Il blog di Joe7


Replying to CANTIAMO INSIEME 18: "UN ANIMALE LIBERO" (seconda parte)

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  1. Posted 23/6/2022, 19:36
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 23/6/2022, 17:23) 
    Di questa puntata non ricordavo il finale, ma solo la prima metà.
    Il discorso padre/figlio del Barone Von Trapp sulla nobiltà ha risolto in pochi minuti un problema durato 2 episodi.

    Complimenti per l'approfondimento.

    Ti ringrazio, sono cose che mi vengono in mente rivedendo l'episodio per l'articolo.
  2. Posted 23/6/2022, 16:23
    Di questa puntata non ricordavo il finale, ma solo la prima metà.
    Il discorso padre/figlio del Barone Von Trapp sulla nobiltà ha risolto in pochi minuti un problema durato 2 episodi.

    Complimenti per l'approfondimento.
  3. Posted 22/6/2022, 17:06
    18 – UN ANIMALE LIBERO
    Tutte le creature di Dio, grandi e piccole (Titolo originale giapponese)
    (Il primo articolo si trova qui; la precedente puntata si trova qui)

    Nuova-immagine-53


    RIASSUNTO

    Siamo a Salisburgo, in Austria, alla prima metà del '900. Maria Kutschera è una ragazza vivace che vuole farsi suora. Al convento di Nonnberg la mettono alla prova mandandola come insegnante della famiglia Trapp: dovrà occuparsi di Maria Von Trapp, la giovanissima figlia malata del Barone. Tuttavia, i figli del Barone (soprattutto la figlia maggiore Hedwig) la accolgono con freddezza. Inoltre, la tutrice dei bambini, la baronessa Matilda, non la vede di buon occhio. Anzi, Matilda vorrebbe che il barone sposasse Yvonne, la cugina della moglie defunta. La Kutschera prende sempre maggior confidenza sia con Maria che con sua sorella Joanna. Un giorno, Yvonne viene nella villa per incontrare il Barone: ma la resistenza dei figli, soprattutto di Hedwig, è molto forte. La Kutschera cerca di mediare, ma senza ottenere molto. Una volta che Yvonne è tornata a casa sua a Vienna, Maria Kutschera scopre il vecchio violino della defunta moglie del Barone: lo fa mettere a posto e lo affida a Maria, organizzando anche delle gare di musica all'aperto, in cui partecipano anche gli altri fratelli. Col tempo, la Kutschera si inserisce sempre più nella vita quotidiana della famiglia Trapp senza quasi accorgersene. Durante una prova di canto, Martina, una della figlie del Barone, cade in acqua prendendo la polmonite. Maria Kutschera si sente responsabile dell'accaduto e, dopo che la bambina è guarita, torna al convento. Ma Maria e sua sorella Joanna vanno di persona al convento, chiedendole di tornare, e alla fine Maria Kutschera torna alla villa. Un giorno Werner, uno dei figli del Barone, viene rimproverato; quello stesso giorno trova un cerbiatto ferito e lo cura di nascosto, aiutato da Maria Kutschera. Ma Matilda scopre la faccenda...

    STORIA

    Matilda: Frau Maria, la smetta di essere silenziosa e dica qualcosa!
    Barone: Frau Matilda...
    Matilda: Sì?
    Barone: Ieri notte, Werner non aveva mangiato la carne, vero? Aveva detto che aveva mal di stomaco.
    Matilda: Sì, è vero. E con questo?
    Barone: Allora, il fatto che avesse detto questo era una bugia, vero, Frau Maria?
    Maria Kutschera: Sì.
    Barone: E' tutto chiaro, no? Ieri sera, Werner non è stato capace di mangiare la carne, perchè aveva aiutato il cerbiatto ferito. Giusto, Frau Maria?
    Matilda: Sì.
    (Maria Kutschera e il Barone sorridono e Matilda scuote la testa.)
    Matilda: Io ho fatto molta fatica per dare a Werner l'educazione adatta per il figlio di un Barone. Mi preoccupa molto il fatto che lei dia spazio a tanti pensieri inutili! Frau Maria, perchè continua a ignorare le mie istruzioni e a fare cose segrete senza chiedere la mia consultazione?
    Maria Kutschera: Mi dispiace. Volevo essere vicina a Werner, cioè volevo anche essere una sua amica che venga rimproverata assieme a lui.
    Matilda: Rimproverata con lui? Che sciocchezza sentimentale! Lei sarà una governante, ma è ancora giovane!
    Maria Kutschera: Sì.
    Barone: In ogni caso, il tempo oggi è buono. Frau Maria, non pensa che sia un peccato se i libri non fossero messi via per oggi?
    Maria Kutschera: (confusa) I libri?
    Barone: Non accade spesso di entrare in contatto con degli animali selvatici. Werner non dovrebbe tenere il cerbiatto tutto per sè. Quindi, per favore, insegni anche questo alle sue studentesse Maria e Joanna.
    Maria Kutschera: E' proprio quello che volevo fare! Grazie mille, Barone Von Trapp.
    (Maria lo saluta militarmente, in tono ironico, e se ne va. Matilda guarda storto il barone)
    Barone: Ehm, Frau Matilda, anch'io devo andare verso la montagna. E' una buona idea dare un'occhiata al bosco prima che venga l'autunno.
    Matilda: Lei ha un debole per le ragazze giovani, sa? (e se ne va indispettita)
    Barone: (imbarazzato) Hmm...Hans, (il maggiordomo) prepara la macchina!
    (Werner, intanto, corre a casa e va a sbattere contro delle signore)
    Signora: Attento a dove vai!
    Werner: Mi scusi! (corre via)
    Signora: Ma chi è quel ragazzino?
    Altra signora: E' il figlio del Barone Von Trapp.
    Signora: Lui? Figlio di un aristocratico?1

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    (Werner corre verso il magazzino dove ha nascosto il cerbiatto. Intanto, lì, Maria Kutschera, Maria e Joanna si prendono cura dell'animale: Maria gli dà un pò di sale in mano e il cerbiatto lo lecca)
    Maria: Ah! Ah! Mi fa il solletico!
    Joanna: Anche a me! Anche a me! (gli dà il sale)
    (Maria Kutschera legge un libro sugli animali)
    Maria Kutschera: Dunque...capriolo, il libro dice che questo è un capriolo. ("noro" in giapponese: per questo da adesso lo chiamano "Noro")2.
    Joanna: Capriolo (Noro)? E' uno strano nome, no?
    Maria: Ehi! Noro cammina!
    Maria Kutschera: Sembra che tra due o tre giorni potrà tornare su in montagna.
    (Werner entra e vede tutto)
    Werner: Cosa vuol dire questo? Avevi promesso che lo avresti tenuto segreto! (si mette davanti al capriolo) Andate via! Questo è mio!
    Maria Kutschera: Per favore, ascoltami...
    Werner: Taci! Andate via tutti! (butta loro addosso del fieno, i tre escono)
    Maria Kutschera: Werner, smettila!
    Joanna: Cosa credi di fare? (gli fa la linguaccia)
    Matilda: Cosa succede qui? Eh? (viene colpita dal fieno di Werner)
    Maria Kutschera: Mi spiace, Frau Matilda...
    Werner: Sei una bugiarda! Bugiarda! Frau Maria è una bugiarda!
    Matilda: Silenzio! Frau Maria, lui ha detto che siete una bugiarda. Volevate anche essere sua amica per essere rimproverata assieme a lui, ma vedete che questo non funziona coi bambini.
    Maria Kutschera: Werner non è un ribelle, non è mai stato un ragazzo maleducato. Non è un bimbo cattivo, non lo è mai stato nè lo è adesso!
    (Werner si chiude dentro col capriolo)
    Maria Kutschera: Werner! Apri, Werner!
    Matilda: Adesso è ora di pranzo e avevo suonato diverse volte la campanella. E' chiaro che non la potevate sentire perchè eravate qui fuori. Andate subito nella sala da pranzo!
    Maria Kutschera: Werner, è ora di pranzo.
    Matilda: Werner sarà senza pranzo. Non dico che aiutare gli animali sia sbagliato, ma questa è la mia punizione per averlo fatto in segreto. E per il suo comportamento.
    Maria (prende la mano di Maria Kutschera) Andiamo, Frau Maria.
    (Werner guarda la scena fuori da una fessura)
    Matilda: Werner, fino a che non ti sarai scusato non potrai uscire da qui. (poi si rivolge agli altri) Fino a che Werner non si scuserà, non vi è permesso avvicinarvi a lui!

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    (Werner resta solo col capriolo)
    Werner: Tutti dovrebbero andar via! Hm? (nota il libro degli animali che aveva portato Maria Kutschera e lo legge) Sei un capriolo, allora? "Le femmine vivono con la loro famiglia". Tua madre allora ti starà cercando.
    (Maria Kutschera esce di soppiatto dalla villa e picchietta su una finestra: Mimì, la cameriera, le dà un cestino di vivande di nascosto per Werner. Però il ragazzo, che era uscito un attimo a prendere dell'acqua per il capriolo, quando torna trova Matilda che lo aspettava)
    Matilda: Allora, Werner, ti sei scusato? Se non puoi farlo, non sarai mai capace di diventare un onesto uomo della casata di un barone!
    Werner: Io non ne sono capace!
    (Werner scappa via; Matilda lo insegue, ma Maria Kutschera, che ha visto tutto, lo chiama da dietro un cespuglio)
    Maria Kutschera: Werner, qui!
    Werner: Frau Maria?
    Maria Kutschera: Presto!
    Matilda: Non lo vedo più. Quel ragazzo fila come il vento!
    (il barone parte in macchina col giardiniere, mentre Werner mangia la roba del cestino)
    Werner: Scusami se ti ho chiamata bugiarda, Frau Maria.
    Maria Kutschera: Credevo che avresti capito quando eri venuto.
    Werner: Ma vedi, volevo che fosse solo il mio segreto.
    (Arriva il barone col giardiniere e portano una carriola con un sacco all'interno. Werner e Maria escono)
    Werner: Bentornato, papà.
    Maria Kutschera: Bentornato, Barone Von Trapp.
    Barone: Sì, sono tornato.
    (osservano il carico)
    Werner: Cos'è?
    Barone: Ci era spuntato davanti all'improvviso.
    (Maria solleva un lembo e capisce)
    Maria Kutschera: Oh, è un capriolo femmina!
    Barone: Purtroppo l'ho colpito io. Avevo frenato a tutta forza, ma è stato inutile.
    Giardiniere: Siccome era nata in montagna, pensavamo di seppellirla lì. Ma il Capitano ha pensato che i cuccioli sarebbero infelici se la trovassero lì.
    (fanno una tomba con la croce: tutti i figli del Barone ci mettono dei fiori)
    Werner: Forse questo capriolo era la mamma del piccolo ed era venuta a cercarla.
    Rupert: Mi sembra difficile.
    Barone: Werner, cosa vuoi fare del capriolo?
    Werner: Voglio tenerlo. Va bene, no?
    Barone: E' difficile che gli animali selvatici stiano con l'uomo.
    Hedwig: E' vero. Dovremmo riportarlo in montagna. Giusto?
    Barone: Quando la sua ferita sarà guarita, perchè non lo rimandiamo in montagna dove era prima?
    Werner: Io non lo voglio lasciare in montagna! E' da solo! Me ne occuperò io!
    Maria Kutschera: Werner, se lo riporti in montagna lui ritroverà i suoi amici caprioli, non sarà solo. Ma se lo lasci qui, lui non li incontrerà mai e allora sarà davvero solo!
    Werner: Lui era solo quando l'ho trovato, non può sopravvivere!
    Hedwig: Un capriolo non può stare qui. Si sentirebbe fuori posto.
    Barone: Se poi si abituasse a stare qui, non sarà davvero più capace di sopravvivere.
    Werner: Ma io lo proteggerò!!
    Rupert: Non puoi stare qui tutta la vita a proteggere un capriolo che non ha bisogno di te, ma della sua libertà. Il suo posto non è qui!
    Hedwig: Un animale selvatico non è un cucciolo come un cane o un gatto!
    Werner: Questo capriolo è MIO!
    Barone: Werner.
    Werner: Sì?
    (Gli dà una pacca in testa)
    Maria Kutschera: Barone Von Trapp...
    Barone: Calmati e pensaci bene. Il capriolo non è tuo, e deve andare dove sta bene. Se no, gli fai solo del male.

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    (il giorno dopo si preparano ad andare in chiesa. Matilda controlla i bambini)
    Matilda: Werner, la cravatta! E' allentata! (lui se la aggiusta) Perchè fate così? Sei solo tu ad essere vestito male!
    Werner: Io non sembro il figlio di un barone, giusto? Se vengo con voi sarete in imbarazzo, giusto?
    (Werner scappa via)
    Barone: Frau Matilda, vada lei prima di me coi bambini. Poi la raggiungerò.
    Maria Kutschera: Fate come volete. Andiamo!
    (Werner è seduto ai piedi di un albero: osserva il capriolo)
    Werner: Tu sei fortunato, nessuno si lamenta di te.
    (arriva il padre barone e si siede accanto a Werner)
    Barone: Werner, devo dirti qualcosa. Tu detesti l'aristocrazia?
    Werner: Bè...
    Barone: Che questo sia tra me e te, anch'io non la sopporto.
    Werner: Come? Ma per quello che hai fatto in guerra, papà, ti avevano dato il titolo di Barone, no?
    Barone: Sì, e ne sono fiero, ma la società nobiliare è molto rigida. Quindi non te ne preoccupare, ok? Tu, Werner, fai parte della famiglia, come tutti noi.
    Werner: Sì.
    (il Barone, Maria Kutschera e i bambini portano l'animale in montagna)
    Maria: (vede gli altri caprioli) Gli amici di Noro sono qui.
    Werner: Vai, ti stanno aspettando tutti!
    (salutano il capriolo che si allontana)

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    ----------------------------------
    1 Essere aristocratici e comportarsi da tali non è un capriccio da snob, ma è anche quello che ci si aspetta da parte delle persone che non sono aristocratiche. Per questo, le due signore erano rimaste scandalizzate del comportamento di Werner. Anche se Matilda dice queste cose con un piglio troppo autoritario, la sostanza di quello che dice è vera: i nobili hanno degli obblighi e devono comportarsi da tali, se no scandalizzano gli altri. Noblesse obbligè.

    2 Anche se lo chiamano "capriolo", non lo è: il capriolo ha il mantello senza macchie, uniforme e grigio. Nell'anime hanno voluto fare un animale simile a Bambi di Walt Disney, che è un giovane cervo (cioè un cerbiatto) dalla coda bianca, non un capriolo. E, come Bambi, più avanti c'è la scena della "morte della mamma".

    IL PROBLEMA CON GLI ANIMALI: IL GIAPPONE E IL MONDO D'OGGI

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    In questa storia c'è una scena dove seppelliscono "la madre di Bambi" con tanto di fiori e addirittura con una croce. E' chiaro che i giapponesi non lo sanno e non ne hanno colpa, non essendo cristiani: ma mettere una croce dove è stato seppellito un animale per il cristiano è un atto blasfemo. Dio si è fatto uomo per salvare gli uomini feriti dal peccato: qui gli animali non c'entrano. Gli animali non sono dotati di ragione, nè di libera scelta tra bene e male: seguono solo l'istinto. Infatti, non sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio, come invece lo è l'uomo. La salvezza riguarda solo gli uomini: per questo la croce si mette solo sulle tombe cristiane, dove sono stati sepolti dei cristiani (per le altre religioni non ha senso mettere una croce, ovviamente). E questa salvezza riguarda, indirettamente, anche gli animali: infatti, con la disobbedienza a Dio e la caduta nel peccato, non solo l'uomo è stato ferito, ma così pure l'intera creazione, animali compresi. Infatti, col peccato originale, nel mondo sono entrati la morte e il dolore, di cui fanno le spese anche gli animali, coinvolti indirettamente nel grande disastro che è stato il peccato originale. Quindi la salvezza dell'uomo riguarda anche, indirettamente, tutta la creazione, animali compresi: infatti, nel Giorno del Giudizio, ci saranno nuovi cieli e nuova terra e la morte non ci sarà più: sarà una nuova creazione.
    Ma questo è avvenuto perchè Dio si è fatto uomo per salvare gli uomini: quindi solo sulle tombe dove sono stati sepolti degli uomini si possono mettere delle croci. Non nelle tombe degli animali: questo implicherebbe che non ci sia nessuna differenza tra l'uomo e l'animale. E questo è un pensiero oggi prevalente: ma è errato. Essere liberi di scegliere tra bene e male implica la responsabilità personale delle proprie azioni: una cosa che l'animale non ha, visto che non distingue tra bene e male, non comprendendone nemmeno i concetti. L'animale segue solo l'istinto: mangia, beve, va a caccia, si riproduce, muore; per lui questo è tutto. Ma per l'uomo, invece, queste funzioni (il bere, il mangiare) non solo tutto: sono solo degli elementi di base. Per sua natura, l'uomo è portato a riflettere su se stesso, su Dio, sul significato della vita, sul realizzarsi, sul cercare la felicità, sul fare il bene e perfezionarsi nel farlo. Tutte cose che gli animali non fanno perchè non è nella loro natura. Tra l'uomo e gli animali c'è quindi una differenza infinita, e ignorare questo significa far soffrire gli animali stessi. Infatti, gli animali vanno rispettati, ma non possono essere mai trattati come se fossero delle persone umane, simili ai personaggi disneyani, cosa che loro non sono. Trattarli come non sono significa fare loro del male, anche se noi non ce ne rendiamo conto: per esempio, dal punto di vista psicologico gli animali diventano confusi e non sanno più chi sono, perdendo ogni loro sicurezza istintiva. E vivono in un ambiente vicino a quello umano, che è estraneo alla loro natura, e degradando così anche la natura dell'uomo. Gli animali e gli uomini non possono mescolarsi tra di loro: ciascuno deve stare al suo posto, e solo così tutti possono vivere serenamente, uomini e animali.

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK A "TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE" / "CANTIAMO INSIEME"

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