Il blog di Joe7

  1. GESU' DI ZEFFIRELLI - 6

    Tags
    Gesù di Zeffirelli
    By joe 7 il 10 May 2022
     
    2 Comments   131 Views
    .
    "GESU' DI NAZARETH", IL CAPOLAVORO DI ZEFFIRELLI - SESTA PARTE
    Il primo articolo si può leggere qui; l'articolo precedente si può leggere qui.

    L'ANGOSCIOSO PROBLEMA DI INTERPRETARE GESU'

    Per Zeffirelli, la scelta dell'attore per interpretare Gesù fu drammatica e da far tremare i polsi. "La scelta di Maria fu angosciosa" disse Zeffirelli (e su questo ci torneremo) "ma quella di Gesù è stata terribile. Ne ero talmente preoccupato che, nel contratto coi produttori, avevo messo una clausola che mi dispensava dal realizzare il film se non avessi trovato l'attore giusto." Innanzitutto, l'attore che avrebbe fatto Gesù non poteva essere uno sconosciuto; poi doveva essere inglese, perché il film veniva girato in inglese. Inoltre, doveva essere un attore qualificato, perché doveva pronunciare le parole più belle che siano mai state concepite da mente umana. L'età doveva essere tra i 30-35 anni. Non poteva essere uno qualunque: un attore bravo può ancora essere sconosciuto, ma se arriva a trentatré anni e ancora non si è fatto conoscere, vuol dire che non vale proprio niente. All'inizio, Zeffirelli aveva pensato a Dustin Hoffman.

    Dustin-Hoffman


    Certo avrebbe rotto ogni schema: difficile immaginare un "Gesù" secondo il senso comune usando il volto di Hoffman, per quanto bravo sia. Ma sarebbe stato troppo pericoloso per un telefilm destinato a 700 milioni di persone. E duemila anni di immagini religiose non sono certo passati invano: ognuno ha il suo Gesù in testa, ma quasi sempre è derivato da quella iconografia. Zeffirelli racconta: "Robert Powell l'ho trovato setacciando il teatro inglese, dal quale avevo sempre preso tutti i miei attori. L'avevo scelto per la parte di Giuda, ma i suoi occhi mi sgomentavano, mi turbavano. Allora gli feci fare un provino per Gesù, anche se tutti cominciavano a sospettare che non avessi le idee chiare. Ma come, lo stesso attore per due personaggi così opposti? Ma io gli feci preparare il trucco da Nazareno classico, e, durante il provino, il personaggio esplose: un controllo, una voce meravigliosa, una capacità di concentrazione...durante la lavorazione ha fatto delle cose che non si possono chiedere a un attore, mai. Ha superato tutte le prove con un coraggio e uno stoicismo incredibili. Ma il fatto è che gli succedeva qualcosa dentro. In certe occasioni non basta essere bravi...a lui gli scoppiava una luce, un'ispirazione che ci lasciava sgomenti."

    gesu-di-zeffirelli-medium


    Se Gesù è uomo-Dio, pur dandogli tutta l'umanità possibile, ogni sua parola, ogni suo gesto, assumeva fatalmente la qualità di un atto sacrale, non importa quanto questi fossero quotidiani. Quando poneva la mano sulla spalla di un amico, quando accarezzava la testa di un fanciullo, quando spezzava il pane, in ogni atto o parola emanava la forza di un contatto superiore con Dio, tra Dio, Lui e le cose terrene. Ogni sua azione umana era, nello stesso tempo, un'azione divina. Questo è sempre stato il problema angoscioso di Robert Powell nel cercare di rispettare, come meglio poteva, la condotta del personaggio che lui aveva l'impossibile incarico di rappresentare. Il mestiere di attore, come gli altri mestieri, si basa su mezzi solamente "umani" e quindi è facile ricorrere ai trucchi del mestiere. Ma Zeffirelli e Powell cercarono di non cadere nello scontato e di cercare, per tentativi, lo stile e la soluzione che si potesse avvicinare, per quanto possibile, al "divino-umano" del personaggio da rappresentare. Non era un'interpretazione da realizzare con normali trucchi del mestiere, perchè era davvero un caso unico. Ma è meglio se uso le parole di Zeffirelli per spiegare bene questa difficile situazione: "Siccome io credo profondamente che ogni uomo, anche il più debole e il più vile, contiene in sè una parte del divino, la luce che Dio gli ha alitato dentro, così con Robert Powell, che non è certo nè un debole nè un vile, io riuscii a suscitare e ad estrarre dalla sua personalità tutta quella parte in lui disponibile a parlare di cose divine." Vale a dire che, per parlare di Dio, anche se è Dio-uomo, e anche per interpretarlo, è necessario ricorrere alle parti più elevate che ci siano nell'animo umano. Non è possibile fare altrimenti. E' una specie di "ascesi", necessaria per potere, almeno un pò, esprimere ciò che non è possibile esprimere.

    MA C'E' UN PROBLEMA DI BASE IN UN FILM SU GESU'

    Il problema di rappresentare fisicamente Gesù - non importa quanto sia ben realizzato - inoltre, dà un grosso problema, che non si può risolvere, nemmeno da parte di un regista di grande talento come Zeffirelli. Il fatto cioè che chi guarda il film ne rimane giustamente colpito: però, nello stesso tempo, osservandolo è meno propenso di prima a credere che quel Gesù fosse davvero Dio. Magari una persona eccezionale o una specie di mago, o di mutante, come si dice oggi col termine che va di moda, ma non davvero Dio. La rappresentazione fisica, reale, di Gesù, Dio-uomo, porta sempre a dubitare della divinità della persona che si sta guardando. Lo stesso vale, ovviamente, per la rappresentazione di Gesù in un cartone animato. La divinità di Gesù, in questi mass media, non si vede, o è meno evidente: si vede solo la sua umanità. La sua rappresentazione, così, diventa per forza mutilata. Se lo si rappresenta invece con un quadro, o una statua, allora resta solo l'immagine evocativa, che, se ben realizzata, dà il senso di mistero e di divino, permette di far capire all'osservatore che sta guardando una rappresentazione di qualcuno che è uomo e Dio nello stesso tempo. Ma, se lo si rappresenta nella vita vera, si perde inevitabilmente l'aspetto divino, facendo prevalere quello umano. E' un problema irrisolvibile. Nei film, per quanto ben fatti, si rappresenterà sempre Gesù in modo parziale e sempre, alla fine, facendo dubitare della Sua divinità. E l'intenzione di Zeffirelli, nelle sue dichiarazioni, di voler rappresentare soprattutto il "lato umano" di Gesù non migliora certo la situazione1.

    ---------------------------------------------------------------------------
    1 Zeffirelli disse a un intervistatore del Modern Screen che il film avrebbe rappresentato Gesù come "un uomo ordinario, gentile, fragile, semplice".

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SUL GESU' DI ZEFFIRELLI

    Edited by joe 7 - 17/5/2022, 16:30
      Share  
     
    .

Comments
  1. view post
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    483

    Status
    Offline
    L'ultima volta che sono stato in chiesa. quando il prete lesse alcuni passi del vangelo, sentivo dentro di me che quelle parole erano vere.
    Le parole scritte dei testi sacri hanno questo potere e se ascolti col cuore, anche durante le trasposizioni, non perderanno la loro efficacia.

    Lo stesso vale, ovviamente, per la rappresentazione di Gesù in un cartone animato.

    Pur non avendo lo stesso impatto del film di Zeffirelli, la serie GESù: UN RENGO SENZA CONFINI é degna di essere ricordata, perché é stata fatta col cuore.
     
    Top
    .
  2. view post
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,423

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 10/5/2022, 21:23) 
    L'ultima volta che sono stato in chiesa. quando il prete lesse alcuni passi del vangelo, sentivo dentro di me che quelle parole erano vere.
    Le parole scritte dei testi sacri hanno questo potere e se ascolti col cuore, anche durante le trasposizioni, non perderanno la loro efficacia.

    Lo stesso vale, ovviamente, per la rappresentazione di Gesù in un cartone animato.

    Pur non avendo lo stesso impatto del film di Zeffirelli, la serie GESù: UN RENGO SENZA CONFINI é degna di essere ricordata, perché é stata fatta col cuore.

    Non ne dubito che il film di Zeffirelli o la serie "Gesù: un regno senza confini" siano stati fatti col cuore, ma il problema non è se siano stati fatti col cuore o meno. Io parlavo della rappresentazione teatrale in sè, quella cioè che comporta la presenza degli attori sul palco (non quella figurativa, tipo quadri o statue, che è un'altra cosa). Il teatro, i film, la versione animata: mi riferivo a questo tipo di rappresentazioni. Il problema è che quelle rappresentazioni, per quanto siano fatte bene, inevitabilmente mostrano un Gesù troppo "umano" e poco "divino". Non che sia sbagliato farle (San Francesco stesso lo aveva fatto nella rappresentazione teatrale della Natività), ma ha dei limiti di raffigurazione che sono inevitabili, non importa quanto sia grande il regista. E Zeffirelli questo lo sapeva.

    Inoltre, sentire le parole del Vangelo come "vere" è giusto, non è che sia sbagliato, ma "sentirle come vere, col cuore" e basta non è sufficiente. La fede non è solo sentimento, ma è soprattutto un'adesione razionale alle verità rivelate. Non è solo uno stato di sentimento in cui hai la sensazione che quello che leggi sia vero. E' anche un'adesione razionale, in cui aderisci anche con l'intelletto e con la ragione a quello che leggi, non solo col sentimento. Se no non avrebbe senso rifletterci sopra. San Tommaso d'Aquino diceva: la fede è l'adesione dell'intelletto, mosso dalla volontà (mossa a sua volta dalla grazia divina) alla verità rivelata.
     
    Top
    .