LA FURIA DELLA PANTERA - ANALISI - PRIMA PARTE(inizio qui; precedente articolo qui)
DON Mc GREGOR, LO SCENEGGIATORE
Don McGregor, di probabili ascendenze scozzesi, nacque nel 1945 a Providence, capitale del Rhode Island, dove i caldi e freddi sono estremi: una cosa che si nota col caldo umido di Wakanda e l'ambiente nevoso dei Gorilla Bianchi nella
Furia della Pantera. Mc Gregor recensì i romanzi polizieschi di Ed McBain e scrisse dei racconti gialli: questa esperienza lo aiutò nella costruzione del giallo dell'accusa di omicidio a Monica nella
Furia della Pantera. Persino tutta la storia successiva della
Pantera contro il Klan (ne riparleremo) si basa su un suicidio-omicidio, come nei gialli più classici. Inoltre, McGregor scrisse anche dei racconti dell'orrore: se ne vedono le tracce nel ributtante personaggio di Re Cadavere.
BILLY GRAHAM, UN DISEGNATORE ECCEZIONALE
I primi disegni della
Furia della Pantera sono di Rich Buckler, all’epoca un acclamato disegnatore dei Fantastici Quattro: partecipò in modo entusiasta ai primi tre numeri, insieme ad un inchiostratore che farà storia: Klaus Janson, che diventerà famoso per le chine di
Dark Knight Returns, il capolavoro milleriano di Batman. Successivamente, dopo una storia di Gil Kane, fu
Billy Graham il disegnatore ufficiale della serie e non è esagerato dire che lui è stato un elemento fondamentale per il successo della storia. Realizzò un lavoro notevole grazie al suo tratto naturalistico, ruvido e aggressivo, perfetto per il pathos e la drammaticità delle storie. E’ lui che rappresenta i disturbanti nemici di T’Challa, oppure una Pantera col costume lacero, pieno di graffi e ferite, o i paesaggi vasti e maestosi dell’entroterra africano, peraltro con sfondi innovativi e vignette incastonate che formano composizioni coinvolgenti, facendo pensare agli esperimenti di Jim Steranko su
Nick Fury, ma anche alla
Valentina di Crepax. Billy Graham è stato un mostro di bravura: prima di disegnare la Pantera, ha permesso la definizione di
Luke eroe a pagamento per i suoi primi - indimenticabili - sedici numeri, e ha realizzato la storia migliore della
Pantera di tutti i tempi. E' stato il disegnatore nero che ha realizzato i due - forse - migliori supereroi neri della storia del fumetto. Prima di questi lavori, faceva fumetti horror alla Warren Comics: una tendenza che si nota nei suoi disegni un pò inquietanti. E' riuscito a combinare incredibilmente l'impostazione di Gene Colan e l'azione esplosiva di Kirby, con corpi perfettamente proporzionati e figure realistiche che eseguono le pazzesche mosse kirbyane. I personaggi avevano un'espressione facciale genuina ed efficace, a volte volutamente esagerata, ma adatta alle circostanze, insieme a corpi idealizzati. Graham poteva disegnare persone di razza diversa senza trasformarle in caricature, cosa che non tutti sanno fare. Inoltre, l'arte di Graham è cruda. C'è questa scioltezza o ruvidità che rendono le sue pagine davvero interessanti. Il suo lavoro è robusto e graffiante, e si ha la sensazione che, se si potesse cancellare il colore, si vedrebbero delle matite degne di essere capaci da sole di sostenere tutta la storia. Luke e la Pantera Nera erano due personaggi che vivevano in un ambiente molto realistico: le vie di Harlem per l'eroe a pagamento, gli alberi della giungla per il re di Wakanda. E Graham sapeva renderlo alla perfezione.
Contro Luke e la sua pelle resistente alle pallottole i coltelli servono a poco. La resa di Graham è efficace e piena di movimento.
Con il suo lavoro nella
Furia della Pantera, Graham si è mostrato come uno dei grandi disegnatori che sono stati poi tristemente dimenticati. Aveva degli schemi inventivi che erano in contrasto col pensiero del fumetto tradizionale: i suoi eroi sono eroi immediatamente comprensibili, nello stesso tempo grotteschi e corpulenti. Per non parlare dei suoi "effetti speciali": per esempio, l'ultimo capitolo della
Furia della Pantera contiene la parola "Epilogo" integrata nel cielo su più pagine. Graham poteva passare dalla science fiction di Jack Kirby sci-fi al duro realismo tra le vignette e riesce a far sembrare tutto coeso. Far abbracciare gli innamorati, manifestare un matrimonio fallito, una corsa disperata e un ragazzino che viene sorpreso a piangere sulla riva di un fiume: con Billy Graham, sembrano tutti esattamente come dovrebbero essere. Disegnava con sfondi dettagliati, la sua gente assomigliava a persone reali, i suoi neri assomigliano a vere persone di colore e Kantu, in particolare, è quel tipo di pasticcio di braccia e gambe che i bambini tendono ad essere.
BIBLIOGRAFIA: SITI SU BILLY GRAHAMSito facebook gestito dalla nipoteSito inglese (Greatcomicbookheroes) con una presentazione della sua vita e dei suoi lavori.Articolo di Repubblica su Billy GrahamLA NASCITA DELLA FURIA DELLA PANTERA E LE SUE CARATTERISTICHE PRINCIPALIMcGregor si trasferì a New York, nel Bronx, e lavorò alla Marvel facendo il correttore di bozze. A quei tempi (1973) la testata della Marvel
Jungle Action vivacchiava pubblicando storie di tarzanidi maschili e femminili, che erano spesso delle ristampe. Visto che Don McGregor desiderava scrivere qualcosa sui supereroi, per andare sul sicuro gli diedero la
Pantera Nera come personaggio della serie Jungle Action: era solo un personaggio secondario della Marvel, che a quei tempi doveva ritornare nel suo regno di Wakanda. Se la storia fosse stata un fiasco, avrebbero chiuso la testata, che comunque non vendeva molto, e avrebbero dato così a McGregor una possibilità. Tra l'altro, nello stesso periodo diedero a Mc Gregor il personaggio di
Killraven, un guerriero del futuro che combatteva contro i marziani, simili alla Guerra dei mondi di Wells. Fu realizzato in modo egregio, ma qui ci occupiamo della Pantera.
A partire dal Settembre 1973, sul 6° numero di
Jungle Action, comparve dunque la Pantera Nera come personaggio principale per la prima volta: Don McGregor aveva una personalità artistica piuttosto marcata e quella era una serie poco controllata, cosa che gli permetteva di avere maggior libertà d’azione. Sin dall'inizio aveva intenzione di fare un serial a capitoli: a parte il finale della prima storia, in cui Killmonger gettava T'Challa nella cascata, ogni capitolo poteva essere letto da solo. I capitoli avrebbero dovuto essere dieci, ma McGregor ne fece alla fine tredici, perchè avvertiva che dieci erano troppo pochi per tutto quello che voleva dire. Come se non bastasse, McGregor aggiunse, praticamente gratis, delle immagini di personaggi, mappe della città centrale di Wakanda, mappe della reggia, eccetera, alla fine dell'albo, dopo la storia, così che i redattori non mettessero lì invece un raccontino finale, di solito una ristampa, da tre-quattro pagine, con un tarzanide qualunque: la storia della Pantera doveva occupare
tutto l'albo, non solo una parte. Una decisione insolita, che mostra la passione che ci mise McGregor a realizzare la storia.
Qui sopra abbiamo la prima realizzazione di Killmonger, di Rick Buckler (disegni) e Klaus Janson (inchiostratura), inserita tra gli altri disegni e mappe alla fine degli albi di
"Jungle Action". La presentazione è di McGregor. Come si vede, il personaggio definitivo è già stato realizzato: successivamente, gli tolsero le punte che aveva sulle nocche delle mani, che forse rendevano fin troppo brutale il personaggio. Inoltre, McGregor inventò dei
criminali ex-novo per tutta la serie, invece di utilizzare quelli già esistenti nella Marvel, cosa davvero rara. Criminali che, a parte Killmonger, non saranno mai più utilizzati: Sombre, Malizia, Barone Macabro, ecc. Un peccato, perchè si trattava di criminali indimenticabili.
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