Il blog di Joe7


JACOPO NACCI: UN OTTIMO LIBRO DI ANALISI SUI ROBOT

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  1. joe 7
     
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    Ciao Joe,
    Grazie per la splendida recensione. Sulla questione dei nomi italiani, che è assolutamente sensata, provo a risponderti come meglio posso. Banalmente la scelta andava fatta, e c’erano due possibilità: quella indicata da te e quella che ho scelto io, ognuna ha le sue ragioni e ognuna perde qualcosa. Come puoi immaginare è stata una delle questioni su cui ho riflettuto di più (e ha comportato anche una mole di lavoro notevole). Credo che tutto sommato le ragioni che mi hanno spinto a questa scelta siano due: in primo luogo, un tentativo di maggiore precisione formale nel riferirmi alle opere prese in sé stesse (ma anche: nel momento in cui ho deciso di pensare in maniera strettamente narrativa, senza appoggiarmi alle psicologie/biografie degli autori o alle condizioni di produzione, ho capito che se prescindevo dalle condizioni esterne dietro le storie, per così dire, dovevo prescindere anche da quelle davanti, e accogliere quelle storie con la migliore approssimazione al tutto-tondo di cui fossi capace, pro e contro; e ancora: non sono sicurissimo che, nei mondi possibili, la storia di Vultus 5 e quella di Voltes V siano esattamente la stessa storia, ma questa è una mia strana idea); in secondo luogo una presa di posizione rispetto a un certo nostalgismo; ma questa è una faccenda che richiede molta riflessione, molta precisione e molto spazio, e spero di trovare l’occasione di parlarne almeno sul mio blog. Nel qual caso ti inviterò a partecipare alla discussione. :) Ti confesso che mi piacerebbe che un giorno si potesse parlare di Daisuke e Hikaru, ma è un sogno proibito, lo so. :) Intanto mi fa molto piacere che la guidina ti abbia lasciato qualcosa, in fondo è il motivo per cui lo facciamo.Grazie di nuovo. A presto!JN



    Ti ringrazio della risposta e può darsi che tu abbia ragione sulla faccenda dei nomi. Qui vorrei solo dire come imposto io le cose nel mio blog: il mio obiettivo è parlare a chi non è uno specialista e di Goldrake - per fare un esempio - sa solo quello che ha visto quand'era piccolo. Di conseguenza, voglio rendere le cose più facili per lui: è per questo che uso sempre i termini italiani coi quali questo mio lettore si troverà più a suo agio perchè familiari a lui. Actarus è più evocativo di un anonimo Daisuke; Alabarda Spaziale dice molto di più di un'anonima Double Harken. Se una persona è cresciuta ascoltando quei nomi, io non me la sento di usarne di diversi, perchè la confondo. Voglio che chi legga quello che scrivo capisca subito - per quanto mi è possibile - di cosa sto parlando. Poi ciascuno può preferire vie diverse: quella che io pratico e preferisco fare è questa, senza togliere nulla a chi preferisce usare altri metodi. Inoltre, a dirla tutta, anch'io sono a disagio davanti ai vari Daisuke, Koji, Hikaru, Danbei e compagnia bella: anch'io sono cresciuto seguendo i nomi italiani che ormai fanno parte della cultura italiana e preferisco rispettarli. Non dico che la tua sia una scelta sbagliata, solo che io personalmente preferisco fare così. E in ogni caso, questo è un dettaglio: il tuo libro l'ho letto con piacere lo stesso, indipendentemente dai nomi usati.
    Ciao!

    Joe7
     
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4 replies since 12/12/2016, 15:55   1906 views
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