Il blog di Joe7


Replying to GESU' DI ZEFFIRELLI - 8

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  1. Posted 2/6/2022, 15:09
    CITAZIONE (Coolguy @ 2/6/2022, 01:17)
    Bello questo ennesimo approfondimento!
    Grazie

    Grazie a te, sono contento che ti sia piaciuto.

    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 2/6/2022, 07:49)
    Una mia amica mi aveva detto che Gesù era rappresentato con barba e capelli lunghi, perché é così che venivano rappresentati i saggi e i sapienti. Ma Gesù era molto di più....

    Gesù è Dio, semplicemente. E Gesù è rappresentato con barba e capelli lunghi perchè aveva effettivamente la barba e i capelli lunghi. E' strano che la risposta più ovvia sia sempre quella più trascurata...
  2. Posted 2/6/2022, 06:49
    Una mia amica mi aveva detto che Gesù era rappresentato con barba e capelli lunghi, perché é così che venivano rappresentati i saggi e i sapienti.
    Ma Gesù era molto di più....
  3. Posted 2/6/2022, 00:17
    Bello questo ennesimo approfondimento!
    Grazie
  4. Posted 1/6/2022, 15:37
    "GESU' DI NAZARETH", IL CAPOLAVORO DI ZEFFIRELLI - OTTAVA PARTE
    Il primo articolo si può leggere qui; l'articolo precedente si può leggere qui.

    CHE ASPETTO AVEVA GESU'?

    C'è una cosa che spesso viene dimenticata: Gesù era ebreo. Dio si è fatto uomo, ma non come uomo anonimo: si è fatto uomo ebreo. Quindi con un nome, una storia, una tradizione, una religione, un popolo, una lingua, una famiglia, una nazione. Tutte cose essenziali per definire l'uomo. Questo Zeffirelli lo sapeva bene, quindi aveva curato molto l'ambiente ebraico dei tempi. Ma i Vangeli non descrivono minimamente l'aspetto fisico di Gesù. E questa è una cosa insolita nelle narrazioni orientali: per esempio, Davide, nell'Antico Testamento era stato chiamato "fulvo e di bell'aspetto". Non è molto, ma era già un'indicazione sul suo aspetto fisico. Nei Vangeli, invece, non ci sono neanche delle vaghe indicazioni sull'aspetto fisico di Gesù: al contrario, per esempio, di Giovanni Battista, che "si vestiva di peli di cammello e mangiava locuste e miele selvatico". Le prime raffigurazioni di Gesù, nelle catacombe, erano quindi anonime, tendenti a raffigurare un romano dai capelli corti e un pò ricci, come era costume dell'epoca. Solo successivamente, attorno al IV secolo, si iniziò a rappresentarlo sempre coi capelli lunghi, barba e baffi, e col volto solenne. Infatti, a quei tempi fu scoperta la Sindone (parliamo di circa 1.000 anni prima della prima ostentazione ufficialmente documentata, che fu nel 1353)1, il telo che aveva ricoperto il corpo di Gesù deposto dalla croce, e il cui volto era rimasto visibile sul panno. Ed era un volto corrispondente alle raffigurazioni che noi ora conosciamo del Gesù dei quadri, delle statue, dei mosaici, delle varie raffigurazioni: fu la Sindone infatti a rivelare agli artisti, e al mondo, il vero volto di Cristo.

    sindone-foto
    La Santa Sindone


    Anche Zeffirelli seguì questa raffigurazione base di Cristo: ma riuscì a farlo in un modo unico, tanto che spesso il Gesù di Zeffirelli è considerato il Gesù più reale possibile. Dalla raffigurazione fatta col carbonio 14 e dalla ricostruzione tridimensionale che si è ottenuta dalla Sindone, si può dire che Gesù era (è) una persona robusta, ben piantata, alta circa un metro e 80-85 cm, dalle fattezze regolari e solenni, con un aspetto persino regale. Mi bastò, personalmente, vedere una sola volta la sua ricostruzione tridimensionale che realizzarono anni fa, basandosi sulla Sindone, per percepire la sua imponenza, anche se era disteso e con gli occhi chiusi. Gesù è stato (ed è) una persona talmente carismatica che colpiva gli astanti solo con la sua presenza. Di conseguenza, è una persona molto difficile da raffigurare in un film.

    ZEFFIRELLI ALLA RICERCA DI GESU'

    Ne abbiamo parlato prima, ma qui approfondiamo il discorso: recitare la parte di Gesù è forse il massimo della difficoltà per un attore. Molti attori considerano il ruolo di Gesù una vetta dalla quale, una volta scalata, è difficile scendere: temono di dover restare Gesù tutta la vita, di non poter più abbandonare un personaggio così "definitivo" per passare ad interpretarne altri. Abbiamo detto che Zeffirelli pensava anche a Dustin Hoffman o Al Pacino, ma erano troppo identificabili con personaggi del cinema americano. Per Zeffirelli trovare l'attore che facesse la parte di Gesù fu un incubo. "Se sei pittore, scultore" disse "Gesù te lo fai tu, come vuoi. Con matita, carta, colori, disegni, plasmi come vuoi una faccia che immagini che sia quella del Cristo. Ma un regista lavora con una materia che è stata già plasmata e già formata. Per di più, a rappresentare un personaggio simile, per la resa professionale, doveva essere un attore ferratissimo. Io giro in presa diretta, non faccio quelle operazioni che sono caratteristiche di molti miei colleghi, Pasolini e altri, ad esempio, che prendono una persona qualsiasi, corrispondente al personaggio da loro immaginato, anche se questi non ha alcuna esperienza di recitazione: alla fine, poi, si cerca di rimediare agli errori con vari trucchi, non ultimo quello di affibbiare al dilettante la voce di un attore professionista, operazione questa che non mi ha mai convinto. Perchè non si può fare questa azione diabolica di ricomporre un uomo attraverso ingredienti diversi da quelli che lo formano. Fatalmente viene a mancargli il soffio della vita, il soffio della verità. Per me, invece, era essenziale trovare un attore, dico un vero attore, che con tutti i suoi mezzi riuscisse a restituirmi la figura del Cristo. Una ricerca quasi impossibile."
    Zeffirelli aveva scandagliato, vagliato e cercato in tutti i teatri americani e inglesi, e l'Inghilterra, che possedeva un vivaio sconfinato di attori teatrali, finalmente gli diede l'uomo giusto, appunto Robert Powell. Si trattava di un attore che Zeffirelli aveva già conosciuto e che aveva avuto un successo strepitoso in una commedia rimasta in cartellone per ben due anni, con bellissime critiche. "Come persona appariva un pò eccentrico", disse Zeffirelli di lui "un tipo del tutto opposto a quello che si può immaginare adatto per un personaggio del Cristo; uno stravagante, un cinico. Però, bisogna dirlo, un professionista eccezionale. Ma ero lontano dal pensarlo, allora, per il Cristo. Me lo figuravo invece adatto per il personaggio di Giuda. Gli feci un provino con quei suoi capelli ricciuti, il collo lungo, e in questo provino puntai sugli occhi. Gli occhi al cinema sono tutto. Del resto, perchè l'uomo ha gli occhi? Non solo per vedere, ma per manifestarsi ed esprimere in un lampo la forza del proprio spirito e del carattere. E i suoi occhi erano così impressionanti che mi chiesi se non valesse le pena di provarlo come Gesù. La mia proposta fu accolta con molto scetticismo e con una punta di sarcasmo. Sembrava addirittura a qualcuno che pensare allo stesso attore per due parti che sono opposte davvero come il diavolo e l'acqua santa indicasse una evidente e preoccupante mancanza di idee chiare da parte mia."
    Alla fine, Sir Lew Grade, che era stato uno dei sostenitori più entusiasti del film su Gesù, che cominciava a preoccuparsi per la ricerca dell'attore-Gesù, diede a Zeffirelli l'ok per la prova. Allora fecero il provino di Powell per Gesù: coi truccatori e con Armando Nannuzzi2, che era collaboratore per la fotografia, Zeffirelli decise di andare decisamente verso l'immagine classica del Nazareno: i capelli lunghi e spartiti sulla fronte, la barba rada. Il risultato fu impressionante.
    "Mano a mano che il provino andava avanti " racconta Zeffirelli "ci rendemmo tutti conto che stava succedendo qualcosa che faceva pensare a un miracolo, quasi un invio, un trasporto di materia, come se si formasse attorno a quest'uomo, improvvisamente, una immagine di cui lui era un tramite. E ancora più impressionante era una specie di luce "non sua" che gli si stava calando dentro. Mentre aspettavamo in silenzio di poter cominciare a girare, una nostra sarta, che ha lavorato al cinema tutta la vita, stava dando gli ultimi punti al talit3 di lana che doveva coprire la testa dell'attore. Arrivò trafelata e si diresse correndo verso l'attore, strappando coi denti il filo che aveva ancora attaccato al velo. Quando fu davanti a Powell e lo vide, con quelle luci e quel trucco, restò impietrita. "Ma è Gesù!" e per qualche secondo non sapeva più se andare avanti col suo lavoro o cadere in ginocchio. Così, quel giorno, sentimmo tutto che l'attore per il nostro Gesù era stato trovato o, per essere più esatti, "ci era stato mandato".

    zeffirelli-gesu-di-nazaret-b
    Zeffirelli e Robert Powell


    ---------------------------------------
    1 La datazione ufficiale della prima presentazione pubblica della Sindone è del 1353, perchè solo a quella data risalgono i documenti scritti attualmente in possesso. Ma la tradizione dice che la Sindone ha avuto una storia millenaria con ostentazioni pubbliche del Sacro Lino che avvennero sin dal lontano Oriente, ad esempio a Edessa. Quindi la Sindone era conosciuta praticamente sin dai tempi di Gesù, ma nei primi secoli dovette essere nascosta a causa delle persecuzioni contro i Cristiani.

    2 Armando Nannuzzi: (1925-2001) Direttore della fotografia e regista, vinse cinque volte il Nastro d'argento per la migliore fotografia. Fu un genio della fotografia, classica e nello stesso tempo innovativa, e fu richiesto da molti registi. Il successo del Gesù di Zeffirelli era dovuto anche al suo contributo alla fotografia e alla rappresentazione della luce.

    3 talit: manto o abito religioso indossato dagli uomini ebrei quotidianamente, oppure durante alcune ricorrenze. Ai quattro angoli, presenta quattro serie di quattro fili ciascuna con nodi, in modo da far corrispondere il numero 12, che è il valore numerico del Nome di Dio (12 significa "completezza").

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SUL GESU' DI ZEFFIRELLI

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