Il blog di Joe7


Replying to 2022: IL MEGLIO E IL PEGGIO - 2

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  1. Posted 4/8/2023, 17:27
    CITAZIONE (Giuappa @ 4/8/2023, 17:37) 
    Sul declino posso essere d'accordo ma la maturazione dei personaggi verso tematiche più adulte è già avvenuta 20 se non 30 anni fa. Le storie del topolino bambinesco e capriccioso sono finite da tantissimi anni, soprattutto nella testata italiana

    Topolino non è mai stato bambinesco nè capriccioso, se non nelle primissime storie di Gottfredson, tipo Topolino aviatore e L'isola misteriosa.

    Topolino è sempre stato un tipo avventuroso, con storie anche drammatiche: ma conservando sempre quella semplicità di cuore, quel candore, che lo rendeva bambino. E' di questo che parlavo. Non "bambino" nel senso di "bambinesco - cioè infantile - e capriccioso", ma nel senso di persona pulita, pura, semplice, entusiasta, piena di iniziativa, con un forte senso della giustizia, della morale, dell'amicizia, dell'amore verso Minni, eccetera. Tutti i bambini hanno questo modo di vedere le cose: ogni bambino ha un forte senso di giustizia e una grande semplicità sulle cose intorno a sè.

    Le tematiche adulte su Topolino ci sono sempre state. Basti pensare a "Topolino e l'uomo nuvola", "Topolino e la banda dei piombatori", "Topolino e il mistero di Macchia Nera", e si potrebbe continuare. Ogni storia di Topolino aveva un suo sottofondo di messaggio adulto.

    Io qui sto parlando della superficialità con cui si tratta il personaggio, con storie politicamente corrette, superficiali, fatte solo per sorprendere, con una psicologia veramente penosa a volte. Non so se sono riuscito a spiegarmi.

    Il Topolino di oggi è un personaggio vuoto, tranne in rari casi in cui viene gestito da autori che lo conoscono, come Casty.
  2. Posted 4/8/2023, 16:37
    Sul declino posso essere d'accordo ma la maturazione dei personaggi verso tematiche più adulte è già avvenuta 20 se non 30 anni fa. Le storie del topolino bambinesco e capriccioso sono finite da tantissimi anni, soprattutto nella testata italiana
  3. Posted 12/1/2023, 13:08
    CITAZIONE (Moreno Pavanello @ 12/1/2023, 08:35)
    Topolino è diventato come Lanciostory, pieno di storie a puntate per fidelizzare il cliente. E' una strategia di marketing che rivela come si punti più, appunto, sulla strategia che sulla qualità. E diventano sempre più lunghe, stanno diventando normali storie di quattro o cinque puntate! Bah.
    La storia con Amelia non l'ho letta, certo che è un errore allucinante, avrei ancora capito fosse una storia americana ma qui tra autore, disegnatore, correttore di bozze, colorista, letterista e tutto il cavolo di staff possibile che nessuno se ne sia accorto?!

    Topolino come Lanciostory...non ci avevo pensato, ma come definizione è azzeccata. Infatti, su Topolino, ormai, ci sono solo delle storie a puntate in continuazione e personaggi disneyani trattati come se fossero gli adulti di Lanciostory: seri, con battute adulte, situazioni adulte e così via. Non intendo situazioni di sesso e violenza, intendiamoci: siamo in un ambiente disneyano dopotutto. Ma è un ambiente disneyano di facciata: l'impostazione dei personaggi non è più la stessa. I personaggi di Paperino e Topolino erano semplici ed erano coinvolti in avventure rocambolesche, ma conservavano sempre la loro innocenza. Gli sceneggiatori di oggi non capiscono più questa "innocenza", scambiandola per stupidità o superficialità. Non capiscono più com'è fatto un personaggio Disney. Seguono la lezione di Don Rosa, che nelle sue storie in sostanza diceva: "io mi faccio il mio Paperone, mica quella borsa del solito personaggio e poi rispetto tutto quello che Barks ha fatto prima, cosa c'è che non va?". Quindi anche loro fanno il Topolino e il Paperino che vogliono.

    Riguardo all'errore sul Vesuvio, è veramente enorme: ma questo sta ad indicare quanto poco gli autori conoscano i personaggi e quanto poco siano interessati a loro. Se per loro è la stessa cosa che Amelia sia siciliana e non napoletana, bè, non vedo perchè continuare a leggere un fumetto che non interessa più nemmeno agli autori.

    CITAZIONE (ironmaiden @ 12/1/2023, 11:06) 
    peccato per questo declino di Topolino :(

    Ho spiegato prima i motivi. Ma questo è stato un declino "voluto" dalle alte sfere, perchè gli autori bravi ci sono ancora; Casty aveva fatto delle belle storie fino a qualche anno fa. Ma poi hanno voluto impostare Topolino in un modo diverso, imponendo un loro modo di raccontare che tutti hanno dovuto seguire, imponendo degli sceneggiatori nuovi e incapaci di comprendere Topolino. Voglio dire che non è un declino dovuto solo all'incapacità di qualche autore, ma soprattutto a quella dei dirigenti, che vedono oggi Topolino come una specie di Lanciostory, come ha fatto giustamente notare Moreno Pavanello. O come un fumetto Marvel, infinito e pieno di mille citazioni ad altre storie. Ma mai come un fumetto Disney.
  4. Posted 12/1/2023, 11:06
    peccato per questo declino di Topolino :(
  5. Posted 12/1/2023, 08:35
    Topolino è diventato come Lanciostory, pieno di storie a puntate per fidelizzare il cliente. E' una strategia di marketing che rivela come si punti più, appunto, sulla strategia che sulla qualità. E diventano sempre più lunghe, stanno diventando normali storie di quattro o cinque puntate! Bah.
    La storia con Amelia non l'ho letta, certo che è un errore allucinante, avrei ancora capito fosse una storia americana ma qui tra autore, disegnatore, correttore di bozze, colorista, letterista e tutto il cavolo di staff possibile che nessuno se ne sia accorto?!
  6. Posted 11/1/2023, 21:59
    CITAZIONE (Galerius61 @ 11/1/2023, 20:44) 
    Anche a me non garba questa serialità sistematica.
    Un po' per una banale questione di portafoglio ( non sono un collezionista e la maggior parte di ciò che compero prende la strada delle locali casette per il book sharing ; nel caso di Topolino i miei acquisti sono dovuti a curiosità per alcune storie commentate su un certo forum, nonché talvolta all'innegabile bellezza di alcune copertine ), e un po' perché - la butto lì per quel che vale - davanti a storie lunghe ho sempre la sensazione che l'idea di base non sia poi così forte, e che con la lunghezza si cerchi di 'camuffare' la cosa. Anche in letteratura è più difficile scrivere un buon racconto, che colpisca e si faccia ricordare, che un buon romanzo.

    Hai messo il dito sulla piaga. Queste storie dalle millemila puntate sono piene di puntate in cui non succede nulla o quasi. E' veramente un allungare il brodo e un prendere per il naso i lettori, che così pagano di più. Ma chi mai pagherebbe per una storia fatta di niente? Che magari finisce con un altro rinvio a una futura storia a puntate? E che è piena zeppa di riferimenti ad altre storie pubblicate su altri numeri? Diventa una specie di mostro informe, un blog (e lo sto dicendo da un blog... :o: ). Hai detto che "con la lunghezza si cerca di 'camuffare' la cosa" e questo mi fa venire in mente quando la maestra ci interrogava a scuola. Se lo scolaro le cose le sapeva, le sue risposte erano brevi, chiare e rapide. Se invece era un ignorante, la tirava in lungo cercando di prendere tempo e parlando a vanvera... :D
  7. Posted 11/1/2023, 20:44
    Anche a me non garba questa serialità sistematica.
    Un po' per una banale questione di portafoglio ( non sono un collezionista e la maggior parte di ciò che compero prende la strada delle locali casette per il book sharing ; nel caso di Topolino i miei acquisti sono dovuti a curiosità per alcune storie commentate su un certo forum, nonché talvolta all'innegabile bellezza di alcune copertine ), e un po' perché - la butto lì per quel che vale - davanti a storie lunghe ho sempre la sensazione che l'idea di base non sia poi così forte, e che con la lunghezza si cerchi di 'camuffare' la cosa. Anche in letteratura è più difficile scrivere un buon racconto, che colpisca e si faccia ricordare, che un buon romanzo.
  8. Posted 11/1/2023, 17:45
    CITAZIONE (Andrea Micky1 @ 11/1/2023, 17:30) 
    Avevo capito che già quest'anno non avresti più comprato Topolino.
    é triste vedere come si é ridotta la testata, perché la si può considerare parte della storia italiana.

    Lo so, ma lo stesso discorso lo si può dire con la Bonelli. Se non vogliono mantenere alta la qualità delle storie, il declino è invitabile. Perchè nessuno ama leggere delle storie che non gli interessano (a pagamento, poi: in un anno spendi più di 160 euro a comperare tutti i settimanali di Topolino. E parlo solo del settimanale), e non credo di essere un caso isolato, vista la preoccupazione crescente nel mondo del fumetto e l'innalzamento dei prezzi, segno di scarse vendite, ma camuffato con penose bugie tipo la scarsità della carta o la chiusura delle edicole (che, sì, chiudono, ma se una storia è buona il lettore la cerca anche nell'unica edicola rimasta!).

    Tu lo comperi? se non lo comperi, confermi la tendenza attuale. Se invece lo comperi, vuol dire che è un fumetto che ti dice ancora qualcosa, che non è purtroppo il mio caso.

    Guarda che è stato un declino rapidissimo: solo nel 2015 c'erano ancora capolavori come Topolino l'Impero sottozero di Casty e Pippo Reporter; nel 2016 c'era ancora Eurasia e Atlantide di Casty; nel 2017 c'era Paperino Paperotto da grande; c'erano anche negli anni le prime storie di Fantomius. Ma pian piano tutte le storie erano peggiorate fino ad arrivare alla nullità attuale. Si riprenderà? Mah, spero di sì.
  9. Posted 11/1/2023, 17:30
    Avevo capito che già quest'anno non avresti più comprato Topolino.
    é triste vedere come si é ridotta la testata, perché la si può considerare parte della storia italiana.
  10. Posted 11/1/2023, 16:14
    ANNO 2022: IL PIANETA DISNEY
    (Il primo articolo si trova qui.)

    T35001
    Topolino 3500: nel 2022, proprio sotto Natale, si è arrivati al traguardo (3,20 €), con tanto di copertina alternativa che costa di più (7,50 €).



    STORIE A PUNTATE

    Ormai su Topolino fanno praticamente soltanto le storie a puntate: lunghe, noiose, che sanno di brodo allungato, in cui una storia, che potrebbe benissimo essere raccontata in un numero solo, viene spalmata anche su cinque numeri. Così, invece di spendere 3,20 € per leggere una storia, si è costretti a spendere circa più di 15 € per sapere come va a finire una determinata storia. E, visto che la maggior parte delle storie adesso sono a puntate, è chiaro che chi vuole seguire diverse storie non finirà mai di acquistare Topolino. Il punto è che questo espediente stanca i lettori, piuttosto che legarli al fumetto. Ciò che interessa al lettore è trovare delle belle storie che iniziano e finiscono su quel numero. In passato, c'erano state alcune storie lunghe, ma finivano al massimo nel numero successivo e non erano frequentissime come adesso. Stesso discorso per le saghe lunghe, come quella, famosa, del Totem Decapitato: erano occasioni che capitavano solo una volta all'anno in media, non tre volte almeno in ogni numero, come avviene adesso. Prendiamo per esempio il famoso numero 3500, che, essendo celebrativo, dovrebbe contenere solo storie autoconclusive: macché. Abbiamo la puntata conclusiva di Topolino e la leggenda della Spada di Ghiaccio e una puntata (non conclusiva e intermedia) de Il destino di Paperone. C'è una storia autoconclusiva (Zio Paperone e il mistero del Monte Orso) e una storia breve (Pippo e la conta natalizia), entrambe scarse. Inoltre, la storia principale, quella di Zio Paperone e il mistero del Monte Orso, è pieno di riferimenti alle storie passate. E fanno così su un numero celebrativo. Figuratevi gli altri. =_=

    L'ERRORE DELL'ANNO

    Su Topolino 3464, uscito all'inizio dell'anno, è stata pubblicata la prima puntata (e dàje!) della storia di Amelia: Amelia e le sette streghe vulcaniche, di Bruno Enna (sceneggiatura) e Roberto Vian (disegno). Ebbene, qui hanno fatto un errore madornale: il Vesuvio, anzichè in Campania a Napoli, è stato messo in Sicilia al posto dell'Etna! :huh:

    Topolino-3464-errore-Vesuvio-1
    Splendida inquadratura. Peccato però che sia sbagliata.


    E non si tratta di un passaggio casuale di Amelia che attraversa la Sicilia per arrivare al Vesuvio: infatti, nella prima vignetta si vede del fumo venire fuori dall'Etna/Vesuvio, e, nella vignetta successiva, Amelia si chiede che cosa è successo al Vesuvio. Quindi non ci sono alternative; gli autori, o chi li ha informati, hanno proprio commesso un errore geografico. Questo significa che la supervisione delle storie è piuttosto superficiale, se fanno passare uno svarione simile.

    Topolino-3464-errore-Vesuvio-2



    LE STORIE DISNEY DELL'ANNO

    Non ce n'è neanche una, perchè sono tutte di pessima qualità. Le storie di Fantomius, per esempio, sono diventate delle storie a puntate e dei minestroni allungati, con tanti riferimenti alle storie passate, manco fossero un fumetto Marvel. E lo stesso si può dire del resto. Casty ha solo disegnato delle storie a puntate (ovvio) sceneggiate da Marco Nucci: lunghe, tortuose, noiose, inconcludenti e che magari rimandano a una futura storia, anch'essa a puntate, ça va sans dire1, in uno stillicidio che non finisce più. =_= E' diventato, in sostanza, un fumetto autoreferenziale, riservato ai fan - o nerd - delle storie di Topolino: e questo è un segno di decadenza dei personaggi. Inoltre, i personaggi Disney di adesso non sono più gli stessi: hanno perso quell'innocenza e infanzia che avevano. Paperone era come un bambino col deposito pieno di caramelle tutte per lui. Paperino era un bambino che cercava di riposare, oppure di realizzare qualcosa. Topolino era un bambino che amava l'avventura. Il fatto di essere animali aiutava la semplificazione dei personaggi: tutti si potevano identificare con loro. Adesso che invece sono diventati adulti, hanno perso la loro innocenza, il loro "essere bambini". Di conseguenza, non hanno più nulla da raccontare.

    Topolino-sosia
    Gli sceneggiatori e disegnatori di oggi non capiscono Topolino: non ne comprendono più l'innocenza e il suo "essere bambino". "Topolino sosia di Re Sorcio" diventerebbe oggi una storia lunga, a puntate, noiosa, con personaggi "adulti" che sparano ogni tanto dei pistolotti politically correct. =_=



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    1 "non c'è bisogno di dirlo" in francese.

    (Continua qui)

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