CITAZIONE (francesco-due @ 3/12/2018, 22:44)
Vorrei aggiungere qualcosa. La tua analisi è certamente più accurata della mia, tuttavia mi accorgo ora che stiamo discutendo su presupposti diversi: io analizzo i miei ricordi di quegli anime citati; tu analizzi anche il contorno (seguiti, opinioni degli autori e libri). Ripensandoci, Goldrake è equiparabile ai miti classici, di qui il suo successo; mentre Gundam è più un romanzo moderno, con le sue contraddizioni e le sue limitazioni, ma che mostra uno spaccato della società attuale, mi sembra. Probabilmente, il primo mi ha spinto ad alzare lo sguardo alle stelle (infatti il mio cruccio maggiore, quando si parla di astronomia, è non sapere quando potremo raggiungerle); invece il secondo mi ha portato ad analizzare le cose da un punto di vista meccanico (di fattibilità o meno). Detto questo, e ricollegandomi alla questione centrale, posso solo ribadire che Goldrake è l'esempio morale (c'è il bene che va difeso e il male che va combattuto) mentre Gundam è una semplificazione umana (quando non si capisce più dov'è il giusto e lo sbagliato, occorre almeno restare vivi, o almeno difendere la vita degli amici).
Più che semplificazione, Gundam è una complicazione umana: se non si sa più cosa è giusto e sbagliato, non si sa nemmeno più se è giusto o sbagliato restare vivo o difendere gli amici. Infatti, fare queste due cose significa già avere una percezione minima di giusto e di sbagliato. Di sicuro in Gundam ci sono queste due "regole", ma sono talmente di base da essere al livello degli animali. Infatti, anche gli animali vogliono sopravvivere e difendere la prole (che è quanto di più vicino agli amici ci può essere nel mondo animale): ma non hanno nessuno scopo nella vita, nessuna scelta cosciente, nessuna percezione di giusto o di sbagliato, nessuna distinzione tra brutto e bello, nessuna idea di trascendente, altrimenti sarebbero persone.
Goldrake parla dell'uomo, con le sue grandezze e le sue miserie; Gundam parla della decadenza dell'uomo, in cui ci si riavvoltola sulle proprie miserie. Actarus guarda le stelle gestendo la fattoria, Amuro fissa il fango vagando nello spazio. Actarus sa cosa fare (e questa è semplificazione), Amuro non sa cosa fare (e questa è complicazione).
Hai detto che Gundam è un
"romanzo moderno": potrebbe essere, ma solo nel senso che descrive la crisi dell'uomo d'oggi, che non ha nessuna sicurezza e nessuno scopo nella vita, diventando così una caricatura dell'uomo vero. Goldrake descrive delle verità eterne dell'uomo di sempre, che non tramontano mai: in questo senso, è un classico senza tempo, come possono esserlo l'Odissea, Leopardi, la Divina Commedia o i Promessi Sposi, che presentano l'uomo di sempre. Gundam, invece non descrive l'uomo di sempre: è più circoscritto, più parziale, descrive solo la crisi profonda dell'uomo d'oggi, senza proporre soluzioni, se non un nichilismo rassegnato. Presenta il problema e si arrende davanti ad esso.
Se Goldrake ha avuto un grande successo, è perchè ha parlato dell'uomo di sempre; Gundam e i real robot hanno sempre avuto un ascolto minimo (si veda lo share di ascolto) perchè non parla dell'uomo di sempre, ma di un'idea intellettuale dell'uomo, basata sul pessimismo, sulla sfiducia e sul nichilismo. Sono cose che possono piacere molto agli intellettuali, ma non alla gente comune, che vuole la vita, quindi la speranza di un domani, non l'eterno tramonto di un Gundam, Evangelion e compagnia. La gente comune avverte che questi anime di real robot non parlano dell'uomo vero, ma di un'idea intellettuale dell'uomo che ha il loro autore: quindi la gente comune non la sente vera. Li percepisce come dei "fake (falsi) robot", non "real robot". Da qui gli scarsi livelli di audience di Gundam e compagnia.