Il blog di Joe7

  1. "WE WERE SOLDIERS": IL FILM

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    By joe 7 il 15 Nov. 2023
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    WE WERE SOLDIERS: L'INUTILE CARNEFICINA DELLA GUERRA DEL VIETNAM
    Interpretato da Mel Gibson, il film insegna quali sono le qualità di un vero leader e fa vedere il dramma della guerra per chi resta a casa

    we-were-soldiers


    We were soldiers (2002) racconta la storia del colonnello Hal Moore, interpretato da Mel Gibson, che viene mandato dal generale dell'esercito americano a comandare il settimo battaglione in quella carneficina inutile che è stata la guerra del Vietnam, nella vallata Ia-Drang, ribattezzata "Valle della morte", perchè lì si moriva come mosche.

    Il fatto che questa guerra sia stata un inutile massacro viene fatto capire bene in tutto l'arco del film, quando fa vedere scene dove i soldati, di entrambi le fazioni, pensano alle proprie famiglie, magari guardando le loro fotografie. Nessuno dei due eserciti vorrebbe combattere quella battaglia, ma sono lì per ordini superiori, costretti ad ammazzarsi a vicenda. Questo film, infatti, mostra il dramma della guerra visto anche dalla parte di chi resta a casa: delle mogli e dei figli che temono ogni momento la lettera che riferisca loro che il capofamiglia è morto.

    Inoltre, il film fa riflettere su come, in ogni contesto di grave difficoltà, come lo è una guerra, viene fuori chi sono realmente le persone. Le difficoltà, infatti, non cambiano le persone, così come i soldi e il successo non hanno il potere di farlo, nonostante si dica spesso il contrario. Queste cose, invece, mostrano soltanto chi sei davvero. La prova, come pure la benedizione, mostrano solo chi sei in verità.

    Nel mezzo dei drammi di questa guerra, il film ci mostra l'eroismo di un capo che non abbandona mai i suoi sottoposti. Il colonnello Moore era un vero uomo nella vita e lo è stato anche nella guerra. In lui possiamo vedere le caratteristiche della figura del leader.

    Innanzitutto, bisogna dire che l'autorità di Hal Moore è indiscussa. Nessuno mette mai in dubbio i suoi ordini.

    Noi, ormai, ci siamo abituati ad una società dove l'autorità è stata abbattuta, al grido sessantottino di "niente padri né padroni". Per noi è diventato normale mettere in discussione l'autorità (tranne quando è di sinistra). Ma per i soldati non è così. Fra i militari c'è una rigida gerarchia e nessuno può disobbedire agli ordini dei superiori. L'ambiente militare è forse rimasto l'unico ai giorni nostri dove l'autorità sia presa ancora seriamente. Non si può giocare allo stupido gioco della democrazia lì dove è in ballo la vita delle persone!...

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    Last Post by joe 7 il 28 Dec. 2023
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  2. GUERRE STELLARI - LA TRADUZIONE ITALIANA (seconda parte)

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    Guerre Stellari
    Riflessioni
    By joe 7 il 24 Oct. 2023
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    GUERRE STELLARI: LA TRADUZIONE ITALIANA (seconda parte)
    Articolo di Lorenzo Frati (vedi bibliografia)
    (precedente articolo qui)

    IL DOPPIAGGIO DI DARTH VADER: IL GRANDE MASSIMO FOSCHI

    Massimo-Foschi
    Massimo Foschi (a sinistra), il doppiatore italiano di Darth Vader, e James Earl Jones, il doppiatore originale.


    Il nostro Dart Fener doppiato da Massimo Foschi non è il Darth Vader originale: anzi, Fener ha qualcosa in più rispetto al personaggio americano, qualcosa che nessun altro Darth o Dart o Dark che dir si voglia potrà mai avere: lo spessore umano che l'incalcolabile apporto del grande doppiatore Massimo Foschi gli ha conferito. Il doppiaggio italiano di questo personaggio è un capolavoro irripetibile; un'interpretazione che supera quella di James Earl Jones, la voce originale di Darth Vader. L'attore David Prowse, che impersonò Darth Vader in tutti gli episodi della trilogia classica, fu doppiato da James Earl Jones, perchè la sua voce fu ritenuta poco adatta al personaggio. Quindi, benchè tutte le fonti riportino, giustamente, che Massimo Foschi è il doppiatore di David Prowse, è col doppiatore americano James Earl Jones che il confronto va fatto. Il confronto tra la versione originale inglese e quella italiana non lascia dubbi: non vi è una sola scena in cui Foschi non sia superiore a Jones. I dialoghi italiani sono arricchiti da un'interpretazione densa di sfumature sconosciuta alla versione originale; la voce di Foschi è capace di trasmettere le emozioni del personaggio dietro la maschera in maniera non solo completa, ma addirittura perfezionante, completandolo laddove la voce originale non riesce a fare.

    Darth-Vader-3
    "Se questa è una nave consolare, dov'è l'ambasciatore?"


    Cominciamo con la frase d'esordio del personaggio in Guerre Stellari, con la quale Darth Vader si presenta al pubblico per la prima volta, strozzando quel poveraccio del capitano Antilles, la cui astronave avevano appena assalito, e che Vader ha alzato da terra con una mano sola:

    "DOVE SONO QUELLE TRASMISSIONI CHE AVETE INTERCETTATO? CHE COSA NE AVETE FATTO DI QUEI PIANI?"

    ...

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    Last Post by joe 7 il 24 Oct. 2023
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  3. GUERRE STELLARI - LA TRADUZIONE ITALIANA (prima parte)

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    film
    Guerre Stellari
    Riflessioni
    By joe 7 il 23 Oct. 2023
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    GUERRE STELLARI: LA TRADUZIONE ITALIANA (prima parte)
    Articolo di Lorenzo Frati (vedi bibliografia)

    Guerrre-stellari
    I due manifesti italiani di Guerre Stellari. Quello a destra fu realizzato dall'italiano Michelangelo Papuzza, che fece una sua interpretazione stile "peplum". A quei tempi non si pensava certo che potesse avere successo, quindi fecero una locandina un pò casuale.


    "La Guerre des étoiles", cioè "La guerra delle stelle": così fu tradotto Star Wars per la sua uscita nelle sale francesi nella seconda metà degli anni '70. Anche oggi, per tutti i francesi, Star Wars è da sempre "la Guerra delle Stelle". Così pure in Germania, con "Krieg der Sterne". Se fosse stato tradotto così in Italia, oltre ad essere un titolo piuttosto smorto, conterrebbe gli stessi errori delle altre traduzioni: "Wars" perde il plurale, diventando "guerra", e "Star", da aggettivo (cioè "stellare") diventa un complemento di specificazione (di chi, di che cosa? Delle stelle).

    Basta questa considerazione per vedere subito la qualità dell'adattamento italiano, diverso dagli altri traduttori esteri, e capire quanto in realtà siamo stati fortunati. Incuria e disattenzione sono sempre in agguato, soprattutto in un lavoro delicato quale l'adattamento di un'opera straniera, il quale comporta non solo la piena conoscenza dei termini e del loro significato, ma anche del variare di quest'ultimo secondo il contesto in cui i termini stessi vengono utilizzati. Una seconda considerazione è che un adattamento è, appunto, proprio questo: solo un adattamento, ossia un tentativo di tradurre il più fedelmente possibile i contenuti linguistici di un'opera straniera, trasmettendo invariato il messaggio originale. Essendo il testo basato su una serie di fattori propri della lingua madre come rime, assonanze, dissonanze, giochi di parole, modi di dire, l'essenza dell'opera originale non potrà mai essere resa al cento per cento: si otterrà sempre un'approssimazione; tanto più vicina all'originale quanto più competente e sensibile sarà stato il traduttore. L'adattamento italiano di quella che sarebbe diventata la saga fantascientifica più famosa della storia del cinema fu affidato nel 1977 a Mario Maldesi, un direttore del doppiaggio che nella sua lunga carriera può vantare l'adattamento di opere di registi quali Lumet, Schlesinger, Polanski, Kurosawa, Lelouche, Kubrick, solo per citarne alcuni, nonché realizzatore delle post-sincronizzazioni di opere di reg...

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    Last Post by joe 7 il 23 Oct. 2023
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  4. RIFLESSIONI STORICHE: LA BATTAGLIA DI VIENNA (11 SETTEMBRE 1683) E IL FILM

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    "11 SETTEMBRE 1683" DI RENZO MARTINELLI (2013): IL FILM SULLA BATTAGLIA DI VIENNA CHE RESPINSE I MUSULMANI
    Quel giorno l'Occidente si salvò seguendo il beato Marco d'Aviano: dopo tre secoli, l'Islam cercò la rivincita con gli attentati terroristici alle Torri Gemelle in un altro 11 Settembre del 2001

    11-settembre-1683
    La figura sagomata è quella di un Ussaro Alato, un soldato dell'esercito di punta della Polonia: il loro intervento permise la vittoria di Vienna. Sullo sfondo si vedono le Torri Gemelle attaccate nell'attentato, somiglianti alle mura fumanti di Vienna. Anche se dicono che la battaglia è accaduta il 12, è accaduta invece l'11 Settembre: il 12 poi ci fu festa per la vittoria e fu istituita la Festa del Nome di Maria (12 Settembre), che i cattolici avevano invocato nella battaglia. Per l'esattezza, si tratta della Madonna di Loreto, dove fu portata la bandiera turca dopo la vittoria.


    TRAMA

    Nel 1683, 300.000 soldati musulmani, guidati dal Gran Visir Karà Mustafà, assediano la città di Vienna. Il loro obiettivo è aprirsi un varco in Europa per arrivare a Roma e conquistare la cattedrale di San Pietro, trasformandola da cuore della cristianità in moschea islamica. Nell’agosto del 1683, il Cappuccino Marco d’Aviano è nominato Cappellano Capo di tutte le armate cristiane e consigliere dell'Imperatore d'Austria Leopoldo I. Egli rianima il popolo atterrito, convince Giovanni Sobieski ad accorrere con la sua armata di 40 mila uomini. L’immagine della Madonna viene messa su ogni bandiera: Vienna aveva fiducia solo nel Suo soccorso. La città era assediata dal 14 luglio e la sua resa era questione di ore. Dentro le mura della città, essendo in numero inferiore, gli Austriaci si preparano: Marco d'Aviano incita le truppe cristiane alla vittoria. La sua fede e la sua forza, unite alle brillanti strategie di guerra del re polacco Sobieski, condurranno le truppe della Lega Santa alla vittoria finale. Infatti, l’11 Settembre 1683, sul Kahlenberg ("Monte Calvo" in tedesco), che è il monte che domina la città di Vienna, padre Marco celebrò la Messa, servita dal re polacco come chierichetto, davanti a tutto l’esercito posto in semicerchio. Il cappuccino predisse una vittoria senza precedenti. E, invece di finire la festa nelle parole liturgiche “Ite missa est”, gridò: “Ioannes vinces! Jan vincerà!”. Le truppe guida...

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    Last Post by joe 7 il 26 Sep. 2023
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  5. "GLI ANELLI DEL POTERE": QUI TOLKIEN NON C'ENTRA NIENTE

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    Anelli del potere
    Film
    Riflessioni
    By joe 7 il 27 June 2023
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    GLI ANELLI DEL POTERE DI AMAZON STORPIA LE STORIE DI TOLKIEN
    Delude la più costosa serie di tutti i tempi: personaggi neri in una saga nordica, trama noiosa, dialoghi banali, la donna è coraggiosa e forte, mentre i maschi sono deboli e inconcludenti
    di Giano Colli

    Anelli-del-potere
    Da qualche parte, in qualche modo, qualcuno pagherà!



    Quando è uscita la nuova serie di Amazon "Gli anelli del potere" onestamente non mi aspettavo granché, ma non pensavo che potesse scendere così in basso. Se i costumi, le ambientazioni e la colonna sonora possono essere considerati gradevoli, tutto il resto dell'opera è pietoso.

    PER NON OFFENDERE NESSUNO INFILIAMO TUTTI, CON SPREZZO DEL RIDICOLO

    Si può notare fin da subito la fissa ideologica di mettere delle persone di tutte le razze a tutti i costi. Per esempio, su Thor, si era messa la divinità negra Heimdall in un film che parla delle DIVINITA' NORDICHE: nel nord dei Vichinghi non trovi un negro neanche col lanternino. Heimdall infatti era una normale divinità vichinga dalla pelle bianca. Ma bisogna metter dentro tutti, e quindi avanti con l'idiozia dell'Heimdall nero. Oppure la Sirenetta nera. L'elenco di queste stupidità è sterminato. Tornando agli Anelli del Potere, sono diversi i personaggi neri all'interno della serie e c'è perfino un bambino coi tratti asiatici. Il problema è che il Signore degli Anelli è una saga nordica e quindi loro non c'entrano niente. Ma non solo. Persino il popolo degli elfi ha un esponente nero, eppure Tolkien si era inspirato ai finlandesi. Lo trovo semplicemente ridicolo. È come se girassimo un film ambientato nelle tribù dell'Africa e ogni tanto trovassimo una svedese bionda, con gli occhi azzurri e la pelle pallida e qualche cinese. Ma questa non è la cosa peggiore del film.

    lord-of-the-rings
    Sì, siamo dei vichinghi del freddo Nord, perchè, che c'è di strano?



    GIRL POWA!

    La cosa per me intollerabile è il ruolo che hanno i maschi e le femmine all'interno della storia. Ad esempio Galadriel, la principessa elfica, guida con corag...

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    Last Post by joe 7 il 27 June 2023
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  6. "VIA DALLA PAZZA FOLLA": LA DONNA EMANCIPATA E L'UOMO ZERBINO

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    Film
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    By joe 7 il 26 June 2023
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    "VIA DALLA PAZZA FOLLA": UN FILM CHE ESALTA LA "DONNA INDIPENDENTE" E RIDUCE L'UOMO A UNO ZERBINO
    di Pietro Guidi

    VPFlocandina



    TRAMA

    Betsabea Everdene è una giovane donna orfana che è da poco andata a vivere con la zia. Qui conosce Gabriel Oak, un affittuario, che gestisce una fattoria di pecore. Uomo in gamba e di nobili sentimenti, Gabriel s'innamora di Betsabea e la chiede in sposa, ma lei, pur nutrendo un certo affetto per l'uomo, declina la proposta, dicendo che è troppo indipendente per sposarsi e che non vuole essere soggetta ad un marito. Una notte, il gregge di Gabriel, spaventato dal cane da pastore, scappa dal recinto e cade giù da una scogliera, schiantandosi sulla spiaggia.
    Non più in grado di pagare i debiti, l'uomo è costretto a vendere la fattoria e cercare un impiego altrove: si trova così a lavorare proprio nella fattoria che Betsabea aveva appena ricevuto in eredità dal defunto zio. Gabriel, da parte sua, lavora con zelo e continua a vigilare su Betsabea, nonostante il suo precedente rifiuto. Poco dopo, Betsabea conosce William Boldwood, un ricco proprietario terriero confinante con la sua fattoria, il quale, incoraggiato da un biglietto ambiguo della donna, la chiede anche lui in sposa. Betsabea, però, rifiuta anche questa proposta, dicendo che quel biglietto era uno scherzo. L'uomo però non demorde e insiste, chiedendole del tempo per riflettere. In quel periodo, il bellissimo ufficiale Frank Troy attende in chiesa Fanny Robin per celebrare il loro matrimonio ma, vedendo che la giovane non si presenta, se ne va adirato. Troy non sa che in realtà Fanny si era persa e non era riuscita a trovare la chiesa. Così, una sera, Betsabea conosce lo spavaldo Troy e, per la prima volta in vita sua, crede d'innamorarsi... e i due finiscono per sposarsi. Frank, però, è un uomo violento che non gli interessa più di tanto di Betsabea, passando tutta la giornata a bere con i soldi del podere della moglie. Nonostante tutto, Gabriel continua a starle vicino, dandole consigli e aiutandola nel momento del bisogno. Ad esempio, nel giorno del matrimonio di Betsabea e Frank, scoppia una tempesta nel podere e, siccome erano tutti alla festa, Gabriel si mette a ricoprire il fieno, che altrimenti si sarebbe bagnato, nonostante sia notte e piova a dirotto. Dopo una serie di vicissitudini, Frank muore e Betsabea capisce finalmente il valore di Gabriel che aveva continuato ad...

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    Last Post by joe 7 il 27 June 2023
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  7. FILM: LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE

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    By joe 7 il 12 June 2023
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    I 4 ERRORI DI DESMOND DOSS, IL PROTAGONISTA DELLA "BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE"

    Un film di Mel Gibson che parla della storia vera di Desmond Doss, un soldato obiettore di coscienza che, durante la Seconda Guerra Mondiale, nell'isola giapponese di Okinawa salvò 75 soldati americani non obiettori di coscienza.

    locandina


    La battaglia di Hacksaw Ridge (2016) è un film di Mel Gibson, che racconta la vera storia di Desmond Doss. La sua vita fu segnata da due grandi desideri:
    1) servire la propria patria nella Seconda Guerra Mondiale
    2) non uccidere nessuno.
    Come si vede, è un'assurdità: come si fa ad andare in guerra senza ammazzare nessuno? Non siamo in un fumetto. In ogni caso, grazie all'appoggio di suo padre, che aveva già combattuto nella Prima Guerra Mondiale, Desmond Doss riesce a farsi riconoscere come soldato obiettore di coscienza (che è una bella contraddizione). Come tale, prestò il suo servizio come medico militare. (e allora perchè non hai fatto il medico militare e basta, invece di far vedere a tutti che sei un obiettore di coscienza, complicando così le cose?) Desmond Doss, al proposito, disse: "In un mondo impegnato a farsi a pezzi, non mi sembra una cattiva idea tentare di rimetterlo insieme." A causa della sua determinazione nel rifiuto di uccidere anche il nemico, fu bullizzato dai superiori e dai commilitoni. E questo mi sembra ovvio: in pratica, Desmond Doss dice non sparerà mai a un giapponese, nemmeno per salvarti la vita, e questo non era un bel pensiero per chi gli stava vicino. Ma, nella battaglia di Hacksaw Ridge, raccontata nel film, Desmond Doss dimostrò il suo valore e il suo coraggio, salvando circa settantacinque persone ferite, portandole fuori dal campo di battaglia e meritandosi il rispetto degli altri soldati. Tutto è bene quello che finisce bene, allora? Non proprio.

    I (POCHI) LATI POSITIVI DEL FILM

    Mel Gibson mette tutta la sua esperienza nel descrivere realisticamente la guerra, che è terribile e spettacolare allo stesso tempo. Inoltre, è sorprendente il fatto che si parli di cose come:
    - la verginità prima del matrimonio del protagonista (ma quando mai oggi?)
    - la carità cristiana che arriva a donare la vita per i propri amici e nemici
    - l'importanza della preghiera in ogni azione quotidiana che per Desmond Doss tocca un vertice nella richiesta a Dio di trovare ancora un soldato feri...

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    Last Post by joe 7 il 12 June 2023
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  8. FILM: INTERSTELLAR

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    Cristianesimo
    Film
    By joe 7 il 1 Dec. 2014
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    INTERSTELLAR, LO SPAZIO AI TEMPI DELL'ATEISMO di Giovanna Jacob


    Da qualche tempo a questa parte, si sente molto parlare di Interstellar di Christopher Nolan, uscito di recente nelle sale italiane. Questo film ha un valore epocale, in quanto esprime una visione della scienza e dell’uomo che appare quasi agli antipodi di quella che è alla base di 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, uscito nel 1968.

    Innanzitutto, i due film sono agli antipodi sul piano formale. In 2001, le immagini e la musica prevalgono nettamente sulle parole, mentre in Interstellar le parole (fra dialoghi drammatici e lunghi "spiegoni") prevalgono nettamente sulle immagini e sulla musica. Al centro di 2001 c’è lo spazio cosmico, mentre al centro di Interstellar c’è il volto umano.

    Soprattutto, in 2001 la fede nel progresso tecno-scientifico è ancora molto forte, mentre in Interstellar appare molto affievolita, quasi in fin di vita. Se nel 1968 Kubrick immaginava che entro il 2001 avremmo avuto stazioni orbitanti attorno alla terra e basi sulla Luna, nel 2014 Nolan immagina che in un imprecisato futuro prossimo tutti gli enti spaziali chiuderanno i battenti e l’umanità, a causa di una emergenza alimentare, non avrà altra preoccupazione che quella di lavorare la terra, tornando, in un certo senso, al neolitico.
    In 2001 l'umanità entra nel terzo millennio alzando gli occhi verso le stelle e guardando oltre se stessa, a trascendere i suoi limiti per scoprire i misteri dell'universo, che sono tanti diversi aspetti dell'unico grande mistero che non la scienza, ma solo la fede può affrontare: il mistero della “causa prima non causata” dell’universo stesso. Invece, gli scienziati di Interstellar studiano alacremente i più grandi misteri dello spazio-tempo (che poi vengono illustrati allo spettatore mediante lunghi “spiegoni” didascalici) senza essere veramente interessati ad essi. Dei buchi di verme, dei buchi neri e dei paradossi della teoria della relatività, a loro interessa solo sapere quel tanto che basta per trovare la maniera di trasferire l’umanità su un altro pianeta, perché la Terra è resa quasi completamente inabitabile da un apocalittico disastro ambientale.

    Insomma, nel futuro ipotetico di Intestellar l’uomo ha perso non solo il desiderio di conoscere ma perfino la capacità di stupirsi di fronte ai misteri e al grande mistero dell’universo. Ma perché è venuto meno questo sacro stupore? Probabilmente, perché l’universo non sembra più fatto per l’uomo. E siamo al punto.

    Se in 2001 l’umanità usava la scienza per conoscere, e quindi provare a dominare, l'universo, in I...

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    Last Post by joe 7 il 19 Nov. 2022
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