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  1. ZAGOR: "IL SIGNORE DELL'ISOLA" (Ivan)

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    Ivan
    Zagor
    By joe 7 il 19 Sep. 2017
     
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    ZAGOR 589-590: IL SIGNORE DELL'ISOLA (analisi di Ivan)

    Testi: Maurizio Colombo e Giorgio Giusfredi
    Disegni: Gallieno Ferri

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    Zagor edizione originale Zenith: n. 640-641 (usciti nel 2014). I numeri reali di Zagor sono: 589-590. Infatti, l'edizione Zenith originale pubblicò Zagor a partire dal numero 52, quindi ha la numerazione sfasata che continua ancora oggi, con 51 numeri in più. Prima del numero 52, pubblicava storie di altri personaggi bonelliani come Hondo, Kociss, eccetera. Tutte le varie ristampe di Zagor invece seguono la numerazione reale, in questo caso 589-590.

    TRAMA

    Zagor e Cico, ritornando a Darkwood via mare, fanno sosta a Port Stanley, nell’arcipelago delle Falkland. Aiutano una ragazza, Moon, considerata da tutti una strega, e vanno con lei all'isola di Summerisle. Laggiù comanda il misterioso Jethro, ossessionato dalla presenza di misteriose volpi argentate sull'isola, che hanno uno speciale rapporto con Moon. Alla fine, Zagor sconfigge Jethro, ridando la liberà a Moon e alle volpi argentate.

    COMMENTO

    Commento sintetico: una storia per bambini.
    Attenzione, però; questo non è necessariamente un dispregiativo. Pure molte delle migliori storie di Nolitta erano “storie per bambini” (anche se non solo per quelli, ovviamente); semplici, lineari, fruibili da lettori di qualsiasi età senza lambiccarsi il cervello per comprenderle. Più che “storie”, erano favole. E, a conti fatti, anche questa vicenda ha lo stesso impianto di una favola: un cattivo-cattivo senza mezze misure, e una donzelletta bella & buona da far salvare all'eroe. Niente colpi di scena, niente cambi delle carte in tavola, e niente ribaltamenti di ruolo; tutte le premesse della vicenda vengono confermate tali & quali come erano state presentate all'inizio: Jethro è un despota paranoico e Moon un'animalista perseguitata per biechi motivi. Alè. L'impianto di una storia per bambini, appunto.

    Ma come ho scritto, questo non sarebbe un “male” di per sé. Il “male” è che la narrazione di questa favola zoppica. In troppi punti.

    Partiamo dai comprimari: come personaggio, Moon mi è apparso piuttosto scialbo. Comprendo l'intenzione degli autori di caratterizzarla in modo originale...ma quel suo animalismo a buon mercato mi è sembrato poco convincente - oltre che un po' fastidioso. (E meglio tacere ogni commento sul suo fidanzatino Efrem, che sembra preso di pacca da una sit-com per teenagers. Insignificante.) Anche Jethro mi ha convinto poco. E' credibile nel suo comportamento, ma non nelle sue motivazioni. Intendo: è il boss assoluto dell'isola, e ci tiene a rimanere tale. Ok. Fin qui giustifico il suo ricorso alla violenza contro coloro che minacciano il suo potere. Ma quando poi scopro che, in realtà, i suoi atti si fondano su un irrazionale delirio para-religioso in cui attribuisce alle volpi una natura demoniaca, mi cascano le braccia. Questo è un povero demente da ricoverare, non un tiranno che vuole conservare il suo potere.

    Veniamo al protagonista. Qui c'è lo Zagor-vecchia-maniera che mi piace; un sobrio e manesco uomo dei boschi allergico alle ingiustizie. Bene...però si schiera subito dalla parte di Moon senza porsi il benché minimo dubbio se le cose stiano davvero come gliele ha raccontate lei; parte subito in quarta a menare cazzotti ai cattivoni - visti come tali solo in fiducia delle parole di Moon. (E meno male che i fatti successivi non smentiscono la sua versione, altrimenti sai che figura da boccalone ci avrebbe fatto il grande eroe!) Difficoltà? Nessuna. Infatti Zagor prevale facilmente in TUTTI gli scontri che si ritrova ad affrontare, manco fosse il Terminator. Coinvolgimento emotivo del lettore negli scontri = ZERO. (Come posso trovare appassionante una battaglia di Zagor, se nemmeno LUI si sente messo in difficoltà dai nemici che affronta?)

    Nonostante tutto, però, il primo albo scorre via abbastanza bene; c'è atmosfera, azione e mistero, e stimola nel lettore la curiosità di sapere come si arriverà al nocciolo della vicenda. Purtroppo questa aspettativa viene seccamente delusa. Infatti nel secondo albo troviamo solo un pallosissimo inserto sulla storia delle volpe argentate e i soliti scontri da sbadiglio con gli inetti scagnozzi di Jethro, regolarmente abbattuti da Zagor come birilli al bowling. Anche i dubbi su Jethro non trovano risposta: perché tanto astio verso le volpi? Perché lo vediamo pregare sotto l'effige di un demone? E che senso ha la sua goffa mascherata, a parte il farsi rendere ridicolo agli occhi del lettore?

    E attenzione all'incredibile colpo di scena: JETHRO E MOON SONO FRATELLI! Ah, davvero? Bene, grazie...e chi se ne frega. E' un legame che non cambia NULLA nelle parti in gioco; non è che questa rivelazione dia più senso a ciò che abbiamo letto finora o faccia andare al posto giusto qualche tassello vagante rimasto in sospeso, eh!

    Quanto al finale, col salvataggio di Moon da parte delle volpi e relativo sacrificio delle medesime...Boh. Imbarazzante. Voglio credere che sono io a non averne capito il senso.

    Insomma, una storia partita in modo intrigante e poi naufragata miseramente nella parte conclusiva (ma ormai ho perso il conto delle volte che è accaduto). In definitiva, è un episodio un po' sconcertante anche come riempitivo. C'è da chiedersi cosa abbia convinto Burattini, in origine, ad approvare questo soggettino senza pretese. Con ciò non vorrei addossare a Colombo & Giusfredi responsabilità che magari non hanno; per esempio, si dice che questa storia ha avuto un iter editoriale piuttosto movimentato, subendo vari cambi di destinazione e di durata. Non so quanto ciò abbia influito sul risultato finale rispetto al progetto originario...però c'era in ogni caso il dovere di cavarne fuori qualcosa di più soddisfacente.

    DISEGNI

    Ferri è sempre un bel vedere, anche con le stampelle. Pare che qui abbia avuto degli aiutini da parte di altri disegnatori (aiutini comprensibili e - da parte mia - anche incoraggiati: meglio avere un Ferri “ibrido” 2 episodi all'anno piuttosto che un Ferri “puro” ogni 2 anni). Ottimi i paesaggi nebbiosi e quelli marini; un po' meno quelli cittadini e boschivi, in cui il suo “nuovo” stile non fa staccare molto i primi piani dagli sfondi.

    Storia: 6 (6,5 il primo albo, 5,5 il secondo)
    Disegni: 8

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    Edited by joe 7 - 8/9/2022, 22:51
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