«PRIMA LE DONNE E I BAMBINI». MA CHI L'HA DETTO?Un’antica legge del mare dice che, in caso di pericolo di naufragio, sulle scialuppe di salvataggio si dia la precedenza alle donne e ai bambini. Così è stato, infatti, per il naufragio più famoso della storia, quello del Titanic.
Su quella celebrata nave, anzi, l’orchestra continuò a suonare per far coraggio a quanti sarebbero annegati, musicanti compresi. E un prete cattolico confessò e assolse tutti quelli che lo chiedevano, inabissandosi con loro. Gentlemen d’altri tempi? No, cristiani. Infatti, la regola non scritta del
«prima le donne e i bambini» risale ai tempi in cui il cristianesimo rivalutò i più deboli e ordinò ai più forti di prendersene cura. Prima, vigeva la legge della giungla, perché nemmeno i civilissimi Romani tenevano in qualche conto donne e bambini.
Ci si faccia caso, frugando nelle proprie reminiscenze storiche e antropologiche: solo nella civiltà cristiana è invalsa l’abitudine di trattare coi guanti donne e bambini, tanto che ancor oggi, se qualcuno apre la portiera a una signora, lo si dice “cavaliere”. Cioè, il guerriero “macho” a cui la Chiesa aveva insegnato a difendere la vedova e l’orfano, il povero e l’oppresso.
I mitizzati nativi americani (i pellerossa), per esempio, viaggiavano così: la squaw a piedi, carica dei bagagli e col papoose sulla schiena; il marito davanti, a cavallo. Sicuramente molti dei gentlemen colati a picco col Titanic non erano per niente religiosi e tanti erano i massoni e gli antipapisti. Ma erano nati e cresciuti in una cultura che aveva diciannove secoli, una cultura che non poteva non dirsi cristiana, come dovette ammettere il liberale Benedetto Croce.
Ora, apprendiamo che sul traghetto italo-greco andato in fiamme due giorni fa c’era il soprano Dimitra Theodossiou, che ha testimoniato:
«Sono stata picchiata e trascinata, hanno tentato di tirarmi giù dalle scale. Ma ho reagito con forza. Ho detto: “Tocca a noi!”». Le sue parole sono state confermate da molte altre passeggere che avevano subìto lo stesso trattamento. Infatti, gli uomini degli elicotteri di soccorso cercavano di dare la precedenza a donne, bambini e anziani. Ma
«c’erano almeno una cinquantina di uomini (…) che li picchiavano, tiravano loro i capelli e li buttavano fuori per prendere il loro posto». Nella frase riportata, dentro alla parentesi con i puntini c’era questo:
«soprattutto turchi, irakeni e pakistani». Un comandante dei soccorsi ha dichiarato:
«Per cercare di mettere in salvo, come si fa sempre, prima i bambini, le donne, gli anziani e i feriti ho gr...Read the whole post...
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