Il blog di Joe7


Replying to IL COMMISSARIO SPADA DOSSIER - terza parte

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  1. Posted 21/9/2022, 20:59
    CITAZIONE (Andrea Cornali @ 21/9/2022, 20:53) 
    Se ci fosse stato Spada al posto di Trent e Milton, Kriminal e Satanik avevano già chiuso da un pezzo. sono stati i fumetti neri a far credere alla liceità di quello che sarebbe poi diventato il terrorismo.

    Diciamo che i cattivi discorsi corrompono i buoni costumi, come si diceva una volta. I fumetti neri e quelli erotici degli anni '60 hanno aperto la strada a quello che si vede oggi. Comunque il terrorismo ha radici lontane, non sono stati solo i fumetti neri a farlo nascere: è figlio di un modo di pensare che c'era già da tempo.
  2. Posted 21/9/2022, 19:53
    Se ci fosse stato Spada al posto di Trent e Milton, Kriminal e Satanik avevano già chiuso da un pezzo. sono stati i fumetti neri a far credere alla liceità di quello che sarebbe poi diventato il terrorismo.
  3. Posted 21/9/2022, 18:41
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 21/9/2022, 19:36) 
    La seconda parte dell'articolo bisognerebbe farla leggere agli attuali autori di fumetti, in modo che imparino il mestiere.

    Se non l'hanno capito adesso il mestiere, pensi che lo capiranno leggendo questo? Non ci credo neanche se lo vedo.
  4. Posted 21/9/2022, 18:36
    La seconda parte dell'articolo bisognerebbe farla leggere agli attuali autori di fumetti, in modo che imparino il mestiere.
  5. Posted 21/9/2022, 15:59
    IL COMMISSARIO SPADA - TERZA PARTE
    (La prima parte si trova qui; la puntata precedente si trova qui.)

    Spada
    Edizione dei Classici di Repubblica - Serie Oro, dedicata a Spada.



    I PERSONAGGI PRINCIPALI: IL COMMISSARIO SPADA E IL FIGLIO MARIO

    Il commissario Eugenio Spada è un abile poliziotto che lavora spesso nel commissariato di Milano e torna poco a casa. Ha dei problemi a rapportarsi col figlio Mario, sensibile ma anche ribelle e superficiale, facile a seguire le mode del momento. Mario ha perso la madre al momento della nascita (solo più avanti sarà rivelato il motivo della sua morte), e questo lo rende spesso insicuro. Inoltre, Spada sta attraversando un periodo con una tensione simile a quella della guerra, a causa del terrorismo degli anni di piombo, che rende assai drammatiche le sue giornate al posto di polizia. Ma non solo: gli stessi criminali, anche quando non sono terroristi, agiscono con astuzia, approfittando dell'ingenuità della gente. Spesso Spada è visto dai giornalisti e dai simpatizzanti alla ribellione come "uno dei cattivi", mentre invece cerca di catturare terroristi e delinquenti che mettono in pericolo la vita delle persone. Infatti, il commissario deve anche affrontare l'ostilità dei mass media, degli opinionisti e della gente, soprattutto i giovani come lo stesso figlio Mario, che spesso esaltano come eroi degli assassini come i terroristi o Geronimo. Nelle storie si vede anche uno spaccato degli anni '70, con gli hippies, i primi fenomeni di droga, il problema della delinquenza organizzata. Inizialmente, le storie di Spada dovevano ispirarsi a Mario Nardone, un famoso capo della Squadra Mobile di Milano1: ma Gianluigi Gonano, lo sceneggiatore, non accettò questa impostazione, perchè non gli permetteva abbastanza libertà creativa. Infatti, le storie di Nardone, per quanto ben documentate, erano romanzate, mentre Gonano avrebbe voluto fare delle storie con un taglio più realistico. All'inizio, Spada aveva un volto "normale" (sembra che avesse le sembianze del redattore del Giornalino, Gino Tomaselli, che aveva suggerito la realizzazione del fumetto a Gonano e al disegnatore De Luca). Successivamente, Gonano cambiò la faccia del commissario, facendogli accadere un incidente automobilistico che gli sfigurò la faccia, rendendola col caratteristico profilo a "naso schiacciato", che fu la versione definitiva del personaggio. E' probabile che fu lo stesso Tomaselli ad aver chiesto questo cambiamento, forse perchè aveva un pò di difficoltà ad avere la stessa faccia di Spada. Comunque, vero o no che sia, resta il fatto che quell'avvenimento dà l'idea della crudezza e del realismo delle storie di Spada. A quanto ne so, non c'è nessun altro personaggio principale dei fumetti che abbia mai avuto, a metà della storia, un cambiamento così radicale alla sua faccia a causa di un terribile incidente.

    spada-2
    Il primo incontro tra Mario e il padre, dopo la plastica facciale che gli hanno fatto dopo l'incidente in macchina.


    Mario Spada, il figlio del Commissario, è un personaggio che è stato creato perchè il lettore del Giornalino potesse identificarsi in lui. Inoltre, fa da testimone, e a volte da aiutante, del padre. Anche se più spesso la sua funzione è soprattutto quella alla "Robin", cioè di essere preso come ostaggio o di finire nei pasticci, fino a che arriva Batman/il Commissario Spada a salvarlo. Infatti, più che un aiuto, Mario spesso è una palla al piede. Gonano era sempre perplesso nei confronti del personaggio di Mario (che gli era stato imposto dal direttore Tomaselli), perchè non sapeva come gestirlo. Quindi lo rese portavoce del modo di pensare dei mass media e dei giovani di allora, e quindi finiva spesso in contrasto col padre, che vedeva la realtà così com'era, mentre Mario, invece, viveva delle fantasie che gli raccontavano i giornali. In questo modo, Gonano ha creato un dualismo interessante tra due persone che vedevano le cose quasi in modo opposto. Se, all'inizio, il loro rapporto era abbastanza sereno, si notava sin dall'inizio una certa difficoltà di comunicazione. Spada è un genitore vedovo, che trascorre gran parte della sua giornata al commissariato: viene chiamato in servizio anche nel tempo libero, o addirittura di notte. Anche se cerca di dare tempo al figlio, sa che il suo stesso lavoro gli rende difficile la possibilità di maturare un rapporto più profondo con lui. Mario, invece, è un adolescente del suo tempo, circondato dalla controcultura degli anni Sessanta-Settanta, che lo porta a non vedere di buon occhio il lavoro del padre; e, nello stesso tempo, cerca di avere un rapporto con lui.

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    Due persone che non si capiscono.


    Nella "trilogia del terrorismo", di cui parleremo, si consuma la rottura tra i due, che sarà poi riparata nella storia successiva, "Fantasmi", che sarà l'ultima di Spada. Mario, affascinato dai terroristi, in parte ne condivide gli ideali, anche se aborre la lotta armata: ma, già in questo modo, viene invischiato nelle loro trame. Non ha abbastanza forza d'animo per opporsi alle ideologie distorte dei terroristi, e questo provoca un allontanamento non solo dal padre, ma anche dalla sua realtà quotidiana, distorta dalle ideologie totalitarie dei terroristi. Però, la stessa educazione che Mario aveva ricevuto dal padre gli permette di fermarsi ogni volta che rischia di cadere nel baratro dell'ideologia terrorista, imparando a crescere e a imparare dai propri errori, scegliendo ciò che è giusto, senza farsi trascinare dalle vane ideologie del suo tempo.

    IL SEGRETO DEL SUCCESSO DI SPADA

    Il successo del Commissario Spada ai tempi del Giornalino era dovuto a diversi fattori:

    - LA CREDIBILITA' E REALTA' DELLE SITUAZIONI. Quando leggi Spada ti sembra di entrare nella cronaca quotidiana di una vera centrale della polizia milanese, di una vera casa milanese, di una vera ambientazione di città e di campagna, di personaggi veri e reali. Il rapporto padre-figlio tra Spada e Mario, pieno di tensioni, contrasti, rappacificazioni, riunioni, è stato realizzato con molta cura e realismo.

    - LO SVILUPPO PSICOLOGICO DEI PERSONAGGI. Spada, Mario e gli altri si comportano in modo convincente, mai stereotipato. Si comportano esattamente come intuisci che si comporterebbero un poliziotto, un ragazzo, un criminale, un passante, un giornalista. Non ci sono personaggi trattati in modo superficiale. L'immedesimazione del lettore qui è totale.

    - LA QUALITA' DEL DIALOGO. I dialoghi sono il motore della storia: personaggi coi dialoghi scialbi rallentano la storia e la rendono poco interessante. Invece, Gonano riesce a fare dei dialoghi, conversazioni, discussioni, situazioni che sono non solo reali, ma anche molto coinvolgenti.

    - IL MONTAGGIO DELLE IMMAGINI. De Luca fece un vero e proprio capolavoro di narrativa grafica con la costruzione delle sue vignette, rendendo coinvolgenti anche delle scene con dialoghi lunghi e articolati.

    - IL COLORE Il Commissario Spada nasce a colori: per questo le ristampe in bianco e nero di Spada fatte oggi sono monche, perchè dimezzano la qualità della storia. Anche il colore è un mezzo narrativo: fu lo stesso De Luca a scegliere i colori più adatti per ogni scena, rendendole più coinvolgenti. In questo modo, si poteva rendere un'azione o più drammatica o più quotidiana. Purtroppo bisognerebbe recuperare i numeri originali del Giornalino per vedere Spada a colori, e quei numeri sono difficili da trovare nel mercato dell'usato.

    ---------------------------------------
    1 Mario Nardone: Commissario di polizia a Milano, fondò la Squadra Mobile e il centralino telefonico per le telefonate di emergenza. Famoso fu il caso di Rina Fort, la "belva di San Gregorio" (la donna uccise la moglie dell'amante e i suoi due bambini per vendetta) che lui arrestò, e la cattura della Banda di Via Osoppo (chiamata così per via di una spettacolare rapina in quella via). Fu chiamato "Il Maigret italiano" e fu fatta una serie televisiva su di lui.

    (Continua qui)

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