50 ANNI FA MORIVA GWEN STACY: IL TRISTE ANNIVERSARIO DI UN'ORRENDA STORIA (1973)(qui la prima parte; qui l'ultima parte)Nel Giugno 1973 uscì il numero 121 di
Amazing Spider-Man:
"La notte in cui morì Gwen Stacy" (che, comunque, morì in pieno giorno). La trama in breve: Gwen Stacy, la ragazza dell'Uomo Ragno, veniva catturata da Goblin. L'Uomo Ragno, nel tentativo di salvare Gwen da una caduta da un ponte, provoca la rottura del collo della ragazza, che muore sul colpo, mentre era ancora svenuta. Goblin, poi, viene ucciso, indirettamente, dal suo aliante. Per saperne di più, potete leggere
qui la storia e
qui il commento.
Questa orribile storia è una tragedia: infatti l'eroe non solo non salva la sua ragazza,
ma la uccide anche. All’epoca tutti pensarono, o almeno sperarono, che si trattasse di uno scherzo, di un finto colpo di scena nato per creare della suspense e invogliare il lettore all’acquisto dell’albo successivo, dove si sarebbe scoperto che Gwen in realtà era ancora viva. Non fu così. Quindi fu un vero e proprio shock, un pugno nello stomaco, fatto con cattiveria. La storia fece scalpore e i fan minacciarono di morte gli autori (Gerry Conway, John Romita, Roy Thomas, Stan Lee), che però si scrollarono di dosso la responsabilità, accusandosi tutti quanti a vicenda. Oggi quell'orrenda storia è considerata
"l'entrata del fumetto nel mondo degli adulti", e anche
"una pietra miliare della saga dell'Uomo Ragno e del fumetto",
“il diritto di dire le cose come realmente sono nella realtà” e altre frescacce simili. Di conseguenza, gli stessi autori di prima, invece di dare la responsabilità agli altri come avevano sempre fatto, fecero a gara per prendersene il merito.
L’idea di base della morte di Gwen partì dal disegnatore
John Romita che a quei tempi era anche l'art director della Marvel. Romita diceva che le storie di Stan Lee erano troppo solari: bisognava scioccare il lettore e far alzare le vendite. Bisognava far morire un personaggio i...
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