Il blog di Joe7

  1. IL MEGLIO E IL PEGGIO DEL 2023 - 15

    MEGLIO E PEGGIO: LE ALTRE TESTATE BONELLI
    (primo articolo analisi: qui; precedente articolo: qui.)

    AVVENTURA MAGAZINE 2023: I TRE BILL - VOTO: STATE SCHERZANDO?

    Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
    Disegni: Giovanni Benvenuti, Roy D'Amy

    Avventura-Magazine-I-Tre-Bill-8-90


    Si tratta della ristampa delle storie dei Tre Bill. Sono i tre fratelli Bill: Sam (l'omone buono alla John Wayne), Black (il tipo oscuro che comanda)e Kid Bill (il ragazzo rubacuori), che avevano fatto la promessa a loro padre, sul letto di morte, che non avrebbero ucciso nessuno. Se non in casi eccezionali. Che accadono praticamente in ogni storia... :lol: :lol: :lol: Questo Almanacco, ovviamente, ha anche degli approfondimenti sui personaggi e sugli autori.

    LA REALIZZAZIONE DEI TRE BILL

    Ma perchè Gianluigi Bonelli ha fatto dei personaggi così strampalati? Bisogna sapere che, nei primi anni '50, Tex, per quanto fosse il personaggio di punta della casa editrice e l'unico che proseguiva senza problemi, era considerato troppo "adulto" dal pubblico, e quindi non vendeva tantissimo. Non si era ancora arrivati alle grandi tirature di copie vendute, che arriveranno alla fine degli anni '50 e negli anni '60-'70. All'inizio degli anni '50 Tex era considerato un fumettaccio violento, pieno di allusioni sessuali ed efferatezze.

    E' assai difficile capire questo oggi, ed è facile riderci sopra, dicendo che allora erano dei gran bacchettoni. Il fatto è che, in settant'anni, prima con la televisione (a quei tempi pochissimi l'avevano in casa), poi col computer, con internet e soprattutto coi i telefonini, si sono trasmessi, anno dopo anno, miliardi di messaggi sessuali ed efferatezze varie ad ogni clic di telefonino. E' impossibile pensare quale fosse allora il modo pulito di vivere e di pensare che avevano i nostri nonni o bisnonni. Adesso noi nipoti siamo letteralmente bombardati da messaggi che sono delle vere e proprie latrine, con la ferocia di una gatling messicana che spara a tutto volume tutto il giorno.

    I primi anni '50, invece, senza questo luridume di comunicazioni, erano un mondo ancora pulito, in cui non si vedeva di buon occhio ciò che faceva vedere esplicitamente il male. Siamo ancora lontani anni luce dagli orrori di Dario Argento o dai film pornografici che esploderanno tra dieci anni circa, trasformando le nuove generazioni in persone ciniche, disilluse e abituate alle oscenità a tutto spiano. Ma già si capiva che si stava andando in quella direzione, e che era purtroppo inarrestabile. Per questo tentarono di arginarla con le prime censure: nelle ristampe di Tex, e pure nelle storie nuove, la presenza di donnine discinte era calata sempre di più (per poi riprendere in futuro, ovviamente). Tuttavia, queste censure ebbero vita breve: era come fermare una tsunami.

    Altri personaggi, più "morigerati", a quei tempi vendevano di più: Capitan Miki e il Grande Blek, che divennero in breve tempo campioni di incassi del fumetto, surclassando Tex di diverse lunghezze. Il boom di Tex, infatti, era avvenuto per accumulazione successiva di nuovi lettori negli anni. A differenza degli altri fumetti, i suoi lettori hanno continuato a comprarlo anche da adulti.

    miki


    Comunque, il successo di Miki e di Blek indussero la Bonelli a tentare di inserirsi nel filone del western più "per bambini" e umoristico, con personaggi come Il Piccolo Ranger e persino Zagor. E credo che, nelle intenzioni iniziali, I Tre Bill fossero un tentativo di andare in quella direzione: tre personaggi caratterizzati in maniera esagerata, con la faccia di attori del cinema, e che "non uccidevano".

    Piccolo_Ranger_RettiliSapienti


    TORNIAMO AI TRE BILL

    Il grosso problema di Tex era proprio il fatto che, all'epoca, prima delle censure, uccideva senza farsi tanti problemi. I Tre Bill, per la promessa fatta al padre in punto di morte, invece, non uccidevano: però, se andate a leggere le storie che scrisse Gianluigi Bonelli sui tre Bill, in pochissime pagine quel giuramento viene completamente dimenticato e le storie si fanno più truci e violente, presentando anche una versione molto romanzata del massacro di Little Big Horn. Segno che Bonelli non ce la faceva a scrivere storie alla Capitan Miki. :lol:

    Tra i tanti personaggi scritti da Gianluigi Bonelli, i tre Bill non sono certo i migliori: la caratterizzazione esageratamente monodimensionale (il belloccio, il forzuto, il cupo...), il giuramento (per quanto poi ignorato), i disegni poco convincenti di Benvenuti e Roy d'Amy non potevano sollevare una storia poco convinta.

    Anche i testi, per me, non sono al livello di quello che faceva Bonelli per Tex. Mi spiace, ma il mio giudizio è negativo: i Tre Bill non hanno superato il tempo. Disegni pessimi, personaggi macchietta, storie che non decollano. Passiamo al prossimo (ho preso ampi stralci di questa analisi da un'osservazione molto interessante di Diablero su Tex Forum)

    ZAGOR 700: "LA FORESTA DEI DESTINI INCROCIATI" - VOTO? MA PER FAVORE! =_=

    Soggetto e sceneggiatura: Giorgio Giusfredi
    Disegni: Alessandro Piccinelli

    Zagor-700-Zenith-751-4-90


    TRAMA

    La storia inizia con un flashback della prima storia di Zagor (la solita strizzatina negli occhi), in cui lo spirito con la scure incontra il cattivo Regan. Poi compare uno Zagor invecchiato che ha perso la memoria e che viene assistito da Cico. A frammenti, cerca di ricostruire quello che gli è successo. Dunque, dopo aver fatto pensa che ti pensa, ponza che ti riponza, gli sembra di ricordare che un tal Taika, che era un vecchio stregone di una tribù composta da indiani espulsi dai loro villaggi, avesse invitato Zagor nel loro accampamento.
    Ora, tra questi indiani mandati via a calci nel sedere dai loro rispettivi accampamenti (senza che se ne spieghi il perchè), un guerriero Huron, tal Bullsnake (ma che razza di nome sarebbe per un indiano? Toroserpente?) aveva sfidato Zagor per prendere il suo posto di spirito di Darkwood. Zagor vince, ma una sua ferita lo stordisce: infatti è stato avvelenato a tradimento. Viene portato dentro il rifugio di Taika, per curarlo. Ma Zagor ne esce invecchiato e rimbambito, mentre il vecchio stregone Taika ne esce ringiovanito, per magia. Quindi Taika diventa il nuovo sakem, o capo, della tribù.
    Ma era tutto un inganno: il Taika giovane era in realtà il figlio di Taika, che lui aveva nascosto. E lo Zagor invecchiato è in realtà Ben Greene, un trapper un pò suonato che si vestiva sempre da Zagor. Il vero Zagor, creduto morto per il veleno, era stato sepolto da Taika padre e figlio (sepolto? :huh: ), ma viene salvato da un tal Tolland, un gobbo un pò suonato che fa parte della comunità dei malati di mente di tal padre Bauer, tra i quali c'era anche Ben Greene. Il tal decerebrato Tolland, non so come, viene a sapere che Zagor è sepolto lì, tira fuori una pala e scava (e perchè?), poi lo estrae, gli dà un paio di colpetti, capisce che è vivo, lo prende per un braccio e lo trascina fino alla comunità di padre Bauer. Roba da fumetto comico di Serafino. :lol: :lol:
    Zagor comunque si riprende e le cose si rimettono a posto: i Taika padre e figlio vengono sconfitti; Bullsnake. che non sapeva niente del piano cretino di Taika, diventa il nuovo capo del villaggio. Ben Greene muore per difendere Zagor da un ultimo attacco velenoso da parte del Taika padre.

    COMMENTO

    Giorgio Giusfredi su Zagor ha realizzato solo il poco convincente Il signore dell’isola. Non capisco quindi perchè affidare a uno sceneggiatore esordiente una storia come quella per i 700 numeri di Zagor. :huh:

    Come si vede dal titolo, la storia si richiama a un romanzo di Italo Calvino: "Il castello dei destini incrociati". Quel libro era un'opera sperimentale, tipica dei lavori di Calvino, dove delle persone che raggiungono un castello sono state misteriosamente private dell'uso della parola e raccontano i loro eventi attraverso le carte dei tarocchi, aprendo così la strada a ogni possibile interpretazione, che varia anche a seconda dall'ordine in cui si guardano le carte. Una storia così può andare bene per Calvino, ma è pessima per un fumetto come quello di Zagor, che privilegia la narrazione normale. =_=

    Infatti è una storia che va avanti e indietro, pesantissima, con ripetuti flashback e scene oniriche che iniziano e finiscono senza far capire subito se sono oniriche o no. Questo richiedere uno sforzo al povero lettore che non capisce, e continua a non capire, quello che sta accadendo. Una storia da allucinazioni psichedeliche, insomma, proprio adatta per Zagor.

    Zagor-700a-Zenith-751-4-90
    Un cosplayer di Zagor! Non ne vedo manco uno a Lucca! Posso farti una foto??? :lol:


    Inoltre, il soggetto non sta in piedi: il piano di Taika è fin troppo arzigogolato, ed è assurdo che Cico, che conosce Zagor da una vita, non solo non si rende conto che il tal Ben Greene non è Zagor. Ma scusate, il colore degli occhi? La struttura fisica? Il tipo di naso? E mille altri dettagli? Possibile che il tal Ben Greene sia TUTTO uguale a Zagor da vecchio? Una cosa inverosimile. Inoltre, com'è possibile che Cico non l'abbia mai visto prima? Zagor sì e Cico no? Tutti i trapper lo conoscevano, perchè era il famoso "tizio un pò suonato che si travestiva da Spirito con la Scure". Questo vecchio cosplayer rimbecillito lo conoscevano tutti da anni, e Cico non lo conosceva? :huh: Ridicolo. Oltre ad essere raccontato male, con una struttura che va avanti e indietro, non è convincente per nulla. Bocciato in pieno. =_=

    MARTIN MYSTERE 399: VOTO: SOPRASSEDIAMO
    Soggetto e sceneggiatura: Luca Barbieri
    Disegni: Marco Foderà

    Martin-Mystere-399-4-90


    Mi spiace parlar male di una storia di Martin Mystere, proprio adesso, dopo la morte di Castelli (che riposi in pace). Ma qui parlo della storia e basta, che, tra l'altro, non è stata fatta da lui.

    Si tratta di una storia di pirati saraceni che attaccarono Genova nel 1559 (ordinaria amministrazione: i saraceni saccheggiavano da secoli sulle coste italiane, e pure tutte le altre. Ci volle la vittoria di Lepanto del 1571 per toglierceli dai piedi). Detti saraceni saccheggiarono pure il borgo ligure di Arenzano: uno dei pirati era interessato a una cosa che poi Martin Mystere, ai giorni nostri, scoprirà essere collegata con la solita storia di Atlantide e Mu.

    I disegni sono inguardabili, la storia si dimentica dopo cinque minuti, i personaggi non hanno personalità, la storia è breve perchè si dà spazio a: rubriche di Castelli, il nuovo capitolo del racconto di Andrea Carlo Cappi (“Zona Y”), una storia di Zio Boris e la nuova striscia dei Bonelli Kids. Quello che ho sempre desiderato da una vita.

    Le prime storie di Martin Mystere incollavano alla lettura perchè erano realizzate bene, con dei personaggi tridimensionali, trame coinvolgenti, ottimi dialoghi, disegni spesso belli. Castelli sapeva fare il suo mestiere. Adesso Martin è solo l'ombra di se stesso, non ha più nemmeno dei disegnatori validi. Speriamo che si riprenda...

    (qui il seguito: si passa ai manga.)

    QUI TUTTI I LINK MEGLIO - PEGGIO DELL'ANNO

    QUI TUTTI I LINK SU ZAGOR

    QUI TUTTI I LINK SULLA BONELLI

    Edited by joe 7 - 12/2/2024, 18:16
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    Quest'anno la Bonelli ha proprio toccato il fondo...
    Mi ha colpito molto il tuo discorso sugli anni '50: quello fu il periodo in cui si affermarono le tesi dello psicologo Fredick Wertham, autore del saggio "La seduzione dell'innocente". Tu cosa ne pensi di quell'opera?
     
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    Su Wertham il giudizio lo ha già dato la storia e i suoi colleghi: era un ciarlatano che sparava cifre false per andare in TV. Forse era davvero convinto che i fumetti fossero il Male assoluto, non so, ma quando, decenni dopo, sono andati a controllare i suoi studi, hanno scoperto che dimostravano il contrario di quello che diceva: si era inventato tutto!

    (e la TV, che era scrupolosa allora come adesso, cioè zero, non chiese mai di verificarle)

    Da wukipedia (che a sua volta cita gli studi che hanno dimostrato che Wertham sparava boiate senza fondamento):
    "After Wertham's manuscript collection at the Library of Congress was unsealed in 2010, Carol Tilley, a University of Illinois librarian and information science professor, investigated his research and found his conclusions to be largely baseless. In a 2012 study, Tilley wrote "Wertham manipulated, overstated, compromised, and fabricated evidence—especially that evidence he attributed to personal clinical research with young people—for rhetorical gain."[18]

    Among the criticisms leveled at Seduction of the Innocent are that Wertham used a non-representative sample of young people who were already mentally troubled, that he misrepresented stories from colleagues as being his own, and that Wertham manipulated statements from adolescents by deliberately neglecting some passages while rephrasing others such that they better suited his thesis.[9]
     
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    Negli anni '50 si era in piena guerra fredda e Wertham si é servito del clima teso per pubblicizzare le sue idee.
    Tra l'altro, fu grazie ai suoi deliri se venne varato il Comic Code Autorithy.
    Chiedo scusa per la mia divagazione rispetto all'articolo.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 7/2/2024, 19:14)
    Quest'anno la Bonelli ha proprio toccato il fondo...
    Mi ha colpito molto il tuo discorso sugli anni '50: quello fu il periodo in cui si affermarono le tesi dello psicologo Fredick Wertham, autore del saggio "La seduzione dell'innocente". Tu cosa ne pensi di quell'opera?

    Devo ancora leggere quel libro: l'ho avuto di recente (in inglese), ma una volta letto potrò dirti qualcosa di più preciso. Fatto sta che è quasi lo stesso discorso sui Tre Bill che ho detto: anche allora i fumetti americani erano parecchio "gore" e "splatter" (ho letto i fumetti prima e dopo Wertham: c'è una bella differenza). Non so se Wertham avesse ragione o meno, ma la reazione a queste storie era inevitabile.

    C'è una cosa che non è mai stata messa in chiaro in questo argomento: per la prima volta nella storia dell'umanità, con la stampa a fumetti, c'è stata la possibilità di contattare milioni, anche miliardi, di persone in un momento a un livello mai pensato prima. E non più con lo scritto soltanto, ma anche con le immagini, che hanno un maggior impatto rispetto allo scritto. Per dire, anche un illetterato poteva rimanerne colpito. Una cosa che impone una grande responsabilità per gli autori.

    Le limitazioni comunque hanno permesso la creazione di ottimi fumetti come quelli realizzati negli anni d'oro della Marvel. E' proprio quando hanno tolto quei paletti che è iniziato il tracollo...

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 21:22)
    Su Wertham il giudizio lo ha già dato la storia e i suoi colleghi: era un ciarlatano che sparava cifre false per andare in TV.

    Può darsi benissimo, non ho gli elementi per giudicare. Ho solo guardato, diciamo, il mondo "prima" e "dopo" Wertham.

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 21:22)
    Forse era davvero convinto che i fumetti fossero il Male assoluto, non so, ma quando, decenni dopo, sono andati a controllare i suoi studi, hanno scoperto che dimostravano il contrario di quello che diceva: si era inventato tutto!
    (e la TV, che era scrupolosa allora come adesso, cioè zero, non chiese mai di verificarle)

    Non ho gli elementi nè per confermare nè per negare, quindi mi fido del tuo giudizio, almeno fino a quando mi capiterà di vedere qualche fatto che dimostri il contrario. Comunque, quel libro lo devo proprio leggere per farmene un'idea...

    Wertham comunque ha dato fuoco alle polveri che covavano da tempo, se no non avrebbe avuto così tanto successo...a prescindere che fosse un ciarlatano o meno. Può darsi che lo sia stato, ma la sostanza non cambia: dopo Wertham, c'è stata una autoregolamentazione del fumetto. E, da quanto ho letto prima e dopo, non è stato un male...

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 21:22)
    Da wukipedia (che a sua volta cita gli studi che hanno dimostrato che Wertham sparava boiate senza fondamento):
    "After Wertham's manuscript collection at the Library of Congress was unsealed in 2010, Carol Tilley, a University of Illinois librarian and information science professor, investigated his research and found his conclusions to be largely baseless. In a 2012 study, Tilley wrote "Wertham manipulated, overstated, compromised, and fabricated evidence—especially that evidence he attributed to personal clinical research with young people—for rhetorical gain."[18]

    Among the criticisms leveled at Seduction of the Innocent are that Wertham used a non-representative sample of young people who were already mentally troubled, that he misrepresented stories from colleagues as being his own, and that Wertham manipulated statements from adolescents by deliberately neglecting some passages while rephrasing others such that they better suited his thesis.[9]

    Avevo sentito di queste manipolazioni, e saranno sicuramente vere, se le dice addirittura una professoressa di scienze dell'informazione come Carol Tilley. Fatto sta che i fumetti del prima Wertham li ho letti, ed erano piuttosto macabri. Magari lui avrà esagerato, ma si sentiva comunque il bisogno di mettere dei paletti, a prescindere dal fatto che Wertham sia stato un imbecille o meno...hanno dovuto farlo anche per i film (il Codice Hays).

    Paletti che comunque, a lungo andare (com'era da aspettarsi) nel corso degli anni sono crollati. Come ho detto prima, questa è una tsunami...

    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 7/2/2024, 21:35) 
    Negli anni '50 si era in piena guerra fredda e Wertham si é servito del clima teso per pubblicizzare le sue idee.
    Tra l'altro, fu grazie ai suoi deliri se venne varato il Comic Code Autorithy.
    Chiedo scusa per la mia divagazione rispetto all'articolo.

    Non credo che c'entri molto la guerra fredda: Wertham parlava della moralità nei fumetti, non del comunismo nei fumetti. Forse ti riferivi all'azione di Mac Carthy contro il comunismo nei mass-media: e qui la sua azione è comprensibile, perchè a quei tempi si era in guerra. E' inutile indorarla chiamandola "fredda": era stata davvero una guerra...con entrambi i contendenti che erano dotati di bombe atomiche. Chiamarla "fredda" è sempre stato un eufemismo che nascondeva la verità e permetteva di conviverci. Era stato piuttosto un "equilibrio di terrore". Basta pensare a quello che è successo a Cuba negli anni '60.
     
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    Mac Carthy in un cerso senso c'entra: all'epoca stava avendo un grande successo con la sua "crociata" contro un nemico uscuro e segreto (il comunismo e i comunisti, rappresentati come veri e propri cospiratori tipo setta satanista). E allora i suoi avversari Democratici si cercarono anche loro una cospirazione segreta da denunciare, e la trovarono nei fumetti. Quindi il fumetto venne attaccato dai democratici, i comunisti dai repubblicani...

    Furono sconfitti entrambi. Molta gente non lo sa (l'informazione fumettistica in Italia è pietosa) ma la commissione instituita dal governo fu SCONFITTA: i lavori si chiusero con un nulla di fatto, non trovarono prove che i fumetti fossero dannosi (e negli USA all'epoca la libertà di stampa era una cosa seria). E non fecero NULLA.

    Il comics Code fu invece un iniziativa PRIVATA della DC Comics, potentissima, per far fuori la concorrenza, fatta con mezzi sleali.

    I fumetti EC erano di gran lunga i migliori comic book dell'epoca negli USA. Le azioni scorrette della DC mandarono in crisi il settore, con centinaia di licenziamenti. Il fumetto non fu "salvato" dal comics code, il fumetto fu UCCISO: in pochi anni il numero di testate era crollato al punto che si dava per scontato che non ci fosse futuro, tutti cercarono lavoro altrove, alla Marvel avevano smesso di far disegnare storie (l'idea era di finire quelle in archivio e poi chiudere, l'ufficio di Stan Lee era uno sgabuzzino dove lavorava praticamente da solo). Il fumetto USA fu RESUSCITATO da Stan Lee e Jack Kirby che riuscirono con i supereroi a trovare la maniera di fare di nuovo storie avvincenti e drammatiche bypassando i paletti mortiferi del comics code, ma sul fatto che il Comics Code fu una catastrofe per il fumetto USA non discute più nessuno, è un dato di fatto al di là di ogni possibile dubbio.
    E oggi, i fumetti più ristampati perchè considerati i più validi del decennio, sono proprio quei "fumettacci" della EC...
    Per maggiori dettagli, consiglio questo articolo (risalente agli anni 90, quindi ancora non si sapeva che Wertham oltre ad essere un fanatico integralista era pure un imbroglione e un ciarlatano):
    https://web.archive.org/web/20050103201440....asp?Id=9&sez=3
     
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    EC Comics, hai letto qualcosa di quelle serie, Diablero? Tales from the crypt, The vault of horror, The haunt of fear, Weird fantasy e Weird Science...
    Alcuni episodi furono disegnati da Wallace Wood, l'artista a cui si ispirò palesemente Ferri per la copertina di "Seminoles!" Mi piacerebbe sapere se i racconti sono all'altezza dei suoi disegni, davvero belli per i miei gusti.
     
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    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    Mac Carthy in un certo senso c'entra: all'epoca stava avendo un grande successo con la sua "crociata" contro un nemico oscuro e segreto (il comunismo e i comunisti, rappresentati come veri e propri cospiratori tipo setta satanista). E allora i suoi avversari Democratici si cercarono anche loro una cospirazione segreta da denunciare, e la trovarono nei fumetti. Quindi il fumetto venne attaccato dai democratici, i comunisti dai repubblicani...

    Interessantissima presentazione, ne terrò da conto per il futuro, ti ringrazio per il post.

    Comunque, commentando passo dopo passo: lo fecero per dispetto, allora? Può darsi, resta il fatto che hanno cavalcato la tigre, interpretando poi le cose a modo loro. Non erano certo dei santi o degli altruisti: qui si trattava della semplice lotta per il potere. Che poi abbiano avuto delle intenzioni "buone" è irrilevante ai loro fini. Quello che a loro interessava non era avere fumetti "puliti", ma avere successo, fama e...voti. Un trucco vecchio come il mondo.

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    Furono sconfitti entrambi. Molta gente non lo sa (l'informazione fumettistica in Italia è pietosa) ma la commissione instituita dal governo fu SCONFITTA: i lavori si chiusero con un nulla di fatto, non trovarono prove che i fumetti fossero dannosi (e negli USA all'epoca la libertà di stampa era una cosa seria). E non fecero NULLA.

    Non sono del tutto sicuro della "libertà di stampa" in America: mi sembra fin troppo mitizzata....comunque non scopersero nulla di male in quei fumetti, tutto a posto, ok.
    Ma ormai la bomba era scoppiata, i buoi erano già scappati dalla stalla e non bastava una commissione governativa per farli rimettere dentro.

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    Il comics Code fu invece un iniziativa PRIVATA della DC Comics, potentissima, per far fuori la concorrenza, fatta con mezzi sleali.

    Non mi meraviglia: per il potere, ogni mezzo è lecito. Non viviamo nel paese dei Puffi: la DC, poi, è famosa per i suoi colpi bassi e le sue azioni scorrette. Gli esempi degli autori di Superman e Batman hanno fatto scuola.

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    I fumetti EC erano di gran lunga i migliori comic book dell'epoca negli USA. Le azioni scorrette della DC mandarono in crisi il settore, con centinaia di licenziamenti. Il fumetto non fu "salvato" dal comics code, il fumetto fu UCCISO:

    Quella era l'intenzione della DC: ammazzare tutti e sopravvivere solo lui. Anche in Italia hanno fatto operazioni simili (chi ha orecchi per intendere intenda...).

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    in pochi anni il numero di testate era crollato al punto che si dava per scontato che non ci fosse futuro, tutti cercarono lavoro altrove, alla Marvel avevano smesso di far disegnare storie (l'idea era di finire quelle in archivio e poi chiudere, l'ufficio di Stan Lee era uno sgabuzzino dove lavorava praticamente da solo). Il fumetto USA fu RESUSCITATO da Stan Lee e Jack Kirby che riuscirono con i supereroi a trovare la maniera di fare di nuovo storie avvincenti e drammatiche bypassando i paletti mortiferi del comics code, ma sul fatto che il Comics Code fu una catastrofe per il fumetto USA non discute più nessuno, è un dato di fatto al di là di ogni possibile dubbio.

    Il Comics Code fu attivo dal 1954 al 2000, dopodichè non fu più seguito praticamente da nessuno.
    Eppure, quel cinquantennio è ricordato come quello col maggior numero di storie memorabili della Marvel...dopo, anzi un pò prima direi, dagli anni '90, quando il Comics Code stava per allentarsi sempre di più, non combinarono più nulla di memorabile, ed ora sono in caduta libera.

    Non dico che sia stato tutto un bene il Comics Code, anzi ha dei punti oscuri, ma molti sono riusciti lo stesso a fare delle ottime storie mentre era in vigore. E aggirarne i paletti non era stato difficile, nonostante tutto.

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    E oggi, i fumetti più ristampati perchè considerati i più validi del decennio, sono proprio quei "fumettacci" della EC...

    Non mi ricordo di averli visti in ristampa. Mi saranno sfuggiti. Sai indicarmi qualcuna di queste ristampe?

    Tra l'altro, ho fatto un errore: ho controllato, ma i fumetti horror che avevo letto erano della Marvel, non della EC. E prima di Wertham non è che ne abbiano fatti molti: li hanno fatto comunque dopo Wertham, sotto il Comics Code. Mi sembrava che vendessero, comunque, o mi sbaglio?

    CITAZIONE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    Per maggiori dettagli, consiglio questo articolo (risalente agli anni 90, quindi ancora non si sapeva che Wertham oltre ad essere un fanatico integralista era pure un imbroglione e un ciarlatano):
    https://web.archive.org/web/20050103201440....asp?Id=9&sez=3

    Un articolo che spiega bene le cose, grazie per il link.

    CITAZIONE (Kirihito @ 8/2/2024, 13:41) 
    EC Comics, hai letto qualcosa di quelle serie, Diablero? Tales from the crypt, The vault of horror, The haunt of fear, Weird fantasy e Weird Science...
    Alcuni episodi furono disegnati da Wallace Wood, l'artista a cui si ispirò palesemente Ferri per la copertina di "Seminoles!" Mi piacerebbe sapere se i racconti sono all'altezza dei suoi disegni, davvero belli per i miei gusti.

    Wallace Wood aveva fatto delle storie per Devil ed era stato anche l'autore del vestito tutto rosso del protagonista (prima era giallo e rosso, una brutta combinazione). Qui comunque ti può rispondere solo Diablero: i fumetti EC non li ho proprio letti, mi ero confuso con quelli horror della Marvel: scusatemi!
     
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    Wow, Diablero é stato bravo quanto Joe7 col suo post e non é certo un'impresa da poco.
    Anche io avevo letto che dopo Wertham e il Comic Code le vendite dei fumetti crollarono e non ritornarono più come prima, nonostante la rinascita operata dalla Marvel.
    Concludo il discorso con un paio di curiosità:
    1) Stan Lee non vedeva di buon occhio Werthan e realizzò una breve storia in cui loro 2, o meglio i loro alter-eghi a fumetti, s'incontravano.
    La trama: Stan Lee sta tranquillamente lavorando nel suo studio/sgabuzzino quando Wertham irrompe come un indemoniato per esporre le sue tesi e rimproverare Lee ed i suoi collaboratori. Ma poi arrivano 2 infermieri, che riportano Wertham al manicomio da cui era appena evaso, concludendo la storia.
    2)Nei primi anni '90, la defunta Bongo Comics, famosa per i fumetti dei Simpson, realizzò alcuni spin-off della serie e in uno di essi comparve Frederick Hertzman, omologo simpsoniano di Wertham e con le sue stesse teorie.
    Beh, alla fine della storia si scoprì che Hertzmann era un editore travestito da psicologo, che si era servito della sua crociata anti-fumetti per sbarazzarsi del suo più pericoloso rivale.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky 3 @ 8/2/2024, 17:46) 
    Wow, Diablero é stato bravo quanto Joe7 col suo post e non é certo un'impresa da poco.
    Anche io avevo letto che dopo Wertham e il Comic Code le vendite dei fumetti crollarono e non ritornarono più come prima, nonostante la rinascita operata dalla Marvel.
    Concludo il discorso con un paio di curiosità:
    1) Stan Lee non vedeva di buon occhio Werthan e realizzò una breve storia in cui loro 2, o meglio i loro alter-eghi a fumetti, s'incontravano.
    La trama: Stan Lee sta tranquillamente lavorando nel suo studio/sgabuzzino quando Wertham irrompe come un indemoniato per esporre le sue tesi e rimproverare Lee ed i suoi collaboratori. Ma poi arrivano 2 infermieri, che riportano Wertham al manicomio da cui era appena evaso, concludendo la storia.
    2)Nei primi anni '90, la defunta Bongo Comics, famosa per i fumetti dei Simpson, realizzò alcuni spin-off della serie e in uno di essi comparve Frederick Hertzman, omologo simpsoniano di Wertham e con le sue stesse teorie.
    Beh, alla fine della storia si scoprì che Hertzmann era un editore travestito da psicologo, che si era servito della sua crociata anti-fumetti per sbarazzarsi del suo più pericoloso rivale.

    Si vede bene che ce l'avevano a morte con lui. ^_^

    In ogni caso, mi piacerebbe approfondire meglio Wertham, il suo lavoro e la sua influenza sui fumetti: prima o poi ci lavoro su.
     
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    QUOTE (Kirihito @ 2/8/2024, 01:41 PM) 
    EC Comics, hai letto qualcosa di quelle serie, Diablero? Tales from the crypt, The vault of horror, The haunt of fear, Weird fantasy e Weird Science...

    Li ho tutti, in più edizioni (compresa la mitica Library di Cochran, "gemella" della Carl Barks Library)

    QUOTE
    Alcuni episodi furono disegnati da Wallace Wood, l'artista a cui si ispirò palesemente Ferri per la copertina di "Seminoles!" Mi piacerebbe sapere se i racconti sono all'altezza dei suoi disegni, davvero belli per i miei gusti.

    in generale le storie di guerra di Kurtzman (alcune disegnate da Wood) non solo reggono benissimo ma sono considerato a tutt'oggi fra le migliori storie di guerra mai realizzate, al pari di cose tipo l'Ernie Pyke di Oesterheld e Pratt. È impressionante vedere con che livello di realismo parlavano di guerre anche recenti (o contemporanee - ci sono storie ambientate in Corea, scritte durante la guerra, viste dal punto di vista dei "nemici" o della popolazione civile). Anzzi dopo negli anni 70 Warren cercò di fare una rivista (magazine,non comic book) simile sul Vietnam, riferendosi proprio direttamente a Kurtzman (uno dei più grandi sceneggiatori della storia del fumetto USA), ma fu boicottato dai distributori e la dovette chiudere subito, segno che la libertà che avevano nei primi anni 50 prima del Code se la sognavano ancora negli anni 70 con i magazine...

    Sugli altri generi il giudizio è molto più vario. Le storie Horror oggi potrebbero apparire ingenue e ripetitive, le storie di Fantascienza hanno idee spesso ottime ma erano limitate dal metodo di lavoro EC (se ti interessa bisogna che proprio vai a leggerti libri o articoli al riguardo). Hanno pubblicato cose che ancora oggi sono considerate vette dell'arte fumettistica che si citano, si studiano e si ristudiano, tipo "Master Race" di Krigstein, ( https://downthetubes.net/as-relevant-today...till-resonates/), ma anche storielline dimenticabilissime

    In generale comunque il livello di testi e disegni era elevatissimo per i comic book americani dell'epoca, è vero che prendevano i migliori mentre le altre case editrici andavano al risparmio: stiamo parlando di storie disegnate non solo da Wallace Wood (che in generale merita SEMPRE, per tutta la sua carriera), ma da gente tipo Frank Frazetta.... all'epoca anche autori importantissimi come Ditko e Kirby non erano ancora abbastanza bravi da competere con gli autori EC...

    ----------

    Su Wallace Wood in generale ti consiglio di leggere la sua (lunga) voce di wikipedia (https://en.wikipedia.org/wiki/Wally_Wood) e la sua pagina su comicartfans (www.comicartfans.com/comic-artists/Wally_Wood.asp ), e per darti un idea di quanto fosse diverso il clima per i disegnatori alla EC, e quanto fosse considerato Wood, c'è una storia che pubblicarono in suo onore (disegnata ma non scritta da lui), riprodotta qui:
    www.erbzine.com/mag62/6234.html
     
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    QUOTE (joe 7 @ 2/8/2024, 04:45 PM) 
    QUOTE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    in pochi anni il numero di testate era crollato al punto che si dava per scontato che non ci fosse futuro, tutti cercarono lavoro altrove, alla Marvel avevano smesso di far disegnare storie (l'idea era di finire quelle in archivio e poi chiudere, l'ufficio di Stan Lee era uno sgabuzzino dove lavorava praticamente da solo). Il fumetto USA fu RESUSCITATO da Stan Lee e Jack Kirby che riuscirono con i supereroi a trovare la maniera di fare di nuovo storie avvincenti e drammatiche bypassando i paletti mortiferi del comics code, ma sul fatto che il Comics Code fu una catastrofe per il fumetto USA non discute più nessuno, è un dato di fatto al di là di ogni possibile dubbio.

    Il Comics Code fu attivo dal 1954 al 2000, dopodichè non fu più seguito praticamente da nessuno.

    In realtà già dal 1971 era una tigre di carta, anche se ci vollero ancora decenni perchè tirasse FORMALMENTE le cuoia.

    Prima di tutto, tanto per chiarirsi: il comic code non è paragonabile alla "garanzia morale" o simili versioni italiane: con il comics code davvero, la gran parte dei "generi" diventa IMPOSSIBILE.

    Per esempio, non è che non potevi pubblicare solo l'horror splatter: era proibita anche la PAROLA Horror (e Terror, e suspense). Sarebbe stato proibito CAPITAN MIKI! (si vede gente bere alcol, quindi niente doppio rhum e salasso. Si vedono a volte sceriffi corrotti, proibitissimo!)

    L'effetto si vede bene sui fumetti western dell'epoca: dove NON CI DEVONO ESSERE MORTI AMMAZZATI, quindi se vai a vedere i "Kid Colt Outlaw" della Marvel, per esempio, si spara sempre alle pistole, e non viene versata una goccia di sangue...

    Quindi:
    - proibiti horror, polizieschgi, gialli (ci sono i morti...) e qualunque cosa possa "turbare" un bambino.
    - I western ci possono essere, ma solo se non muore mai nessuno.

    Chiaro perchè IL FUMETTO MUORE, negli USA degli anni 50: non si può fare nulla, gli unici personaggi che per un po' sopravvivono sono Topolino e Paperino (ma anche lì, su Topolino non si può più far vedere nessuno con la pistola come nelle vecchie storie di Gottfredson) e altri simili, il 95% delle serie a fumetti chiude in pochi mesi...

    Strano a dirsi, alla DC non viene IMMEDIATAMENTE l'idea di usare i supereroi: i supereroi erano in crisi da tempo, alla DC resistevano solo Superman, Batman e Wonder Woman (tutti con storie molto bambinesche, Batman combatteva contro gli alieni e Superman come preoccupazione principale aveva non farsi sposare da Lois lane), la maggior parte delle serie alla DC erano western, avventurose, cose così... e si danno la zappa sui piedi da soli, anche loro vanno in crisi, anche se i loro fumetti erano stati accuratamente tenuti fuori dalle proibizioni del comics code (che avevano scritto loro...) i lettori che non trovano più i fumetti EC (o il 95% degli altri fumetti) in giro non è che passano a leggere la roba DC, che era già morigerata: no, smettono di leggere fumetti e basta. Anche per la DC è crisi.

    Poi, una luce: si rendono conto, alla DC prima (la Marver era in fase di chiusura) che c'è uno spiraglio: c'è un "genere" dove da sempre ci sono pochi morti, e dove buoni e cattivi da sempre si combattono a pugni e tornano sempre senza un graffio. Dove i "buoni" sono sempre buoni e hanno il costume bianco (il code proibiva anche di far vedere un qualunque poliziotto corrotto o anche solo incapace, la polizia doveva sempre essere integerrima e abilissima), e i "cattivi" nero, e dove potevi far sconfiggere i poliziotti dal cattivo perchè aveva i superpoteri.

    Non è che il fumetto USA andò verso i supereroi perchè il pubblico li preferiva (quando ancora il pubblico poteva scegliere, vendevano rispetto ai western come in Italia vendono rispetto a Tex: niente), ci finì PERCHÈ NON POTEVA PUBBLICARE ALTRO!

    Poi, fai buon viso a cattivo gioco, ti adatti e fai BELLE storie di Supereroi. E Stan Lee e Jack kirby e Steve Ditko diventarono abilissima a "nascondere" i temi difficili dietro ai costumi dei supereroi (i censori, oggi come allora, non sono mai molto svegli, e non si accorsero che tramite gli x-men parlavano di razzismo, che su Spider-man si parlava delle proteste per il vietnam, etc)

    La botta forte a questa cappa di perbenismo la diede proprio Stan Lee nel 1971, con l'aiuto del governo. Non mi ricordo più che ente governativo gli chiede di fare una storia di Spider-Man che trattava di droga. Il code gliela bocciò. Ma stavolta Stan aveva l'avvallo ESPLICITO del governo! I distrubutori non si azzardarono a non distribuire un fumetto fatto in collaborazione con il governo per scopi antidroga, e il Code, parrucconi incartapecoriti che non erano altro, nel suo delirio di onnipotenza non aveva capito che si sarebbero rotti i denti. L'Uomo Ragno uscì, con la pubblicità estra dovuto al caso, vendette un botto, e il code (che basava il suo potere sul fatto che avevano paura di lui) finì schiantato.

    Per cercare di sopravvivere, fu emendato, lasciando libertà di fare UN SACCO di cose: di colpo diventò possibile usare non solo droga, ma anche zombie, vampiri, mostri (da dove pensate venga il boom horror degli anni 70 e l'arrivo di personaggi Marvel come Dracula, Licantropus, Ghost Rider, Simon Garth lo Zombie, etc?), diventò possibile la sword and sorcery (e quindi fu possibile Conan), etc.

    Il code dal 1971 in poi è solo una pallida ombra del precedente, e l'improvvisa libertà provocò un ondata di personaggi prima "impossibili", il nuovo code permetteva anche cose che prima non sarebbero mai state tollerabili come il Devil di Miller, il Dr Strange di Englehart (e tutte le storie di Englehart in generale tipo la storia di Mantis sugli Avengers), Thanos e Warlock e gli X-men di Claremont.

    Poi, arriva nei primi anni 80 il direct market, che semplicemente BYPASSA il cose: la distribuzione ai comics shop è DIRETTA, non occorre nemmeno PRESENTARE i fumetti al code, che non li vede nemmeno. Quindi si possono pubblicare cose tipo Dreardstar, Watchmen, Elektra Assassin, etc.

    Altro scontro: nel 1984 Alan Moore scrive Swamp Thing, che all'epoca andava ANCHE in edicola (insomma, nei general store) e quindi doveva essere sottoposto al Code. E un numero viene bocciato. Cosa fa la DC? Lo leva dalle edicole e lo pubblica lo stesso. Attenzione, questa NON è una scelta coraggiosa o di principio, la DC non ha scopi "sociali" come la storia di Spider-Man: semplicemente, Alan Moore VENDE UN BOTTO, e facendo due conti... alla DC conviene semplicemente rinunciare alla distribuzione nei general store, ormai marginali.

    È questa la vera mazzata finale per il code: da quel momento, NESSUN fumetto sarà mai "rimandato al mittente" a causa del code: ogni volta che ci sono problemi, l'editore dice semplicemente "chissenefrega, inizio a distribuirlo solo nei comics shop, dove comunque tanto vendo oltre il 90% delle copie già adesso".

    Il code a quel punto è un morto che cammina, un ente inutile che verrà semplicemente chiuso quando non sarà considerato nemmeno conveniente spendere un francobollo per mandargli una copia da verificare...

    QUOTE
    Eppure, quel cinquantennio è ricordato come quello col maggior numero di storie memorabili della Marvel..

    Stai mischiando capre e cavoli, gran parte di quelle storie al Code non sono mai state nemmeno sottoposte. Il "vero" Code, quello che distrusse il fumetto, esiste solo fino al 1970, e poi fu la stessa Marvel a sconfiggerlo. E poi la Marvel stessa iniziò sotto Shooter dal 1980 a pubblicare storie direttamente per il direct market rendendo obsoleto il code, anche quello "alleggerito" dell'epoca. Credi che Dreadstar abbia mai sottoposto anche una sola pagina al code? O "Elektra: Assassin"? o "Daredevil: love and War"?

    In precedenza, all'epoca dell'inizio del code, la marvel semplicemente... produceva robaccia. Per gran parte degli anni 50 cercarono di barcamenarsi con le storie di "Mille the Model", "Lovers", "My Own Romance", "Patsy Walker", "true Secrets", e quando non erano fumetti con storie d'amore erano i western senza morti di Kid Colt o Rawhide Kid...

    La situazione era degenerata al punto che, racconta lo stesso Stan Lee, un giorno il padrone (suo zio) facendo un giro nel suo sgabuzzino-ufficio scoprì l'armadio delle storie da pubblicare (comne quello che ha ogni editore, Bonelli compresa). lo zio non sapeva nulla di fumetti, pubblicata RIVISTE DI DONNINE SEMINUDE e su quelle basava la sua casa editrice (sì, mentre nei fumetti dovevano essere ipermorigeratissimi, la stessa casa editrice poteva pubblicare queste cose, mica erano fumetti...
    www.giornalepop.it/le-riviste-per-adulti-della-marvel/ )
    lo zio, che appunto non sapeva nulla di fumetti, pensò che era inutile far disegnare altre storie, avevano l'armadio pieno! (ed effettivamente Stan Lee, per non far andr via i disegnatori in un momento in cui i fumetti chiudevano come mosche, non gli aveva smesso di comprare storie anche se si accumulavano non pubblicate) e, con grande disperazione di Stan Lee, GLI FECE LICENZIARE TUTTI!

    Sì, "grazie" al comics code, la Marvel (che intanto pubblicava tranquillamente riviste soft-core piene di foto di donne seminude), CHIUSE, con Stan Lee rimasto con l'ordine di FINIRE DI PUBBLICARE LE STORIE RIMASTE, POI CHIUDERE LA PORTA E SMETTERE.

    Stan Lee comunque riuscì a barcamenarsi, e alcuni anni dopo riuscì a convincere lo Zio a tornare ad assumere qualcuno, che non potevano pubblicare solo ristampe. lo zio accettò ma a condizione di pagarli pochissimo. Fortuna volle che anche Jack kirby avesse perso il lavoro: la crisi causata da quel ciarlatano imbroglione di Wertham e dalla DC aveva fatto fallire la casa editrice di Simon e Kirby, fino ad allora inseparabili, e li aveva costretti a separarsi per cercare da vivere. Kirby era finito alla DC dove, appunto per la crisi, gli editor agivano come "cravattari" sugli autori, e in particolare finì a litigare con un editor che voleva una parte dei guadagni di kirby per un fumetto (fatto non per la DC, era una strip, ma il lavoro gliel'aveva procurato l'editor DC con i suoi agganci). Kirby aveva un bel caratterinoi e rifiutò di pagargli il pizzo, e come conseguenza perse entrambi i lavori, e alla DC ebbero l'ordine di "non farlo lavorare mai più". Kirby quindi fu COSTRETTO ad andare alla Marvel, che pagava meno di tutti gli altri, ma appunto per quello non rifiutavano nemmeno uno "sulla lista nera".

    Capisci perchè tutti gli autori di fumetti USA che sopravvissero a quella situazione (non tutti lo fecero, alcuni si spararono in bocca) maledissero per tutta la vita il nome di Wertham? E non sapevano nemmeno che quel ciarlatano si era inventato tutto falsificando dati e testimonianze!

    QUOTE
    QUOTE (Diablero @ 7/2/2024, 23:09)
    E oggi, i fumetti più ristampati perchè considerati i più validi del decennio, sono proprio quei "fumettacci" della EC...

    Non mi ricordo di averli visti in ristampa. Mi saranno sfuggiti. Sai indicarmi qualcuna di queste ristampe?

    in Italia sono poco noti perchè non furono pubblicati all'epoca (come gran parte del fumetto americano), ma per darti un idea:
    - il materiale DC dell'epoca è ancora in gran parte non ristampato. Hanno ristampato i Superman (in edizioni ultracostose o in b/n), qualche altra cosa, ma la stragrande maggioranza del materiale anni 50 non è mai stato ristampato.

    - il materiale Marvel è stato in parte ristampato (le storie di mostri che risalgono comunque alla fine degli anni 50, anni dopo la fine della EC), ma in generale è peggio che con la DC: quante ristampe hai mai visto di My Romance? Praticamente viene ristampato pochissimo e solo se è di Kirby o Ditko (arrivati anni dopo)

    - Il materiale EC? È stato INTERAMENTE ristampato in un sacco di edizioni, sin dagli anni 80 (quando NON SI PARLAVA NEMMENO di ristampe Marvel o DC: l'intera opera omnia EC ebbe ristampe integrali prima che uscisse il primo Masterworks Marvel!)
    Ecco ALCUNE ristampe (in grassetto le edizioni complete integrali che ho, non sto a mettere in grassetto quelle parziali di cui ho qualche volume):

    ------------------------
    EC Reprint history
    Although the last non-Mad EC publication came out in 1956, EC Comics have remained popular for half a century, due to reprints that have kept them in the public eye.

    Ballantine Books
    In 1964–1966, Ballantine Books published five black-and-white paperbacks of EC stories: Tales of the Incredible showcased EC science fiction, while the paperbacks Tales from the Crypt and The Vault of Horror reprinted EC horror tales. EC's Ray Bradbury adaptations were collected in The Autumn People (horror and crime) and Tomorrow Midnight (science fiction).[25]

    The EC Horror Library
    The EC Horror Library (Nostalgia Press, 1971) featured 23 EC stories selected by Bhob Stewart and Bill Gaines, with an introduction by Stewart and an essay by theater critic Larry Stark. One of the first books to reprint comic book stories in color throughout, it followed the original color guides by Marie Severin. In addition to the stories from EC's horror titles, the book also included Bernard Krigstein's famous "Master Race" story from Impact and the first publication of Angelo Torres' "An Eye for an Eye", originally slated for the final issue of Incredible Science Fiction but rejected by the Comics Code.[26]

    East Coast Comix
    East Coast Comix reprinted in comic form a number of EC's New Trend comics between 1973 and 1975. The first reprint was the final issue of Tales from the Crypt, with the title revised to state The Crypt of Terror. This issue was originally meant to be the first issue of a fourth horror comic which was changed to the final issue of Tales from the Crypt at the last minute when the horror comics were cancelled in 1954. A dozen issues ended up being reprinted.[27]

    Russ Cochran reprints
    Main article: Russ Cochran (publisher)
    Russ Cochran reprints include EC Portfolios, The Complete EC Library, EC Classics, RCP Reprints (Russ Cochran), EC Annuals, and EC Archives (hardcover books). The EC full color hardcovers were under the Gemstone imprint. This series was continued by Dark Horse in the same format.[citation needed]

    Dark Horse reprints
    In 2013, Dark Horse Comics began reprinting the EC Archives in hardcover volumes, picking up where Gemstone left off, and using the same hardcover full color format. The first volume to be reprinted was Tales From the Crypt: Volume 4, with an essay by Cochran.[28]

    Fantagraphics Books reprints
    In 2012, Fantagraphics Books began a reprint series called The EC Artists' Library featuring the comics published by EC, releasing each book by artist. This collection is printed in black and white.[29]

    IDW EC Artist's Editions
    In February 2010, IDW Publishing began publishing a series of Artist's Editions books in 15" × 22" format, which consist of scans of the original inked comic book art, including pasted lettering and other editorial artifacts that remain on the original pages.[30][31] Subsequent EC books in the series included a collection of Wally Wood's EC comic stories,[32] a collection of stories from Mad,[30] and books collecting the work of Jack Davis[33] and Graham Ingels.[34]

    Attualmente sono in libreria negli USA ben DUE ristampe integrali pubblicate CONTEMPORANEAMENTE, la Fantagraphics (volumi divisi per autore) e la Dark Horse (volumi divisi per testata), mentre la IDW sta continuando a pubblicare selezionate Artist Editiion

    I fumetti EC negli USA sono praticamente oggetto di culto, ci hanno fatto film, mostre, documentari firmati anche da registi famosi: NIENTE degli anni 50 è paragonabile.

    Se non lo vedi forse è per "l'effetto prospettiva" che fa vedere la storia "schiacciata", e magari va vedere secoli di impero romano come se fosse la stessa roba, monarchie e repubblica: già schiacciando tutto il comics code fino al 2000 hai infilato anni in cui nessun albo Marvel è stato sottoposto al code e hai mischiato due code diversi. E qui ho l'impressione che stai pensando alla Marvel degli anni SESSANTA: praticamente dieci anni dopo, che è come parlare di Diabolik parlando dei fumetti all'epoca del Piccolo Sceriffo nei primi anni 50...
     
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    Hai fatto due post eccezionali, Diablero, soprattutto il secondo: ti faccio i miei complimenti e penso di usare quello che hai scritto per un articolo, se ti va bene. Passo a qualche considerazione sparsa su quello che hai scritto:

    1) Cos'è la Library di Cochran? Intendi dire questa? Contiene davvero TUTTA la EC Comics?

    2) Queste storie di guerra di Harvey Kurtzman che sono alla pari con Ernie Pike (e dici poco) si trovano sempre nella Cochran?

    3) Avevo letto "Master race", non sapevo che facesse parte di quella corrente narrativa. Mi ha ricordato il film Il maratoneta.

    4) Avevo sentito parlare di Wally Wood, mi piacerebbe riscoprirlo. Oltre a Devil, ha anche disegnato alcune storie sul Dottor Destino. Ma ho letto che quelli erano i suoi ultimi lavori: purtroppo era diventato alcolizzato e sembra che poi finì male. Un vero peccato.

    5) il Comics Code era arrivato a dei livelli assurdi, persino ridicoli. Pretendere un western senza morti e senza whisky: allora facciamo delle commedie. Inoltre, non si possono fare più nemmeno dei gialli alla Agatha Christie: che senso ha un giallo senza un morto? Mi ricorda Freccia Verde che metteva dei GUANTI DA BOXE al posto delle punte nelle frecce... ^U^ La censura funziona quando c'è il buon senso, che qui è completamente inesistente. E' come proibire di usare le gambe e ogni mezzo di locomozione per per spostarsi: così, semplicemente, NON TI SPOSTI. Infatti, "il sabato è stato fatto per l'uomo, non l'uomo per il sabato." E per "sabato" si intende proprio ogni proibizione sproporzionata ed eccessiva. Come nel proibizionismo degli anni '30: non veniva proibito di bere troppo alcool, si PROIBIVA DI BERE ALCOOL. Favorendo così il contrabbando, il bere di nascosto whisky di infima qualità che faceva ammalare o accecare, e un enorme guadagno alla malavita, che da allora divenne inarrestabile.

    6) Hai spiegato molto bene il perchè il fumetto dei supereroi è diventato caratteristico dell'America. Non ci avevo mai pensato, ma così i conti tornano. Grazie!

    7) Mi ricordo la storia di Stan Lee che trattava sulla droga: non sapevo che fosse stata commissionata dal governo, ma questo spiega molte cose. La DC non ha fatto lo stesso con la serie Lanterna Verde/Freccia verde? O l'ha fatto dopo, credo...

    8) Su Conan e compagnia, quella fu una vera esplosione per la Marvel. Sul Cimmero ci sarebbe parecchio da dire: ma intanto non era il bestione ottuso che hanno fatto credere, come hai detto una volta. Basterebbe leggere "Nascerà una strega", che considero forse il capolavoro della saga.

    9) Il Dottor Strange di Englehart e Brunner è stato eccezionale, come pure i Vendicatori, sempre di Englehart: mi piaceva il personaggio della Mantis, ma non mi era piaciuto come finiva: sapeva di blasfemo. Il Devil di Miller era ottimo, Thanos, Warlock e gli X- Men di Claremont sono dei pesi massimi. Dreadstar non mi aveva compito particolarmente; Watchmen è ben realizzato, ma non è il mio tipo di storia; Elektra Assassin aveva degli ottimi disegni (Sienkiewicz, e dico poco!), ma era una storia fin troppo sopra le righe. Pure "Daredevil Love and War". Ma queste sono solo opinioni mie.

    10) Alan Moore ha permesso la mazzata definitiva. Ma ormai i tempi erano maturi.

    11) Mi ricordo le boiate di Millie la modella e Rawhide Kid...

    12) La faccenda delle riviste per adulti della Marvel richiama la tipica ipocrisia protestante. Anche in Inghilterra ci sono giornali seri con la copertina seria, ma con le donnine DENTRO...così la rispettabilità è salva. ^U^

    13) Ah, ECCO come era finito il sodalizio tra Joe Simon e Jack Kirby! Mi ero sempre chiesto perchè...

    14) La storia dei produttori cravattari sugli autori di fumetti purtroppo è diffusa: ho sentito di storie simili anche qui in Italia. Ma ovviamente si tratta di cose di cui nessuno parla. Almeno il comportamento disonesto della DC ha permesso a Kirby di incontrare Stan e di lavorare con lui...non tutto il male viene per nuocere.

    15) Alcuni autori si spararono in bocca, addirittura? :huh: Una cosa tremenda: di certo la colpa è anche di Wertham, ma chi si suicida ha come principale colpevole lui stesso, purtroppo...

    16) Quindi il Superman degli anni '50 non si trova da nessuna parte? Comunque, mi sembra di capire che in Italia non esiste nessuna ristampa delle edizioni EC...per forza che non le trovavo. Dovrò cercare tra quelli in originale tra gli indirizzi che mi hai mandato. Grazie mille per la disponibilità.

    17) Non sono stato preciso parlando del Comics Code: è una realtà che non conosco bene, quindi scusa le mie imprecisioni.
     
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    So che la casa editrice 001 edizioni ha ristampato in italiano un po' del materiale di Ec comics:

    www.001edizioni.com/categoria-prodotto/001-edizioni/
     
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    CITAZIONE (Kirihito @ 9/2/2024, 19:33) 
    So che la casa editrice 001 edizioni ha ristampato in italiano un po' del materiale di Ec comics:

    www.001edizioni.com/categoria-prodotto/001-edizioni/

    Interessante, ma come facciamo a sapere qual'è il materiale EC Comics?
     
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