Il blog di Joe7

  1. FILM: INTERSTELLAR

    Tags
    Cristianesimo
    Film
    By joe 7 il 1 Dec. 2014
     
    6 Comments   187 Views
    .
    INTERSTELLAR, LO SPAZIO AI TEMPI DELL'ATEISMO di Giovanna Jacob


    Da qualche tempo a questa parte, si sente molto parlare di Interstellar di Christopher Nolan, uscito di recente nelle sale italiane. Questo film ha un valore epocale, in quanto esprime una visione della scienza e dell’uomo che appare quasi agli antipodi di quella che è alla base di 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, uscito nel 1968.

    Innanzitutto, i due film sono agli antipodi sul piano formale. In 2001, le immagini e la musica prevalgono nettamente sulle parole, mentre in Interstellar le parole (fra dialoghi drammatici e lunghi "spiegoni") prevalgono nettamente sulle immagini e sulla musica. Al centro di 2001 c’è lo spazio cosmico, mentre al centro di Interstellar c’è il volto umano.

    Soprattutto, in 2001 la fede nel progresso tecno-scientifico è ancora molto forte, mentre in Interstellar appare molto affievolita, quasi in fin di vita. Se nel 1968 Kubrick immaginava che entro il 2001 avremmo avuto stazioni orbitanti attorno alla terra e basi sulla Luna, nel 2014 Nolan immagina che in un imprecisato futuro prossimo tutti gli enti spaziali chiuderanno i battenti e l’umanità, a causa di una emergenza alimentare, non avrà altra preoccupazione che quella di lavorare la terra, tornando, in un certo senso, al neolitico.
    In 2001 l'umanità entra nel terzo millennio alzando gli occhi verso le stelle e guardando oltre se stessa, a trascendere i suoi limiti per scoprire i misteri dell'universo, che sono tanti diversi aspetti dell'unico grande mistero che non la scienza, ma solo la fede può affrontare: il mistero della “causa prima non causata” dell’universo stesso. Invece, gli scienziati di Interstellar studiano alacremente i più grandi misteri dello spazio-tempo (che poi vengono illustrati allo spettatore mediante lunghi “spiegoni” didascalici) senza essere veramente interessati ad essi. Dei buchi di verme, dei buchi neri e dei paradossi della teoria della relatività, a loro interessa solo sapere quel tanto che basta per trovare la maniera di trasferire l’umanità su un altro pianeta, perché la Terra è resa quasi completamente inabitabile da un apocalittico disastro ambientale.

    Insomma, nel futuro ipotetico di Intestellar l’uomo ha perso non solo il desiderio di conoscere ma perfino la capacità di stupirsi di fronte ai misteri e al grande mistero dell’universo. Ma perché è venuto meno questo sacro stupore? Probabilmente, perché l’universo non sembra più fatto per l’uomo. E siamo al punto.

    Se in 2001 l’umanità usava la scienza per conoscere, e quindi provare a dominare, l'universo, in Interstellar l’umanità usa la scienza unicamente per difendersi, letteralmente difendersi dalle minacciose e ostili forze fisiche che governano l’universo, rispetto a cui la razza umana appare come un insignificante mucchietto di polvere. La superficie terrestre è devastata da terrificanti tempeste di sabbia, la superficie del primo pianeta in cui atterrano Cooper (Matthew McConaughey) e il suo equipaggio è resa inabitabile da onde colossali, mentre il secondo pianeta in cui atterrano è uno sterile deserto di ghiaccio.

    In conclusione, perché nel film del 2014 non c’è più quell’ottimismo di fondo che c’era ancora nel film del 1968? Che cosa è cambiato dal 1968 al 2014? La risposta è semplice: proprio a partire dal 1968 (che non è solo l’anno di 2001 ma anche l’anno della Contestazione giovanile) si è accentuato quel processo di secolarizzazione e scristianizzazione dell’Occidente che oggi giunge al suo culmine. Sebbene Kubrick fosse ateo, era ancora fortemente impregnato di quella visione ottimistica dell’uomo e della scienza che deriva, ultimamente, dal cristianesimo.

    La Genesi afferma che l’universo è governato in maniera razionale da Dio Padre, che fa l’uomo a sua immagine e somiglianza e gli ordina di dare un nome e dominare per mezzo della ragione tutte le cose contenute nell’universo.

    michelangelo_creazione-di-adamo


    Dopo avere negato l’esistenza di Dio, il pensiero ateo è stato costretto a negare anche la razionalità del cosmo: se non c’è un Legislatore dell’universo, non possono neppure esserci leggi razionali in esso. Mettendo il caso al posto di Dio, i biologi evoluzionisti hanno aperto la strada all’affermazione di visioni irrazionali (fra teorie del caos e teorie del “multiverso”) che uccidono lentamente la scienza.

    Secondo un recente studio (cfr "Formidabili gli anni 70 della scienza. Ma ora che cosa ci inventiamo?", Repubblica, 23 luglio 2014), dopo gli anni ’70 non ci sono più state invenzioni tecniche e scoperte scientifiche di prima importanza. Se l’Occidente non torna cristiano, diventerà Terzo Mondo. Per andare nello spazio, occorre la croce. Significativamente, su una parete della stazione spaziale internazionale, in cui è presente adesso anche l’italiana Samantha Cristoforetti, sono appese delle croci e delle icone.


    In un universo divenuto ostile e privo di interesse, all'uomo non resta che cercare il volto dell'altro uomo. Quando viene risvegliato da una lunga ibernazione, l'astronauta Mann (Matt Damon) si commuove ed abbraccia Cooper, che non conosce, per il solo fatto che è un essere umano. Durante il lungo viaggio spaziale, gli astronauti volgono costantemente le spalle alle stelle per guardare lo schermo su cui appaiono i messaggi filmati dei cari rimasti sulla terra. Amelia Brand (Anne Hathaway) cerca il volto di suo padre, mentre Cooper cerca il volto dei due figli.

    In Interstellar l’amore che lega gli uomini fra loro diventa quasi una forza salvifica per mezzo della quale l’umanità in un certo senso si auto-divinizza, opponendosi al caos universale. Ma in realtà l’uomo non basta a se stesso: l’amore che può dare agli altri e a se stesso è limitato, sempre pronto a corrompersi a causa del peccato. E in fondo, questa drammatica limitatezza dell’uomo emerge pure in Interstellar. Evidentemente, l’uomo ha bisogno di Dio, il cui amore non conosce limiti. Solo se resta in compagnia di Dio fatto uomo, l’uomo può riuscire ad amare veramente se stesso e il prossimo.

    Da: www.lanuovabq.it/it/articoli-inters...eismo-11087.htm

    Edited by joe 7 - 14/6/2023, 19:58
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    L'articolo dice cose giuste.
    Io ho pensato che la religione é l'arma che Dio ha dato all'uomo per sopravvivere fuori dall'Eden, ma per essere davvero scienza, deve essere retta dalla Fede Cristiana.
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 5/2/2022, 09:06) 
    L'articolo dice cose giuste.
    Io ho pensato che la religione é l'arma che Dio ha dato all'uomo per sopravvivere fuori dall'Eden, ma per essere davvero scienza, deve essere retta dalla Fede Cristiana.

    Anche nell'Eden c'era la religione, solo che era un'esperienza personale e fisica. Dio si poteva vedere, toccare, sentire: con Lui si poteva parlare, c'era un rapporto diretto come tra persona e persona. E' la "religione" al livello più alto, quello in cui ciò che credi è ciò che vedi, ciò in cui sei. Adesso a quel livello, e solo vagamente, ci si avvicinano solo i mistici cristiani.

    Inoltre, nell'Eden c'era anche la scienza, simboleggiata dall'uomo, Adamo, che dava un nome a tutte le cose: è la conoscenza, anche scientifica. Adamo ed Eva avevano tutti e due la "scienza infusa": cioè, sapevano già tutto. Per dire, sapevano tutto degli atomi, del computer, dei telefonini, e di ogni cosa. Conoscevano la teoria della relatività e della gravitazione universale, e mille altre cose, e infinitamente di più e meglio di noi. La scienza attuale (visto che siamo caduti nel peccato e ci siamo indeboliti, non solo fisicamente ma anche intellettualmente), consiste in quello che riusciamo a capire faticosamente usando la ragione nel modo migliore possibile, raccogliendo così qualche cenno della scienza che Adamo ed Eva sapevano già nel modo più totale possibile.

    Tra le religioni attuali, solo quella cristiana si collega a quella iniziale, ed è quindi anche l'unica che usa la ragione nel modo giusto. Infatti, le scoperte scientifiche sono avvenute nei paesi cristiani, soprattutto nel Medioevo, che sarebbe meglio chiamare Era Cristiana. Le scoperte scientifiche successive sono una conseguenza delle basi che il Medioevo aveva gettato.

    Ora che si abbandona il cristianesimo adorando la scienza come una divinità, si perverte la scienza stessa. Le obiezioni, scientifiche, sul vaccini e sul virus sono state tutte bellamente ignorate, scegliendo solo quelle affermazioni pseudo-scientifiche che permettono ai governi attuali di dominare terrorizzando con la paura del virus, abbandonando così la ragione rettamente intesa.

    Questa pseudo-scienza diventa così una religione, pervertendo il concetto stesso di scienza, e gli scienziati, coi loro sacrali camici bianchi (e lo stesso vale per i medici), sono visti come dei sacerdoti. Ma questa, essedo una religione falsa e anche una scienza falsa, non porterà a nulla e arresterà il vero progresso scientifico. Che riprenderà solo quando gli uomini torneranno ad essere cristiani, cioè mettendo davvero Dio - e quello cristiano, non un altro - al primo posto.
     
    Top
    .
  3. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    Un famoso autore televisivo (ateo) una volta disse "Nella battaglia tra scienza e fede, la scienza offre prove credibili per tutte le affermazioni che fa. La fede dice "Oh, é proprio qui in questo libro, vedete?". Lo stesso libro scritto da persone che credevano che il sole fosse magico?".
    Cosa bisognerebbe rispondere ad affermazioni come questa?
     
    Top
    .
  4. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 19/11/2022, 09:41) 
    Un famoso autore televisivo (ateo) una volta disse "Nella battaglia tra scienza e fede, la scienza offre prove credibili per tutte le affermazioni che fa. La fede dice "Oh, é proprio qui in questo libro, vedete?". Lo stesso libro scritto da persone che credevano che il sole fosse magico?".
    Cosa bisognerebbe rispondere ad affermazioni come questa?

    La scienza come noi la intendiamo oggi viene dalla fede cristiana, che dice che Dio ha costruito tutto con metro, peso e misura: cioè, che il mondo è ordinato e comprensibile all'uomo. Non solo: che il mondo è, esiste, e non è un'illusione. La stessa cosa che diceva San Tommaso D'Aquino, l'autore della Summa Theologica, che, all'inizio delle sue lezioni, portava una mela in classe, la appoggiava sulla cattedra e diceva: "Questa è una mela. Chi non è d'accordo, può andarsene".

    Tutte le altre religioni non hanno questa presentazione della realtà come quella cristiana: presentano il mondo come un'illusione, popolato da spettri, spiriti, mostri, fantasmi, vampiri e altri esseri fantastici. In un contesto simile, è impossibile che nasca il pensiero scientifico.

    Inoltre, non è vero che la scienza offre le prove credibili per tutte le affermazioni che fa: o meglio, è vero, ma esiste anche una pseudoscienza, spacciata per scienza, che afferma delle cose senza alcuna dimostrazione, come l'evoluzionismo, o l'affidamento a vaccini di cui nessuno dice la composizione nè quali sono gli effetti, ma ai quali bisogna affidarsi ciecamente senza fare la minima obiezione: questa è pseudoscienza, cioè scienza trattata come religione. Non è la scienza reale, che parte da un'ipotesi e cerca di confermarla con una dimostrazione.

    Inoltre, la Bibbia non ha mai detto che "il sole è magico": questo lo dicevano le altre religioni, che consideravano divinità il sole e la luna, o le stelle, eccetera. Ma nella Bibbia, come ho detto, si dice che Dio ha costruito tutto con metro, peso e misura: quindi, per gli Ebrei e i Cristiani, il sole, la luna, eccetera non sono delle divinità, ma semplici creature di Dio, che possono essere quindi misurate e non adorate. Quindi questo autore ateo la Bibbia non l'ha neanche letta, altrimenti non avrebbe detto una simile stupidaggine.

    Infine, la Bibbia non ha pretese scientifiche. La Bibbia non insegna com'è fatto il cielo: insegna piuttosto come si va in cielo, che è un'altra cosa. Per concludere, potrei citarti innumerevoli credenti, sacerdoti, cristiani che sono stati dei grandi scienziati, medici, inventori e anche la creazione di centri di studi come la Specola Vaticana, che è l'Osservatorio Vaticano, uno dei primi telescopi che esamina lo spazio dalla fine del '500, o l'Università di Roma La Sapienza, una delle più antiche del mondo, fondata da Papa Bonifacio VII all'inizio del 1300, quindi ai tempi di Dante.

    Non c'è battaglia nè contraddizione tra scienza e fede: l'uno si completa nell'altro. La "battaglia" la vede chi vuole distruggere la fede cristiana perchè la considera una nemica. Ma questa è una convinzione sua che non c'entra nè con la scienza nè con la fede.

    Se poi si tira fuori ancora la solita storia di Galileo, dovrei scrivere un altro paragrafo al riguardo, quindi è meglio se finisco qui: se no faccio un tomo.

    Edited by joe 7 - 19/11/2022, 12:38
     
    Top
    .
  5. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    Il tuo tomo su Galileo l'avrei letto volentieri, visto che sei un abile oratore.
    Un esempio di clericale scienziato é Gregor Mendel, lo scopritore dell'ereditarietà dei geni, che visse in un monastero dove si privilegiava l'impegno accademico alla preghiera, dato il fatto che lo studio era considerato la più alta forma di orazione.
    Anche io ritengo che scienza e fede si completino a vicenda e trovo inutile la guerra fra loro che alcuni vogliono fare.
     
    Top
    .
  6. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 19/11/2022, 11:31) 
    Il tuo tomo su Galileo l'avrei letto volentieri, visto che sei un abile oratore.
    Un esempio di clericale scienziato é Gregor Mendel, lo scopritore dell'ereditarietà dei geni, che visse in un monastero dove si privilegiava l'impegno accademico alla preghiera, dato il fatto che lo studio era considerato la più alta forma di orazione.
    Anche io ritengo che scienza e fede si completino a vicenda e trovo inutile la guerra fra loro che alcuni vogliono fare.

    Non è una buona cosa che l'impegno accademico sia privilegiato rispetto alla preghiera.

    Senza preghiera, non c'è un vero impegno accademico, perchè questo diventa soltanto una forma di superbia. La preghiera è la base di tutto, anche della scienza: chi non prega è un pessimo scienziato, perchè diventa gonfio di sè, non è più umile, non dice più "Quanto è grande Dio che ha fatto tutto questo!", ma piuttosto: "Quanto sono grande e intelligente io, che ho scoperto questa cosa!". E la scienza diventa scientismo, cioè una falsa scienza trattata come una religione da adorare. In cui al centro di tutto non c'è Dio, ma lo Scienziato con la S maiuscola. Che diventa un Dio da adorare.

    Lo scienziato che non crede non è un buon scienziato. Potrà scoprire delle buone cose, ma non sarà mai umile e non sarà mai aperto a nuove conoscenze: le conoscenze che avrà appreso le difenderà con accanimento, perchè sono "scoperte sue", "roba sua", "sua gloria" e non gloria di Dio. E il progresso scientifico viene così arenato.

    L'umiltà è madre di giganti, come per esempio le scoperte scientifiche: ma se non si è umili, se si è superbi, non si costruisce niente. E senza preghiera non si è umili. Per questo, se nel monastero di Mendel si privilegiava la ricerca scientifica alla preghiera, si faceva un pessimo servizio sia alla fede che alla scienza.

    Riguardo a Galileo, è un discorso un pò lungo, ma qui faccio una breve sintesi: Galileo non fu condannato per quello che diceva, ma per come lo diceva. Diceva infatti che la Terra girava intorno al Sole, ma non dava nessuna prova al riguardo, se non le maree. E i sacerdoti che lo esaminavano, che erano scienziati anche loro, dicevano che era più probabile che le maree provenissero dall'influsso della Luna, come effettivamente era (e Galileo li contraddiceva e li insultava). Galileo poi ebbe come punizione solo quella di dire per un certo tempo i sette salmi penitenziali, praticamente come in una confessione. Tutto qui.

    Riguardo all'invadenza della Chiesa nelle cose di scienza, la situazione di Galileo fu un caso unico e dovuto alle circostanze storiche di allora (troppo lungo da spiegare qui) e non fu mai più ripetuto. Non fu mai la norma nella Chiesa interessarsi delle cose scientifiche, tranne quando affermavano cose non vere senza prove, come nel caso dell'evoluzionismo, che - senza prove, ripeto - affermava che l'uomo era solo una bestia senz'anima che veniva dalle scimmie.
     
    Top
    .