Il blog di Joe7

  1. IL MEGLIO E IL PEGGIO DEL 2023 - 2

    IL CALO DELLE VENDITE DI TUTTI I FUMETTI, ITALIANI ED ESTERI
    (prima parte: i manga)

    (primo articolo analisi: qui)

    Zio-Paperone


    E' meglio partire un pò alla lontana per capire meglio la situazione di oggi. I dati forniti dall'Associazione Italiana Editori (AIE) dicono che dal 2020 c'è stato un aumento delle vendite dei fumetti: bene, ma, come ho scritto nel precedente post, questo aumento era dovuto al regime di dittatura sanitaria che aveva fatto chiudere in casa cinquanta milioni di italiani per tre mesi in modo soffocante e poi in modo continuativo per due anni buoni (2020, 2021 e anche l'inizio del 2022). Costretti a restare per così tanto tempo in casa, terrorizzati e impauriti da una stampa di regime, gli italiani hanno ordinato a mezzo internet dei fumetti da poter leggere (e altro, ovvio, ma qui si parla solo di fumetti). In questo modo, le vendite di fumetti - soprattutto manga - si erano triplicate. Le vendite Amazon dei manga Star in quel periodo erano aumentate del 175%. Un boom da 5 milioni di euro (contro i 2,2 milioni di euro della Bonelli, che però aveva dovuto investire molto di più in sceneggiatori, disegnatori, eccetera: la Star fa solo delle traduzioni, quindi la spesa era minore). Ma, a metà del 2022, quando si era potuto uscire più liberamente, c'è stato un crollo delle vendite manga.

    I MANGA: MA SUL SERIO VENDONO?

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    Il mercato italiano - e non solo quello - è dominato dai manga, si sa: rappresentano quasi il 90% del mercato del fumetto in Italia. Quindi il 10% è occupato dalla Bonelli, Topolino, Supereroi eccetera. Davvero pochino. Ma, di questo 90% dei manga, gran parte di esso è vera e propria spazzatura. Non tutti i manga sono di qualità: gli editori come Panini, Star, JPop eccetera hanno aumentato la produzione con una quantità sterminata di manga contenenti storie mediocri, banali e ripetitive (innamoramenti scolastici, mostriciattoli e isekai, cioè viaggi in altri mondi dopo la morte, con donne sexy, ovviamente), oppure con storie omosessuali, LGBT, queer, pornografiche, o hanno anche delle scene che piacerebbero ai pedofili. Alla fine, con una simile stragrande maggioranza di pessimi manga, si è inflazionato il mercato. Anche dei manga spacciati come "famosi" dalla Star Comics, tipo Kaijuu number 8 o Gachiakuta, sono crollati miseramente. A dirla tutta, l'enorme diffusione degli isekai sta diventando un problema persino in Giappone, per la povertà di questi racconti e per la loro enorme diffusione, che impedisce la possibilità di fare delle storie di qualità.

    Comunque, dai dati di questo 2023 che è appena passato, non è che la situazione sia tanto rosea per i manga: le vendite sono calate del 20,6%, cioè di un milione e mezzo di copie almeno. Infatti, gli scaffali delle librerie, che prima erano pieni di manga, adesso lo sono solo per metà. Questo significa che solo alcuni manga vengono acquistati, non tutti. Nei primi dieci posti della classifica delle vendite ci sono sempre i soliti titoli, quelli dei manga che vanno per la maggiore: One Piece, Dragonball eccetera. I manga pornografici, queer e omosessuali non hanno mai raggiunto, neanche una volta, la quota dei top ten: anzi sono quelli più in basso alla classifica (se ci sono). Per dire quanto siano graditi dalla gente, nonostante la pubblicità martellante su di loro da parte delle riviste specializzate e sui siti che parlano di manga e anime.

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    Rufy ha tutti i motivi per ridere: resta in sella da più di vent'anni e nessun manga gli si avvicina neanche di striscio. I manga LGBT, omo e simili ancor meno di loro.


    Il boom di vendite della Star Comics durante la fanta pandemia, anche è stato temporaneo, ha spinto la Mondadori ad acquistare la casa editrice. Ora la Star Comics è una divisione manga della Mondadori. Non so se è una buona notizia: la Mondadori non ha mai brillato molto nelle vendite dei fumetti, da quando non pubblica più Topolino (cessò di avere i diritti di pubblicazione del famoso topo nel 1988).

    Nel 2012 la Mondadori creò una sezione fumetti chiamata "Mondadori Comics" che esordì coi fumetti francesi: avevano un formato bonellide ed erano in bianco e nero. In Italia i fumetti francesi non hanno mai attecchito molto nel formato normale, figurarsi in quello striminzito stile Bonelli. Quindi fu un fallimento. Poi hanno ristampato Alan Ford e Kriminal, che erano già ristampati in continuazione da decenni. Quindi fu un altro fiasco. Poi ci fu l'idea di una nuova serie di Kriminal, che non uscì nemmeno. Ancora fiasco, perciò. Poi hanno ristampato Ken Parker, che non aveva mai brillato molto nelle vendite, e fu un altro disastro.

    Inoltre, non basta acquistare un'azienda, bisogna saperla gestire: la Star Comics è solo un tramite. Chi decide la pubblicazione dei manga in Italia è il Giappone, ovviamente, cioè le case editrici giapponesi. E la Shueisha, che produce One Piece (35.000 copie in media di vendite in Italia), la Shogakukan, la Kodansha, eccetera, ovviamente vorranno dalla Mondadori le stesse garanzie che dava loro la Star Comics originaria, quella di Gianni Bovini. Bisogna vedere se sapranno gestire bene la cosa. Se no, ci sarà un altro fallimento in arrivo. Resta il fatto, comunque, che i manga vendono di più, visto che la Mondadori si è dimostrata più interessata a loro che alla Bonelli (che comunque ora è della Panini Comics).

    In sostanza, i manga quanto vendono? In media, a parte le eccezioni, tutto il settore ruota intorno a una vendita di 1.000 - 5.000 copie, se va bene. E quasi tutto è distribuito in fumetteria o in libreria: pochi manga vanno anche in edicola, e solo quelli più famosi, o quelli allegati ai giornali. One Piece della Star Comics, che viene venduto anche in edicola, arriva a circa 35.000 copie, come abbiamo detto, e ci riferiamo solo all'inedito, escludendo quindi le varie ristampe: quindi il venduto è ben più alto. Anzi, in certi casi, per i manga più noti della Star Comics, nei momenti migliori si arrivava persino a oltre 200.000 copie, polverizzando in quel periodo il record di Tex. Anche la Panini Comics ha una sezione manga: ma non è paragonabile come vendite a quella della Star Comics.

    Nel 2023 è entrato nel mercato un nuovo editore di serie manga chiamato Toshokan, che significa "biblioteca": vuole proporre al pubblico manga classici, vietnamiti e taiwanesi. La Toshokan è una diramazione di Edizioni If, un editore che finora aveva solo proposto ristampe di classici bonelliani. Si vede che ormai il materiale bonelliano non tira più e allora hanno preferito puntare anche loro sul manga. I prezzi sono piuttosto alti: 6,90 € per i volumi con 150-200 pagine e 7,90 € per i volumi con più pagine. Quindi si comincia subito col botto.

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    Vino di Zucca, o Kabocha wine in giapponese: è il manga dell'anime Sun College, trasmesso in Italia anni fa e oggi pubblicato dalla Toshokan


    Certo, una nuova casa editrice è segno che il manga vende: ma la situazione comunque non è certo rosea. Anzi, c'è da scommettere che anche quest'anno gli editori di manga aumenteranno ancora di più i prezzi, e sarà una strage. E la Bonelli? Ne parliamo nel prossimo post.

    BIBLIOGRAFIA

    https://fumetti-70.blogspot.com/

    (qui il seguito)

    QUI TUTTI I LINK MEGLIO - PEGGIO DELL'ANNO

    Edited by joe 7 - 19/1/2024, 16:59
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    Anche io, ormai, se si esclude Spider-Man, leggo solo manga.
    Kaiju No. 8 é una delle mie serie preferite e la seguo volentieri, anche se é entrata nella fase delle uscite discontinue.
    Anche io ritengo che gli isekai ormai sono tutti uguali: il protagonista maschio é sempre un adulto che dopo una vita squallida diventa un eroe adolescente alla Kenshiro che spacca il muso a tutti, mentre la protagonista femmina é una ragazza giovane mancata improvvisamente, che diventa una villain del suo film/libro/videogioco preferito, intenzionata a comportarsi bene per cambiare il suo destino.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 18/1/2024, 18:23) 
    Anche io, ormai, se si esclude Spider-Man, leggo solo manga.

    Io non seguo più le storie dei supereroi da anni: infatti, avrai notato che nel blog non le commento mai...commento solo le storie classiche.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 18/1/2024, 18:23) 
    Kaiju No. 8 é una delle mie serie preferite e la seguo volentieri, anche se é entrata nella fase delle uscite discontinue.

    Può capitare che una serie che piace a te non abbia successo. E' capitato anche a me...

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 18/1/2024, 18:23) 
    Anche io ritengo che gli isekai ormai sono tutti uguali: il protagonista maschio é sempre un adulto che dopo una vita squallida diventa un eroe adolescente alla Kenshiro che spacca il muso a tutti, mentre la protagonista femmina é una ragazza giovane mancata improvvisamente, che diventa una villain del suo film/libro/videogioco preferito, intenzionata a comportarsi bene per cambiare il suo destino.

    Gli isekai sono solo delle storie-fotocopie squallide, una uguale all'altra, cambia solo il nome del protagonista. Sono storie alla Fantozzi, o meglio, storie da falliti. Il tizio o la tizia che muore e poi finisce nel mondo che piace a lui o a lei, dove va a fare l'eroe o l'eroina. E giù banalità a go go, con belle donne per lui e bei maschi per lei. Questa tendenza ormai va avanti da anni...ma prima o poi finirà, perchè la minestra riscaldata alla lunga stufa. =_=


    Il nostro isekai italiano. Qui però Fantozzi non muore, sogna e basta.

     
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