Il blog di Joe7


Replying to ALMANACCO TOPOLINO E ALBI D'ORO

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  1. Posted 9/10/2023, 17:12
    LA STORIA DELL'ALMANACCO TOPOLINO E DEGLI ALBI D'ORO
    A volte riposto degli articoli seppelliti: questo, sull'Almanacco Topolino, l'avevo fatto nel contesto dell'analisi dei fumetti usciti nel 2021, qui.

    L’Almanacco Topolino nacque nel 1957: era una rivista di grande formato che ha ospitato storie italiane e straniere. Ma dietro questo albo c'è una storia lunga. Per essere precisi, una primissima versione dell'Almanacco Topolino era nata nel lontano 1936: in comune aveva solo il titolo. Si chiamava infatti "Almanacco Topolino 1937": una edizione natalizia speciale che festeggiava l'anno nuovo. Era un supplemento degli Albi dei Tre Porcellini (il numero 14 per i filologi). Nel periodo anteguerra, queste edizioni speciali natalizie uscirono ogni anno (furono cinque uscite in tutto).

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    Dopo la guerra, nel maggio 1946 esce una seconda serie settimanale, chiamata Albi d'Oro, con una nuova numerazione che riparte da 1: pubblica materiale Disney e non Disney, una storia ad albo.

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    Il materiale non Disney era composto da personaggi americani o italiani: Brick Bradford, Audax, Principe Valiant (qui chiamato Valentino), Virus. In particolare, l'episodio di Brick Bradford "Il mostro d'acciaio" fu lo spunto per il giovane Sergio Bonelli per fare in futuro il suo Titan nelle storie di Zagor, mentre Virus fu il prototipo di Hellingen (si veda qui)

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    Tra questi Albi d'Oro, ad ogni fine anno comparivano, a partire da Dicembre 1947, dei numeri speciali chiamati "Almanacco Topolino", che contenevano il doppio delle pagine (e nel corso dell'anno compariva anche un "Almanacco Estivo").

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    L'Almanacco Topolino Speciale e l'Almanacco Estivo degli Albi d'Oro.


    A partire dal Gennaio 1953, gli Albi d'Oro divennero mensili, non più settimanali, con una numerazione da 1 a 12 per ogni nuova annualità e pubblicava soprattutto le storie di Carl Barks e di Floyd Gottfredson. L’ultimo Albo d’Oro esce nel dicembre 1956: la testata dell’Almanacco ha preso spazio, lasciando solo il logo quadrato dello storico albo. Gli ultimi tre numeri del 1956 si intitolano Almanacco Topolino, senza più menzione temporale alla successiva annata, e manterranno in seguito il titolo della testata con la stessa scritta in carattere e impostazione fino a dicembre 1978.

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    Il numero di Dicembre 1956 è praticamente il numero di passaggio dagli Albi d'Oro all'Almanacco Topolino. Il primo numero "ufficiale" dell'Almanacco Topolino è quello di Gennaio 1957.


    La numerazione annuale da 1 a 12 per le mensilità non varia fino al numero di gennaio 1970, che riporta il numero 157. Da ciò si capisce che la testata Albi d’Oro è cessata col numero di dicembre 1956 e la testata Almanacco Topolino è iniziata nel Gennaio 1957.

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    A partire dal numero 207 del marzo 1974, compariranno i disegni di Marco Rota, che faranno fare un salto di qualità alle copertine. Il numero 265 di Gennaio 1979 mostra alcuni cambiamenti: un riquadro che racchiude il disegno e la scomparsa del mese e del logo degli "Albi D’Oro", che era sempre rimasto fino ad allora.


    Successivamente la testata subisce diversi stravolgimenti: a partire dal numero 301 del 1982, la grafica di copertina cambia, con un carattere squadrato che provoca uno stacco netto col passato e, in più diverse sezioni illustrate con intento promozionale. Dopodichè, a partire dal n. 317 del 1983, si ha un nuovo look e si passa dal brossurato allo spillato. Continuerà così fino a Dicembre 1984. A Gennaio 1985, col numero 337, cambierà nome facendosi chiamare Mega Almanacco. Il formato è tascabile e il numero di pagine aumenta (230 pagine).

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    Le mutevoli versioni finali dell'Almanacco Topolino.


    Dopo un mare di cambiamenti, che sarebbe troppo lungo elencare qui, l'Almanacco Topolino, che ha cambiato poi di nuovo nome in Disney Mega, conclude la sua corsa nel Gennaio 2008 col numero 613. Disney Mega doveva solo contenere storie estere, ma non funzionò.

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    Inoltre, nel 1999 si tentò di ripristinare la testata originaria dell'Almanacco Topolino in una nuova collana, che riproponeva delle storie già apparse nella vecchia serie, insieme ad articoli di approfondimento. Ma durò poco: solo 13 numeri.

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    Per completare la carrellata, è necessario citare un altro Almanacco famoso: il Super Almanacco Paperino, una elegante e pregiata pubblicazione antologica, con le copertine di Marco Rota. Nel Dicembre del 1976 uscì la prima serie del Super Almanacco Paperino, durata 17 numeri; poi nel 1980 uscì la seconda serie, durata 66 numeri. Si concluse nel 1985.

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    Il primo numero della prima serie del Super Almanacco Paperino e il primo numero della seconda serie.


    Infine arriviamo ai giorni nostri, nell'Aprile del 2021 in cui ricominciano le pubblicazioni dell'Almanacco Topolino.

    L'ALMANACCO FU UN SECONDO TOPOLINO

    Come su Topolino, le storie erano tutte inedite, e l'ampio formato permetteva avventure disposte non su tre strisce, ma su quattro, simile ai fumetti di Barks, consentendo quindi una maggior ariosità alla storia. Il formato delle vignette, inoltre, era maggiore e quindi i disegni erano più grandi e più coinvolgenti. Da ricordare Il ritorno di Reginella (Almanacco Topolino 213 del Settembre 1974), in cui continuava la saga iniziata con la prima storia della sfortunata regina, che era stata pubblicata in passato su Topolino.

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    L'ALMANACCO TOPOLINO ATTUALE

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    Ad Aprile del 2021 ricominciano le pubblicazioni dell'Almanacco Topolino, in una copertina che ripropone, modificata, una delle copertine dell'Almanacco originale: il n. 166 dell'Ottobre 1970. Luca Boschi, già curatore dei Grandi Classici Disney, propose un nuovo Almanacco diviso essenzialmente in tre parti: un terzo contiene storie italiane ristampate; un terzo ripropone storie americane del periodo classico; l'ultimo terzo propone delle storie inedite straniere contemporanee.

    TUTTI GLI ARTICOLI SU DISNEY E TOPOLINO

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