dopo "Il re del Sertao".
    La Bonelli sta ripubblicando gli Special di Mister No ed il prossimo sarà proprio "Zulu", la cui trama é già da delirio.... :(

    Ah, allora la conosci. Vedi tu se vale la pena di prenderla. Comunque nessuno può battere "Il re del Sertao" come peggior storia di Mister No, anche se Zulu e quell'altra sono praticamente gemelle. Anzi, se ci penso, forse peggio. O forse no. In ogni caso, sono tutte e tre da buttare. :p:
     
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    Per chiudere il discorso: io ritengo che la differenza qualitativa fra Zagor e Mister No dipenda da che tipo di autore é stato Nolitta.
    Nel senso che con Zagor é stato un autore semplice (tipo i mangaka) mentre con Mister No é stato un autore intelletualoide (pessimismo, politically correct, protagonista-spettatore anziché eroe), storie ideologiche.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 12/6/2023, 18:27) 
    Per chiudere il discorso: io ritengo che la differenza qualitativa fra Zagor e Mister No dipenda da che tipo di autore é stato Nolitta.
    Nel senso che con Zagor é stato un autore semplice (tipo i mangaka) mentre con Mister No é stato un autore intelletualoide (pessimismo, politically correct, protagonista-spettatore anziché eroe), storie ideologiche.

    "Autore semplice" direi di no: Zagor è uno dei personaggi del fumetto più complessi da realizzare. Sono storie semplici da seguire, ma molto difficili da realizzare. Bisogna avere un certo talento per farle, e Nolitta, in quel periodo, ce l'aveva.

    E' più semplice invece fare proprio le storie complesse alla "Mister No": ideologiche, col protagonista passivo, con la tiritera sul cattivo bianco e il buono indio o buono negro o buono chiunque non sia bianco; sui cattivi ricchi e i buoni poveri; sulla cattiva società e sul buon selvaggio che esiste solo nella fantasia; sulla cattiva guerra e sul buon dolce far niente; sulla cattiva religione, soprattutto cattolica, e sulla buona magia e sortilegi; sul bene e male relativi, eccetera eccetera. E' facilissimo da fare: basta mettere insieme tutti questi luoghi comuni, mettere poi un qualche avvenimento storico sullo sfondo, mettere dei bianchi cattivi e degli indios (o non bianchi) buoni e oplà, la zuppa è pronta.

    Non tutti i Mister No sono così, ma la maggior parte, anzi quasi la totalità, delle storie segue questa trafila.
     
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    Distinguerei tra le qualità del personaggio Mister No e la qualità delle sue storie.
    Le prime sì sono molto discutibili, Jerry Drake è un miscuglio di pregi e difetti.
    Ha slanci di coraggio e generosità, facilmente socializza con gli estranei, ha fiducia nel prossimo finchè questa non viene smentita.
    Però è anche quello che dissipa i suoi magri guadagni in alcool e donne facili e così non costruisce niente per sè e per gli altri. Questo suo vivere alla giornata comporta una situazione di perenne precarietà, che è l'opposto di quella tranquillità che sembrerebbe cercare. Insomma è una persona piena di contraddizioni. Conosco diverse persone che gli assomigliano!
    La qualità delle storie, sorretta da ottimi disegnatori e sceneggiatori, rimane per me alta, soprattutto se paragonata ai tempi attuali.
    Nolitta è un grande, sia che scriva Zagor, Tex o Mister No. La sua scrittura è facile da leggere, spesso emozionante e divertente. Anche quando affronta temi "filosofici" si limita a dialoghi brevi, non c'è ad esempio tutta la retorica di un Ken Parker. L'unica storia che veramente gli boccio, perchè ho dovuto saltare le pagine tanto mi annoiava, è proprio l'episodio finale di Mister No!
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 14/6/2023, 12:08) 
    Distinguerei tra le qualità del personaggio Mister No e la qualità delle sue storie. Le prime sì sono molto discutibili, Jerry Drake è un miscuglio di pregi e difetti. Ha slanci di coraggio e generosità, facilmente socializza con gli estranei, ha fiducia nel prossimo finchè questa non viene smentita. Però è anche quello che dissipa i suoi magri guadagni in alcool e donne facili e così non costruisce niente per sè e per gli altri. Questo suo vivere alla giornata comporta una situazione di perenne precarietà, che è l'opposto di quella tranquillità che sembrerebbe cercare. Insomma è una persona piena di contraddizioni. Conosco diverse persone che gli assomigliano!

    E' una buona descrizione del personaggio: anche se le storie possono essere di qualità, e alcune lo sono davvero, mentre altre no, resta il fatto che Mister No è un personaggio con cui è difficile empatizzare del tutto. Oltre a lasciarsi andare facilmente ai suoi piaceri, dal bere fino a frequentare qualche bordello, si lascia spesso e volentieri picchiare senza ritegno quasi da chiunque, e a nessuno piace uno che viene preso continuamente a pugni. Insomma, Mister No è un personaggio che si autodistrugge a poco a poco senza costruire niente. Più che una "fuga dalla società civile", come dice sempre, la sua è quasi una forma di suicidio. Si potrebbe dire che è andato a Manaus per lasciarsi morire.

    CITAZIONE (Kirihito @ 14/6/2023, 12:08) 
    La qualità delle storie, sorretta da ottimi disegnatori e sceneggiatori, rimane per me alta, soprattutto se paragonata ai tempi attuali.
    Nolitta è un grande, sia che scriva Zagor, Tex o Mister No. La sua scrittura è facile da leggere, spesso emozionante e divertente. Anche quando affronta temi "filosofici" si limita a dialoghi brevi, non c'è ad esempio tutta la retorica di un Ken Parker. L'unica storia che veramente gli boccio, perchè ho dovuto saltare le pagine tanto mi annoiava, è proprio l'episodio finale di Mister No!

    Su questo non ci piove, diverse storie sono coinvolgenti: ma restano le storie di un personaggio che "non ce la fa", perde sempre o quasi, non so se mi spiego. Puoi fare qualche buona storia con un personaggio simile, ma è difficile che tu ne possa fare molte. Sul Tex di Nolitta ho delle riserve, è troppo diverso dal Tex reale: sarebbe stato meglio se fosse stato un altro personaggio western.

    Riguardo ai temi "filosofici", Nolitta su Mister No ne metteva fin troppi, per non parlare della tendenza a fare dei documentari. E' molto verboso e prolisso su Mister No proprio per questo, e ha raggiunto effettivamente il capolavoro nella sua inesauribile avventura finale (che poi era un collage di tante avventure messe insieme).

    E, sì, anche Ken Parker è molto retorico, ma qui stiamo parlando di troppi argomenti...
     
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    Oggi ho letto una ristampa di "Zulù" e devo dire che del trio disastro, é stata la meno peggio.
    Ma comunque non posso certo definirla una storia riuscita, in quanto:
    -il cliché "alla fine era tutto un sogno" usato per concludere la vicenda mi é sembrato una presa in giro al lettore
    -il clone-antenato-gemello di Esse-Esse é stato un'aggiunta inutile
    -Custer é l'ennesimo militare idiota, cliché meglio sfruttato nella serie di Zagor
    -Le solite menate sull'uomo bianco sempre cattivo e sui non bianchi sempre dei santi sono state veramente PESANTI
    Confermo che Nolitta era molto (ma molto) più bravo ai tempi di Zagor.

    Edited by Andrea Michielon - 15/7/2023, 11:34
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 15/7/2023, 09:40) 
    SPOILER

    Oggi ho letto una ristampa di "Zulù" e devo dire che del trio disastro, é stata la meno peggio.
    Ma comunque non posso certo definirla una storia riuscita, in quanto:
    -il cliché "alla fine era tutto un sogno" usato per concludere la vicenda mi é sembrato una presa in giro al lettore E' infatti il modo peggiore di concludere una storia.
    -il clone-antenato-gemello di Esse-Esse é stato un'aggiunta inutile Tutta questa storia è un'aggiunta inutile...
    -Custer é l'ennesimo militare idiota, cliché meglio sfruttato nella serie di Zagor Militare ridicolmente assurdo, più che idiota.
    -Le solite menate sull'uomo bianco sempre cattivo e sui non bianchi sempre dei santi sono state veramente PESANTI. E' infatti una cosa che oggi, alla fine, dopo averne lette tantissime di questo tipo, mi ha davvero rotto. Ogni volta che leggo una cosa del genere su un fumetto lo butto fuori dalla finestra senza tanti complimenti. Non ne posso più di questa aggressione razzista alla rovescia contro i bianchi e di questa esaltazione fanatica sui negri, cinesi, marocchini, indiani, tutte le razze del mondo, meno la nostra.
    Confermo che Nolitta era molto (ma molto) più bravo ai tempi di Zagor.

    Complimenti per essere riuscito ad arrivare alla fine di quel mattone: mi sta ancora sullo stomaco dopo non so quanti anni da quando è uscito la prima volta. E' un delirio, non una storia. Avevo già capito che era un sogno leggendo le assurdità che avvenivano: Dana, Custer eccetera.

    Oltre ai difetti da te elencati (ma ce ne sarebbero molti altri), c'è anche la sconosciuta archeologa saputella che sta con Mister No che, dopo aver detto il solito "puah" nolittiano, butta giù fango alla battaglia di Rorke's Drift, dove un centinaio di fucilieri inglesi, in dieci ore di autentico inferno, erano riusciti incredibilmente a respingere l'assalto di quattromila guerrieri Zulu.

    I fucilieri furono poi onorati da ben undici Victoria Cross, la massima onorificenza militare britannica: fu anche il numero più alto mai assegnato dalla Corona per una singola azione di guerra.

    Ne fecero anche un film, Zulu, e fu trasportata in fumetto dal geniale Gino d'Antonio nella collana "Un uomo un'avventura" nell'"Uomo dello Zululand", una storia assai migliore di questo triste "Zulu" di Nolitta.

    Ma l'archeologa saputella di Mister No liquida questa storia di eroi con un semplice "puah" e giù a dare addosso a quell'evento di coraggio. L'eroismo, specie dei bianchi, e soprattutto contro i neri, è poco amato dagli scrittori di sinistra, e purtroppo Nolitta, per quanto sia stato un grande sceneggiatore, a volte faceva vedere il suo atteggiamento sinistrorso nel buttare giù gli eroi che hanno combattuto per salvare la vita a se stessi e agli altri. Triste il mondo che rifiuta gli eroi.

    Uomo-dello-Zululand

     
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    Wow, come sai parlare bene ai tuoi utenti.
    Mi sembra di essere Dante quando viene guidato da Beatrice.

    L'archeologa di questa storia...non mi ci far pensare. :(
    All'inizio Nolitta la usa per la sua solita filippica contro i cattivi bianchi e la loro civiltà (già lì mi erano girati non poco) e alla fine la usa per una scena comica finale di bassa lega, che definire stonata é dire poco.
    Che differenza con Cico, le cui battute non hanno stonato quasi mai e rendevano i finali ulteriormente gradevoli (ad esempio ne la marcia della disperazione).

    Come avevo già detto, ritengo che uno dei motivi del fallimento di Mister No é che Nolitta si era messo a fare l'autore intelletualoide, mentre con Zagor era un autore che faceva l'autore.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 15/7/2023, 14:18) 
    L'archeologa di questa storia...non mi ci far pensare. :(
    All'inizio Nolitta la usa per la sua solita filippica contro i cattivi bianchi e la loro civiltà (già lì mi erano girati non poco) e alla fine la usa per una scena comica finale di bassa lega, che definire stonata é dire poco.

    Infatti il finale sembra una stupidata da manga giapponese. Tutto in questa storia comunque è stonato, quindi il finale stonato stile manga giapponese dopotutto è coerente.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 15/7/2023, 14:18) 
    Come avevo già detto, ritengo che uno dei motivi del fallimento di Mister No é che Nolitta si era messo a fare l'autore intellettualoide, mentre con Zagor era un autore che faceva l'autore.

    Credo che tu abbia centrato il punto: Nolitta con Mister No ha voluto fare il telepredicatore, o autore intellettuale/intellettualoide. Uno stile che poi ha contagiato molti alla Bonelli, e non solo lì.
     
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    Vorrei concludere il discorso del Nolitta intelletualoide con un esempio.
    Pensiamo alla storia "Rio Negro", dove debutta l'archeologa Patricia.
    Perché quella é una delle migliori storie di Mister No? Perché lì Nolitta ha scritto una storia d'avventura pura e semplice, come quelle di Zagor.

    Edited by Andrea Michielon - 15/7/2023, 17:49
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 15/7/2023, 17:19) 
    Vorrei concludere il discorso del Nolitta intelletualoide con un esempio.
    Pensiamo alla storia "Rio Negro", dove debutta l'archeologa Patricia.
    Perché quella é una delle migliori storie di Mister No? Perché lì Nolitta ha scritto una storia d'avventura pura e semplice, come quelle di Zagor.

    E' così.

    La gente non vuole storie intellettualoidi e in cui il protagonista le prende.

    L'uomo vuole leggere delle storie comprensibili, piacevoli, in cui c'è avventura, commedia, colpi di scena, umorismo, eccetera, e in cui il protagonista alla fine ce la fa.

    E quando si dice questo, scatta subito qualcuno a dire "Ma così è prevedibile!" "Ma nella realtà non è mai così!".

    Invece il trucco della buona narrazione è proprio non renderlo prevedibile. Infatti, i narratori di mezza tacca fanno sempre finali tristi con l'idea di essere "originali", "innovativi" e "realistici".

    E per quanto riguarda la realtà: tutti sanno che la realtà a volte è brutta (non sempre, però). Ma qui non si deve fare un documentario dettagliato sulle schifezze della vita, con un certo gusto morboso e sadico, ma si deve fare una storia che dia speranza. E questo dà la carica, dà ai lettori la possibilità di affrontare con un pò più di ottimismo le loro giornate. E non mi sembra poco.
     
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