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  1. GESU' DI ZEFFIRELLI - 9

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    Gesù di Zeffirelli
    By joe 7 il 22 Sep. 2022
     
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    "GESU' DI NAZARETH", IL CAPOLAVORO DI ZEFFIRELLI - NONA PARTE
    Il primo articolo si può leggere qui; l'articolo precedente si può leggere qui.

    IL PROBLEMA DI MARIA

    Maria
    L'intenso primo piano di Olivia Hussey, la Maria televisiva.


    La Madonna è stata un problema "spinosissimo", secondo le parole di Zeffirelli.

    Insieme a quello di Gesù, lo pensava praticamente insolubile. Il regista cercò l'attrice adatta da ogni parte: Sardegna, Grecia, Spagna, da ogni parte del mondo. Dopotutto, la Madonna è un personaggio che non parla molto, quindi il problema della lingua non si poneva. Ma il problema vero era quello di base: avere un'attrice che desse una presenza convincente della Madre di Dio. Se era facile - relativamente parlando, ovvio - rappresentare la purezza e la magia di un volto intatto, inviolato, attraverso rappresentazioni statiche come i quadri di Giotto o la Pietà di Michelangelo, era assai difficile rappresentare questo nella realtà in carne e ossa, rappresentata in un film. Maria è difficilissima da rappresentare: se è la fonte di tutto il bene, di tutta la dolcezza dell'amore, di tutta la bellezza dei sentimenti, è anche un personaggio enigmatico, che non sai definire del tutto. Come rappresentare questo mistero nella quotidianità di Nazareth? Se contempli una statua della Madonna nella penombra di una chiesa, illuminata da un raggio di luce, lo astrai completamente da ogni contesto umano, da ogni realtà. Come rappresentare questo nel mondo di Nazareth, con le sue galline, il suo somarello, al telaio, ai momenti di fidanzamento? Come rappresentare questo durante il viaggio faticoso di Betlemme? C'è bisogno di una veste umana il più possibile consona a quell'idea sublime e nello stesso tempo convincente; che sia bella anche, ma non di una bellezza superficiale, ma che accompagni soprattutto una bellezza interiore. Tutto ciò che possiamo amare in una persona - tenerezza, attenzione, delicatezza, sorriso, guida, sicurezza, protezione, serenità - deve essere rappresentata dentro di lei. Deve essere convincente sia come giovane ragazza e nello stesso tempo come donna matura e soprattutto come madre. Questo non può essere realizzato con trucchi cinematografici, ma nello spirito e nella convinzione interiore dell'attrice scelta, e che si rifletta nell'aspetto solo con piccoli ritocchi di trucco. In particolare gli occhi, che sono lo specchio dell'anima, sono fondamentali: rappresentano il mistero che c'è dietro ogni uomo (per questo Zeffirelli girò l'Annunciazione concentrandosi solo sugli occhi di Maria, senza far vedere l'Angelo).

    Maria-2
    La scena dell'Annunciazione di Zeffirelli è di sicuro effetto, ma non è aderente a quella vera. La Madonna, dice il Vangelo di Luca, "rimase turbata e si chiedeva cosa significasse un tale saluto": non ha mai mostrato alcun segno di spavento nè di sorpresa, se non appena accennata. Invece, la Madonna di Zeffirelli, qui, appare spaventata.


    Dopo aver cercato dovunque, Zeffirelli aveva trovato ragazzine meravigliose, ma selvagge, che non avrebbero reso niente davanti alla macchina da presa. Oppure avevano caratteristiche troppo marcate: una ragazza spagnola scelta dal regista era molto bella, ma in lei si sentiva dentro troppo la Spagna. Zeffirelli quindi pensò di dare a Irene Papas la parte di Maria anziana e scelse un'attrice conosciuta in passato da lui per interpretare Maria giovane: Olivia Hussey, che aveva già interpretato la parte di Giulietta nel film di Zeffirelli "Romeo e Giulietta". Erano passati sette anni da quel film, ma Zeffirelli vide in lei ancora il suo profumo di giovinezza, l'innocenza del viso, lo stupore di certe espressioni trasognate. Dietro tutto questo, l'attrice aveva avuto l'esperienza del matrimonio, della nascita del figlio, il dolore del divorzio, e altre esperienze, alcune felici, altre dolorose. Tuttavia, era rimasta fresca dentro, e, in un certo senso, incontaminata. La freschezza dell'innocenza di una bambina, mescolata con una maturità interiore di vita di donna matura: Zeffirelli vide in lei l'attrice che meglio di tutte poteva interpretare colei che è sempre giovane e nello stesso tempo è più vecchia del mondo. Colei che eredita tutte le Scritture ed è anche il mistero più alto dell'umanità, dolce e forte nello stesso tempo. Era così perfetta che alla fine Zeffirelli diede a lei anche la parte di Maria anziana, ovviamente grazie al trucco dei ritoccatori. E la scena della Deposizione di Gesù dalla croce fu impressionante: era penetrata completamente nella sua parte, nella sua espressione di supremo dolore, e al culmine ne è uscita urlante sotto la pioggia che scrosciava sul corpo appena deposto del figlio martoriato, che lei ha raccolto con una forza inaspettata. Olivia infatti sollevò Robert Powell, un uomo che pesa circa settanta chili, come se davvero si trattasse di un bambino tra le braccia della madre. Una scena sconvolgente, forse la più drammatica di tutto il film.

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    Edited by joe 7 - 14/10/2022, 16:38
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