Il blog di Joe7


Replying to LUPIN III CONTRO DAITAN 3 - sesta parte

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  1. Posted 27/9/2022, 16:27
    LUPIN III CONTRO DAITAN 3 - SESTA PARTE
    (Prima puntata: qui. Puntata precedente: qui.)
    NOTA: Il termine più comunemente usato è "Daitarn 3" con la "r", ma, visto che è sempre chiamato Daitan, senza la "r", ho preferito escluderla anch'io nella scrittura

    LUPD3



    RIASSUNTO

    Radik, il comandante dei Bluebeller che era comparso in una puntata di Daitan 3 (ep16, "Il triste canto dei Bluebeller") ha una sorellina che sta morendo, Kelly. Ne parla col suo collega che aveva incontrato in passato, Daisuke Jigen. Lupin è interessato non solo a trovare una cura per Kelly, ma anche all'oro che Haran Banjo, il pilota del Daitan 3, nasconde nella sua villa. E le sue fonti di informazione gli hanno fatto sapere che la cura per Kelly e l'oro si trovano nello stesso posto. Una sera, alla villa, si fanno dei festeggiamenti per il decimo anno della Solar Foundation, l'azienda ad energia solare fondata da Banjo: tra gli invitati c'è tutta la banda Lupin travestita (Goemon, però, è fuori dalla villa, in attesa, e Fujiko è lì per conto suo). C'è pure l'Ispettore Zenigata, che sospetta dell'intervento di Lupin. Banjo, Reika, Beauty, Garrison e perfino Toppi, inaspettatamente, obbediscono a un misterioso mister Nach, che, insieme alla rediviva Koros, vuole realizzare il trionfo dei Meganoidi tramite uno strumento chiamato Omegatron. Ma l'intervento di Lupin e Fujiko, per errore, ne provoca l'attivazione anticipata. Intanto. Wanze, un killer agli ordini di Nach, ha ricevuto la missione di uccidere Lupin e tutta la sua banda, compreso l'Ispettore...

    WANZE

    "L'Omegatron è stato attivato in anticipo? Non ha importanza, Wanze. Fai come ti ho ordinato."
    "Sì, signor Nach."
    Wanze spense il cellulare e si preparò. Si mise la giacca nera e il cappello scuro dalle tese larghe e uscì dalla camera d'albergo senza fare rumore. Scese le scale con calma, ma senza provocare il minimo scricchiolio, come se fosse un fantasma che cammina. Pagò l'albergatore e gli disse con una voce che sembrava un sibilo che usciva da una lapide:
    "Per favore, non entrate nella camera che ho occupato almeno fino a due giorni. Nè lei, nè la donna delle pulizie, nè nessun altro."
    "Er...pe...perchè?"
    "C'è pericolo di morte. Lo dico per voi. Poi fate come volete."
    Wanze se ne andò lasciando perplesso l'albergatore: gestiva un hotel da zona malfamata e nella sua carriera aveva visto passare i peggiori macellai. Ma per la prima volta aveva ospitato qualcuno che faceva davvero paura solo a vederlo. Wanze aveva un volto pallido, quasi bianco, e gli occhi sottili come quelli di un lupo. Il suo fisico longilineo faceva credere che fosse pelle e ossa: aveva invece un corpo temprato, senza un'ombra di grasso, e la sua altezza, superiore a un metro e ottanta, dava quell'impressione di falsa magrezza. Si incamminò verso la villa di Haran Banjo, dove la colonna di luce dell'Omegatron continuava a brillare davanti a tutti, sconcertando il vicinato. Per raggiungerla, doveva attraversare alcune vie malfamate, dove all'improvviso comparvero tre persone coi coltelli in mano che lo minacciarono.
    "Fermo e dacci i soldi!"
    Wanze li attraversò senza badare a loro. I tre si voltarono, sorpresi anche del fatto che sia passato senza che se ne accorgessero.
    "Ehi, sei sordo? Ti ho detto..."
    All'improvviso l'uomo cadde letteralmente a pezzi, insieme agli altri due. Wanze andò avanti senza neanche guardarli: però era contrariato per l'accaduto.
    "Forse mister Nach non gradirà questo: non vuole morti inutili. Devo moderarmi. Ma non è facile."
    Wanze si avviò verso la villa, che continuava a brillare. Quello era un imprevisto, ma per lui non era un problema. Si accese con calma una sigaretta, e attese. Poi alla fine disse:
    "Perchè non vieni fuori? Deciditi, è un pezzo che ti aspetto."
    Una figura vestita da samurai uscì da un vicolo, proprio dietro Wanze, che non si voltò nemmeno.
    "Goemon Ishikawa della banda di Lupin. Credo che comincerò da te."
    "Non appartengo a nessuna banda. Sono con Lupin stasera perchè era stata una decisione mia."
    "Allora morirai per conto tuo. Stai tranquillo, nessuno ci disturberà."
    Goemon si guardò intorno: infatti non c'era anima viva. Anzi, non si sentiva nessun rumore. Sembrava che il mondo si fosse fermato.
    Non c'è nessuno in giro. Eppure un fatto simile avrebbe già dovuto attirare la gente e tutte le pattuglie della polizia.
    "E' inutile che aspetti che venga qualcuno. Si sono trasformati tutti in Meganoidi. L'Omegatron è stato attivato."
    "Non mi è chiaro quello che hai detto, nè perchè io e te non siamo diventati "meganoidi", qualunque cosa voglia dire quella parola. Ma una cosa l'ho capita: qui ci siamo solo noi due. E alla fine ne resterà solo uno."
    Wanze si voltò, gettando via la sigaretta con un sorriso freddo.
    "Oh, hai visto Highlander? Bel film."
    "Non mi interessa la decadente produzione moderna, quindi non so di cosa parli" Goemon sguainò la spada "Come ti chiami?"
    "Wanze." L'uomo estrasse un coltello affilato. "Non morire troppo presto, Goemon."
    "Non preoccuparti per me."
    Goemon partì come un lampo e la sua spada saettò nell'aria: ma fu fermata dal pugnale di Wanze. E nello stesso tempo si aprì una ferita sul vestito di Goemon e sul petto si tracciò una linea di sangue. Il samurai fece un passo indietro, sorpreso.
    Ma come ha fatto a colpirmi?

    Nel frattempo, la villa di Banjo iniziò a trasformarsi e ingrandire: diventò una torre che sovrastava la città, emanando onde energetiche in continuazione, coinvolgendo prima il Giappone, poi il mondo intero. Francia, Spagna, America: dovunque nel mondo gli uomini si trasformarono in Meganoidi, pronti ad obbedire agli ordini di Mister Nach e di Koros. All'interno del computer centrale della villa di Banjo, Lupin e Fujiko, sballottati da ogni parte dopo che l'Omegatron era stato attivato, erano ingarbugliati a vicenda l'uno addosso all'altra.
    "Mi sa che stavolta l'hai fatta proprio grossa, Fujiko."
    "Piantala, Lupin. Se tu non ti fossi messo di mezzo, la storia non sarebbe finita così. E NON TOCCARE DA QUELLA PARTE!"
    La sberla di Fujiko fece districare Lupin dal groviglio in cui era finito con lei, in mezzo a una landa di fili contorti.
    "Si può sapere che diavolo sta succedendo?" chiese lei, aggiustandosi e guardando in giro.
    "Il segreto di Banjo."
    "Hm? Non ti seguo."
    "Le azioni di Banjo erano state strane sin dall'inizio" spiegò Lupin, liberandosi dai cavi "Dopo aver sconfitto i Meganoidi, si ritira nella villa, crea un'industria, non risponde alle richieste di aiuto di Radik per aiutare sua sorella Kelly. Rifiuta ogni comunicazione dall'esterno, fino a questa notte, dove organizza un ricevimento. Non solo: si parla di suoi collegamenti con Helmut Nach."
    "Il Progettista?"
    "Proprio lui. Un uomo ambizioso che gestisce un impero criminale al quale farebbe comodo avere delle persone sottomesse e senza mente. Tipo i Meganoidi, per esempio."
    "Ma allora Banjo..."
    "Esatto. Sei passato dalla parte dei Meganoidi, giusto, caro Haran Banjo?"
    Fujiko si voltò sorpresa: all'ingresso della sala computer erano comparsi all'improvviso Banjo, Reika e Beauty. Banjo portava una pistola, Beauty e Reika avevano un mitra ciascuno.
    "Non avresti mai dovuto venire fin qui, Lupin" disse cupo Banjo.
    "E' una frase stupida da dire ad un ladro" rispose l'altro con un sorriso.

    Jigen Daisuke, dopo essersi tolto i panni del cuoco, si mise a correre nella ex-villa di Banjo, ma la trasformazione da villa in palazzo, coi conseguenti cambiamenti strutturali, lo avevano confuso: non sapeva più orientarsi
    "Dove diavolo può essere Lupin? La spia su di lui non funziona"
    "In una situazione del genere, nessuna spia può funzionare, Jigen."
    Lui puntò subito la pistola verso la persona che aveva parlato, ma la abbassò sorpreso.
    "Radik? Cosa ci fai qui?"

    (Continua qui)

    QUI TUTTI I LINK DELLA STORIA

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