Visto che è Estate, e quindi tempo di letture, posto qui un racconto che mi ha mandato un lettore del blog,
Miki Spal, sui Puffi. Spero che vi piaccia: buona lettura.
L'INVULNERABILE GARGAMELLAby Andrea Micky
In una bella giornata di sole, il Puffo Forzuto e il Puffo Quattrocchi s’incamminarono nella foresta, per cercare delle noci su richiesta del Grande Puffo.
“Non capisco perché dobbiamo sempre puffare delle noci” brontolò Forzuto.
“Perché ce lo ha ordinato il Grande Puffo e quando il Grande Puffo ordina qualcosa bisogna ubbidirgli” gli rispose Quattrocchi.
“Oh, puffala con questa lagna. Ormai la conosciamo tutti a memoria” brontolò infastidito Forzuto.
Fortunatamente, la ricerca fu di breve durata, perché, pochi minuti dopo, il duo aveva trovato un albero con i rami carichi di noci.
“Beh, abbiamo le noci. Adesso, però, ci serve un modo per prenderle” rifletté Quattrocchi.
“Mi arrampicherò lungo il tronco e le farò cadere una volta arrivato in cima” decise Forzuto, sputandosi sulle mani.
“Il tuo metodo mi puffa alquanto pericoloso” obbiettò il Puffo con gli occhiali.
“Sono ben altri i pericoli di cui dovette preoccuparvi, piccole pesti blu” intervenne una sagoma nera, improvvisamente sbucata da dietro un cespuglio.
“Gargamella!” esclamarono sorpresi i due puffi, riconoscendo il loro nemico giurato.
Sogghignando vistosamente, Gargamella si avventò sui due ometti blu, che si diedero ad una fuga immediata, che si concluse quando il duo si tuffò in un cespuglio di rovi. Determinato come sempre, lo stregone infilò la mano nel cespuglio, ma la ritrasse quasi subito, urlando dal dolore.
“Saremo al sicuro finché resteremo qui dentro” disse Quattrocchi, valutando la situazione.
“Non crediate di sfuggirmi così facilmente, puffacci!” obbiettò Gargamella, mentre staccava il ramo di un albero, per rimuovere i rovi che lo intralciavano. Ma nella foga del momento, Gargamella non si accorse che sul ramo da lui scelto c’era un grosso alveare, le cui occupanti a strisce gialle e nere si avventarono infuriate su di lui, pungendolo senza pietà e costringendolo così ad un’ignominiosa fuga.
“Mi vendicherò! Mi vendicherò!” promise l’umano, mentre correva via.
E per una fortunata coincidenza, Gargamella sbatté contro l’albero delle noci, facendone cadere parecchie a terra.
“Stavolta l’abbiamo puffata bella” sospirò sollevato Quattrocchi.
“E ci siamo anche procurati le noci senza fatica” aggiunse soddisfatto Forzuto, indicando i frutti caduti.
Un paio d’ore dopo, Ga...
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