Il blog di Joe7


YAWARA

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  1. joe 7
     
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    CITAZIONE (Stella di Latta @ 25/4/2024, 10:15) 
    Forse Urasawa scrive per chi vuole trovare la propria risposta alle domande che solleva l'autore. Quindi, come dici tu, sono fumetti per intellettuali.

    Urasawa nelle sue storie più impegnate usa delle sottigliezze da sofista che non portano a nessuna vera risposta. Quindi dubito molto che si possa leggere Urasawa, con le domande che lui pone, impegnandosi a trovare una risposta. Al massimo arriverà alla stessa conclusione di Urasawa: che cioè non c'è nessuna risposta, in una specie di nichilismo filosofico. Le domande di Urasawa infatti non sono vere, non sono serie, perchè non portano a niente. Perchè lui non vuole spiegare le cose, ma intorbidirle: nelle sue storie mette confusione tra il giusto e lo sbagliato, alterandoli e quindi togliendo di base ogni possibilità di trovare delle risposte.

    CITAZIONE (Stella di Latta @ 25/4/2024, 10:15) 
    Di Urasawa ho letto solo il primo capitolo di Billy Bat. Questi manga sono formati in genere da diversi volumetti, abbastanza costosi...o li compri tutti in blocco quando capita l'occasione oppure rischi di non avere la storia completa per molto tempo. A me non piacerebbe spendere 100-200 euro per un fumetto che non so se apprezzerei fino in fondo. Urusawa mi incuriosisce e tuttavia temo che i suoi racconti finirebbero tra quelli a cui dedicherei una sola lettura.

    "Billy Bat" è un esercizio intellettuale, più che un racconto, dove Urasawa mostra la sua filosofia nichilista, col suo solito personaggio (vedi anche "Monsters") che va a caccia di una risposta senza mai trovarne una e comprendendo alla fine che non c'è nessuna risposta.

    Quindi alla fine hai un malloppone di storia, con tot volumetti che ti occupano uno scaffale, che ti dice in sostanza che non c'è niente da capire, niente da dire, sulla vita, sul mondo, sull'uomo, eccetera.

    Non mi sembra una lettura che valga la pena di essere letta, visto che non ti dice niente di chiaro. Ma chi vuole, può leggerla, non è un problema: io parlo per me.

    A parte la storia e i vari sviluppi, i colpi di scena, i bei disegni, le ottime inquadrature...il racconto intellettuale di Urasawa non dice nulla, o meglio, dice che nella vita non c'è nulla di vero, di chiaro, di comprensibile. E quindi, quello che conta è lasciarsi vivere e non fare delle domande. In sostanza, propone un comportamento da decerebrati alla Forrest Gump.

    Mentre invece il primo dovere dell'uomo è capire chi è, capire che senso ha la sua vita, da dove viene, cosa è giusto e cosa è sbagliato, perchè esiste la morte. Tutte cose che Urasawa evita e vuole evitare. Le sue sono finte domande, perchè non vuole sapere le risposte.
     
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4 replies since 24/4/2024, 16:23   39 views
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