IL CALO DELLE VENDITE DI TUTTI I FUMETTI, ITALIANI ED ESTERI
(prima parte: i manga)(primo articolo analisi: qui)E' meglio partire un pò alla lontana per capire meglio la situazione di oggi. I dati forniti dall'Associazione Italiana Editori (AIE) dicono che dal 2020 c'è stato un aumento delle vendite dei fumetti: bene, ma, come ho scritto nel
precedente post, questo aumento era dovuto al regime di dittatura sanitaria che aveva fatto chiudere in casa cinquanta milioni di italiani per tre mesi in modo soffocante e poi in modo continuativo per due anni buoni (2020, 2021 e anche l'inizio del 2022). Costretti a restare per così tanto tempo in casa, terrorizzati e impauriti da una stampa di regime, gli italiani hanno ordinato a mezzo internet dei fumetti da poter leggere (e altro, ovvio, ma qui si parla solo di fumetti). In questo modo, le vendite di fumetti - soprattutto manga - si erano
triplicate. Le vendite Amazon dei manga Star in quel periodo erano aumentate del 175%. Un boom da
5 milioni di euro (contro i 2,2 milioni di euro della Bonelli, che però aveva dovuto investire molto di più in sceneggiatori, disegnatori, eccetera: la Star fa solo delle traduzioni, quindi la spesa era minore). Ma, a metà del 2022, quando si era potuto uscire più liberamente, c'è stato un crollo delle vendite manga.
I MANGA: MA SUL SERIO VENDONO?Il mercato italiano - e non solo quello - è dominato dai manga, si sa: rappresentano quasi il 90% del mercato del fumetto in Italia. Quindi il 10% è occupato dalla Bonelli, Topolino, Supereroi eccetera. Davvero pochino. Ma, di questo 90% dei manga, gran parte di esso è vera e propria spazzatura. Non tutti i manga sono di qualità: gli editori come Panini, Star, JPop eccetera hanno aumentato la produzione con una quantità sterminata di manga contenenti storie mediocri, banali e ripetitive (innamoramenti scolastici, mostriciattoli e
isekai, cioè viaggi in altri mondi dopo la morte, con donne sexy, ovviamente), oppure con storie omos...
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