DARK ZAGOR E LA FAMOSA PROPOSTA DI TONINELLI
DARK ZAGOR! Lo spirito che ammazza tutti con la scure!
LA LEGGENDA DI "DARK ZAGOR"Nell'articolo di Ivan sulla storia di Zagor
"Bounty Killer", l'utente
MauroC ha giustamente rimproverato Ivan e me sulla faccenda, lì accennata, di
Dark Zagor. Di cosa si tratta? E' una leggenda metropolitana comune nell'ambiente zagoriano, in cui ci siamo cascati anche noi. In sostanza, "Dark Zagor" sarebbe stata una proposta dello sceneggiatore Marcello Toninelli per alzare le vendite di Zagor con un intervento shock: la morte di Cico e Zagor che, di conseguenza, cambia il suo costume con uno più dark e diventa spietato: uno Zagor-Punitore. Ma la realtà è questa: l'autore dell'idea non fu Toninelli, ma un fanzinaro,
Roberto Sonaglia. Lo si può leggere in questa pagina della posta di TuttoZagor scritta da Sergio Bonelli.
Qui sotto ci sono le osservazioni dello stesso Sonaglia, che era intervenuto nel forum
Spirito con la scure.
DICHIARAZIONI DI ROBERTO SONAGLIA, L'AUTORE DI DARK ZAGORLe fonti delle dichiarazioni di Roberto Sonaglia sono qui: Spirito con la Scure 1; Spirito con la Scure 2Avevo 25 anni, ero giovane, stupido e idealista: dalle pagine di una fanzinaccia fatta in casa,
"Fumettando", volevo cambiare il mondo. Zagor ha accompagnato la mia crescita (sfogliai il mio primo Zenith che ancora non facevo le elementari, fate un po' voi i conti!), l'ho amato di amore disinteressato. Quello stesso amore che mi spinse ad alzarmi in piedi e fare una proposta, naturalmente provocatoria, in quanto assolutamente consapevole della sua non applicabilità nel "mondo immutabile a forma di Bonelli, provincia d'Italia", per riportare su di lui l'attenzione. Volevo vedere Zagor "uber alles", in un periodo in cui sembrava un pulcino spennacchiato, snobbato da tutti, in mezzo a rivoluzioni epocali che poi furono fuochi di paglia, lo ammetto. Per la cronaca, visto che è stato citato più volte in questo topic: ho sempre odiato Nathan Never e i suoi - quelli si, trucchetti per vendere due copie in più - ammiccamenti grafico-testuali ai fumetti americani e ai manga. In qualche modo, quell'articolo su
Dark Zagor fece discutere e per me era abbastanza. C'era chi apprezzava e chi disprezzava, ma intanto si tornava a parlare di Zagor e per me era abbastanza. Di quel periodo ricordo con piacere le animate conversazioni con un Toninelli in odore di fare le valigie (anche lui auspicava un rinnovamento del personaggio) e un Burattini ancora fanzinaro, ma già gravitante nei dintorni di via Buonarroti, in aria di aver fatto il colpaccio. Ricordo soprattutto, e per il sottoscritto è una medaglia, quella pagina della posta di Zagor, completamente dedicata al mio articolo, che fece accapponare la pelle anche a me: un fanzinaro che era riuscito a smuovere il Moloch/Bonelli in persona!!! Provate voi a fare una cosa del genere, oggi. Sempre che vi interessi, ovvio. Da allora ho perso interesse per gli 'sviluppi' del personaggio. Nonostante i maledetti anni sul groppone, continuo ad avere un'indole progressista, mal mi adatto agli aperitivi di fine giornata con briscolina e fumatine al circolino dei trapper, a storie realizzate sotto il segno gattopardesco del
"affinchè tutto rimanga com'è bisogna che tutto cambi", preferisco rileggermi per la millesima volta
La marcia della disperazione e
Odissea americana. In pratica, io la testata l'ho chiusa da un pezzo. Se devo vivere di ricordi, preferisco quelli di prima mano, non i ricicli, i bicicli e i tricicli. Ammetto di non aver più seguito le storie del personaggio, probabilmente sbagliando. Ma già l'idea di una "seconda" odissea americana, un "secondo" ritorno di Kandrax, un "secondo" Supermike mi fa rabbrividire. I sequel mi puzzano di commercio, non li guardo mai. Ripeto, forse sbaglio io, ma, semplicemente, mese dopo mese, le storie non mi appassionavano più e ribadisco come quell'idea di Dark Zagor, che ancora così tanto scalpore suscita, nacque come provocazione (il che la esclude automaticamente dalla categoria delle 'castronerie') in un momento in cui era nell'aria la domanda di un rinnovamento del personaggio. Non ho mai pensato fosse attuabile, ma, a volte, per mandare avanti di un metro un treno, devi provare a considerarlo un jet. Mai letto Jonathan Swift? In qualche modo, ai tempi, reazioni ne suscitai, addirittura facendo scendere in campo Sergio Bonelli: quindi, nel mio piccolo, qualcosa per Zagor l'ho fatto e ne vado fiero.
LA VERA PROPOSTA DI TONINELLIQuindi, Toninelli non è stato l'autore di Dark Zagor. Però, nell'editoriale che ho postato, Bonelli parla chiaramente del fatto che:
"Toninelli (...) aveva presentato una sua proposta per un totale cambiamento del personaggio, proposta sulla quale il sottoscritto (Sergio Bonelli) e tutta la redazione avevano espresso parere negativo."
Se quella proposta non era il Dark Zagor, qualcosa di simile però lo doveva essere, visto il parere negativo pressochè
unanime di tutti gli uomini della redazione. Ma allora cosa aveva proposto Toninelli? Lo dice lui stesso nel suo libro
Un senese a Darkwood, in cui racconta la sua esperienza con Zagor (ringrazio
MauroC per le scan).
In sostanza, Toninelli disse che le vendite di Zagor erano in costante calo fisiologico (eufemismo per dire che non vende come dovrebbe) e propose la soluzione di una "terapia d'urto" da fare, se possibile, o subito (siamo nel periodo toninelliano 1983-1992 circa; credo questa proposta sia uscita nell'ultimo periodo, quindi attorno al 1990) o dopo (ma, secondo Toninelli, sarà troppo tardi per salvare la testata: già questo mostra che non andava in buone acque). E quale sarebbe questa "terapia d'urto"? Consapevole del fatto che l'idea avrebbe potuto provocare disaffezione nel lettore zagoriano tradizionale e quindi ad un crollo delle vendite, Toninelli propose di rischiare, togliendo via gli
handicap che - secondo lui - il personaggio di Zagor porta con sè:
1° handicap: Il fatto di essere figlio degli anni '50-'60 e quindi di rivolgersi solo ai ragazzi.
12° handicap: Il fatto di soggiacere all'occhiuta cultura cattolica, per cui non si doveva avere nessuna tematica sessuale, niente passioni violente e violenza fisica non al di là di una asettica uccisione, possibilmente senza sangue visibile.
2Analizzando la situazione attuale, sempre secondo l'analisi di Toninelli, il pubblico è cresciuto ed è entrato in contatto con altre realtà: non solo Mister No e Ken Parker, ma anche il fumetto argentino, la scuola francese di Moebius, la televisione, i telefilm, i cartoni animati violenti di Go Nagai
(sic), eccetera, che li hanno abituati a realtà più crude, più adulte, più mature.
3 E' necessario quindi, secondo Toninelli, che il nuovo Zagor sia più vero, maggiormente capace di soffrire, anche per amore, perchè no?
4. Inoltre, dovrebbe avere una formula narrativa meno rassicurante, senza tornare, alla fine dell'avventura, nella situazione iniziale
5 Queste storie che non hanno più una fine implicheranno una crescita del numero dei comprimari e una maggiore profondità psicologica
6 Si presenteranno così dei personaggi nuovi, importanti quasi quanto Zagor, in intrecci alla Claremont-telenovela-fuilleton
7 Non bisognerebbe più fare una storia per disegnatore, ma più capitoli di una storia con disegnatori diversi
8 Inoltre, Toninelli propose l'utilizzo di una collana parallela detta
"Zagor classic" per evitare il flop della collana principale se queste nuove idee innovative non funzionassero
9IL MOTIVO DELLA PROPOSTAUno sceneggiatore non propone un trattamento shock per una serie, se le vendite sono buone: queste sono cose che si fanno "alla disperata", per cercare di innalzare le vendite con trovate che facciano discutere. Infatti, lo stesso Sergio Bonelli, sempre nell'articolo di TuttoZagor presentato all'inizio, fa cenno ai supereroi americani che,
"essendo in triste declino di pubblico e di idee, avevano bisogno di un rinnovamento radicale": i "rinnovamenti", appunto, si fanno quando le vendite calano. Che poi siano fatti bene o no, è un altro discorso: l'ideale, però, sarebbe
rinnovare rimanendo nella tradizione. Gli esempi si sprecano: Casty, che ha rinnovato il Topolino di Gottfredson senza rinnegarlo; John Byrne, che rinnova il racconto supereroistico rimanendo però nella tradizione; Frank Miller, che rinnova Batman rimanendo nella tradizione, e così via. Se invece si vuole rinnovare senza seguire la tradizione, si crea soltanto un altro personaggio col nome del personaggio vecchio.
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1 Ma fare dei fumetti per ragazzi non significa automaticamente realizzare delle brutte storie. Si veda Carl Barks, per esempio. (osservazione personale)
2 Anche questa è un'osservazione sbagliata e senza senso. La stessa cosa si potrebbe dire della censura nell'ambiente protestante in America negli anni '50-'80, allora. Eppure, sotto queste stesse "limitazioni", si fecero dei capolavori come i supereroi Marvel, Spirit, Flash Gordon, Mandrake, Carl Barks, Gottfredson, eccetera. Anzi, oggi, che fanno delle storie senza censure e piene di tematiche sessuali, passioni violente, violenza fisica con tanto "gore", si vende infinitamente meno che nei famigerati anni '50-'60. (osservazione personale)
3 Tematiche "più crude, più adulte, più mature"? Per fare un esempio, nel 1958 c'era stata una storia di Tex contro Bill Mohican, il "rapitore di fanciulle": un eufemismo per dire che lui le violentava. Come storia mi sembra abbastanza "adulta". Ed eravamo nel 1958.
Ma non c'era bisogno di inserire scene erotiche/pornografiche per raccontare una storia, che è un espediente tipico di chi ha scarsa fantasia e cerca di sopperire alla sua carenza con scene shock.
4 Mamma mia, uno Zagor-Candy Candy
NO! 5 Eppure, il fatto di ritornare allo status quo iniziale era uno dei
punti di forza della Bonelli. Tex, che è quello che vende di più attualmente alla Bonelli, segue
rigorosamente questa cosiddetta "formula narrativa rassicurante", che evidentemente è gradita dai lettori, funziona ed è quello che vogliono i lettori. Il lettore vuole essere
rassicurato.6 Ma per fare una buona costruzione psicologica di un personaggio non c'è bisogno di fare mille pagine. E la psicologia di Zagor è già di per sè complessa, profonda e ben delineata.
7 Zagor non è un fumetto Marvel. Comunque, in diverse storie di Zagor sta accadendo questo. Per esempio, nella storia del
ritorno di Blondie abbiamo Blondie come personaggio principale e Zagor, il protagonista, ridotto ad uno scendiletto. Lo stesso avviene per tante altre storie zagoriane. In che modo il fatto di diminuire la presenza di Zagor può interessare un lettore che vuole leggere Zagor?
8 A parte il fatto che a un lettore darebbe fastidio vedere molti cambiamenti grafici in una stesa storia della Bonelli, questo
implica il rischio di bloccare la storia se un disegnatore manca alle consegne! Queste sono scimmiottature della preparazione americana dei fumetti Marvel. Ma la Bonelli non è la Marvel, e ha una impostazione totalmente diversa. Cambiatela e rovinerete tutto, provocando il fallimento della Bonelli, invece dell'agognata svolta epocale o successo strepitoso delle vendite che avete in mente.
9 Fare una serie secondaria di Zagor dai toni classici per sicurezza, dopo aver fatto lo Zagor "innovativo", "d'avanguardia", "al passo coi tempi"? Come per dire che qui si rischia grosso, tipo il crollo delle vendite. Tipo Recchioni con Dylan Dog, che, con le sue "idee innovative", va male nelle vendite e si appoggia sulla collana parallela del classico Dylan "Old Boy" per vendere meglio. Che forse sarebbe stato meglio stare sui binari delle storie classiche e rinnovarle, ma senza scardinare i suddetti binari.
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