Anch’io ho sempre valutato questa storia poco convincente di per se, esattamente per i motivi da te elencati. L’ho sempre attribuito alla lunghezza prefissata che non consente mai lo sviluppo della trama secondo le ambizioni iniziali dell’autore, ma effettivamente anche il soggetto è discutibile.Infatti, non è vero che programmare una storia con un numero limitato X di pagine non ostacoli la realizzazione di una buona storia. Anche Nolitta, che era un ottimo sceneggiatore, non ci è riuscito. E questo dovrebbe mettere a tacere tutti quelli che sostengono caparbiamente che chiunque - basta che sia bravo - può fare un'ottima storia con un numero limitato X di pagine. Questo non è assolutamente vero. Anzi, questo è anche uno dei tanti motivi della carenza di qualità delle storie della Bonelli attuale, che vuole sempre un numero prefissato X di pagine per ogni storia, con poche eccezioni. E, guarda caso, quelle eccezioni permettono di realizzare storie più coinvolgenti e non col finale sprint di due pagine.
E, sì, anche il soggetto è discutibile: tutti i personaggi sono poco credibili, in particolare il killer che vuole assumere degli sconosciuti che lo difendano dagli indiani mentre va ad ammazzare qualcuno. Ma fatemi il piacere.
Per quel che riguarda il concetto di amicizia, ho sempre interpretato quel “Amico” come se fosse tra virgolette... ovvero “Amico si fa per dire”, non certamente paragonabile al rapporto tra Tex e Carson a quello tra Mr NO e Esse Esse, per cui il cazzotto in copertina ci sta, non ci sta invece il fatto di massacrarlo di botte.Sì, è così. Il fatto comunque che nel titolo ci sia la parola "amico" e che nella copertina ci sia Zagor che dà un cazzotto a Guitar Jim (e nella storia, anzi, lo sdragana di mazzate) non è certo un bell'esempio di amicizia. "Amico" è una parola importante, direbbe Corto Maltese.
Altro ingrediente suggestivo, secondo me è invece il contesto geografico inconsueto. A me piace molto quando Zagor è in trasferta, e questa lunga trasferta fu molto emozionante, concludendosi con il RITORNO A DARKWOOD, con Hellingen ad attenderlo.Questa trasferta è stata di gran lunga la migliore di Zagor, anche perchè Nolitta voleva spaziare e raccontare. Le altre trasferte fatte dopo sono più "fredde", fatte a tavolino, meno coinvolgenti. Certo, ci sono delle eccezioni, ma l'impressione è questa.
Altre trasferte molto coinvolgenti e più recenti furono quella che inizia con L’ESPLORATORE SCOMPARSO, ma anche quella in SUDAMERICA fino al l’Antartide. Meno convincente quella Africana.L' "Esploratore Scomparso" era iniziato bene, ma l'hanno trasformata in una saga a puntate dove Zagor doveva sempre dare la caccia a Nat Murdo, dando l'impressione di una trama ripetitiva, e le storie successive avevano perso di mordente (per non parlare di come è finito
Nat Murdo, una cosa per me inguardabile)
Quella in Sudamerica per me è ancora peggiore: sempre alla ricerca di quel professore di cui non ricordo mai il nome fino alla fine. Una cosa che era diventata esasperante e che era finita peggio
(i mostri gelatinosi, la pappardella ripetuta di Atlantide e Altrove...basta con questa minestra riscaldata, abbiate pietà di noi poveri lettori!)
Il fatto poi che non mi ricordi neanche il nome del tizio che stavano cercando, lungo
due anni di storie, dà l'idea del mio livello di coinvolgimento...