NORIKO HAYASHI (NORINA): L'AMORE RIFIUTATO
Noriko accanto a Joe
Noriko Hayashi è la ragazza più vicina a Joe, almeno fisicamente. Ma i due non riusciranno ma a capirsi veramente. Figlia del proprietario del negozi di alimentari nel quartiere degradato di Tokyo dove vivono Joe, Danpei e gli altri bambini mezzi orfani che seguono sempre Joe, Noriko vive una vita normale, per quanto possibile, in quell'ambiente. Va a scuola, aiuta i genitori al negozio, incontra Joe, che cerca di fare un lavoro per guadagnare qualcosa nel negozio del padre, facendo disastri. Infatti,oltre al pugilato, Joe non sa fare praticamente nulla, rimanendo così una persona con una visione piuttosto limitata della vita. E' una caratteristica del personaggio su cui si è riflettuto poco.
Ma a Noriko questo non interessa: la ragazza è attratta da Joe e, senza esserne cosciente, cerca di renderlo una persona normale, meno fissato sul pugilato. Lo invita ad uscire insieme, ma i risultati saranno sempre scarsi. Nel dialogo qui sopra, Joe dice a Noriko che "è insolito vederla accanto al ring dove farà lo scontro di pugilato". Infatti, Nori (il suo soprannome) eviterà sempre di vedere Joe direttamente sul ring, e questa è stata un'eccezione. La risposta di Noriko non è: "volevo vederti sul ring", ma: "sono qui al posto di Nishi che doveva farti da aiutante". Insomma, non mostra nessun entusiasmo nel vedere Joe "il pugile", vorrebbe vedere Joe "il ragazzo normale". Noriko metterà in ordine la palestra di Joe, porterà a lui e a Danpei qualcosa da mangiare, gli curerà le ferite, ma non seguirà
mai gli scontri di Joe sul ring.
Noriko è l'esatto contrario di
Yoko Shiraki, che, invece, desidera vedere Joe sul ring, e un Joe in piena forza. Alla fine, Noriko, una volta che vede che Joe è determinato a seguire la strada del ring fino in fondo, arrivando anche a danneggiare la sua stessa salute,
gli chiede di abbandonare il pugilato. Ma il ragazzo le risponde col famoso
discorso sulla polvere bianca: da quel momento, Noriko capisce che non può più seguire Joe.
Lei non può capire la passione di Joe, il suo interesse, o meglio, la sua strada. Continueranno a frequentarsi, ma, da quel momento ciascuno prenderà la sua strada, l'uno separato dall'altra. Noriko comprende che non potrà mai essere con Joe. E si arriva alla conclusione:
Nishi, il collega di Joe, che aveva incontrato al riformatorio e aveva fatto pugilato insieme con lui sotto Danpei Tange, a poco a poco abbandona la boxe e inizia a lavorare nel negozio di Noriko, aiutando il padre e, alla fine, da cosa nasce cosa e lui e Yoko si sposano. E Joe è invitato al matrimonio insieme con gli altri.
L'ultimo saluto di Joe
Joe fa un discorso pieno di ironia e allegria, e lo fa dopo aver mostrato prima, durante la cerimonia, una faccia seria e pensosa. Chiaramente, il discorso di Joe è una mascherata, un atteggiamento, in cui lui nasconde qualcosa. E cosa? Il fatto è che Joe, in questo punto della storia, sa già quello che Yoko sta cercando di dirgli disperatamente, e che riuscirà a farlo solo poco prima del suo scontro con Mendoza. E cioè che il corpo di Joe si sta rovinando a causa dei sintomi da
punch drunker (pugile suonato) dovuti ai terribili colpi che ha subito negli scontri precedenti. Ma non vuole assolutamente sottrarsi dall'affrontare Mendoza, e quindi sa che, molto probabilmente, morirà.
E, per ogni uomo che sa che la sua morte, la sua fine, è vicina, la vista di nuovi inizi - come un matrimonio - non può non renderlo pensieroso. Mentre Joe guarda i suoi amici sposarsi e iniziare la nuova fase della loro vita, non può fare a meno di chiedersi:
"E se non avessi percorso questa strada verso l'autodistruzione? Che cosa potrebbe tenere in serbo la vita per me?" Non è che ci stia ripensando, ma sta semplicemente meditando su quello che avrebbe potuto essere e non sarà mai.
Rimpianto?
Il suo discorso quindi appare noncurante, come quello di uno che non ha problemi di nessun genere e non li vuole condividere con nessuno. E questo è un altro esempio del carattere chiuso di Yabuki,
di cui avevo già accennato.
E Noriko? Il suo sguardo è assai più che pensieroso. E' lo sguardo di una donna che si è rassegnata alla sua seconda scelta (Nishi), ma non può fare a meno di riflettere su cosa avrebbe potuto essere stata una vita con Joe. Curiosamente, tutti e due stanno pensando la stessa cosa.
Un silenzio eloquente
L'ANIME DI ROCKY JOE IN ITALIA: LE DIFFERENZE DEI NOMI TRA LA PRIMA E LA SECONDA SERIESe, nella versione italiana, la prima serie aveva avuto un doppiaggio aderente ai nomi dei protagonisti, la seconda serie, invece, parte per la tangente inserendo dei nomi americani assurdi. Così, se Joe Yabuki - almeno lui - è rimasto inalterato nel suo nome italiano Rocky Joe che aveva nella prima serie,
Danpei Tange, l'allenatore, è diventato il manager
Frank Miller, detto anche Zio Frank. Un nome americano uguale a quello del
famoso autore di fumetti come Dark Knight Returns, Sin City e 300! Perchè abbiano scelto, tra tanti nomi, proprio
quello, è uno dei soliti misteri italiani...
Ma siamo solo agli inizi:
Yoko Shiraki assume il nome mascolino di
Alex Shiraki, che sta per Alexandra. Ma sentirla chiamare Alex dà un senso di straniamento per il significato maschile del nome. Almeno un nome chiaramente femminile potevano darglielo, tipo Jane, Jenny, Kate. Macchè, vanno a scegliere ALEX! O_o
Il rivale di Rocky Joe,
Toru Rikishi, che nella seconda serie era già morto, non l'hanno lasciato in pace nella sua tomba cambiandogli il nome in
Eddie Morgan. Dico, EDDIE. Un nome anonimo, perchè può essere la forma abbreviata di un mucchio di nomi come Edgar, Edwin, Edmund e così via. OK, in Italia hanno scelto proprio dei nomi penosi: ma la cosa che fa più accapponare la pelle è il fatto che,
per tutta la seconda serie, Eddie/Rikishi è presentato come
il più grande amico di Rocky Joe. Ma quale grande amico, se si erano pestati come scaricatori di porto appena si erano conosciuti al riformatorio! Si sono picchiati poi sul ring, con rispetto, vabbè, ma sempre di botte si tratta. Ma la seconda serie insiste quasi ad ogni episodio con la fola del "grande amico". E qui bisogna essere onesti: il doppiaggio italiano non c'entra nulla, è stata una fesseria del doppiaggio giapponese originale.
L'altra ragazza di Joe,
Noriko Hayashi, è stata la più maltrattata, poverina: nella prima serie era
Norina, evabè, non è un nome molto comune, ma esiste (è il diminutivo di Eleonora). Nella seconda serie invece accade di peggio: è chiamata
Niki.
NIKI. Lauda? Va bene che sta per Nicoletta, ma qui ci prendono davvero in giro. E' il secondo nome similmaschile che danno qui alle donne. Alex e Niki. Che nomi balordi...
Ma qui arriviamo alla perla finale.
Mammut Nishi, il pugile partner di Joe, nella prima serie, per fortuna, lo chiamano
Nishi. Ma nella seconda...lo chiamano
IGOR. Sul serio,
IGOR!!! Il miserabile servo di Frankenstein Junior??? E la gobba? Dov'è la gobba???
La cosa curiosa è che
Josè Mendoza e
Carlos Rivera, i rivali principali di Joe, hanno avuto i loro nomi inalterati.
JOE YABUKI: MA E' UN NOME?Quello che mi colpisce, tra le altre cose del manga, è il nome del protagonista.
"Joe" non è un nome giapponese, ma ebraico, perchè sta per Giuseppe, e non mi è chiaro perchè Takamori abbia scelto proprio quel nome. Inoltre, "Yabuki" è il nome di una
città giapponese. Sembra quasi un nome inventato per una persona che non ha mai avuto un nome: e infatti Joe è orfano, anche se non si sa nulla dei suoi genitori. Può darsi che quello non sia nemmeno il suo vero nome, quasi un "John Doe" giapponese (
John Doe è il nome dato dalla polizia per le persone sconosciute). Takamori non poteva dare un nome migliore per un vagabondo: un nome che non è nemmeno giapponese e un cognome che è quello di una città e quindi sembra fittizio. La cosa curiosa è che anche il campione del mondo che provocherà la morte di Joe, Josè Mendoza, ha il suo stesso nome.
NON SOLO JOE HA UN DOMANI
Ashita no Joe significa "Joe del domani", ma in diversi manga sportivi il termine
Ashita, "domani", era presente: per esempio, in
"Mimì e le ragazze di pallavolo" nell'originale era
Ashita e Attack, "Attacco verso il domani". Non solo: il termine "Ashita" è presente anche oggi in molti shojo manga (quelli riservati alle ragazze, con storie d'amore).
IL PONTE DELLE LACRIME
Il famoso
ponte delle lacrime della serie, sotto il quale scorre un fiume e sulla riva c'è la palestra di Danpei Tange e Rocky Joe, era chiamato così perchè era il ponte attraversato dai reietti della società, che abbandonavano la città, dove non potevano più vivere perchè ridotti alla fame e alla povertà, per raggiungere la baraccopoli in cui vivono i nostri protagonisti. L'obiettivo di Danpei è percorrere al contrario il "ponte delle lacrime" insieme a Joe e ritornare nella città abbandonando la loro miseria.
Ebbene, questo "ponte delle lacrime" a Tokyo esiste davvero: è detto
Namidabashi. "Namida" ("lacrime") è l'invocazione buddista per i defunti. Vicino a questo ponte si giustiziavano i criminali. Il fiume sotto quel ponte ora non c'è più, ma separava il campo delle esecuzioni dall'istituto penale, chiamato Suzugamori (di cui oggi restano solo delle rovine). Sul ponte delle lacrime i familiari salutavano i condannati a morte. Gli abitanti non amano chiamare il ponte con quel nome e lo chiamano Hamakawabashi, cancellando il funereo "Namida". Inoltre, oggi non è più un ponte e non c'è più neanche un fume: l'hanno sotterrato e al suo posto adesso c'è un incrocio stradale, appunto l'incrocio Hamakawabashi.
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