Il blog di Joe7

  1. ANNIVERSARI DEL 2023 (quinta parte)

     
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    ANNIVERSARI 2023
    (qui la prima parte; qui l'ultima parte)

    60 ANNI FA: ESCE BLUEBERRY (1963)

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    "La miniera del tedesco" e "Il fantasma dai proiettili d'oro" è una storia in due parti, da molti considerata la migliore del personaggio (ma anche le altre non sono da meno, in particolare "Ballata per una bara"). Questa è l'edizione migliore, forse, realizzata dalla Mondadori e con la traduzione della bravissima scrittrice e poeta Alba Avesini.


    Blueberry è il protagonista di una famosa saga western del fumetto francese. Uscì per la prima volta nel 1963 sulla rivista francese Pilote, la stessa di Asterix. Lo sceneggiatore era Jean-Michel Charlier (noto per aver realizzato altri famosi fumetti francesi come Buck Danny, Tanguy e Laverdure e Barbarossa: sì, quello che poi è stato trasformato nel pirata che Asterix e Obelix incontrano in ogni storia, dando un fracco di botte a lui e a tutta la sua ciurma). Il disegnatore era Jean Giraud (soprannominato Mœbius). Blueberry è un classico del fumetto mondiale, con i disegni strepitosi di Giraud, che raffigurò un western talmente realistico da viverci dentro, e la sceneggiatura coinvolgente, complessa e imprevedibile di Charlier.
    Il personaggio è un tenente dell'esercito, che all'inizio cerca di mettere pace tra bianchi e indiani o di portare giustizia in qualche paese, a volte coinvolto in avventure incredibili come quella della Miniera del tedesco. Successivamente, viene ingiustamente arrestato e da lì coinvolto in avventure senza freni: attentati al presidente, Angel Face/Faccia d'Angelo, mezzo milione di dollari sepolti in un cimitero, evasioni spettacolari, complotti, indiani da aiutare contro i soldati e due molossi sanguinari guidati da un pazzo, Chihuahua Pearl, la ballerina stupenda, intelligente e senza scrupoli, i compari Mac Clure e Red Neck, gli onnipresenti canyon e le praterie sterminate. Blueberry entrò giustamente nella leggenda.
    Il suo ciclo con Charlier e Giraud iniziò nel 1963 con Fort Navajo e subì un brusco arresto nel 1974 con la storia Faccia d'Angelo, a causa dei diritti con la Dargaud e di un contenzioso sugli stipendi non abbastanza alti. Inoltre, l'ambiente della Dargaud era diventata troppo sinistrorso per lo sceneggiatore Charlier. Pure Giraud, il disegnatore, abbandonò momentaneamente Blueberry per dedicarsi a storie fantascientifiche (e incomprensibili) come Arzach, cambiando il suo nome d'arte da "Gir" a "Moebius". Ma i lettori non erano soddisfatti: con "Angel Face" l'avventura di Blueberry era stata interrotta sul più bello e c'erano molte linee narrative da concludere. Anzi, persino gli autori di Ken Parker fecero notare la brusca interruzione di Blueberry inserendolo come cameo in una storia, dove Blueberry, coi capelli corti e baffi, vestito da soldato e in fuga, è proprio quello coinvolto nel periodo subito dopo "Angel Face".

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    Blueberry viene aiutato dagli amici di Ken Parker (dal sito brasiliano di Blueberry)


    Solo nel 1980, ben sei anni dopo, Blueberry tornò con la storia Naso Rotto, pubblicata sulla rivista "Metal Hurlant" (di cui era co-proprietario lo stesso disegnatore Giraud). Tra alti e bassi, Blueberry continuò la sua pubblicazione, fino ad "Arizona Love", incompleto a causa della morte dello sceneggiatore Charlier nel 1989. Fu il disegnatore Giraud a concludere la storia, che uscì l'anno successivo, il 1990: ma fu uno sviluppo poco convincente, con scene oniriche di cui Giraud era appassionato, ma che non facevano parte dello stile narrativo di Blueberry. Da allora ci fu un'altra pausa di cinque anni: nel 1995 uscì il primo Blueberry interamente disegnato e sceneggiato da Giraud: "Mister Blueberry", che iniziò un nuovo ciclo di 6 numeri, che si concluse nel 2007. Però la storia, per quanto riccamente disegnata, è senza la verve di Charlier: è lenta, con un Blueberry quasi ridotto ad essere un comprimario, e con parecchi voli di fantasia e scene oniriche tipiche della "fantasia malata" di Giraud che troviamo nelle sue storie fantascientifiche. Fu anche lo stile onirico dell'unico film realizzato su Blueberry (che fu per forza un flop). Dopo la morte di Giraud nel 2012, la serie di Blueberry fu interrotta e mai più ripresa. Sono stati fatti diversi spin-off sul passato di Blueberry realizzati da altri autori, ma in pratica la serie originale di Blueberry è finita.

    50 ANNI FA: ESCE SHANG-CHI, MAESTRO DEL KUNG-FU (1973)

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    Shang Chi è il figlio del malvagio Fu Manchu, ma segue la via opposta al padre e si oppone alle sue organizzazioni. Fu creato da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni) nel 1973, nella rivista- contenitore Special Marvel Edition numero 15. A quei tempi, la Marvel faceva così per saggiare il successo di un personaggio: lo infilavano in una rivista-contenitore di taglio generico e, se avesse avuto un certo gradimento di pubblico, allora si sarebbe fatta una sua testata. Grazie al successo che avevano allora i vari film sulle arti marziali dell'epoca, tipo "L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente" con Bruce Lee, la popolarità di Shang Chi divenne subito così grande che ebbe in poco tempo la sua testata personale, che fu la stessa "Special Marvel Edition", che divenne The Hands of Shang-Chi, Master of Kung Fu. Englehart e Starlin abbandonarono presto il personaggio, e saranno sostituiti, dopo vari numeri, da Doug Moench, sceneggiatore, e Paul Gulacy, il disegnatore, che sono stati i veri creatori di Shang Chi, perchè daranno l'impostazione definitiva al personaggio. Nel 2010 Comics Bulletin, un famoso sito web specializzato nell'analisi dei fumetti, aveva classificato il lavoro di Moench e Gulacy su Shang Chi al sesto posto nella lista delle "10 migliori meraviglie degli anni '70". Dopo l'abbandono di Gulacy, la serie fu disegnata da altri autori, tra cui Mike Zeck, ma non raggiunse più i livelli della coppia Moench-Gulacy. In Italia Shang-Chi fu pubblicato per la prima volta dalle Edizioni Corno. Potete leggere tutto su Shang Chi nel dossier che ho fatto qui.

    50 ANNI FA: ESCE KYASHAN (1973)

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    Il nome originale è "Casshern" o "Casshan": piuttosto brutto e con delle implicazioni volgari (da questo nome comunque deriva la "C" sul petto del protagonista, come con Superman). Comunque, in Italia, intelligentemente, hanno scelto come nome un migliore Kyashan, cosa che fa imbestialire i fanatici puristi del "rispetto assoluto dell'originale giapponese" eccetera eccetera. Creato da Tatsuo Yoshida, è un anime di 35 episodi realizzato dalla Tatsunoko (quella di Yattaman) nel 1973. La storia in breve: il dottor Asuma ha costruito degli androidi per aiutare l'umanità. Un brutto giorno, un fulmine dà vita ai robot, che, capeggiati dal robot Briking (BK-1, da qui Briking) si rivoltano e creano un esercito di robot simil-nazisti, che seminano terrore e sterminio in tutta l'umanità, costretta a sottomettersi a Briking e al suo esercito nazista. Ma il figlio di Asuma, Tetsuya, accetta la proposta del padre di diventare (per sempre) un androide capace di fronteggiare Briking e il suo esercito: nasce così Kyashan. Il suo cane Lucky, ucciso dagli androidi di Briking, viene trasformato nel fedele cane-robot Flender (nell'originale "Friend", cioè "amico" in inglese), capace anche di trasformarsi in diversi mezzi di trasporto meccanici. Inoltre, il dottor Asuma, che è diventato prigioniero di Briking, per salvare la moglie Midori, ne riversa la sua coscienza e i suoi ricordi nel corpo di un cigno robot, Swanee, che diventa l'animale di compagnia di Briking, ignaro della vera identità di Swanee. Il cigno-robot, nelle notti di luna piena, può proiettare delle immagini e comunicare di nascosto col figlio Kyashan, rivelandogli i piani di Briking.

    Kyashan


    Insieme a lui c'è anche Luna, sua amica d'infanzia e figlia di un altro scienziato, morto per mano degli androidi, che però le ha lasciato in eredità la pistola MC, capace di generare un campo magnetico letale per gli androidi. Kyashan ha anche un punto debole: la sua energia proviene dal Sole, e può esaurirsi se non si "ricarica" in tempo davanti al Sole. Oltre ad affrontare le armate di Briking, deve subire anche la diffidenza degli uomini, che non si fidano di lui perchè è stato trasformato in un androide, come quelli di Briking. Kyashan vaga tra le rovine del mondo, nelle sue varie battaglie, in un ambiente che ricorda l'Europa mitteleuropea degli anni 40. La serie si conclude con la vittoria di Kyashan e il ritorno della pace sulla Terra, grazie ad un'arma sviluppata dal dottor Asuma: i robot ribelli vengono riprogrammati ed utilizzati per la ricostruzione, anche lo stesso Briking. Kyashan, però, non può più tornare umano: forse in futuro. Fino ad allora Kyashan rimarrà a difesa della Terra e del genere umano.
    Si tratta di una storia seria e malinconica, in cui si vive in un mondo crudelmente devastato e si sente il rimpianto di un mondo pulito che ora non c'è più. Gli incontri tra Kyashan e la madre, intrappolata nel corpo meccanico del cigno Swanee, sono struggenti. Gli splendidi disegni, realistici, rotondi e curati, del character designer Yoshitaka Amano (L'Ape Magà, Yattaman, Hurricane Polimar, Tekkaman) attenuano la cupezza della storia. In Italia Kyashan arrivò nel 1980 e nel 2007 è stata pubblicata in DVD dalla Dynit. E' un anime privo della sigla doppiata in italiano: fu usata direttamente la sigla originale giapponese.

    (Continua qui)

    QUI I LINK SUL 2023 E SUGLI ALTRI ANNI

    Edited by joe 7 - 13/12/2023, 16:50
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    Blueberry é praticamente il Tex francese e ha fatto la fine dell'Asterix sceneggiato dal solo Uderzo.
    Del Shang-Chi classico ho letto solo quando aiuta l'Uomo Ragno e la Vedova Nera a sventare un piano della malvagia Viper a bordo dell'elivelivolo Shield.
    Kyashan lo ricordo bene fra gli anime della mia infanzia; mi piacque molto l'episodio in cui i robot di Briking volevano rubare la statua dell'eroe Cicero e Kyashan veniva creduto l'eroe reincarnatosi per sconfiggerli.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 11/12/2023, 18:22) 
    Blueberry é praticamente il Tex francese e ha fatto la fine dell'Asterix sceneggiato dal solo Uderzo.

    Praticamente è così: solo che, almeno con Asterix, gli autori nuovi, bene o male, continuano la storia. Ma con Blueberry la storia si è proprio interrotta: tutti gli autori attuali fanno "la giovinezza di Blueberry" o altre storie alternative: ma la narrazione principale di Blueberry non la riprende più nessuno. Almeno fino ad oggi.

    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 11/12/2023, 18:22) 
    Del Shang-Chi classico ho letto solo quando aiuta l'Uomo Ragno e la Vedova Nera a sventare un piano della malvagia Viper a bordo dell'elivelivolo Shield.

    Tu leggevi il Settimanale dell'Uomo Ragno, vero? Il famoso mitico giornaletto dalle ottime storie. ^_^ Quella era una storia di Marvel Team-up sceneggiata da Claremont. A quei tempi facevano delle storie davvero memorabili...

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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 11/12/2023, 18:22) 
    Kyashan lo ricordo bene fra gli anime della mia infanzia; mi piacque molto l'episodio in cui i robot di Briking volevano rubare la statua dell'eroe Cicero e Kyashan veniva creduto l'eroe reincarnatosi per sconfiggerli.

    Anche a me Kyashan è rimasto molto impresso. Tragico, malinconico, ma mai disperato. Una storia sulla "speranza nonostante tutto".
     
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    Mi spiace deluderti, ma io leggevo L'UOMO RAGNO CLASSIC e URC SPECIALE, entrambi pubblicati negli anni '90.
    Adesso ho preso i Marvel Masterworks che contengono Amazing Spider-Man dal numero 1 al 200.
    E comunque, sì: le storie classiche della Marvel sono ancora meravigliose e ciò é dovuto al fatto che a quei tempi, gli autori facevano gli autori e non gli intellettualoidi da strapazzo.
     
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    CITAZIONE (Andrea Michielon @ 11/12/2023, 19:59) 
    Mi spiace deluderti, ma io leggevo L'UOMO RAGNO CLASSIC e URC SPECIALE, entrambi pubblicati negli anni '90.
    Adesso ho preso i Marvel Masterworks che contengono Amazing Spider-Man dal numero 1 al 200.
    E comunque, sì: le storie classiche della Marvel sono ancora meravigliose e ciò é dovuto al fatto che a quei tempi, gli autori facevano gli autori e non gli intellettualoidi da strapazzo.

    Concordo in pieno. E non importa dove tu le abbia lette, le storie belle restano sempre belle.

    Quando poi gli autori la smetteranno di fare gli intellettualoidi da strapazzo, allora si potrà di nuovo parlare di fumetto. Ma adesso non è possibile: queste menti superiori sono troppo occupate a insegnare a noi poveri cretini come stanno veramente le cose della vita, quindi devi capirli, sono molto impegnati a farci il lavaggio del cervello. Ma prima o poi la pianteranno e torneranno coi piedi per terra. ^_^
     
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