1997: WALTHER P38 - COMMENTOAltro titolo:
NOME IN CODICE: TARANTOLA(la trama è qui)"Lupin III Walther P38" è il nono special televisivo, che commemora
il 30° anniversario della nascita di Lupin. Infatti, il suo manga è stato realizzato proprio nel 1967. Questo special fu realizzato con un budget considerevole, il più alto impiegato fino ad allora sugli special televisivi. Il musicista, sempre lui,
Yuji Ohno, realizzò l'opening
"Lupin the Third's Theme '97 Version". Il produttore Toshio Nakatani, aveva pensato al tema della
Walther P38 come caratteristica fondamentale del personaggio: infatti, questa pistola appare sin dalle prime storie della prima serie.
Lupin qui ha una combinazione di vestiti simile a quella che aveva nel film
Lupin e la pietra della saggezza: giacca rossa, camicia nera, pantaloni neri e cravatta gialla. Fujiko, invece, ha i capelli biondi, cosa ceh capita di rado, come per esempio nel precedente special
"Il segreto del diamante Penombra".
I toni qui sono molto scuri: solo quando Eileen e Lupin sono senza mascherina e in mezzo al bosco ci sono toni più vivi, sottolineando però, in questo modo, il clima di oppressione generale. Il concetto chiave di questo film è appunto la libertà in mezzo a una situazione opprimente: una libertà che Eileen ottiene solo con la morte, sottolineando il tono triste del film.
EILEENChiamata anche Ellen, Helen o Elena, è la "ragazza di Lupin" del film. Ha un ruolo così importante da togliere spazio anche a Fujiko, Jigen e Goemon, e l'
ending, caso raro, è dedicata tutta a lei. Non si sa quale sia il suo cognome: quando parla di suo padre, lo descrive solo come un alcolizzato che ha venduto lei e suo fratello all'organizzazione Tarantola, solo per avere un pò di soldi per pagarsi da bere. Sulla madre non si sa nulla. Il fatto di essere stata abbandonata dal padre, e di essere cresciuta in mezzo a una banda di assassini, con solo il fratello a proteggerla, con in più la morte dell'amato fratello, l'ha segnata profondamente. Infatti, Eileen è un personaggio pessimista e rassegnato, che pensa, più che a liberarsi, ad
uccidersi: infatti chiede a Lupin di ucciderla se il piano fallirà, e, quando si trova circondata dalle guardie, si pianta una pistola sotto il mento con l'intenzione di spararsi. E' una donna già morta dentro, nonostante i suoi desideri di libertà: desideri ai quali, in fondo, non ci crede. Anzi, come dice a Lupin, non sa nemmeno cosa farebbe una volta libera: come se non ci fosse un'altra vita oltre a quella dell'isola. E' una visione che somiglia molto all'ateismo.
Il suono della pioggia, per Eileen, è come una ninna nanna, dice lei: però la pioggia è un suono ripetuto e costante, tipico di un ambiente cupo e triste. Ed Eileen si trova spesso davanti alla tomba del fratello Alex, quasi come se lo volesse raggiungere. Insomma, il desiderio di morte in lei è già presente, e quando muore, non le dispiace molto, anzi si sente soddisfatta. Come se non volesse la libertà dall'isola, ma piuttosto la libertà da quella cosa pesante che si chiama "vita": eppure la vita va vissuta in qualunque condizione, non va mai rifiutata. E' una cosa troppo grande per essere rifiutata. In ogni caso, Eileen ha avuto un privilegio che accade di rado alle donne nelle storie di Lupin: quello di
indossare la sua giacca, segno di un legame speciale con lui. Lo ha avuto anche Murasaki nella
Cospirazione dei Fuma.
Non si sa nulla di
Alex, il fratello di Eileen, che si vede solo in un breve flashback. Visto che ha gli stessi capelli verdi e gli stessi occhi azzurri della sorella, è possibile che fossero fratelli gemelli.
CURIOSITA'Vicky, l'assistente di Zenigata, è un uomo, ma, essendo un tipo piuttosto fragile e con un nome da donna, i doppiatori avevano pensato che fosse una donna. Quando Vicki presenta il dossier sulla P38 di Lupin, c'è anche un cenno alla storia di
Cagliostro.
Funimori Kizaki, il character designer, è lontano dalle atmosfere classiche di Lupin: non aiuta il fatto di avere intorno una Fujiko bionda. Ha fatto il character designer di altre opere come
Shadow Skill; è stato anche regista. Comunque non si è più occupato di Lupin.
FUJIKO FASHIONFujiko in questo film compare poco e, stavolta, è senza la sua moto. Ha solo due tipi di vestiti: quello comune, con una giacchetta arancione legata in vita e un bikini nero aderente sotto. Inoltre, ha un paio di blue jeans tagliati che le lasciano scoperte le gambe, insieme a un paio di stivaletti beige. Un abbigliamento molto casual, quasi da campeggio.
Naturalmente ha anche il suo abito da lavoro: una tuta aderente verde che cambia colore a seconda della cupezza dell'ambiente, forse per fare il camaleonte. Quindi passa dal verde chiaro al blu scuro e al verde scuro.
La cosa strana è che, se in questo film Fujiko maltratta Lupin in modo particolare,
è invece amichevole con tutti: si mette ad abbracciare anche Goemon e persino il panzone Bomber, così, forse perchè in una situazione difficile in cui se l'è appena cavata, Fujiko ha sempre voglia di abbracciare il primo che vede.
I TIPI TOSTIQui Jigen e Goemon compaiono poco, ma sono talmente tosti che la loro stessa presenza è già carismatica di per sè. Come Totò che attirava subito l'attenzione anche se in un film faceva solo una particina: ma quando compariva, stracciava tutti. Proprio come Jigen e Goemon. Due duri così duri che più duri di così non si può. Ispettore Callaghan, spostati che qui non sei nessuno.
DON'T FORGET MY EYESIl titolo dell'ending è
"Hitomi wo Wasurenaide" o
"Don't Forget My Eyes" ("Non dimenticare i miei occhi", in riferimento agli occhi azzurri di Eileen). E' anche il leit-motiv del film. Infatti, è presente diverse volte in alcune scene sotto forma di musica da carillon. Ma nel finale è stato eseguito con l'uso di una fisarmonica, che rievoca la classica sigla
"Fisarmonica" di Lupin, con un tono più triste, però. Il brano di Yuji Ohno è stato eseguito da Emi Shinohara; il testo è di Natsumi Watanabe. E' da ricordare che l'ending avviene in mezzo al cielo, a bordo del dirigibile, mentre Lupin osserva un gabbiano bianco che vola, che simboleggia lo spirito di Eileen che vola verso il cielo. Eccolo qua:
Il cielo infinito è un luogo dove il cuore viaggia
Posso soddisfare molti desideri
Fianco a fianco, quando soffia il vento,
tutto sembrava abbagliante.
Viviamo come vogliamo,
mentre si offusca la libertà nei tuoi occhi.
La felicità è trovare la persona che ami,
comunicare sguardi fiduciosi.
Ho rinunciato ogni volta che mi sono fatto male,
al sogno e al futuro.
Sono sicuro che non dimenticherò mai
di avere le ali bianche.
Fianco a fianco, quando soffia il vento,
tutto sembrava abbagliante.
Viviamo come vogliamo,
mentre si offusca la libertà nei tuoi occhi.LA WALTHER P38: LA PISTOLA DEGLI ANNI DI PIOMBO
La pistola Walther P38
La
Walther P38 è una pistola che fu prodotta in Germania nel 1938, ai tempi del Nazionalsocialismo, o Nazismo, di Adolf Hitler e, curiosamente, divenne il simbolo della lotta armata di sinistra degli anni di piombo. Infatti, gli autonomi di sinistra, come pure le Brigate Rosse e le altre frange rivoluzionarie di quei tempi, che occupavano le case e facevano azioni di guerriglia feroce, con numerose attività omicide, come simbolo sfoggiavano le prime tre dita a forma di pistola per indicare la loro arma più usata, appunto la Walther P38.
Autonomi di sinistra che agitano le tre dita, simbolo della P38
Erano armi che venivano molto probabilmente dalle riserve dei partigiani di sinistra che le avevano sottratte alla Wehrmacht durante la guerra. A dire il vero, era più usata la
revolver 38 special, un tipo diverso di pistola: ma, avendo lo stesso calibro, la Walther P38 entrò comunque nell'immaginario comune dei terribili Anni di Piombo. Anzi, la foto dell'autonomo (poi militante dei Proletari Armati per il Comunismo) che, durante una manifestazione, punta con entrambe le braccia tese una Walther P38 contro la polizia divenne il simbolo stesso del terrorismo di sinistra delle Brigate Rosse e affini. Quell'arma fu creduta per anni una P38, ma si trattava di una Beretta 22 con la canna lunga. Però somigliava alla Walther P38 e quindi fu considerata tale.
Forse l'immagine più famosa degli Anni di Piombo. La Walther P38 e il terrorismo erano sempre stati strettamente uniti.
Perchè Lupin usa un'arma simile sin dall'inizio? La Walther P38 era diventata un simbolo di ribellione anche all'estero, come pure in Giappone, e Lupin era nato proprio nel contesto della rivoluzione culturale del '68. Quindi, la Walther P38 era un simbolo della sua "ribellione al sistema".
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