Il blog di Joe7


Replying to "IL MITICO THOR" DELLA CORNO

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  1. Posted 23/6/2020, 18:06
    CITAZIONE (Andrea Micky @ 23/6/2020, 18:25) 
    Come si vede che l'argomento super-eroi corno é molto sentito da te.
    La passione con cui scrivi gli articoli é commovente.

    Il cinquantenario dei supereroi Corno era un'occasione per fare, diciamo, il "punto della situazione" su un periodo di grandi storie come è stato quello della Corno. Non è l'unico, ci sono stati altri grandi periodi, non solo di fumetti, come i film della commedia italiana e quella americana, i film di Totò e Bud Spencer, i film di Don Camillo e della Pantera Rosa e così via.

    Ma questi periodi non sono finiti, almeno per me: ancora adesso ci sono dei bei momenti, con One Piece, diversi manga, certe storie anche italiane di adesso: l'ultimo Texone, le storie di Casty, le idee di Ortolani, la Milano Criminale di Cajelli e Ferrario, Ralph Supermaxieroe sempre di Ferrario, eccetera...di cose buone, se le cerchi, ci sono sempre.

    Sono contento che questo articolo ti sia piaciuto. ^_^
  2. Posted 23/6/2020, 17:25
    Come si vede che l'argomento super-eroi corno é molto sentito da te.
    La passione con cui scrivi gli articoli é commovente.
  3. Posted 23/6/2020, 13:32
    50 ANNI DELL'EDITORIALE CORNO: I SUPEREROI IN ITALIA.
    (precedente articolo: qui. Scusate se il titolo è un pò fuorviante: infatti non sto celebrando i 50 anni della casa editrice Corno, che era nata nel 1960 col nome "Serpente Volante" e che quindi di anni ne dovrebbe avere 60. Qui sto celebrando i 50 anni dei supereroi pubblicati dalla Corno, che iniziarono con l'Uomo Ragno nel 1970, quindi 50 anni fa. )

    IL MITICO THOR

    Alla Corno, dopo un anno, si fa il punto della situazione: il successo di Devil e, soprattutto, dell'Uomo Ragno è travolgente e questo dà la possibilità a Luciano Secchi e Andrea Corno di aumentare il numero delle pubblicazioni, presentando così le testate gemelle di Thor e dei Fantastici Quattro, usciti quasi contemporaneamente. Infatti, il primo numero dei Fantastici Quattro uscì - ufficialmente - il 6 Aprile 1971, mentre il primo numero di Thor uscì - sempre ufficialmente - il 13 Aprile 1971. Qui per ora parliamo della serie di Thor, successivamente passeremo ai Fantastici Quattro.

    IL PRIMO NUMERO

    La copertina del primo numero di Thor della Corno non è stata presa dalla copertina originale. Si tratta del numero 83 di Journey into Mystery una rivista-contenitore di fumetti di fantascienza, che pubblicò Thor per la prima volta. Si potrebbe chiedere perchè non è stato fatto un numero 1 per Thor, invece di inserirlo in una rivista che c'era già. La risposta è: per spendere meno. Una nuova rivista esige delle spese nuove, dal punto di vista legale (diritti, ecc.): invece, inserire un personaggio nuovo su una serie già in corso costava meno e diminuiva i rischi. E il personaggio di Thor ebbe così tanto successo che le sue storie furono sempre pubblicate in continuazione su Journey into Mystery, fino a quando la stessa testata cambiò nome in "The Mighty Thor" nel numero 126, mantenendo la numerazione (un pò come è successo a Zagor in Italia).

    La copertina di Journey into Mystery 83, con la prima apparizione di Thor era abbastanza trash: abbiamo qui un Thor di Kirby, piuttosto mingherlino, che prende a martellate degli alieni di pietra. Nelle prime storie di Kirby, infatti, abbiamo un Thor dalla faccia di ragazzino e con un martello così lungo che sembrava un palo. La Corno pensò che questa copertina non era abbastanza rappresentativo del personaggio e scelse invece un POTENTE disegno di John Buscema (che è per me il migliore tra tutti a disegnare Thor), preso a sua volta da una copertina di Silver Surfer. Non potevano fare una scelta migliore per esprimere la potenza del personaggio.

    Inoltre, il colpo di genio è stato il nome: "Il mitico Thor". L'originale, "The mighty Thor", significava letteralmente "Il potente Thor". Invece, i traduttori della Corno - non sapremo mai chi sia stato effettivamente - hanno preferito chiamarlo "mitico" anzichè "potente". Infatti "mitico" è un termine più efficace e adatto al personaggio, che appartiene alla mitologia nordica, invece dell'anonimo "potente". Complimenti, sul serio, al traduttore. ^_^

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    GLI INIZI

    Le prime storie di Thor erano veramente penose: era in pratica la brutta copia di Superman. L'identità segreta del medico zoppo Don Blake anzichè quella del giornalista mingherlino Clark Kent, l'infermiera Jane Foster che fa il verso a Lois Lane, il malvagio pelatone Zarrko "l'uomo del domani" che faceva il verso a Lex Luthor (e anche a Superman: "l'uomo del domani" è uno dei suoi soprannomi). C'erano anche copertine un pò ridicole alla Superman, in cui Thor, per esempio, combatteva contro un Thor malvagio che aveva due martelli anzichè uno solo, e quindi doveva essere forte il doppio di lui, pensa te se ne avesse avuti tre o venti. Non era ancora stato fatto il salto di qualità.

    Inoltre, fino a questo numero 5 della Corno, le storie di Thor coprivano tutto l'albo: solo qui iniziano a comparire i comprimari più importanti della testata: il gruppo dei Vendicatori. La copertina del primo numero dei Vendicatori è stata pubblicata all'interno, anzichè sulla copertina. Immagino che l'abbiano fatto perchè sarebbe stato troppo straniante l'inserimento di personaggi semisconosciuti accanto a Thor in copertina.

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    Senza contare che Hulk non era ancora conosciuto in Italia: le sue storie sarebbero state pubblicate sull'Uomo Ragno solo un anno dopo (Maggio 1972), a partire dall'Uomo Ragno Corno 55. Quindi su Thor 5 pubblicarono le prime pagine della nascita di Hulk per inquadrare bene il personaggio e farlo conoscere ai lettori. Una simile cura sui personaggi americani da parte della Corno era una vera e propria novità in Italia. Finora Superman e Batman, per fare l'esempio più famoso, erano stati pubblicati senza minimamente badare alla cronologia, pubblicando spesso storie vecchie e nuove nello stesso numero, oppure addirittura inserendo storie inventate da autori italiani. E a volte con colori a caso, soprattutto all'inizio, con un Batman viola. Insomma, era fatta un pò alla "come viene, viene". La cura cronologica della Corno sui personaggi Marvel fu uno dei motivi del suo successo, perchè così facendo mostrava di rispettare i lettori.

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    Arriviamo così al numero 26, che, con tanto di adesivi e manifesto, presenta l'annuncio: da adesso in avanti tutte le pagine saranno a colori. All'inizio, infatti, per risparmiare, le pagine erano pubblicate a colori e in bianco e nero in modo alternato a due per volta. Siamo anche in pieno periodo Lee/Kirby, con copertine maestose e di effetto, in cui le storie di Thor sono diventate sempre più cosmiche e adatte al personaggio: ormai la prima versione di Thor è stata completamente cambiata. Non è più lo pseudo-Superman, ma un personaggio con le sue particolari caratteristiche e un suo ambiente unico. C'è solo un problema: Jane Foster, l'infermiera innamorata del medico zoppo Donald Blake e di Thor senza sapere che sono la stessa persona, una situazione alla Lois Lane. Come risolvere questa situazione? Lee e Kirby lo fanno realizzando una storia che è un caposaldo tra le più classiche di Thor.

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    LA SVOLTA

    Infatti, nel numero 35, "Per diventare immortali" Odino, per permettere a Thor e Jane di stare insieme, una volta che lei aveva scoperto la vera identità di Thor, dà alla donna dei poteri divini che le permettano di vivere ad Asgard. Ma Jane è troppo fragile per reggere un potere simile e crolla. Odino capisce che Asgard - e Thor - non sono adatti per lei e la rimanda sulla Terra senza più il ricordo di Thor e di Don Blake, così che lei possa vivere una vita normale e felice. Thor non accetta questo: però, quando viene mandato in una missione in cui spera di morire - tanto è il suo rimpianto - Thor viene aiutato da Lady Sif, la dea asgardiana da sempre innamorata di Thor. Da allora Thor sarà sempre legato a Sif, e Jane, per lui, rimarrà solo un dolce ricordo. "Per diventare immortali" è un capolavoro e uno dei punti più alti della saga di Thor.

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    Il primo incontro tra Thor e Lady Sif


    Arriviamo così al numero 50, dove si vede in copertina Thor contro il troll Ulik. In regalo, come era da tradizione, il manifesto (coi Vendicatori di Buscema!) e gli adesivi, come sempre ricercati dai collezionisti. "Il dilemma del dottor Blake", per la verità, non avviene in questo numero, ma più avanti: si tratta dell'ultimo dettaglio della prima versione di Thor da risolvere. Infatti, all'inizio sembrava che il vero Thor fosse Don Blake, che si poteva trasformare in Thor perchè aveva trovato un bastone magico che si poteva trasformare in martello picchiandolo per terra. Ma questo avrebbe significato che Thor prima non esisteva, mentre invece aveva già vissuto molte avventure ad Asgard in passato e nell'antichità. Per risolvere la questione, Lee e Kirby dissero che Thor era stato mandato sulla Terra sotto le sembianze di Don Blake da Odino, per insegnargli l'umiltà. Quindi il personaggio fittizio era Don Blake, non Thor. Tuttavia, Thor, sotto le sembianze di Blake, continuerà la sua attività di medico zoppo.

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    ARRIVA JOHN BUSCEMA

    Dopo il periodo di Lee e Kirby, arriva quello di Stan Lee e John Buscema, che personalmente ritengo il periodo migliore del personaggio, anche se fu piuttosto breve. Le copertine di Buscema sono più spettacolari che mai, e assai più coinvolgenti di quelle di Kirby, che conservavano una stilizzazione eccessiva. Eccone alcune tra le più rappresentative: Hela, la dea della morte, che fa morire drammaticamente Thor di vecchiaia. Un Buscema in piena forma.

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    Oppure Loki che diventa onnipotente e signore di Asgard, e Thor che è l'unico che gli può resistere: il Thor di Buscema è coinvolgente al massimo.

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    Arriviamo al numero 100, "All'ombra di Mangog", in cui la scritta "Il mitico Thor" compare per l'ultima volta. Nella copertina, sempre di Buscema, compaiono Fandral l'audace (lo spadaccino col pizzetto), Hogun il fosco (quello blu con la corona di cotone in testa e la mazza seminascosta) e Volstagg il voluminoso (ovviamente il panzone), i tre grandi amici asgardiani di Thor. Ovviamente regalano sempre gli adesivi come da tradizione. Adesso figurati se fanno cose simili. Ma allora si vendeva parecchio e ci si poteva permettere di inserire degli extra, che tra l'altro aumentavano le vendite.

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    Ecco la nuova versione del titolo: a partire dal numero 101, "Nel reame di Kartag", la parola "mitico" scompare al suo posto c'è "Thor e i Vendicatori", il titolo con cui questa testata è più ricordata. Il lavoro di impostazione di Corteggi è stato straordinario: il nome di Thor e quello dei Vendicatori sono stati messi insieme in un blocco unico perfettamente riconoscibile, ordinato ed efficace. Inoltre, il quadretto in alto a sinistra, che raffigurava un giovane Thor (probabilmente di Jack Kirby), viene cambiato e al suo posto viene messo un Thor più serio e disegnato da John Romita, molto più efficace ed adatto al personaggio. Grafici pubblicitari bravi come Corteggi valgono oro per le vendite di qualunque prodotto. Ovviamente la copertina di Buscema è stupenda come sempre.

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    Ma anche John Romita, il disegnatore ufficiale dell'Uomo Ragno, ha fatto copertine molto efficaci, come questa: Thor 102 - "Il pozzo in capo al mondo", in cui Thor affronta il Mangog. In italiano, il nome del Mangog è lo stesso, ma c'è stato un errore di traduzione che lo ha reso un avversario davvero spaventoso. Infatti, in italiano, nella versione della Corno, si dice che il Mangog ha la forza di bilioni e bilioni di esseri in uno. Un bilione equivale a mille miliardi. Quindi abbiamo un mostro che ha la forza di migliaia di miliardi e migliaia di miliardi di esseri in uno, roba da far impallidire Hulk. Ma la versione originale mostra un Mangog molto più "indebolito": ha infatti "billions and billions of beings in one", cioè "miliardi e miliardi di esseri in uno". Infatti "billion" significa "miliardo", non "bilione". Farà effetto, ma assai meno di "migliaia di miliardi in uno". Il Mangog americano era assai più debole di quello italiano... :lol:

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    Qui di seguito alcune copertine emblematiche della serie: "La fine del mondo", in cui John Buscema raffigura il Ragnarok, il tramonto degli dei, con Loki che affronta Thor in un ultimo duello e in mezzo a loro Jormungand, il Serpente del mondo, che è destinato ad uccidere Thor secondo le leggende. Difficile trovare una copertina più d'impatto e con un soggetto simile.

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    Nel numero 134, "Nessuno può fermare il Distruttore", c'è una copertina tra le più spettacolari in assoluto, opera di Romita: Thor ed Ercole che affrontano il Distruttore, un essere senza anima e indistruttibile creato da Odino per distruggere la prima cosa che vedeva, e la persona che aveva visto la prima volta era stato Thor. Non c'è mai stata una vittoria netta contro il Distruttore e ogni volta che tornava era ancora più forte di prima. In quanto ad avversari tosti, Thor ne aveva da vendere.

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    Oppure nel numero 141, "In guerra contro Kang", dove la copertina stavolta è stata presa dalla serie dei Vendicatori, ma Thor è in primo piano ed affronta il Mostro di Frankenstein, nel contesto di una storia assai movimentata dei Vendicatori in cui devono conoscere il passato della Mantis, un loro misterioso membro, e per fare questo devono combattere contro Kang e Immortus nel labirinto nel Limbo, una zona oltre la Terra. Spesso le copertine dei Vendicatori e di Thor si alternavano, e le storie dei Vendicatori sostituivano anche quelle di Thor per diversi numeri, dando spazio ad altri personaggi comprimari come Ka-Zar e altri.

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    150 E 200: UN GIRO DI BOA

    Arriviamo così al numero 150: niente adesivi, forse perchè non è un traguardo molto sentito. Solo l'annuncio sulla copertina, realizzata da Gil Kane. Un bravo disegnatore, non dico di no, ma il suo stile non è mai stato nelle mie corde. Troppo enfatico. Anche se la storia è disegnata da John Buscema, le trame di questo periodo, realizzate da Gerry Conway non sono mai state molto coinvolgenti. Conway mandava a spasso Thor nello spazio o sulla Terra, evitando quasi di proposito la sua presenza ad Asgard, ridotta al minimo, mentre invece dovrebbe essere il posto dove Thor avrebbe potuto vivere le avventure migliori. Thor sulla Terra mi è sempre sembrato un pesce fuor d'acqua. Per non parlare della prosa soporifera di Conway.

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    Col numero 160, "Le legioni del tempo impazzito", un'altra storia piuttosto meh di Conway che i disegni di Buscema non salvano, inizia la pubblicazione della saga della Pantera Nera di Don McGregor, di cui avevo già parlato. Essendo uno dei Vendicatori, per la Corno era normale pubblicare qui le sue storie. Si tratta di una saga, "La furia della Pantera" (o "la rabbia", se preferite), considerata unanimemente come una delle migliori della Marvel. Dramma, psicologia, avversari inquietanti, la discesa angli inferi e la risalita dell'eroe: qui c'è tutto. Successivamente, sarà pubblicata anche la saga - incompleta perchè interrotta in America - della "Pantera Nera contro il Klan", che però non raggiunge il livello della prima.

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    Al numero 181, "Caos nel regno dei troll" avviene un cambiamento: la testata cambia nome in "Thor e Capitan America", sottolineando il fatto che da adesso saranno pubblicate le storie di Capitan America, interrotte dopo la conclusione della testata omonima (ne riparleremo). Le storie saranno la continuazione dell'arco narrativo di Kirby sul Capitano, dopo quello, sempre di Kirby, sulla Bomba della Follia, pubblicata sugli ultimi numeri di Capitan America. Jack Kirby è anche lo stesso autore della copertina: come si vede, il suo disegno si è stilizzato sempre di più. Personalmente, anche se ne riconosco il valore, lo stile di Kirby non mi è mai piaciuto. Oltre a Capitan America, Thor conterrà anche le storie degli Invasori (il Cap dei tempi della II Guerra Mondiale, disegnato da Frank Robbins, l'autore di Johnny Hazard) e degli X-Men, che erano anch'esse pubblicate su Capitan America.

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    Arriviamo infine al numero 200, ma senza adesivi nè poster. Ormai i tempi non sono più tanto buoni e le vendite non permettono più queste spese. Viene presentato un Annual di Thor, in cui lui incontra i Guardiani della Galassia e insieme a loro affronta Korvac (il tizio senza gambe in alto a destra), che sarà un avversario importante nella serie dei Vendicatori. Rimane il logo "Thor e Capitan America". Torna John Buscema nelle copertine.

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    LE ULTIME SAGHE COSMICHE

    Col numero 208 la testata ritorna ad avere il nome "Thor e i Vendicatori" e non solo: insieme al numero 209, abbiamo una storia in due parti di Jim Starlin, ufficialmente incentrata sui Vendicatori e su un team-up dell'Uomo Ragno con la Cosa: ma, in sostanza, è la storia conclusiva dell'arco narrativo di Adam Warlock e Thanos, uno dei momenti più alti delle storie Marvel. L'arco narrativo del Warlock di Starlin era stato pubblicato sui Fantastici Quattro Corno (ne riparleremo), e qui trova la sua conclusione. Sarà poi ripresa anni dopo con la saga del Guanto dell'Infinito, la stessa che sarà utilizzata per i film conclusivi degli Avengers: non sarà pubblicata dalla Corno, ma dalla Playpress anni dopo il fallimento della casa editrice. Ma la saga reale di Thanos resta quella che si è conclusa con questi due numeri di Thor. Insieme a quella di Thanos col Cubo Cosmico, anch'essa pubblicata sui Fantastici Quattro Corno (ne riparleremo anche di questo).

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    Nel numero 238 di Thor (qui ho messo la copertina del numero 237 perchè più d'impatto) si conclude la lunga saga di Korvac, il nemico dei Guardiani della Galassia, che è diventato onnipotente assorbendo l'energia dell'astronave di Galactus, il divoratore di pianeti, che in quel periodo era morto ma poi sarebbe tornato più avanti, come fanno tutti alla Marvel, dove la morte è un'opinione. Korvac va nell'astronave abbandonata, infila in una presa di corrente (?) una specie di enorme cavo elettrico a forma di forchetta (non sto scherzando, ha fatto proprio così!), ne ha assorbito l'elettricità, cioè l'energia, e, invece di rimanere fulminato come finiscono di solito tutti i cretini che infilano le dita nelle prese di corrente, diventa una divinità. Chissà che razza di bolletta doveva pagare Galactus. A parte le origini, che sono tra le più idiote che abbia mai letto nelle storie della Marvel, lo scontro è davvero drammatico e Korvac affronta TUTTI I VENDICATORI INSIEME, qualcosa come venti-trenta personaggi: non era mai successo prima. Forse è stato lo scontro più drammatico che ci sia mai stato per i Vendicatori.

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    Il numero 240 di Thor è assai significativo, perchè fa parte dell'arco narrativo che è il canto del cigno del personaggio e della serie. Roy Thomas qui introduce il Ragnarok, il tramonto degli dei, e l'ingresso di un nuovo Thor che sostituisce il classico e gli ruba il martello. Questo arco narrativo è l'ultimo del Thor di John Buscema (quello successivi sui Celestiali sarà disegnato da Buscema solo nei primi due numeri). Certo, in futuro verrà Simonson, ma per il Thor classico questa è davvero la storia finale. Alas. :(

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    Con Thor 243, "Un martello all'inferno" si conclude per sempre l'avventura del Mitico Thor/Thor e i Vendicatori. La storia è un fill-in (riempitivo) assai scarso, in cui ritornano Jane Foster, Ulik il troll, Plutone, Loki e poco mancava che ci mettessero anche Orestolo il papero. Almeno come storia secondaria finale c'è una bella avventura di John Buscema con Fandral, Hogun e Volstagg, i tre asgardiani amici di Thor, che vanno in giro per New York come degli Highlander combinando disastri e facendo giustizia a modo loro. E con questa è finita. E' stata una bella avventura piena di grandi martellate, Thor o' Tonante. So long. :lol:

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    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK SUI 50 ANNI DELLA CORNO E SULLA MARVEL

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