IL DOTTOR STRANGE E CLEA: TRA IL MAGO E LA MAGA VINCE SEMPRE LA MAGA...Il
Dottor Strange, creato da Stan Lee e Steve Ditko nel 1963, è il Mago Supremo della Marvel. Anche perchè, a conti fatti, è l'unico: tutti gli altri (Fratello Voodoo, Sciamano degli Alpha Flight, Agatha Harkness dei Fantastici Quattro, la Scarlet dei Vendicatori e qualcun altro di cui non mi ricordo neanche), sono tutti maghi da mezza tacca, potenti fin che si vuole, ma che non hanno mai avuto una propria testata nè una gran popolarità. Volete mettere il mago per eccellenza? Nel suo Sanctum Sanctorum, cioè la sua casa? Visibile in una comunissima via di Greenwich Village, al 177A di Bleecker Street, se qualcuno vuole andarci
1. Ma attenzione: è visibile solo per chi deve andarlo a trovare. Roba tosta, altrochè.
"Curioso, conosco questa via da una vita, ma è la prima volta che vedo questa casa."
"Perchè fino ad adesso non avevi bisogno di incontrare il suo proprietario."Ma il Doc, per quanto potente, avrebbe però bisogno di una compagnia femminile. Possibilmente una maga, che lo capirebbe meglio. Ma mica si trova su Cuori Solitari. Un bel giorno, però, in una storia del 1964, dopo un anno di solitudine, mentre stava andando in una dimensione ad affrontare
Dormammu, uno dei suoi principali cattivi, incontra una ragazza di quella dimensione che lo avvisa del pericolo che sta affrontando. Sta parlando di Dormammu o di lei? Ma andiamo più in dettaglio, visto che è il loro primo incontro: vediamo passo per passo come è avvenuto. Per prima cosa, siamo nella dimensione di Dormammu, ma questo l'avrete già capito. Laggiù un Dottor Strange alle prime armi, con un mantello blu abbastanza deprimente, si prepara ad affrontare per la prima volta questo "Dormammu", che vuole invadere la Terra, tanto per cambiare, ma in passato fu respinto dall'
Antico secoli fa. E l'Antico era il maestro del Dottor Strange. Dormammu alla fine aveva chiesto la rivincita, e, siccome l'Antico aveva già i suoi acciacchi (perchè va bene essere antichi, ma lui non era più un giovanotto), gli manda allora il suo allievo. E, dietro un (?) muro,
Clea, una ragazza di quella dimensione, lo osserva interessata (notate bene: io la chiamo "Clea" perchè so come si chiama, ma il suo nome lì non viene rivelato, neanche ai lettori). Ha dei capelli bianchi, o meglio "color argento" (dicono), ricci come, beh, dei capelli di un'altra dimensione, e ha anche le misure al posto gi...
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