Il blog di Joe7


Replying to PAT RAGAZZA DEL BASEBALL - SECONDA PARTE

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  1. Posted 9/2/2022, 21:57
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 9/2/2022, 21:36) 
    Sì, una volta gli anime erano suddivisi in tre categorie principali:
    -Anime robotici (Mazinga Z, Daitarn 3)
    -Anime sportivi (Rocky Joe, Arrivano i Superboys)
    -Anime letterari (Lovely Sara, Remì)
    Adesso, come mi ha fatto notare un mio amico, le categorie dominanti negli anime sono:
    -Anime commerciali (Pokémon Yu-Gi-Oh!)
    -Anime botte da orbi (Dragonball Z)
    -Anime amorosi (non ho titoli da esempio)

    Comunque, la maggior parte degli anime vede il protagonista maturare attraverso le sue esperienze personali, anche se é proprio in quelli di genere sportivo che la cosa si nota maggiormente.

    E' una suddivisione un pò generale...per gli anime di una volta, Ken il guerriero dove lo metteresti, per esempio? Ed E' quasi magia Johnny? O Macross? E per gli anime di ieri e di oggi, Lupin non è in nessuna di queste categorie. Ma, sostanzialmente, è una suddivisione giusta, se si vuole fare una sintesi.

    Nel corso degli anni, comunque, non si può pretendere che gli anime restino sempre gli stessi: noi non siamo fotografati, la vita va avanti. Però certi anime hanno lasciato il segno e altri no: tra i primi, metterei anche Pat, pur essendo un anime minore. Dopotutto - almeno in Italia - la sigla ti rimane impressa anche se non hai visto l'anime. ^_^

    Direi che praticamente TUTTI gli anime e manga, sia di ieri che di oggi, hanno il protagonista che matura attraverso le sue esperienze personali. E' una cosa che c'è in tutte le storie del mondo, s'intende: ma quelle giapponesi hanno la caratteristica del protagonista che si prefigge un obiettivo e vuole raggiungerlo a tutti i costi. Se citi un personaggio degli anime o manga - chiunque sia - ti sarà facile anche abbinare a lui il suo obiettivo. Questo è uno dei segreti del successo dei fumetti e anime giapponesi: il fatto di essere trascinanti. Il lettore è trascinato dall'obiettivo che il protagonista vuole realizzare. I personaggi occidentali, invece, non hanno questa caratteristica, che è più generale: Tex o l'Uomo Ragno combattono il crimine quasi per mestiere, ma non hanno un forte obiettivo personale di autorealizzazione. Mister No addirittura non aspira a niente se non a fare il pelandrone. Sono, cioè, meno "trascinanti".
  2. Posted 9/2/2022, 21:39
    Sì, una volta gli anime erano suddivisi in tre categorie principali:
    -Anime robotici (Mazinga Z, Daitarn 3)
    -Anime sportivi (Rocky Joe, Arrivano i Superboys)
    -Anime letterari (Lovely Sara, Remì)
    Adesso, come mi ha fatto notare un mio amico, le categorie dominanti negli anime sono:
    -Anime commerciali (Pokémon Yu-Gi-Oh!)
    -Anime botte da orbi (Dragonball Z)
    -Anime amorosi (non ho titoli da esempio)

    Comunque, la maggior parte degli anime vede il protagonista maturare attraverso le sue esperienze personali, anche se é proprio in quelli di genere sportivo che la cosa si nota maggiormente.
  3. Posted 9/2/2022, 21:19
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 9/2/2022, 20:51) 
    "Ma, tutto sommato, direi che si tratta di un'opera che ha realizzato quasi tutti gli obiettivi che si proponeva. Oggi di cartoni come questi purtroppo non se ne fanno più".

    Parli degli anime o delle serie animate in generale.

    Sono le parole di Hakata, non le mie, ma che comunque ho lasciato lì, perchè c'è del vero in quello che ha detto. Gli anime come quelli di Pat sono storie di formazione sportiva, trattate in un certo modo realistico (quanto lo può essere in un anime, ovvio), che adesso, diciamo, non sono più di moda. Hakata si riferisce, credo, a serie come Rocky Joe, Tommy la stella dei Giants, Jenny la tennista: tutti anime piuttosto buoni, ma che non era possibile che durassero per sempre. Adesso di anime sportivi e di formazione ne fanno pochi: si punta soprattutto sul lato straordinario e avventuroso. Non so se sia un male, a me sembra che sia il segno dei tempi. Ai tempi di Pat gli anime sportivi erano di moda, adesso non lo sono più. Tutto qui.
  4. Posted 9/2/2022, 20:51
    "Ma, tutto sommato, direi che si tratta di un'opera che ha realizzato quasi tutti gli obiettivi che si proponeva. Oggi di cartoni come questi purtroppo non se ne fanno più".

    Parli degli anime o delle serie animate in generale.
  5. Posted 9/2/2022, 16:37
    PAT RAGAZZA DEL BASEBALL - SECONDA PARTE
    (La prima parte qui. Gran parte dell'articolo è stato preso dall'ottimo lavoro di Hakata sul suo blog, che ringrazio per la concessione.)

    L'ANIME "PAT RAGAZZA DEL BASEBALL" (1977)

    Patragazzadelbaseball2


    La casa di produzione Nippon Animation, famosa per i meisaku come Anna dai capelli rossi, fece l'anime di Pat, composto da 25 episodi in tutto. Il 23 Dicembre 1977, praticamente a Natale, la Fuji Television iniziò a trasmettere l'anime, che durò fino al 26 marzo 1979. Siccome era trasmesso all'interno di un contenitore speciale denominato "Kin'yōbi family hour" ("L'ora del venerdì per le famiglie"), che andava in onda tutti i venerdì dalle 20:00 alle 20:45, le puntate di Pat dovevano avere una durata di 45 minuti, il doppio del solito. La struttura dell'anime differisce da quella del manga: infatti, gli sceneggiatori della Nippon Animation decisero di montare in modo diverso la storia, facendola partire dalle peripezie sul mound (luogo del lancio) del solito Iwata. L'inizio della storia è quello risaputo: Iwata, anziano pitcher (lanciatore) professionista sul viale del tramonto, viene costretto dal proprietario dei Mets a scovare dei nuovi giovani talenti in vista dell'imminente draft (scelta dei giocatori). Iwata gira il paese alla ricerca del suo successore, e un bel giorno si accorge delle doti sportive della liceale Pat, mentre è impegnata a lanciare in un incontro di baseball femminile. A seguire vi propongo una carrellata di personaggi dell'anime: Kintaro, il battitore accattone;

    Nuova-immagine-13


    Daisuke Oshima (quello col berretto), la "tigre del sud" degli Hanshin Tigers, gemello separato alla nascita di Ken Hiura (quello col ciuffone), "il lupo del nord" dei Tokyo Mets. Fratelli coltelli.

    Nuova-immagine-17


    Infine, le due versioni di Tamaichiro Kunitachi, l'attore di kabuki specializzato in onnagata (interprete di ruoli femminili), fortemente osteggiato dalla propria famiglia, che non voleva che giocasse al baseball e si dedicasse piuttosto al palcoscenico.

    PAT23


    Il realismo delle vicende dei Tokyo Mets ci trasporta nel mondo del baseball professionistico giapponese degli anni Settanta: il character design è ruvido, tipico dei Seventies, e, rivedendolo oggi, gli conferisce un certo fascino. I vari personaggi e le loro psicologie sono ben approfonditi, risultando abbastanza credibili. Ma, tutto sommato, direi che si tratta di un'opera che ha realizzato quasi tutti gli obiettivi che si proponeva. Oggi di cartoni come questi purtroppo non se ne fanno più.

    L'ANIME DI PAT IN ITALIA (1983)

    In Italia, la serie vide la luce nel 1983: ma le esigenze televisive italiane non coincidevano ovviamente con quelle della Fuji Television. Quindi c'era il problema di renderle uguali alle puntate classiche di venticinque minuti, mentre ogni puntata ne durava 45, quasi il doppio! Si decise perciò di dividere ogni puntata in due episodi, facendo sdoppiare la serie: dai 25 episodi originali se ne ottennero così 50. I primi 11 episodi dell'anime (da noi 22) parlano della saga di Pat. Peccato per la traduzione approssimativa della versione italiana, che accusa parecchie imperfezioni tecniche. Inoltre, bisogna precisare che "Mr. Baseball" non è il prequel di Pat: con tutta probabilità, l'elemento che generò confusione fu Iwaki (il gigante di "Mr Baseball/Dokaben" col trifoglio in bocca a mo' di stecchino), che molti pensavano fosse la stesso personaggio di Iwata di Pat.

    simu_m03
    A sinistra Iwata, l'allenatore di Pat, e a destra Iwaki, di “Mr. Baseball”. Ci somigliano, anche nel nome, ma non c’è nessun rapporto tra di loro. Non chiedetemi perchè quello lì ha sempre un trifoglio che gli spunta dalla bocca. Esigenze narrative, presumo. =_=


    Inoltre, il fatto che i due anime furono trasmessi in Italia pressappoco nello stesso periodo contribuì ad alimentare la voce. Invece, i due anime hanno in comune solo lo stesso autore. In ogni caso, a volte le due squadre, quella di Pat e quella di "Mr Baseball", si sono incontrate nei manga inediti.

    IL FILM DI PAT (1977)

    Nuova-immagine-6
    Midori Kinouchi, la Pat perfetta. ^_^



    La versione cinematografica di Pat, un film con lo stesso titolo del manga, "Yakyukyo no Uta", ebbe come attrice che impersonò la figura di Pat/Yuki la famosa idol/cantante/attrice Midori Kinouchi. Il film ricalca a grandi linee il cartone: comincia narrando le disavventure del vecchio Iwata e prosegue fino al sospirato debutto di Yuki/Pat sul monte di lancio dei professionisti.

    Nuova-immagine-4


    Come acerrimi rivali dei Mets, chissà perchè, al posto degli Hanshin Tigers vennero scelti i giocatori della squadra Apache, appartenenti ad una franchigia immaginaria di Osaka. Uno dei dibattiti che coinvolse maggiormente gli appassionati dell'epoca e che provocò le discussioni più accese fu senza dubbio quello sulla possibilità di trasportare fedelmente un cartone animato sul grande schermo o, per dirla come i meno ottimisti, sull'impossibilità di poterlo fare. In quel caso, nonostante i limiti imposti dal dover concentrare il massimo in due ore scarse di pellicola, gli sceneggiatori riuscirono a creare una versione molto fedele all'originale per personaggi, contenuti ed ambientazione. L'unica cosa che fece storcere il naso fu il nero che andò inspiegabilmente a sostituire il tipico colore blu del caschetto e dell'undershirt della divisa dei Mets.

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    Analogie tra manga e film. Pat sta studiando la sua Dream Ball...


    Ma pazienza per i colori della divisa, perché il resto era tutto ben azzeccato e davvero non si poteva chiedere di più. Inoltre, la somiglianza tra l'idol e il personaggio di Pat era a dir poco impressionante. In più, vennero realizzate delle scene strategiche che ritraevano l'attrice sul mound (punto di lancio) mentre assumeva le tipiche pose di lancio di Pat, del tutto identiche a quelle ammirate nel fumetto, e ciò tornò utile per convincere i più scettici.

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    Il lancio del sogno nella versione cartacea e in quella reale.


    Il 1977 fu un anno magico per la popolarità di Midori Kinouchi e, dal punto di vista lavorativo, si rivelò estremamente proficuo. L'attrice recitò in ben sette sceneggiati, incise tre dischi singoli di successo che scalarono la hit parade giapponese (in Giappone ricordano ancora con nostalgia "Yokohama irebun", "Gli Undici di Yokohama"). Oltre al già citato film, la Kinouchi si cimentò persino come doppiatrice, prestando la sua voce alla stessa Pat! ^_^

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    Midori Kinouchi e l'ideale stretta di mano tra le due Pat.


    La famosa idol interpretò anche Yoko Takasugi, la giovane addestratrice del pastore tedesco Black, un cane poliziotto che era una sorta di commissario Rex nipponico, protagonista del telefilm chiamato in Italia “Superdog Black” (1977, trasmesso in Italia nel 1982). Oltre che per la coinvolgente sigla dei Rocking Horse, questo telefilm, pur essendo una storiella semplice e dedicata ai bambini, riusciva comunque a far intravvedere uno spaccato della società nipponica dell'epoca. La sigla giapponese "Hashire kaze no yo ni" ("Corri come il vento") fu uno dei successi canori della Kinouchi.

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    La copertina del singolo "Hashire kaze no yo ni" con la Kinouchi e Karl.



    (Continua qui)



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