20 - UNA COMPAGNIA GRADITA(primo post dell'analisi di Heidi: qui. Precedente post: qui)RIASSUNTO: Siamo a Dorfli, in Svizzera, ai primi dell'Ottocento. Dete porta sua nipote, la bambina Heidi, dal Vecchio dell'Alpe, il nonno della bimba: un uomo burbero e solitario, che vive nella sua baita, lontano dal paese, con solo il suo cane Nebbia e un paio di capre. Dete deve andare a Francoforte per lavoro e il nonno è l'unico che può badare alla bimba. Nei giorni successivi, Heidi si ambienta sempre di più al mondo della montagna, mentre il nonno si prende cura della bambina e inizia ad affezionarsi a lei. Un giorno, alla baita ritorna Dete: dice di aver trovato un posto per lei a Francoforte e la porta via con forza fin lì, presentandola alla signorina Rottenmeier, la tutrice di Clara Sesemann, una ragazza che è rimasta paralizzata alle gambe per una malattia...STORIALa signorina Rottenmeier desiderava una compagna di giochi per Clara, ma era rimasta delusa dall'arrivo di Heidi. Inciampa mentre sta per rincorrere Dete, e Heidi ride: ma la Rottenmeier la fa tacere subito. Poi esce per inseguire Dete. Heidi e Clara restano soli, e Clara le sorride.
Clara: Io ti invidio.
Heidi: Perchè?
Clara: Perchè tu puoi correre, andare dove vuoi.
Heidi: Tutti possono farlo.
Clara: Io no, ho le gambe paralizzate.
Le mostra la sedia a rotelle. Heidi è sorpresa.
Clara: Ti devo chiamare Adelaide o Heidi?
Heidi: Heidi.
Clara: Heidi ti sta meglio.
Le fa una stretta di mano.
Clara: Io mi chiamo Clara. Ti piace Francoforte?
Heidi: No, voglio tornare dal nonno e portare il pane bianco.
Clara è sorpresa e non capisce bene, ma vuole continuare a parlarle.
Clara: Se vuoi, ti insegno a leggere. Non ho mai incontrato una persona che non sa leggere, posso insegnarti.
In quel momento, torna la Rottenmeier: è seccata perchè Dete è scappata via e non è riuscita a fermarla. Chiama il maggiordomo Sebastiano.
Rottenmeier: Porti la signorina Clara nella sala da pranzo per la cena.
Heidi, nel vedere Sebastiano, ride perchè vede che lui somiglia un pò a Peter, e glielo dice. La Rottenmeier è seccata.
Rottenmeier: Adelaide, non devi parlare con la servitù! Siediti.
Heidi, intimorita, si siede nella sala da pranzo accanto al tavolo. Vede su un cesto dei panini bianchi e si mette in piedi per prenderne uno. Ma la Rottenmeier la riprende.
Rottenmeier: Non si sta in piedi su una sedia!
Heidi si siede e Sebastiano afferra un panino con la pinza e lo mette sul piatto di Heidi.
Heidi: Grazie.
Rottenmeier: Non si deve ringraziare la servitù, Adelaide!
Heidi nasconde il panino sotto il tavolo e Sebastiano ridacchia sottovoce perchè ha visto la sua mossa. Heidi osserva il panino e pensa alla nonna di Peter, al tempo in cui era a casa sua e intrecciava le ghirlande.
Heidi: (nel ricordo, alla nonna di Peter) Nonna, tu da piccola lo facevi?
Nonna di Peter: Certo.
Heidi: Le metterò sulle porte e sulle finestre.
Poi Heidi torna alla realtà: Sebastiano porge le fette di carne e Heidi ne prende una con le mani e sta per mangiarla. La Rottenmeier la redarguisce subito.
Rottenmeier: Prendi la carne così, con le posate! E non dare confidenza ai servitori, te l'ho già detto! E devi chiamare Clara la signorina Clara...
Heidi pian piano si addormenta sulla sedia, mentre la Rottenmeier continua a parlare: sogna di essere ancora alla baita, si lava la faccia, incontra Peter, ha con sé l'uccellino Cip, dà il fiore alla nonna di Peter, va con la slitta, ride.
Rottenmeier: Adelaide, mi stai ascoltando?
Clara: Sta dormendo, signorina Rottenmeier.
Clara ridacchia tra sé.
Rottenmeier: Non è possibile!
Suona un campanello e dice a Sebastiano di portarla a letto. Al mattino dopo, mentre Clara dà da mangiare all'uccellino in gabbia, Heidi si sveglia. Senza rendersi conto di dove si trova, scende e cade subito a terra: il letto è troppo alto.
Heidi: (guardandosi in giro) Ah, è vero, sono a Francoforte.
Si veste, togliendosi il pigiama e andando a lavarsi a una ciotola con lo specchio davanti.
Heidi: Questa stanza sembra una scatola buia.
Vede delle tende e le muove, cercando di aprire la finestra: ma le tende sono troppo spesse e la finestra è troppo alta, Heidi non riesce ad aprirla. Ci prova con quella accanto, ma è uguale. Sconfortata, si siede sul pavimento e inizia a piangere: vuole tornare a casa. Ad un certo punto, ha delle allucinazioni e crede di essere ancora sul prato, davanti alla baita, dove ci sono il nonno, Peter, le caprette e corre felice. Ma va a sbattere contro il muro. Bussano ed entra la Rottenmeier.
Rottenmeier: Cosa fai lì seduta per terra? Quando busso, aspetto una risposta! Su, alzati, la colazione è pronta!
La tira su, ma Heidi non vuole alzarsi.
Rottenmeier: Devi alzarti, Adelaide, misericordia!
Heidi: Io non mi chiamo Adelaide, io mi chiamo Heidi!
Rottenmeier: Misericordia! Il tuo nome di battesimo è Adelaide!
Heidi: Io mi chiamo Heidi!
Rottenmeier: Il tuo nome è Adelaide, e io ti chiamerò così. Andiamo!
Alla colazione, Heidi mangia triste, e Clara le sorride, cercando di tirarla su.
Rottenmeier: Il maestro verrà alle 10.
Heidi nasconde ancora il panino sotto il tavolo.
Rottenmeier: E tu, Adelaide, ricorda: ai servi si deve dire solo 'voglio questo o quello', senza dare confidenze. E non far arrabbiare Clara, che è debole.
Poi se ne va.
Clara: Sono contenta che tu sia qui, ora non mi sento più sola.
Heidi corre alla finestra per aprirla, però è chiusa. Clara è sorpresa.
Clara: Ma cosa vuoi vedere, Heidi?
Heidi: Voglio guardare fuori.
Clara: Ma perchè vuoi guardare fuori?
Heidi: Tu non sei curiosa di vedere quello che c'è fuori?
Clara: Io non sono mai stata fuori. Chiedi a Sebastiano di aprirti la finestra, lui sa fare questo e quello.
Heidi: Ah, è come Peter.
Heidi esce dalla stanza e raggiunge Sebastiano.
Heidi: Sebastiano, vorrei questo e quello.
Sebastiano: Eh?
Heidi: La signorina Rottenmeier mi ha detto di dirti così.
Lui si mette a ridere.
Sebastiano: Ha bisogno di qualcosa, signorina?
Heidi: Non mi chiamo signorina, mi chiamo Heidi.
Sebastiano: Ma la signorina Rottenmeier mi ha detto di chiamarla così.
Heidi: Va bene, mi apre la finestra?
Sebastiano: La finestra?
Heidi: Sì.
Sebastiano entra nella camera e apre la finestra, porgendo lo sgabello ad Heidi, così può guardare fuori. Si affaccia entusiasta, ma vede solo i muri e le strade.
Heidi: Ma...dove sono i fiori, gli alberi, i prati? Ci sono solo case, pietre e strade.
Heidi piange. Sebastiano chiude la finestra e chiede se hanno ancora bisogno di qualcosa: Clara gli fa cenno di no, lui si inchina ed esce.
Clara: Heidi, vuoi qualcosa? Vorresti tornare sulle tue montagne?
Heidi annuisce.
Clara: Ti piacciono così tanto?
Lei annuisce ancora.
Clara: Speravo che potessimo diventare amiche. Vuoi che chiami tua zia?
Heidi annuisce ancora. Clara guarda in basso, triste.
Clara: Però sarò di nuovo sola. Mia madre è morta e mio padre è in viaggio. E la Rottenmeier è noiosa.
Clara si allontana per avvisare Rottenmeier, perchè chiami Dete. Heidi è perplessa e dice a Clara che ha cambiato idea.
Heidi: Resterò qui ancora un paio di giorni, prenderò anche dei doni per il nonno e Peter.
Clara è felice. Dall'esterno della stanza sentono la Rottenmeier che la chiama spaventata, perchè si è affacciata alla finestra.
Rottenmeier: Heidimaria, cioè Adelaide! Misericordia!
Heidi commenta a Clara che
"la chiameremo Signorina Misericordia!"(Continua qui)QUI TUTTI I LINK SU HEIDI