QUOTE (joe 7 @ 2/8/2024, 04:45 PM)
QUOTE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
in pochi anni il numero di testate era crollato al punto che si dava per scontato che non ci fosse futuro, tutti cercarono lavoro altrove, alla Marvel avevano smesso di far disegnare storie (l'idea era di finire quelle in archivio e poi chiudere, l'ufficio di Stan Lee era uno sgabuzzino dove lavorava praticamente da solo). Il fumetto USA fu RESUSCITATO da Stan Lee e Jack Kirby che riuscirono con i supereroi a trovare la maniera di fare di nuovo storie avvincenti e drammatiche bypassando i paletti mortiferi del comics code, ma sul fatto che il Comics Code fu una catastrofe per il fumetto USA non discute più nessuno, è un dato di fatto al di là di ogni possibile dubbio.
Il Comics Code fu attivo dal 1954 al 2000, dopodichè non fu più seguito praticamente da nessuno.
In realtà già dal 1971 era una tigre di carta, anche se ci vollero ancora decenni perchè tirasse FORMALMENTE le cuoia.
Prima di tutto, tanto per chiarirsi: il comic code non è paragonabile alla "garanzia morale" o simili versioni italiane: con il comics code davvero, la gran parte dei "generi" diventa IMPOSSIBILE.
Per esempio, non è che non potevi pubblicare solo l'horror splatter: era proibita anche la PAROLA Horror (e Terror, e suspense). Sarebbe stato proibito CAPITAN MIKI! (si vede gente bere alcol, quindi niente doppio rhum e salasso. Si vedono a volte sceriffi corrotti, proibitissimo!)
L'effetto si vede bene sui fumetti western dell'epoca: dove NON CI DEVONO ESSERE MORTI AMMAZZATI, quindi se vai a vedere i "Kid Colt Outlaw" della Marvel, per esempio, si spara sempre alle pistole, e non viene versata una goccia di sangue...
Quindi:
- proibiti horror, polizieschgi, gialli (ci sono i morti...) e qualunque cosa possa "turbare" un bambino.
- I western ci possono essere, ma solo se non muore mai nessuno.
Chiaro perchè IL FUMETTO MUORE, negli USA degli anni 50: non si può fare nulla, gli unici personaggi che per un po' sopravvivono sono Topolino e Paperino (ma anche lì, su Topolino non si può più far vedere nessuno con la pistola come nelle vecchie storie di Gottfredson) e altri simili, il 95% delle serie a fumetti chiude in pochi mesi...
Strano a dirsi, alla DC non viene IMMEDIATAMENTE l'idea di usare i supereroi: i supereroi erano in crisi da tempo, alla DC resistevano solo Superman, Batman e Wonder Woman (tutti con storie molto bambinesche, Batman combatteva contro gli alieni e Superman come preoccupazione principale aveva non farsi sposare da Lois lane), la maggior parte delle serie alla DC erano western, avventurose, cose così... e si danno la zappa sui piedi da soli, anche loro vanno in crisi, anche se i loro fumetti erano stati accuratamente tenuti fuori dalle proibizioni del comics code (che avevano scritto loro...) i lettori che non trovano più i fumetti EC (o il 95% degli altri fumetti) in giro non è che passano a leggere la roba DC, che era già morigerata: no, smettono di leggere fumetti e basta. Anche per la DC è crisi.
Poi, una luce: si rendono conto, alla DC prima (la Marver era in fase di chiusura) che c'è uno spiraglio: c'è un "genere" dove da sempre ci sono pochi morti, e dove buoni e cattivi da sempre si combattono a pugni e tornano sempre senza un graffio. Dove i "buoni" sono sempre buoni e hanno il costume bianco (il code proibiva anche di far vedere un qualunque poliziotto corrotto o anche solo incapace, la polizia doveva sempre essere integerrima e abilissima), e i "cattivi" nero, e dove potevi far sconfiggere i poliziotti dal cattivo perchè aveva i superpoteri.
Non è che il fumetto USA andò verso i supereroi perchè il pubblico li preferiva (quando ancora il pubblico poteva scegliere, vendevano rispetto ai western come in Italia vendono rispetto a Tex: niente), ci finì PERCHÈ NON POTEVA PUBBLICARE ALTRO!
Poi, fai buon viso a cattivo gioco, ti adatti e fai BELLE storie di Supereroi. E Stan Lee e Jack kirby e Steve Ditko diventarono abilissima a "nascondere" i temi difficili dietro ai costumi dei supereroi (i censori, oggi come allora, non sono mai molto svegli, e non si accorsero che tramite gli x-men parlavano di razzismo, che su Spider-man si parlava delle proteste per il vietnam, etc)
La botta forte a questa cappa di perbenismo la diede proprio Stan Lee nel 1971, con l'aiuto del governo. Non mi ricordo più che ente governativo gli chiede di fare una storia di Spider-Man che trattava di droga. Il code gliela bocciò. Ma stavolta Stan aveva l'avvallo ESPLICITO del governo! I distrubutori non si azzardarono a non distribuire un fumetto fatto in collaborazione con il governo per scopi antidroga, e il Code, parrucconi incartapecoriti che non erano altro, nel suo delirio di onnipotenza non aveva capito che si sarebbero rotti i denti. L'Uomo Ragno uscì, con la pubblicità estra dovuto al caso, vendette un botto, e il code (che basava il suo potere sul fatto che avevano paura di lui) finì schiantato.
Per cercare di sopravvivere, fu emendato, lasciando libertà di fare UN SACCO di cose: di colpo diventò possibile usare non solo droga, ma anche zombie, vampiri, mostri (da dove pensate venga il boom horror degli anni 70 e l'arrivo di personaggi Marvel come Dracula, Licantropus, Ghost Rider, Simon Garth lo Zombie, etc?), diventò possibile la sword and sorcery (e quindi fu possibile Conan), etc.
Il code dal 1971 in poi è solo una pallida ombra del precedente, e l'improvvisa libertà provocò un ondata di personaggi prima "impossibili", il nuovo code permetteva anche cose che prima non sarebbero mai state tollerabili come il Devil di Miller, il Dr Strange di Englehart (e tutte le storie di Englehart in generale tipo la storia di Mantis sugli Avengers), Thanos e Warlock e gli X-men di Claremont.
Poi, arriva nei primi anni 80 il direct market, che semplicemente BYPASSA il cose: la distribuzione ai comics shop è DIRETTA, non occorre nemmeno PRESENTARE i fumetti al code, che non li vede nemmeno. Quindi si possono pubblicare cose tipo Dreardstar, Watchmen, Elektra Assassin, etc.
Altro scontro: nel 1984 Alan Moore scrive Swamp Thing, che all'epoca andava ANCHE in edicola (insomma, nei general store) e quindi doveva essere sottoposto al Code. E un numero viene bocciato. Cosa fa la DC? Lo leva dalle edicole e lo pubblica lo stesso. Attenzione, questa NON è una scelta coraggiosa o di principio, la DC non ha scopi "sociali" come la storia di Spider-Man: semplicemente, Alan Moore VENDE UN BOTTO, e facendo due conti... alla DC conviene semplicemente rinunciare alla distribuzione nei general store, ormai marginali.
È questa la vera mazzata finale per il code: da quel momento, NESSUN fumetto sarà mai "rimandato al mittente" a causa del code: ogni volta che ci sono problemi, l'editore dice semplicemente "chissenefrega, inizio a distribuirlo solo nei comics shop, dove comunque tanto vendo oltre il 90% delle copie già adesso".
Il code a quel punto è un morto che cammina, un ente inutile che verrà semplicemente chiuso quando non sarà considerato nemmeno conveniente spendere un francobollo per mandargli una copia da verificare...
QUOTE
Eppure, quel cinquantennio è ricordato come quello col maggior numero di storie memorabili della Marvel..
Stai mischiando capre e cavoli, gran parte di quelle storie al Code non sono mai state nemmeno sottoposte. Il "vero" Code, quello che distrusse il fumetto, esiste solo fino al 1970, e poi fu la stessa Marvel a sconfiggerlo. E poi la Marvel stessa iniziò sotto Shooter dal 1980 a pubblicare storie direttamente per il direct market rendendo obsoleto il code, anche quello "alleggerito" dell'epoca. Credi che Dreadstar abbia mai sottoposto anche una sola pagina al code? O "Elektra: Assassin"? o "Daredevil: love and War"?
In precedenza, all'epoca dell'inizio del code, la marvel semplicemente... produceva robaccia. Per gran parte degli anni 50 cercarono di barcamenarsi con le storie di "Mille the Model", "Lovers", "My Own Romance", "Patsy Walker", "true Secrets", e quando non erano fumetti con storie d'amore erano i western senza morti di Kid Colt o Rawhide Kid...
La situazione era degenerata al punto che, racconta lo stesso Stan Lee, un giorno il padrone (suo zio) facendo un giro nel suo sgabuzzino-ufficio scoprì l'armadio delle storie da pubblicare (comne quello che ha ogni editore, Bonelli compresa). lo zio non sapeva nulla di fumetti, pubblicata RIVISTE DI DONNINE SEMINUDE e su quelle basava la sua casa editrice (sì, mentre nei fumetti dovevano essere ipermorigeratissimi, la stessa casa editrice poteva pubblicare queste cose, mica erano fumetti...
www.giornalepop.it/le-riviste-per-adulti-della-marvel/ )
lo zio, che appunto non sapeva nulla di fumetti, pensò che era inutile far disegnare altre storie, avevano l'armadio pieno! (ed effettivamente Stan Lee, per non far andr via i disegnatori in un momento in cui i fumetti chiudevano come mosche, non gli aveva smesso di comprare storie anche se si accumulavano non pubblicate) e, con grande disperazione di Stan Lee, GLI FECE LICENZIARE TUTTI!
Sì, "grazie" al comics code, la Marvel (che intanto pubblicava tranquillamente riviste soft-core piene di foto di donne seminude), CHIUSE, con Stan Lee rimasto con l'ordine di FINIRE DI PUBBLICARE LE STORIE RIMASTE, POI CHIUDERE LA PORTA E SMETTERE.
Stan Lee comunque riuscì a barcamenarsi, e alcuni anni dopo riuscì a convincere lo Zio a tornare ad assumere qualcuno, che non potevano pubblicare solo ristampe. lo zio accettò ma a condizione di pagarli pochissimo. Fortuna volle che anche Jack kirby avesse perso il lavoro: la crisi causata da quel ciarlatano imbroglione di Wertham e dalla DC aveva fatto fallire la casa editrice di Simon e Kirby, fino ad allora inseparabili, e li aveva costretti a separarsi per cercare da vivere. Kirby era finito alla DC dove, appunto per la crisi, gli editor agivano come "cravattari" sugli autori, e in particolare finì a litigare con un editor che voleva una parte dei guadagni di kirby per un fumetto (fatto non per la DC, era una strip, ma il lavoro gliel'aveva procurato l'editor DC con i suoi agganci). Kirby aveva un bel caratterinoi e rifiutò di pagargli il pizzo, e come conseguenza perse entrambi i lavori, e alla DC ebbero l'ordine di "non farlo lavorare mai più". Kirby quindi fu COSTRETTO ad andare alla Marvel, che pagava meno di tutti gli altri, ma appunto per quello non rifiutavano nemmeno uno "sulla lista nera".
Capisci perchè tutti gli autori di fumetti USA che sopravvissero a quella situazione (non tutti lo fecero, alcuni si spararono in bocca) maledissero per tutta la vita il nome di Wertham? E non sapevano nemmeno che quel ciarlatano si era inventato tutto falsificando dati e testimonianze!
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QUOTE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
E oggi, i fumetti più ristampati perchè considerati i più validi del decennio, sono proprio quei "fumettacci" della EC...
Non mi ricordo di averli visti in ristampa. Mi saranno sfuggiti. Sai indicarmi qualcuna di queste ristampe?
in Italia sono poco noti perchè non furono pubblicati all'epoca (come gran parte del fumetto americano), ma per darti un idea:
- il materiale DC dell'epoca è ancora in gran parte non ristampato. Hanno ristampato i Superman (in edizioni ultracostose o in b/n), qualche altra cosa, ma la stragrande maggioranza del materiale anni 50 non è mai stato ristampato.
- il materiale Marvel è stato in parte ristampato (le storie di mostri che risalgono comunque alla fine degli anni 50, anni dopo la fine della EC), ma in generale è peggio che con la DC: quante ristampe hai mai visto di My Romance? Praticamente viene ristampato pochissimo e solo se è di Kirby o Ditko (arrivati anni dopo)
- Il materiale EC? È stato INTERAMENTE ristampato in un sacco di edizioni, sin dagli anni 80 (quando NON SI PARLAVA NEMMENO di ristampe Marvel o DC: l'intera opera omnia EC ebbe ristampe integrali prima che uscisse il primo Masterworks Marvel!)
Ecco ALCUNE ristampe (in grassetto le edizioni complete integrali che ho, non sto a mettere in grassetto quelle parziali di cui ho qualche volume):
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EC Reprint historyAlthough the last non-Mad EC publication came out in 1956, EC Comics have remained popular for half a century, due to reprints that have kept them in the public eye.
Ballantine Books
In 1964–1966, Ballantine Books published five black-and-white paperbacks of EC stories: Tales of the Incredible showcased EC science fiction, while the paperbacks Tales from the Crypt and The Vault of Horror reprinted EC horror tales. EC's Ray Bradbury adaptations were collected in The Autumn People (horror and crime) and Tomorrow Midnight (science fiction).[25]
The EC Horror Library
The EC Horror Library (Nostalgia Press, 1971) featured 23 EC stories selected by Bhob Stewart and Bill Gaines, with an introduction by Stewart and an essay by theater critic Larry Stark. One of the first books to reprint comic book stories in color throughout, it followed the original color guides by Marie Severin. In addition to the stories from EC's horror titles, the book also included Bernard Krigstein's famous "Master Race" story from Impact and the first publication of Angelo Torres' "An Eye for an Eye", originally slated for the final issue of Incredible Science Fiction but rejected by the Comics Code.[26]
East Coast Comix
East Coast Comix reprinted in comic form a number of EC's New Trend comics between 1973 and 1975. The first reprint was the final issue of Tales from the Crypt, with the title revised to state The Crypt of Terror. This issue was originally meant to be the first issue of a fourth horror comic which was changed to the final issue of Tales from the Crypt at the last minute when the horror comics were cancelled in 1954. A dozen issues ended up being reprinted.[27]
Russ Cochran reprints
Main article: Russ Cochran (publisher)
Russ Cochran reprints include EC Portfolios,
The Complete EC Library,
EC Classics, RCP Reprints (Russ Cochran), EC Annuals, and
EC Archives (hardcover books). The EC full color hardcovers were under the Gemstone imprint. This series was continued by Dark Horse in the same format.[citation needed]
Dark Horse reprints
In 2013, Dark Horse Comics began reprinting the EC Archives in hardcover volumes, picking up where Gemstone left off, and using the same hardcover full color format. The first volume to be reprinted was Tales From the Crypt: Volume 4, with an essay by Cochran.[28]
Fantagraphics Books reprints
In 2012, Fantagraphics Books began a reprint series called The EC Artists' Library featuring the comics published by EC, releasing each book by artist. This collection is printed in black and white.[29]
IDW EC Artist's Editions
In February 2010, IDW Publishing began publishing a series of Artist's Editions books in 15" × 22" format, which consist of scans of the original inked comic book art, including pasted lettering and other editorial artifacts that remain on the original pages.[30][31] Subsequent EC books in the series included a collection of Wally Wood's EC comic stories,[32] a collection of stories from Mad,[30] and books collecting the work of Jack Davis[33] and Graham Ingels.[34]
Attualmente sono in libreria negli USA ben DUE ristampe integrali pubblicate CONTEMPORANEAMENTE, la Fantagraphics (volumi divisi per autore) e la Dark Horse (volumi divisi per testata), mentre la IDW sta continuando a pubblicare selezionate
Artist EditiionI fumetti EC negli USA sono praticamente oggetto di culto, ci hanno fatto film, mostre, documentari firmati anche da registi famosi: NIENTE degli anni 50 è paragonabile.
Se non lo vedi forse è per "l'effetto prospettiva" che fa vedere la storia "schiacciata", e magari va vedere secoli di impero romano come se fosse la stessa roba, monarchie e repubblica: già schiacciando tutto il comics code fino al 2000 hai infilato anni in cui nessun albo Marvel è stato sottoposto al code e hai mischiato due code diversi. E qui ho l'impressione che stai pensando alla Marvel degli anni SESSANTA: praticamente dieci anni dopo, che è come parlare di Diabolik parlando dei fumetti all'epoca del Piccolo Sceriffo nei primi anni 50...