LOVELY SARA, UN ANGELO ALL’INFERNO: IL MISTERO DEL MALE E DELLA DIGNITA’ DELL’UOMO - QUINTA PARTEPrimo articolo: qui; precedente articolo: qui.LA DISUMANITA' SATANICA DI MINCI, LA SPIETATA REGINA DEL COLLEGIO-INFERNONel romanzo originale, il personaggio di miss Minci (Minchin nel romanzo) è così descritto nella sua prima apparizione:
"Fu allora che miss Minchin entrò nel salotto e Sara intuì che ella era come la sua casa, imponente e tetra, rispettabile e brutta. Aveva grandi occhi freddi, vitrei e un largo sorriso freddo e vitreo, che si fece ancora più largo non appena scorse Sara e il capitano Crewe"Infatti, nel romanzo Sara, nel vedere per la prima volta il collegio di Minchin, aveva avvertito le stesse sensazioni che avrà poi nel vedere la proprietaria:
"...la casa era, in qualche modo, esattamente come miss Minchin: rispettabile e ben arredata, ma tutto in essa era brutto; fin le poltrone sembravano imbottite di sassi. Nel vestibolo, tutto era robusto e luminoso; anche la faccia di luna piena dell'alta pendola aveva un aspetto severo e luccicante. Il salotto in cui furono introdotti era ricoperto da un tappeto a quadri; quadrate erano anche le sedie e un pesante orologio di marmo faceva bella mostra di sè sulla mensola di marmo del camino.
Nel prender posto sulla rigida sedia di mogano, Sara lanciò intorno a sè una rapida occhiata.
- Questa casa non mi piace, papà - disse . - D'altra parte, credo che neppure ai soldati più coraggiosi piaccia fare la guerra."Miss Maria Minci, uno degli esseri più ipocriti, odiosi, crudeli, ottusi e spietati dell'animazione giapponese viene messa a nudo nel suo animo davanti a Sara. Sua sorella Amelia, nell'ep40, spiega a Sara che Minci si comporta così per via del suo passato di stenti, in cui lei si era dovuta occupare di Amelia. Ma questa giustificazione non compare nel libro: è stata un'invenzione degli autori giapponesi per dare un minimo di credibilità nelle scene finali della serie, in cui Minci saluta Sara che sale sulla nave che la porterà in India.
In ogni caso, il giustificazionismo della sorella è già di per sè sbagliato (nota: il giustificazionismo è la tendenza a giustificare sempre e comunque atteggiamenti, azioni, comportamenti o eventi, anche se negativi: persino Hitler sarebbe innocente davanti al giustificazionismo). Infatti, le spiegazioni di Amelia non possono scusare il comportamento crudele di Minci, che raggiunge con Sara delle rare vette di sadismo. Anzi, il fatto di avere avuto un passato simile a quello di Sara non la scusa, anzi, la accusa ancora di più. Infatti, Sara, nell'affrontare condizioni di vita persino peggiori di quelle che ha passato Minci, non ha scelto alla fine di diventare crudele e vendicativa. E questo accusa la spietata direttrice: non è stato il suo passato, infatti, a renderla crudele, ma è solo per scelta sua che è diventata così. E il fatto di Minci che vede una come Sara, che attraversa le umiliazioni e le povertà che lei stessa aveva vissuto, anzi, peggio, e vederla non abbrutirsi e degenerarsi come è successo a lei la fa infuriare ancora di più. L'odio di Minci per Sara è puramente satanico, perchè Sara, nel suo comportamento, senza esserne consapevole, la accusa. Minci, infatti, avrebbe potuto diventare migliore, e non peggiore, dopo quello che aveva passato. Il suo passato di stenti non la giustifica, ma anzi diventa un'ulteriore accusa per lei: se Sara, col suo passato, resta sempre una persona nobile ed educata, a livello addirittura angelico, Minci, invece, col suo passato è diventata un essere immondo. E per sua scelta, non per il suo passato. Questa è l'accusa che Minci vede negli occhi di Sara, ed è per questo che Minci la odia, di un odio terribile, per tutta la serie. Infatti, Minci si sente giudicata da Sara e lo sguardo innocente della bambina corrisponde a quello di Dio, davanti alla quale Minci sa di essere colpevole senza appello.
Noi non siamo solo figli del passato come sostiene Amelia (altrimenti saremmo solo delle piante prive di libertà di scelta), ma siamo figli delle nostre scelte e delle nostre azioni liberamente compiute. L'uomo è libero nelle sue azioni: può essere in parte condizionato dal suo passato, ma non in modo tale da fare il male senza nessuna colpa, cioè senza una sua scelta consapevole. Le azioni dell'uomo sono libere davanti a Dio, e se sono buone, come nel caso di Sara, meritano un premio, e se sono malvagie, come nel caso di Minci, meritano una punizione.
E' errato paragonare Minci alla
signora Rottenmeier di Heidi: se la Rottenmeier era severa, era anche una persona, però, che ci teneva a insegnare qualcosa a Clara e Heidi. Però non era capace di instaurare un vero rapporto con loro, per via del suo carattere. Inoltre, alla fine, Rottenmeier si ravvede, come si vede nell'ultimo episodio di Heidi, in cui aiuta Clara a scendere le scale e le assicura che tornerà a trovare la sua amica Heidi. In sostanza, l'errore della Rottenmeier era il suo metodo di insegnare, ma non era malvagia di per sè. Non è un personaggio meschino e attaccato al denaro come Minci.
Minci invece non vuole insegnare, vuole dominare: è semplicemente malvagia di per sè. Non vuole che Sara, ridotta in povertà, studi: deve lavorare come una schiava e basta. Non è contenta nel vedere Sara che fa le sue mansioni servili sorridendo e in buona salute perchè aveva mangiato di nascosto i piatti di Ram Dass: per questo indaga e alla fine scopre la verità e la lascia senza cibo per punizione (ep38). No, Sara non deve insegnare, Sara non deve lavorare normalmente: Sara deve soffrire e basta. Se Sara soffre, Minci è contenta e soddisfatta come può esserlo un demonio. E lo stesso si può dire dei suoi demoniaci colleghi: i cuochi e Lavinia. Minci sceglie il male e lo vive.
E' incredibile come si cerchi in certi siti, e nell'anime stesso, di giustificare la malvagità di Minci, come se lei fosse senza colpa a causa del suo passato. Come se non esistesse nell'uomo la drammatica possibilità di scegliere tra il male e il bene. Come se non esistessero nè il male nè il bene, ma solo il condizionamento sociale. Come se l'uomo in sè fosse naturalmente buono e innocente, qualunque cosa faccia, e, se fa il male, è solo colpa degli altri. Sono tutte assurdità ideologiche che non tengono conto di ciò che è nel cuore dell'uomo.
GIUDIZIO FINALE: SARA ESALTATA, MINCI ANNICHILITALa visione di Minci che nell'ep45 osserva, annichilita, Sara vestita da principessa è simile a quella del giudizio finale, in cui i malvagi resteranno stupiti nel vedere le persone che avevano maltrattato, umiliato, deriso, presenti con dignità regale, mentre loro si vedranno spinti in basso e pieni di bruttezza e ripugnanza, consapevoli con dolore di aver perso per sempre un'infinità di bene e di felicità. E sarà un'eternità di dolore, pianto e rabbia per l'occasione perduta: la scena dell'ep45 riassume tutti questi richiami teologici. Sara è in alto, sopra le scale; Minci è in fondo alle scale, inginocchiata e sconcertata, col viso in basso, completamente annichilita. Sara è anche illuminata dalla luce della finestra, è accompagnata dalle persone che l'hanno aiutata: richiama il Paradiso e la salvezza. Minci invece è da sola, senza più nessuno, nel buio, con solo la consapevolezza della miseria delle sue azioni, che rimarranno attaccate a lei per sempre: richiama l'Inferno e la dannazione. E' un'immagine che fa vedere quanto sarà terribile il giudizio di Dio per chi si è ostinato fino alla fine nel male.
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