Il blog di Joe7

  1. ZAGOR: "LA FORESTA DEGLI AGGUATI" (Joe7)

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    Zagor
    By joe 7 il 20 July 2018
     
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    ZAGOR 1-2: LA FORESTA DEGLI AGGUATI (analisi di Joe7)
    (L'analisi di Ivan è qui)

    Testi: Sergio Bonelli (Guido Nolitta)
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 52-53 (usciti nel 1965). I numeri reali di queste storie di Zagor sono 1-2. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancor oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor, invece, seguono la numerazione reale, in questo caso 1-2.

    TRAMA

    Questa è la prima storia di Zagor, dove sia lui che Cico vengono presentati ai lettori.

    A Pleasant Point, un luogo di ritrovo e di commercio nella foresta di Darkwood (non citata per tutta la storia), un piccolo messicano di nome Cico si trova lì di passaggio, insieme ai suoi amici commercianti, cercando di ingannare un oste per avere qualcosa da mangiare a scrocco senza riuscirci e, per un incidente - semplicemente Cico si era scontrato contro di lui, camminando - Regan, un rinnegato, lo minaccia di morte e, in un assedio, lui e i suoi alleati, gli indiani Delaware di Kanoxen, uccidono tutti gli amici di Cico e tengono prigioniero il messicano per torturarlo. Nel frattempo, un uomo agile e vestito con una casacca rossa e un'aquila stilizzata sul petto, che porta una scure e si fa chiamare Zagor, insegue i Delaware e il rinnegato e alla fine riesce a liberare Cico, mentre Regan fugge. Zagor accompagna Cico a Forte Henry, per portarlo al sicuro. Laggiù affronta Mac Barry e il suo compare Jack, accusandoli di trafficare il whisky con gli indiani. Ad un certo punto, però, Zagor viene catturato dai due e viene gettato in acqua con dei pesi attaccati addosso. Ma Cico, di nascosto, si tuffa nel fiume e lo salva. Fingendosi un fantasma, Zagor riesce a spaventare Mac Barry e Jack, che vengono catturati. Cico si offre di accompagnare sempre Zagor e lui lo porta alla sua capanna nella palude. Propone a Cico di travestirsi da lui per ingannare i Delaware di Kanoxen, dove ha intenzione di andare, per sfidare Regan a duello secondo le regole indiane. Nonostante gli inganni di Kanoxen, Zagor sconfigge Regan, che viene ucciso in uno scontro accanito sott'acqua. Ma Kanoxen e i Delaware vogliono vendicare Regan e Zagor si trova accerchiato: tuttavia Cico, che si era travestito da indiano per seguire il duello, aiuta Zagor a fuggire su una canoa. Successivamente, Zagor viene a sapere che l'Avamposto 5 è stato assediato e tutti gli uomini sono stati massacrati dai Delaware, grazie all'aiuto di un altro rinnegato, che alla fine Zagor riesce a scoprire: si tratta di un infido commerciante di nome Ronet. Zagor e Cico bloccano le azioni di Ronet a Forte Pitt, impedendone il massacro, e Kanoxen è costretto ad attaccare senza l'aiuto del traditore. I Delaware vengono respinti e Zagor insegue Kanoxen: ma entrambi finiscono nelle sabbie mobili. Cico, nelle sue disavventure, raggiunge Zagor e lo salva: ma per Kanoxen non c'è più nulla da fare.

    COMMENTO

    Come ho detto, questa è la prima storia in assoluto di Zagor: anche se in forma ancora grezza, i personaggi di Zagor e Cico sono già completamente delineati in tutte le loro caratteristiche di base. Come si vede dal riassunto, la storia è piuttosto articolata e con diverse digressioni: infatti, più che una storia, si tratta di un insieme di ministorie,
    in quanto si tratta di fumetti che furono realizzati per la prima volta sotto forma di volumetti a strisce, che spesso finivano in un cliffhanger e non erano quindi programmati per essere raccolti in un volume unico o comunque in un altro formato. Si tratta, in sostanza, di cinque storie realizzate in quindicinali in formato striscia e pubblicate dal 15 Giugno 1961 al 15 Agosto 1961:
    1) La foresta degli agguati: Zagor e Cico si incontrano
    2) La cattura di Zagor: Zagor affronta Mac Barry e Jack, ingannandoli con la sua finta morte
    3) La roccia sul fiume: Zagor sconfigge Regan e fugge da Kanoxen grazie all'aiuto di Cico (la "roccia" del titolo è il punto da cui Zagor si tuffa per sfuggire agli indiani)
    4) Beffa alla morte: Zagor indaga sul traditore Ronet (il titolo si riferisce alla recita di Cico che finge di morire)
    5) Tradimento!: Zagor salda i conti con Ronet e Kanoxen
    Come si vede, sono solo ministorie, che potrebbero essere anche prese da sole: ma qui è già riassunta tutta l'essenza di Zagor.

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    La prima copertina dello Zagor formato striscia (1961). Il formato attuale comparirà quattro anni dopo, nel 1965.


    Infatti, già nella prima storia compaiono le caratteristiche di base dei personaggi di Nolitta (che scompariranno quando passeranno in altre mani):

    Il Cico intrallazzone intraprendente

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    La prima apparizione di Cico e, insieme, il suo primo tentativo di scroccare ^_^


    Il primo Cico aveva caratteristiche fisiche un pò diverse: meno panzone (ma sempre un piccoletto), baffi più pronunciati, enorme cappellone (che scompare quasi subito). Ma per tutto il resto è uguale a come sarebbe diventato: cerca di ingannare un oste per un pranzo comodo e gratis e il tentativo finisce male come sempre. Il Cico di adesso, invece, è solo uno che pensa al cibo ma non sa farsi venire in mente niente: mangia e pensa solo a mangiare. Da intrallazzone intraprendente a goloso panzone. Triste declino.
    Anche il suo nome completo è già presente sin nella prima vignetta in cui appare: "Don Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales". Con qualche variazione (il "don" non comparirà più) e aggiunta futura, abbiamo già il nome di Cico, che, tra l'altro, compare prima di Zagor. Di cui non sapremo mai il vero nome, se non molti episodi più tardi in "Zagor racconta" (e ne sapremo solo il cognome, Wilding; il nome "Patrick" comparirà molto dopo il periodo di Nolitta, e sarà suggerito da Burattini). Inoltre, nella prima versione di questa storia, Zagor dirà che il suo nome è l'abbreviazione di "Za-Gor-Tehal" e non "Za-Gor-Te-Nay". In ogni caso, sin dall'inizio si fa chiamare "Spirito con la scure".

    Il Cico trasformista

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    Anche questa è una caratteristica cichiana ormai dimenticata; la capacità di Cico di travestirsi in mille modi diversi, da vero Fregoli. Il suo primo travestimento è proprio quello in cui interpreta Zagor: come dire che Cico è l'aspetto parodistico del nostro eroe. Adesso Cico non sa nemmeno mettersi addosso qualcosa di diverso dal suo eterno vestito alla messicana.

    Il Cico drammaturgo

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    Da vero hidalgo spagnolo, Cico ama il dramma. E qui per la prima volta fa la sua simulazione dell'"uomo che dice addio al suo amico perchè sta per morire". Un florilegio di frasi auliche e solenni, davanti alle quali Zagor si commuove: per scoprire poi che Cico faceva così solo perchè aveva un pesce infilato nella giacca, facendogli credere di stare male. Queste parentesi comiche sul messicano, vero e proprio mattatore, tanto da rubare la scena più volte a Zagor, sono completamente scomparse oggigiorno, e Cico ora è solo un banale panzone che pensa solo al cibo o è un anonimo comprimario che, se dovesse morire davvero e scomparire, non farebbe cambiare nulla delle storie di Zagor. In sostanza, oggi Cico è diventato una palla al piede.

    Lo Zagor fantasma

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    Sin dall'inizio Zagor fa "lo spirito della persona morta" che terrorizza i criminali. Anche questa caratteristica di Zagor è stata dimenticata oggigiorno. Queste scene dove Zagor simula di essere un fantasma saranno rese sempre meglio da Ferri, vero maestro del chiaroscuro, mano a mano che si affinerà il suo disegno.

    Ho una strana sensazione...

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    Anche qui, sin dall'inizio, Zagor mostra di avere un certo "sesto senso" che gli fa presagire il pericolo. Non c'è nessun segno particolare, non c'è nessun rumore, eppure Zagor SA che Kanoxen e i suoi Delaware attaccheranno il forte stasera. E' una caratteristica di Zagor che, come tante altre, è stata dimenticata oggi.

    PREGI

    La storia è scoppiettante e si alterna in continuazione con scene drammatiche e umoristiche, coi personaggi di Zagor e Cico ben definiti, insieme ai disegni dettagliati del Ferri prima maniera. Il finale, con la drammatica fine di Kanoxen, è da antologia.

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    DIFETTI

    La storia manca di omogeneità: si passa dalla faccenda di Regan a quella di Mac Barry, per poi tornare a Regan, poi a Ronet e poi a Kanoxen senza un filo conduttore della trama ben visibile. Appare, in sostanza, come una storia costruita a casaccio, mano a mano che si andava avanti, e non come una storia programmata a tavolino con un inizio e una fine. Qui Nolitta mostra il suo talento, ma non ha ancora la sicurezza di gestire i personaggi. Regan è un cattivo assurdo e poco credibile: solo perchè Cico gli è andato addosso, ne fa un caso e si mette a fare una strage, facendo ammazzare i suoi amici e mandando Cico alla tortura indiana. Decisamente a Regan piace poco che la gente gli vada addosso. E' chiaro che non è mai salito su un autobus. ^_^

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    Anche se è un tipo piuttosto banale e con una crudeltà eccessiva fino all'assurdo, Regan ha comunque il privilegio di essere il primo cattivo della serie.


    C'è anche una certa influenza texiana nella scena in cui Zagor pesta Ronet per fargli dire le informazioni che sa: ma, siccome questa non è una caratteristica zagoriana, sarà presto abbandonata dall'autore.

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    EXTRA

    Il primo incontro tra Zagor e Cico

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    Lo Zagor dei primi tempi è piuttosto spaccone e affronta gli avversari con un sorriso in faccia (i braccialetti che mostra scompariranno poco dopo nel corso di questa storia). E fa la stessa cosa con Cico; una volta che lo ha appeso ad un ramo perchè "non disturbasse" mentre prendeva a pugni i Delaware, dopo che tutti sono scappati, libera Cico sparando alla corda e facendolo cadere, per poi prenderlo al volo. Roba da spaccarsi le ossa, soprattutto col Cico futuro, ben più panzone di adesso: Zagor sarebbe diventato una piadina. Infatti, non gli ha mai più fatto uno scherzo come questo...

    La casacca di Zagor: la sua zip e la sua tasca interna

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    In questa scena, in cui Zagor parla col rinnegato Ronet, vediamo per la prima e unica volta che la casacca di Zagor è una specie di camicia che si apre sul davanti. E che ha una tasca interna simile a quella di Eta Beta: infatti, da lì Zagor tirerà fuori una bambola, che per quanto piccola sia, un minimo di gonfiore sulla casacca avrebbe dovuto farlo vedere. Invece, nulla: è come se Zagor l'avesse tirata fuori da una quarta dimensione. I misteriosi poteri dello Spirito con la Scure. O_o


    QUI TUTTI GLI ALTRI LINK SU ZAGOR

    Edited by joe 7 - 23/3/2023, 16:56
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    Sto rileggendo la storia sui volumi della Gazzetta.
    Anche io avevo notato come in questa prima storia i personaggi abbiano già le caratteristiche che li contraddistingueranno in seguito, almeno nell'epopea di Nolitta.
    Poco credibile che, nella vicenda di Mac Barry, Cico rompa le catene che bloccano Zagor con un semplice coltello e in pochi secondi, per di più.
    Quando Cico convince Zagor a prenderlo con sé promettendogli che "Non gli sarà di alcun fastidio" sono scoppiato a ridere.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 13/6/2021, 11:50) 
    Sto rileggendo la storia sui volumi della Gazzetta.
    Anche io avevo notato come in questa prima storia i personaggi abbiano già le caratteristiche che li contraddistingueranno in seguito, almeno nell'epopea di Nolitta.
    Poco credibile che, nella vicenda di Mac Barry, Cico rompa le catene che bloccano Zagor con un semplice coltello e in pochi secondi, per di più.
    Quando Cico convince Zagor a prenderlo con sé promettendogli che "Non gli sarà di alcun fastidio" sono scoppiato a ridere.

    Già nella prima storia le caratteristiche di base c'erano già: poi c'è stata la lunga sospensione di Nolitta subito dopo, che è durata per ben due anni, in cui il lavoro dello sceneggiatore è stato effettuato prima da Ferri e poi da Gianluigi Bonelli. Credo che Nolitta sia stato comunque dietro le quinte, aiutando un pò gli sceneggiatori e studiando sempre meglio i personaggi.
    Forse non era del tutto consapevole di quello che aveva creato e ha voluto studiare bene i personaggi e il tipo di storia. Tant'è vero che la storia in cui Nolitta ritorna, "Uno strano violinista", presenta in pratica lo Zagor e il Cico definitivi. Con qualcosa ancora da appianare, certo, ma in pratica all'80-90% sono proprio loro. Credo che quei due anni siano stati una lunga incubazione per Nolitta e per Zagor: questo dà un'idea della complessità dei personaggi e del difficile equilibrio da mantenere per quel tipo di storie.

    Riguardo alla credibilità, non ha importanza in una storia: l'importante è che sia coinvolgente e apparentemente credibile. E' una storia di fantasia, non un racconto davvero vissuto.
     
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    Riletta anche la seconda parte.
    Certo che anche si tratta della primissima storia di Zagor, incanta ancora come se fosse stata scritta oggi.
    Quello che mi colpisce di più é la naturalezza con cui Zagor e Cico interagiscono fra loro, nonostante il poco tempo passato insieme (3 giorni circa, secondo i dialoghi).
    Il momento che esprime al meglio quest'alchimia e quando Cico si posiziona con la canoa sotto la rupe assediata dagli indiani, sopra cui Zagor é assediato.
     
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    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 13/6/2021, 14:20) 
    Riletta anche la seconda parte.
    Certo che anche si tratta della primissima storia di Zagor, incanta ancora come se fosse stata scritta oggi.
    Quello che mi colpisce di più é la naturalezza con cui Zagor e Cico interagiscono fra loro, nonostante il poco tempo passato insieme (3 giorni circa, secondo i dialoghi).
    Il momento che esprime al meglio quest'alchimia e quando Cico si posiziona con la canoa sotto la rupe assediata dagli indiani, sopra cui Zagor é assediato.

    Ci sono diversi momenti zagoriani già presenti nella prima storia: come esempio emblematico cito la morte drammatica di Kanoxen nelle sabbie mobili, per esempio, e, nello stesso tempo, Zagor che urla a Cico di tirarlo fuori dalle sabbie mobili dandogli del buono a nulla, perchè lui aveva scambiato la sua voce per quella di un angelo. Dramma e umorismo nello stesso momento: questo è Zagor. ^_^
     
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    Sì, quella sequenza é epica nel suo unire dramma e coomedia.
     
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